Ho letto con molto interesse un articolo di Ezio Mauro su La Repubblica che mi ha ispirato questa breve riflessione che sottopongo alla vostra attenzione. Le recenti elezioni amministrative, a Sezze, hanno segnato una sconfitta netta delle liste del PD e delle civiche che facevano riferimento al centrosinistra. Hanno vinto, invece, le tre liste " trasversali " che facevano riferimento al nuovo sindaco Lucidi. "Nulla questio", gli elettori, in democrazia, hanno sempre ragione. Ma, mi domando, fino a quando si potrà vivere in politica in maniera trasversale? Il sistema politico e istituzionale vigente si articola in tanti partiti che, però, appartengono a due campi diversi e opposti: centrodestra e centrosinistra. Chi si pone al contro appare ininfluente e ostaggio dell'una o dell'altra parte. Certo, le cause della sconfitta del centrosinistra meritano un profondo esame e sono il risultato di errori compiuti, del distacco dal paese reale e dai suoi bisogni materiali e immateriali, di un voto quasi sempre "familiare" che antepone il cugino, il compare all'ideale. Un voto di convenienza e non di appartenenza. Se poi consideriamo le difficoltà di comunicazione con gli elettori a causa del covid e della pandemia e, infine, la triste vicenda del cimitero, abbiamo davanti a noi un quadro abbastanza indicativo del risultato finale. È doloroso ricordare lo sciacallaggio compiuto sulla vicenda del cimitero da parte dei candidati trasversali. Speculazioni indegne e indecorose, che hanno reso la nostra città bersaglio preferito da alcuni mass media, definendoci mafiosi e pedofili. Basta guardare in pianura per capire dove sta nascosta la vera mafia! "Statevi attenti, che se escono i morti dalle tombe, vi ammazzano di botte": si è sentito dire persino questo, in campagna elettorale. Ma lasciamo i morti in pace e provvediamo a sistemare una questione che, purtroppo, risale a tanti anni fa e che ha trovato il suo culmine recentemente. Il tempo è galantuomo. Ebbene, dicevo all'inizio: fino a quando si potrà amministrare la città senza riferimenti istituzionali e ideali, senza orientamenti, senza indirizzi politici, senza una filiera amministrativa? Sembrano mancare nel Consiglio comunale, convocato l'altro giorno, la tensione e lo sforzo culturale di andare oltre l'ordinario; sembrano mancare i requisiti che preparano una nuova stagione politica. Alcuni assessori non rappresentano il nuovo, avendo fatto lo stesso mestiere in passato con Giunte di altro colore! Altri assessori sono alle primissime armi. Sembra mancare soprattutto una autorità morale e politica che, per la sua esperienza e notorietà, possa rappresentare tutto il paese. Fino a quando? Siamo di fronte all'anno zero, a una lunga fase di transizione senza la certezza di un approdo sicuro. Una bussola vuota, senza punti cardinali. Mi auguro che i nuovi amministratori ci riflettano un poco, nell'interesse della città. Poiché in politica non esistono scorciatoie, nel centrosinistra e soprattutto nel PD locale, che ha vinto dovunque tranne che a Sezze, si apra una discussione per ricostruire una rete di rapporti con i cittadini, sulla base della partecipazione, utilizzando le nuove tecnologie dell' informazione e della comunicazione che sono disponibili. Oggi la democrazia è soprattutto comunicazione e informazione.