Francamente ci si aspettava un po’ di più e di meglio dalla prima uscita pubblica del candidato sindaco del gruppo elettorale di Identità Setina. Invece sulle pagine del quotidiano Latina Oggi del 14 giugno, c'è stato il botto: si parla di ricette gastronomiche sezzesi, cotte e preparate alla sezzese, avvalendosi di una Associazione specializzata in prodotti sezzesi. Bella cosa, per carità, sebbene nel nostro paese non manchino esperienze e tradizioni culinarie in tal senso! Ma per chi aspira, nella prossima tornata elettorale, a governare la città di Sezze per almeno cinque anni, è un po’ troppo poco. È purtroppo vero che in questa fase storica in cui viviamo sono cadute le ideologie e gli steccati, ma in un messaggio elettorale e amministrativo non dovrebbe mancare un riferimento ai valori e ai princìpi che fanno da sfondo alle proposte concrete. Dalle dichiarazioni giornalistiche del candidato di Identità Setina non ci si attende un trattato di filosofia e di politica, seppure sarebbe stato utile agli elettori per capire e orientarsi intorno a quale nucleo e asse culturale ci si sta muovendo. Ma la concretezza e il pragmatismo, che va tanto di moda, sono virtù essenziali solo se riempite di contenuti e di progetti verificabili e attuabili. Non mancano argomenti in questo senso, sulle cose fatte e da fare per restituire nuovo slancio e vigore alla nostra città. Gli elettori hanno il diritto di sapere e di valutare con chi, come, quando, cosa si intende portare avanti, per restituire credibilità e prestigio alle istituzioni che sono state scosse e ferite. Del resto anche la maggioranza consiliare uscente, e soprattutto il PD, devono compiere un bilancio, con la massima trasparenza, rivendicando quanto di buono è stato fatto nonostante le scarse risorse disponibili e quanto non è stato portato a termine o per incapacità o per altre ragioni. Amministrare oggi è diventato un lavoro complesso che richiede competenza, conoscenza, passione civile e impegno. Non ci si può affidare sconsideratamente a chi si improvvisa. C'è bisogno di giovani, ragazze e ragazzi, che abbiano maturato esperienza attraverso un lungo e faticoso tirocinio di militanza politica e amministrativa. Perché altrimenti si affida la città ai padroni di turno, che non conoscono e non hanno la minima percezione dei bisogni reali delle nostre contrade. In questa società sempre più fluida e liquida, occorre rinnovare il modo di fare politica ma senza smarrire le coordinate ideali e valoriali sancite nella nostra Costituzione. Per cui partire dalle ricette gastronomiche e culinarie, appare molto riduttivo e banale. La sfida elettorale è ormai alle porte. Non basta dichiararsi alternativi a un modo di governare perché si tratta di abbozzare, quanto meno, la scala delle priorità e degli interventi possibili che si vogliono mettere in cantiere e realizzare, senza cadere nella facile demagogia e strumentalizzazione. Questo è il punto di partenza sia per chi ha amministrato sia per chi, legittimamente, intende iniziare una nuova esperienza. Solo così i cittadini potranno liberamente e consapevolmente scegliere e decidere il loro futuro. Solo così la città di Sezze potrà rinsaldare e rafforzare la fiducia e la credibilità nelle istituzioni.