“Un piano di recupero cimiteriale con sanatoria per fare cassa”. Paolo Di Capua, portavoce acqua pubblica di Sezze, non usa mezzi termini per parlare della delibera di consiglio comunale approvata recentemente dalla maggioranza del sindaco di Sezze Lidano Lucidi. “Con il piano approvato dalla maggioranza del consiglio comunale – aggiunge Di Capua – si vuole spremere i cittadini di Sezze incolpevoli aggiungendo al danno subìto anche la beffa. L’amministrazione sbaglia partendo dal presupposto che i cittadini assegnatari di aree e concessioni rilasciate di tombe siano tutti abusivi ma è il contrario. Si presuppone infatti che la totalità delle famiglie setine ha realizzato tombe di famiglia rispettando quelli che erano i regolamenti, delibere, normative e piani di gestione del cimitero nel rispetto di leggi nazionali. Non a caso le tombe sequestrate dall’autorità giudiziaria si contano sulle dita di una mano. Ricordiamo che l’area cimiteriale è pubblica, quindi dell’Ente”. Perché ora si sta parlando di sanatoria? Per Di Capua si tratta di un abuso, perché il cittadino per realizzare cappelle o loculi ha dovuto presentare istanze agli uffici preposti per il rilascio di concessioni. “ Tutti i passaggi – aggiunge ancora Di Capua – sono trascritti nell’ufficio del custode e successivamente nelle luci votive, ovvero un servizio che il cittadino ha sempre pagato. Se oggi manca qualche carta è dovuto all’inefficienza degli uffici. Sarebbe stato opportuno allora fare un censimento limitato ai casi dove la documentazione è assente per certificare veramente quante tombe siano irregolari”.