Anche a Sezze la Lega di Salvini stravince, anzi raddoppia. Il partito del vice-premier va oltre il 46 per cento, con un totale di 3773 voti: alle politiche del 2018 aveva preso il 18,52 per cento. Male il Partito Democratico con il 19,22 per cento, pari a 1550 voti. Il partito di governo locale alle politiche di un anno fa aveva preso 1873 preferenze per una percentuale del 15 %. Dimezzato il M5S che arriva al 15,31 % con 1235 preferenze: un anno fa aveva fatto cappotto con il 32 % e con oltre 3800 preferenze. Dimezzata anche Forza Italia, partito ormai in estinzione rispetto alle percentuali a cui aveva abituato i suoi elettori: a Sezze infatti sprofonda ad un 7,95 % con un totale di preferenze di 641 voti: il partito di Berlusconi alle politiche del 2018 aveva raggiunto oltre 2000 voti per una percentuale del 19 %. Male tutti gli altri partiti, sia di destra che di sinistra. Per non parlare dei centristi, nulli in ogni seggio. Tra i più votati a Sezze ci sono nella Lega, oltre a Salvini, Matteo Adinolfi che conquista 1100 voti, con una percentuale del 33%. Per il Pd non va bene il terzetto proposto dai vertici provinciali del partito: Gualtieri raggiunge solo 580 preferenze, Smeriglio 192 e Lauretti appena 152 voti: una vera débâcle, considerando i rappresentati istituzionali a tutti i livelli che sono scesi in campo per sostenerli. Il vero vincitore a Sezze di queste elezioni europee è, comunque, l’astensionismo. In città hanno votato il 46 % degli aventi diritto al voto, poco più di 8200 elettori, segno evidente della sconfitta della politica locale, fatta nelle stanze di palazzo, scarsamente partecipativa ed egoisticamente distante dal sentire comune. Ogni amministratore dovrebbe fare il mea culpa e iniziare a capire che essere un rappresentante istituzionale è tutt'altro, è stare tra la gente e ascoltare i bisogni della gente.