Umberto De Angelis, detto Farza, è morto. Insieme all'amico Rosolino Trabona è stato l'inventore della ludoteca, o meglio delle ludoteche in tutta la Penisola. Non ho mai capito, nonostante tanti anni di collaborazione, chi tra i due fosse la mente e chi il braccio. Si integravano talmente così bene che se vedevo l'uno, istintivamente vedevo l'altro. Li animava una vera passione e una qualità innata: stare con i bambini, farli giocare e trasformare il gioco nella più creativa e spontanea attività educativa, formativa e socializzante. Anche Farza, come Rosolino, attraverso gli studi, era diventato professore universitario, richiesto come relatore in tutta la Penisola. Che orgoglio e che riconoscimento per la nostra città di Sezze! Ci hanno insegnato a riscoprire nel gioco il mezzo più spontaneo e più efficace per lo sviluppo sano ed equilibrato dei fanciulli. Come non ricordare il suo naturale attaccamento al suo lavoro, alle maschere che indossava nelle sfilate di Carnevale e Capodanno, con i piccoli alunni delle scuole? Si divertiva, travestiva, si trasformava, diventava un clown, si mescolava con loro. Si sentiva in ciò un predestinato, un fenomeno, nato per far divertire i bambini. Erano gli anni ‘80 e le ludoteche, per merito loro, nacquero e si diffusero rapidamente nelle scuole, nei quartieri, in ogni spazio aperto della città a tal punto che la Regione Lazio emanò una legge a favore delle ludoteche e degli operatori ludotecari. I bambini facevano a gara per incontrarlo e lui si prestava volentieri, trasformandosi in uno di loro, immedesimandosi con loro. Negli ultimi tempi, quando ci incontravamo, brontolava un pò perché la ludoteca pian piano si stava trasformando in un ufficio burocratico, perdendo la sua originalità, sostituita dai computer e dal crescente disinteresse delle famiglie e delle istituzioni pubbliche. Aveva capito che un bambino, rinchiuso tra le quattro mura domestiche davanti a un computer, perdeva la sua creatività e la gioia della spontaneità, subendo il predominio della tecnologia e del mercato. Si trasformava così in un soggetto passivo, condizionato e succube del consumismo e della mercificazione. Io cercavo di spronarlo e di incoraggiarlo ma le forze e l'energia di un tempo non rispondevano più alla sua passione e al suo impeto. Una brutta malattia lo ha portato via troppo in fretta e con lui se ne va anche la ludoteca. Purtroppo anche le cose più belle finiscono. Ma se vogliamo bene davvero a Farza e a Rosolino non possiamo far morire la ludoteca e la lezione che ci hanno lasciato. Dall'attenzione che si ha per i bambini può nascere e svilupparsi un nuovo modello di società, una nuova rimodulazione del territorio e dell'habitat urbano. L'infanzia non ha bisogno di interventi assistenziali frammentari e scoordinati ma di investimenti organici che sappiano indicare il senso di una nuova umanità più solidale e meno anonima e indifferente. Il bambino è un soggetto autonomo, non è né mio né tuo, appartiene a se stesso e l'adulto ha il compito di accompagnarlo a crescere, a venir fuori. non coprendolo di giocattoli, a volte inutili e dannosi, che servono solo a surrogare la mancanza di affetti e di vicinanza di cui hanno bisogno. Di ciò e di altre belle cose parlavo con Farza e Rosolino, negli anni ‘80, quando ci inventammo la ludoteca e cercavamo di dare un contributo alla crescita dei bambini e allo sviluppo solidale della nostra città. Spero, caro Farza, che la tua lezione e la tua esistenza viva sempre nei nostri cuori. Ciao Farza! Il tuo caro amico e assessore "Nzino Mattei.