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La Messa di Pasqua a casa

Apr 08, 2020 Scritto da 

 

Che ci volete fare? Il coronavirus sta cambiando davvero le nostre abitudini e le nostre convinzioni. Non è più il Papa a governare il clero, a fare aprire e chiudere le chiese, a decidere di far celebrare la Messa di Pasqua senza i fedeli, a suggerire ai vescovi e ai sacerdoti di sospendere le processioni, le comunioni e le cresime. Qualcuno, infatti, propone che a Pasqua si può (si deve) celebrare la Messa in chiesa, alla presenza dei fedeli. E ciò non solo in barba alle raccomandazioni del Sommo Pontefice ma in dispregio delle norme sancite dal Governo Nazionale. Papa Francesco ha tantissimi seguaci in tutto il mondo che lo ammirano, lo seguono, lo ascoltano. Credenti e atei. Ma, ahimè, ha anche alcuni avversari. In particolare si distinguono in questa diatriba poco edificante i cattolici conservatori e tradizionalisti, dentro e fuori l'Episcopato, sostenuti da politici sovranisti (Trump, Bolsonaro, Orban, e il nostro Matteo Salvini). Gli stessi che alzano i muri e chiudono i porti. Essi lo combattono indossando il saio, mostrando in piazza l'immagine della Madonna, recitando il Rosario. È proprio il caso di ricordare ciò che dice il Vangelo, distinguendo nettamente il ruolo dello Stato da quello della religione": Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Ci son voluti molti secoli affinché questo principio basilare per la convivenza civile si affermasse. Ci sono voluti il pensiero e l’azione di grandi intellettuali, liberali e cattolici (Dante, Cavour, don Luigi Sturzo), (tanto per citarne alcuni), per affermare e introdurre nelle democrazie moderne il valore della laicità dello Stato rispetto alle vecchie teocrazie medievali e alle prepotenze dei regimi assolutisti che sottomettevano la religione al loro potere. Princìpi universali ormai fortunatamente affermati in quasi tutta la società civile.  Perciò resta incomprensibile la proposta di aprire le chiese a Pasqua. È invece più saggio e più prudente, in questi tragici momenti in cui ci tocca vivere, non scomodare i Santi e pregare in casa senza affollare   le chiese. Ciò, anche, nel rispetto dell'autenticità del messaggio cristiano che osteggia l'esteriorità e l'ostentazione e che, invece, bada all'essenza di ciò che si compie. Quante volte Gesù Cristo ha allontanato da sé i falsi ed ipocriti Farisei che pregavano ininterrottamente a gran voce ma che nel cuore nutrivano odio e disprezzo per gli altri. "Dio è in cielo e in terra e in ogni luogo", dice il catechismo.  Buona Pasqua a tutti."  Io resto a casa."

Pubblicato in La Terza Pagina
Vincenzo Mattei

 

Dirigente scolastico e pubblica amministrazione

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