Il PD di Sezze, con il voto a maggioranza del Comitato Direttivo, candida come Sindaco, il dott. Sergio Di Raimo, alle prossime elezioni comunali del 3 e 4 Ottobre. Una scelta democratica, svolta alla luce del sole e nel pieno rispetto delle regole dello Statuto, nella convinzione di poter vincere e continuare a governare la nostra città. La scelta ha diviso il Direttivo, una minoranza ha votato contro. Intanto occorre premettere che nessun altro candidato (Serafino Di Palma per la lista Biancoleone, Lucidi Lidano per Identità setina, Palombi Rita per Sezze Bene Comune) ha ricevuto l’investitura dalla base del loro partito. Sono stati nominati dai loro vertici. Una bella differenza. Nel PD, in verità, la discussione sul candidato sindaco, seppure sotto traccia, si è protratta dal lontano aprile, dopo le dimissioni dell’ex sindaco, a seguito dei gravi fatti del cimitero, che, peraltro, non lo hanno minimamente sfiorato. Una brutta e "permissiva” gestione che si protraeva da qualche anno, per vecchie e consolidate abitudini. Il lockdown, il rinvio delle primarie per la mancata presentazione di altre candidature alternative a Sergio Di Raimo, le difficoltà di confronto e di sintesi, la campagna elettorale iniziata da molto tempo dagli altri candidati della Destra (Lucidi e Di Palma) hanno spinto il segretario del Pd ad accorciare i tempi e a convocare il Direttivo. Una convocazione, forse, un po' frettolosa ma nelle intenzioni rivolta a superare l’impasse che appariva senza via di uscita. Certo, il modo e i tempi della convocazione possono essere criticati, ma in certe circostanze conta la sostanza e il rispetto comunque del regolamento. A maggior ragione, quando, come in questo caso, una parte dei membri del Direttivo, presenta una mozione da discutere e da votare con la candidatura di Sergio Di Raimo. Operazione del tutto legittima, prevista dallo Statuto. La segreteria, precedentemente, non era stata ferma ma aveva presentato un Manifesto di valori, approvato all’unanimità dal Direttivo, e aveva pubblicato una bozza di Programma che non aveva avuto alcun riscontro, né positivo né negativo. Arrivati al 9 agosto, in considerazione del Decreto Ministeriale che fissa le elezioni in data ¾ ottobre, si è proceduto. La votazione finale, dopo una discussione alla presenza del Commissario provinciale del partito, è stata rinviata alle ore 18 del giorno successivo, per consentire agli assenti di esprimere il loro voto. Risultato finale: 22 Sì, 2 No.
Subito dopo, alcuni componenti del Direttivo hanno obiettato sul metodo e sui tempi della convocazione, ritenendola illegittima, denotando così scarsa fiducia e stima nei confronti del segretario. Questa è la cronaca di quanto è accaduto. Prima di chiudere, mi preme fare alcune considerazioni del tutto personali, alla luce del documento pubblicato di recente da alcuni membri del Direttivo. L’intento è quello di trovare ciò che ci unisce e non che ci divide. Rimettere, adesso, tutto in discussione per eventuali vizi od errori, mi sembra un suicidio politico. La questione, infatti, riveste un carattere amministrativo ma, soprattutto, politico. Tutti siamo consapevoli di percorrere un tornante molto insidioso e pericoloso, per le profonde ferite inferte alla democrazia e alla Sinistra europea e italiana, dai sovranisti e populisti, dai fascioleghisti. Per questo il nuovo Segretario nazionale E. Letta ha avviato una profonda riflessione in vista di un Congresso di svolta e di identità. L’assalto della Destra no-vax ,no-tav si articola in ogni paese e anche a Sezze, servendosi dei “nipotini” di Salvini e della Meloni. Brave persone, per carità, ma asserviti alle logiche dei loro Capi e capetti. La vittoria e la sconfitta del nostro candidato sindaco non riguarda una sola persone, se il Pd sarà presente e forte, ma riguarda tutti noi e la nostra storia. Non sarebbe male se autorevoli esponenti del partito democratico si candidassero nella litra Pd, in segno di unità e di appartenenza. Non possiamo perdere. Non dobbiamo perdere. Dobbiamo restare uniti, pur nella legittima posizione di ognuno di noi. Il segretario Daniele Marchetti va sostenuto e incoraggiato, perché, insieme ad altri ragazzi e ragazze ha portato nuova linfa e ha riaperto, dopo quasi sette anni, la sezione in via della Resistenza. Un’occasione da non perdere. In democrazia e nel Pd le decisioni prese a maggioranza valgono per tutti. In futuro, maglio ragionare da vivi che ragionare da morti.
Vincenzo Mattei, membro della segreteria Pd di Sezze