NASCITA E ORIGINI FAMILIARI
A Sezze Romano, sito allora appartenente allo stato pontificio ed oggi posto in provincia di Latina, il 2 giugno 1658 nasce Pietro Marcellino Corradini, figlio di genitori ambedue discendenti da famiglie patrizie. Il neonato assunse tale doppio nominativo perché quel giorno, nel martirologio romano, era appunto dedicato ai santi martiri Pietro e Marcellino, oltretutto compatroni, in quei secoli, della città di Sezze. Il padre Torquato, discendente da famiglia emiliana, era nato nella vicina cittadina laziale di Cori, la madre era Porzia Ciammarucone, nobile e giovane setina già vedova del patrizio Isidoro Santucci. Dopo essersi conosciuti a Sezze i due si sposarono il 20 agosto 1657 e quindi generarono tre figli: il primogenito Pietro Marcellino, il secondogenito Luigi, futuro padre rettore del locale collegio gesuitico, e infine Ottaviano, l’unico rimasto secolare cui toccò in sorte di continuare la stirpe del proprio casato. Questa fu la composizione della famiglia del nostro cardinale che, oltre a tali legami di sangue, ebbe un vincolo spirituale con la venerata serva di Dio Caterina Savelli (16281691), sua madrina al sacro fonte battesimale. Ricordiamo anche che uno zio di Porzia, il Dott. Giuseppe Ciammarucone, aveva composto e stampato nel 1641 l’ormai famosa opera “Descrizione della città di Sezze … ” una storia cittadina composta con perspicace metodo e con moderni criteri scientifici , apprezzata infatti per il suo spirito critico e per la sua sistematica esposizione.
LA FORMAZIONE CULTURALE E UMANISTICA
La prima formazione culturale del giovane Corradini è impartita in Sezze da maestri gesuiti che notano subito nel ragazzo una vivida e stupefacente intelligenza. Per questo la madre stimò più opportuno fargli seguire gli studi d’umanità e rettorica direttamente in Roma come testimonia nel suo “Elogio Storico” il sacerdote Domenico Giorgi (tra l’altro molto amico del Corradini): “Il piccolo Pietro Marcellino per interessamento della madre, essendogli morto il padre, fu mandato a Roma per gli studi, e quivi prima studiò le materie umanistiche e dopo si dedicò agli studi di diritto, in cui fu molto versato”. L'esuberante e precoce fioritura di pubblicazioni è testimonianza concreta della qualità di quegli studi coltivati con mirabile intensità d’applicazione. Infatti, il giovane studioso a circa ventidue anni di età, da provetto umanista, pubblica una sua prima opera di carattere storico cui subito seguirono diversi saggi di archeologia. Il primo lavoro, il “Discursus d. Petri Corradini civis setini b. Mariae virgini, ac beatis Lidano, Petro et Marcellino setinae civitatis, et Ecclesiae protectoribus dicatus, in quo auctor Setiam civitatem fuisse, et esse probat, ac suo episcopatu eius Ecclesiam insignitam fuisse, et esse defendit” ( Roma, 1680 – Stamperia M. Herculis ), vede la luce nel 1680. In tale storia locale l’autore raccoglie documenti per provare l’antichità di Sezze quale “città di diritto romano” e sostiene energicamente, con diplomatici argomenti giuridici, la “Sede Vescovile “ della stessa nobile città. Questa prima opera è da ritenersi la base dell’altro lavoro storico intitolato “De Civitate et Ecclesia Setina”, che analizzeremo in seguito.