In questi giorni segnati dall’angoscia e dalla sofferenza, celebrare la bellezza della musica e una delle sue più grandi interpreti, Mina, non è distrarci, fuggire dal terribile quotidiano, non pensare al demone funesto che ci ha fatto ostaggi e vittime, ma è alimentare la lampada della speranza, è guardare fiduciosi al domani pur con tutte le sue incertezze. La musica è vita, è iniezione di forza e risolutezza, è scoperta continua dell’autenticità e del valore delle cose.
Se dovessi spiegare le ragioni per le quali Mina mi ha stregato, mi ha rubato l’anima ed è divenuta la colonna sonora che colora le mie giornate, anche se non l’esclusiva, non saprei farlo. Incroci centinaia di persone e nessuna ti entra dentro, ti colpisce. Poi ne incontri una che non stavi cercando e t’accorgi che non hai mai desiderato altro, capisci che ogni passo fatto era un passo verso di lei, è il pezzo mancante che si congiunge e completa il puzzle, ti cambia in modo così profondo che non sei più te stesso e ti accompagna per il resto della vita. L’amore scoppia all’improvviso, per caso apparentemente. È fuoco ardente, nitroglicerina, emozione pura che divampa, ti sconvolge, ti trasfigura. È incontrollabile e non ha perché. È così nell’amore ed anche nella musica. Almeno per me lo è.
Mina è talento cristallino, possiede una voce straordinaria che giunge diritta al cuore, un dono divino. Lì dove gli altri faticano, sudano, si dannano l’anima per raggiungere la meta, ricorrendo a volte a trucchi ed espedienti, lei volteggia leggera e libera. Con una punta di spavalda noncuranza raggiunge vette vocali impensabili ai più e con spontanea naturalezza modula la sua voce, limpida ed acuta, stregando l’ascoltatore. Una volta chiamata soprano di agilità, oggi mezzosoprano, è capace di muoversi su un range di tre ottave ed anche qualcosa in più. La sua voce è ricca di un’inestimabile numero di armonici, ha una potenza non comune e una quantità non descrivibile di sfumature. E così da Il cielo in una stanza con cui per la prima volta vola in vetta alla classifica dei 45 giri più venduti, passando per Se telefonando, Città vuote, Una lunga storia d’amore, Mi sei scoppiato dentro il cuore, Grande grande grande, Parole parole, Bugiardo ed incosciente, per i capolavori assoluti di Fabrizio De Andrè e i brani straordinari del duo Lucio Battisti e Mogol, di Celentano fino all’ultimo album inciso con Ivano Fossati, senza dimenticare i grandi classici napoletani, le bossanove, il jazz e i Beatles, Mina attraversa negli anni la scena musicale e incessante continua a raccontare con le sue canzoni e la sua voce il nostro tempo contagiandoci con la forza della sua personalità indomita e anticonformista. Essendo un fanatico di calcio debbo menzionare Ossessione ‘70, una canzone costruita con i nomi dei calciatori, un “divertissement” su questa passione sportiva condivisa da molti e sulla grande euforia di tutti gli italiani dopo la partita del secolo “Italia – Germania 4 a 3” ai Mondiali del Messico del 1970. E poi Brava, scritta per esaltare la sua impareggiabile estensione vocale e L’importante è finire, canzone “scandalo”, all’epoca balzata in vetta alle classifiche, ma che per la carica di sensualità dell’interpretazione di Mina viene esclusa a lungo dai programmi Rai.
Showgirl e cantante all’apice del successo decide di sparire dalle scene, di sottrarsi per sempre e senza ripensamenti al circo mediatico, alle televisioni, al cinema, alla radio, al web, ai giornalisti, agli stessi ammiratori, a un mondo che troppo spesso assedia i talenti esaltandoli e distruggendoli, celebrandoli e consumandoli, una scelta che ha finito per consegnarci Mina in una intramontabile bellezza, l’ha trasformata in un mito e l’ha sottratta allo stillicidio del tempo. Incredibilmente questo suo nascondersi l’ha resa ancor più presente, questo suo non mostrarsi da oltre quarant’anni dimostra che per esserci non è necessaria la presenza fisica, che in tempi in cui conta molto spesso solo l’apparire basta soltanto ascoltare ed è per questo che non ha mai avuto non dico il desiderio, ma nemmeno la tentazione di tornare. È intramontabile con la sua carriera capovolta.
Da sempre Mina è una donna libera, emancipata e avanti non solo per aver lanciato mode, trucco, abiti, in campo musicale perché le sue canzoni precorrono i tempi, ma anche nella vita privata. La sua relazione con Corrado Pani, attore bravissimo e fascinoso, uomo sposato e al tempo non sposabile non essendoci il divorzio, è uno scandalo rumoroso, un atto di disubbidienza rispetto al pensare ipocrita e bigotto degli anni sessanta che le costa la cacciata dalla televisione. Lei giovane donna famosa ha osato l’inosabile e certo giornalismo vigliaccamente le si scatena contro con una volgarità e un accanimento senza precedenti, arrivando a chiamarla pubblica peccatrice. Il settimanale Epoca pubblica una sua foto con il pancione (aspettava il figlio Massimiliano avuto dalla relazione con Corrado Pani) e sorridente con la didascalia ”Ma chissà cosa avrà da ridere”. Nonostante il linciaggio Mina diviene sempre più celebre, sempre più brava e sempre più amata dal pubblico, interessato unicamente al suo talento e non alle sue tormentate vicende sentimentali.
Il 23 agosto 1978 è una data fondamentale nella sua carriera: è l’ultima serata alla Bussola del suo ultimo tour. Alle persone che quella sera sono con lei racconta la paura di apparire in pubblico, di cadere sul palcoscenico, di dimenticare le parole delle canzoni. Torna a Lugano, dove si è ritirata da un po’ con i suoi genitori, i figli Massimiliano e Benedetta, e non apparirà più in pubblico. Ha 38 anni. Sceglie di sottrarre se stessa e la sua famiglia alla curiosità, al gossip che l’ha perseguitata a lungo, di poter vivere liberamente. Nessuno è più riuscito a vederla. È divenuta un’immagine scomparsa che ognuno può immaginare. Intanto però non si dimentica di quanti la amano e continua a regalarci le sue canzoni, autentiche perle musicali, eseguite con la sua voce che il tempo ha resa ancor più di bellezza straordinaria.
Il 25 marzo è il tuo compleanno, Mina.
Auguri per i tuoi magnifici 80 anni!