Tornano i topi d’appartamento a Sezze. Ieri mattina, in pieno centro, in via della Resistenza, ignoti si sono introdotti nella casa di una donna di 95 anni dopo aver forzato il portone d’ingresso. Il furto è avvenuto alla luce del sole, i ladri dopo aver rovistato in ogni dove sono riusciti a rubare denaro e monili e poi sono andati via indisturbati. Fortunatamente l’anziana donna in quel momento non si trovava a casa perché era in compagnia dei suoi familiari. Quando la donna è stata riaccompagnata a casa i suoi cari hanno capito che qualcosa era avvenuto in loro assenza. La banda infatti aveva messo sottosopra tutto l’appartamento e violato l’intimità della donna. Sul posto sono arrivati i militari della stazione dei Carabinieri di Sezze, i quali hanno avviato subito una serie di controlli per individuare i responsabili del vile reato. Non è la prima volta che a Sezze accadano simili furti ai danni di residenti indifesi e soli. Servono maggiori controlli su tutto il territorio. La politica deve interrogarsi su quanto sta avvenendo e capire che la sicurezza del cittadino deve essere messa al primo posto.
Ai tempi del coronavirus la scienza sembra tornata di gran moda. Se i media commissionassero un sondaggio, senza dubbio alcuno l’80% dei ragazzi interpellati dichiarerebbe che aspirano a divenire virologi, scopritori di vaccini e la restante parte conduttori televisivi, giornalisti, divulgatori delle grandi conquiste della scienza. Un trionfo per il sapere scientifico e una sconfitta senza appello per oscurantismo e ciarlataneria, maghi e fattucchiere, pozioni magiche e stregonerie. No vax, free vax, terrappiattisti, blogger sedicenti esperti tuttologi, quanti hanno invitato a non vaccinare i bambini contribuendo a riesumare vecchie e debellate malattie dell’infanzia, rivelatori di congiure ordite da governi compiacenti e multinazionali farmaceutiche per asservire l’umanità con medicine e vaccini inutili e dannosi, patrocinatori della bontà d’ammalarsi di morbillo, influenza e altro ancora, ritenuti accidenti naturali che devono fare il loro corso senza interferenze, dinanzi alla dilagante pandemia hanno messo la sordina alle fantasiose teorie complottiste e pseudoscientifiche abitualmente propagandate. Nondimeno è passato poco tempo e hanno riguadagnato rapidamente la scena con le bufale del virus creato in un laboratorio canadese e rubato dai cinesi, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità coinvolta in un piano criminale per ridurre la popolazione mondiale, della tecnologia 5G che indebolisce il sistema immunitario e favorisce la diffusione del virus, dell’aglio, della vitamina C e dello yoga che curano il Covid-19, peraltro fatto creare da Bill Gates per conquistare con il vaccino, brevettato per suo conto, il dominio globale, fino ad affermare che non c’è alcuna pandemia, il virus è un raggiro per tenerci reclusi in casa e instaurare una dittatura, un pretesto per schedarci, un disegno politico, economico e sociale per asservirci alla Cina. Veramente grande è la loro preoccupazione di perdere visibilità e che la loro stella smetta di brillare nel cielo fulgido dei social e di occupare spazi e titoli sui giornali! Le campagne condotte da costoro in passato hanno causato molti danni, grazie anche al sostegno di politici alla Leopoldo Fregoli, attore famoso per l’abilità nel trasformismo scenico, per i quali la politica è piroette, travestimenti e intrattenimento, che hanno sensibilità spiccata per i più piccoli reflui di vento portatore di possibili consensi e sono invece disinteressati al bene comune. È bastato l’annuncio che il Ministero della Salute ha firmato un protocollo che, in caso di esito positivo della sperimentazione, garantirà all’Europa 400 milioni di vaccini per il Covid-19, peraltro frutto di una ricerca italiana in collaborazione con l’Università di Oxford, per far scatenare no vax e affini con minacce e insulti contro il Ministro, la sua famiglia e quanti hanno espresso apprezzamento per la notizia. Il menefreghismo verso i più deboli, soprattutto anziani e immunodepressi, e la violenza verbale usata sono intollerabili. I responsabili vanno identificati e perseguiti, tanto più che in gioco è il diritto fondamentale dei cittadini alla salute. Non si tratta di difendere gli interessi di lobby e baroni universitari e non, tantomeno delle aziende farmaceutiche, non annoverabili certo tra le benefattrici dell’umanità, ma nemmeno di avallare teorie fondate su dati sperimentali inconsistenti, sbagliate metodologicamente, smentite scientificamente e regolarmente ritrattate. Piuttosto sarebbe interessante capire le ragioni per cui trovino terreno tanto fertile in Italia guru e venditori di fumo anche istituzionalizzati. Il dubbio che dipenda dallo scadimento culturale, dalla convinzione che basta una ricerca su internet per padroneggiare qualsiasi materia, dalle canzonette alla fisica quantistica, a dispetto di conoscenza, formazione, competenza e specializzazione, è più che fondato.
“Il seminalfabetismo o addirittura l’analfabetismo scientifico spiegano le tante paure irrazionali e la credulità in pseudoscienze. L’interesse per la scienza e le sue applicazioni dovrebbe essere inculcato nei bambini già dalle prime classi elementari” (Margherita Hack). Occorre restituire centralità alla funzione educativa della scuola, fare della scienza lo strumento essenziale per comprendere la realtà, non farci irretire, per ignoranza o superficialità, da bizzarre teorie pseudoscientifiche, da forme di medicina alternativa al limite della pratica sciamanica ed essere capaci di riconoscere il confine che la separa dalle chiacchiere da bar o da social. Pur sperando si tratti di un abbaglio, l’impressione è che l’approccio di tanti con la scienza sia fideistico, un credere cieco e acritico nel suo potere salvifico, persuasi che abbia sempre la risposta pronta, giusta ed efficace per risolvere i problemi.
“Credere nella scienza vuol dire credere che sia uno strumento per avvicinarsi alla verità, non che sia infallibile o che risolva tutto. La scienza però a differenza di altre discipline e aree di conoscenza ha una grande capacità di continua autocorrezione” (Silvio Garattini – Il guerriero gentile – Solferino). La scienza è conoscenza che parte dal dato empirico, è quanto sappiamo della natura, del suo funzionamento dall’origine dell’universo all’evoluzione della vita, dalla struttura della materia alle cause dei terremoti, dalla biologia alla fisica. Irriducibile a fredde nozioni, prospetta una visione del mondo avente implicazioni filosofiche, etiche e sociali. Soprattutto la scienza è un metodo. Si parte dall’osservazione di un fenomeno, si pongono delle domande, si formulano possibili spiegazioni in forma di ipotesi, vengono raccolti dati, eseguiti esperimenti o calcoli per trovare conferma all’ipotesi teorizzata. Tale metodo consente di scartare l’ipotesi di partenza o confermarla, elaborando previsioni da verificare con esperimenti e ricerche.
L’auspicio è che l’esperienza di questi mesi ci stimoli a colmare l’allarmante deficit culturale, ci sproni ad affidarci alla competenza e serietà di medici e scienziati che lottano soprattutto contro l’ignoranza, vero e più temibile virus purtroppo diffuso a tutti livelli nella nostra società.
Mai, come quest'anno, si sente il bisogno di tornare a godersi le piazze, i vicoli, gli spazi verdi della nostra città, dopo la lunga e pesante interruzione dovuta alla pandemia, ovviamente con il dovuto rispetto delle norme anti-virus. Quest'anno, infatti, a causa del covid-19, si prevede che un italiano su due passerà luglio e agosto a casa, oppure al lavoro, visto che molte aziende artigianali e commerciali, dopo la chiusura forzata del lock-down, stanno pensando di restare aperti anche in estate. L'anno scolastico si è concluso. Si spera che a Settembre le lezioni riprendano regolarmente con la didattica in presenza e non a distanza. Molti cittadini, con i loro figli e nipoti, saranno costretti a trascorrere i caldi giorni estivi a casa, non avendo la possibilità economica di programmare un viaggio; altri perché hanno paura del contagio e nutrono forti timori sulla sicurezza sanitaria; molti altri, infine, sono sotto cassa integrazione e non hanno certamente la possibilità e la voglia di divertirsi. Non ci sarà il tutto esaurito sotto gli ombrelloni e in montagna. Ecco perché occorre reinvestire sul territorio e fare in fretta. L'Estate Setina deve considerarsi, a tutti gli effetti, un periodo di intrattenimento ma anche un servizio sociale. Negli anni scorsi, di questi tempi, circolava già un calendario pieno di appuntamenti e di interventi musicali, teatrali, cinematografici. La nostra città del resto, non manca certo di artisti e di gruppi di qualità. Le piazze del paese, la sera, pullulavano di giovani e di famiglie, tutti intenti a godersi un'ora di fresco e di intrattenimento intelligente. Per ovviare alle probabili difficoltà finanziarie, l'Amministrazione comunale potrebbe mettere a disposizione delle Associazioni locali gli spazi disponibili, a condizioni vantaggiose e obbligandole al rispetto delle dovute precauzioni e condizioni. Una "settimana bianca, sotto le stelle," sarebbe la conclusione naturale e straordinaria per salutare l'estate che se ne va e augurare un buon inizio dell' anno scolastico.
50 delegati delle associazioni agricole, ambientaliste, venatorie e degli enti locali si sono riuniti ieri presso il Foro Appio a Borgo Faiti per il rinnovo dell’Assemblea dei Soci dell’Ambito Territoriale di Caccia Latina 1. Essa svolge attività di carattere faunistico, ambientale, venatorio e in particolare organizza attività di ricognizione delle risorse ambientali e della consistenza faunistica. Nel corso della riunione sono stati eletti i nuovi membri del consiglio direttivo: Ferrazzoli Alessandro (COLDIRETTI), Niccolini Luigi (CONFAGRICOLTURA) e Bastiani Augusto (COLDIRETTI) in quota Agricoltori; Rossato Fabio (EKOCLUB) e Trabucco Giuseppe (ENDAS) in quota Ambientalisti; Musocco Angelo (FEDERCACCIA), Morelli Rocco (ENALCACCIA), Tullio Gabriele (LIBERACACCIA) in quota Cacciatori; Federico Marfoli (delegato del Comune di Cisterna di Latina) e Patrizio Viti (delegato del Comune di Priverno) in quota Enti Locali. Il nuovo Direttivo si riunirà al più presto per eleggere l’Ufficio di Presidenza dell’ente, la cui Presidenza dovrebbe spettare, con molta probabilità, ad Alessandro Ferrazzoli in quota COLDIRETTI. Proprio Ferrazzoli ha espresso parole di riconoscenza ed elogio, tramite un post Facebook, verso il Presidente uscente Luciano Pieralli: “Ringrazio Luciano che per me è stato un grande maestro, un saggio, un attento cultore della pratica venatoria, un papà! Risulta difficile e triste pensare a questo avvicendamento oggi che il grande giorno è arrivato, ma sono altrettanto felice del fatto che Luciano non ci farà mancare il suo supporto, i suoi consigli, la sua professionalità, anche con questa nuova fase che verrà! Grazie di tutto presidente”.
Alessandro Ferrazzoli
Un’altra patata bollente nelle mani del primo cittadino si prevede subito dopo l’estate. Il sindaco di Sezze, già impegnato a risolvere annosi problemi della città, dovrà fare i conti con l’esiguità delle risorse umane del Comune di Sezze. Tra mobilità e trasferimenti gli uffici soffrono di personale e soprattutto di dipendenti e funzionari con esperienza in settori strategici per l’Ente. Dopo gli ultimi pensionamenti dei dirigenti facente funzione, e a seguito di trasferimenti, la pianta organica nel Comune di Sezze è in crisi di tecnici del settore e Sergio Di Raimo, per tirare a campare, è stato costretto ad attingere alle poche risorse disponibili. Ci sono dei dipendenti che si sono ritrovati a gestire dall’oggi al domani settori fondamentali per l’Ente senza un minimo di esperienza, così come altri sono stati caricati di responsabilità senza averne mai avute in passato. La nomina di PO per alcuni uffici ha creato amaretta in altri e tra pratiche da svolgere e carichi di lavoro molto pesanti la macchina amministrativa, come ha sostenuto anche il sindaco, arranca e fa fatica ad evadere pratiche e ad andare spedita rispetto alle richieste della politica. Su questo argomento il gruppo consigliare del Biancoleone ha presentato una interrogazione. I consiglieri comunali Di Palma, Martella e Moraldo affermano che “non si può non tener conto che il patrimonio culturale di chi va in pensione non viene lasciato in eredità a nessuno”. Una situazione “che va gestita attraverso una seria programmazione e una attenta gestione delle risorse umane comunali per non generare disservizi a scapito dei cittadini”. Per queste ed altre ragioni il Biancoleone chiede quali sono gli obiettivi dell’Ente e quale è la pianificazione comunale.
La misura è colma. Non è più accettabile che la città, a partire dal centro storico, si svegli ogni mattina in condizioni indecenti per la presenza di rifiuti lasciati per strada e per i vicoli. Se non fosse per la totale abnegazione degli operatori ecologici, Sezze sarebbe giornalmente una discarica a cielo aperto, con seri problemi di igiene. E’ ormai assodato che esistono dei residenti che non rispettano le regole, non pagano la Tari perché fantasmi nei registri della SPL e se ne fregano del decoro e dell’igiene pubblica. Ammassati in cantine o in appartamenti scandalosi, un giorno si e l'altro pure, lasciano i rifiuti per strada in barba al regolamento, al calendario settimanale del conferimento dei rifiuti e irrispettosi, quasi a mo’ di sfottò, verso quei cittadini che pagano le tasse e rispettano il regolamento della SPL. Per molti esiste solo la giornata dell'indifferenziata e degli ingombranti. Cosa sta facendo questa amministrazione comunale per mettere fine a questo vergognoso fenomeno? Nulla! E lo dicono i fatti e le percentuali, con Sezze fanalino di coda in tutta la provincia con un misero 21, 62 % di differenziata. Basta con i proclami, i cittadini- contribuenti sono stanchi di essere presi per i fondelli da chi non paga le tasse, non rispetta le regole e sporca la città. Esiste un problema di irregolari? Sì, va affrontato. Non ci sono i controlli, non c’è un piano dei rifiuti e si va avanti per inerzia, si campa alla giornata. Quante foto trappole esistono? 4 per tutto il territorio? Numeri ridicoli. L’assessore all’ambiente Giancarlo Siddera, in Giunta ormai da un anno, è a conoscenza della situazione dei rifiuti? Il presidente della SPL Giovanni Rosella come pensa nei fatti di risolvere questo problema? L’amministrazione comunale ha una idea di città? Esiste una politica ambientale per cambiare questa realtà vergognosa? Quanti sono gli irregolari? Quanti i residenti in nero? All'indomani dell'elezione a sindaco, il sottoscritto che allora scriveva per un quotidiano cartaceo, chiese a Sergio Di Raimo quale fosse la sua priorità. Il sindaco mi rispose il decoro urbano. Sono passati 3 anni e vorrei tanto fargli la stessa domanda. Ovviamente per smentite o repliche siamo come sempre a disposizione.
Rifiuti gettati in pieno centro questa mattina a Sezze
Il sindaco di Roccagorga, Nancy Piccaro, interviene in merito alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di ieri sull’azienda speciale Vola, ente strumentale del Comune stesso,e afferma: “Con assoluta democraticità la maggioranza ha accettato, su richiesta della minoranza, di relazionare sulla situazione dell’Azienda Vola. Una situazione economico- finanziaria delicata dovuta a molte cartelle dell’Agenzia delle entrate relative a mancato versamento di tributi negli anni precedenti e che ora l’azienda si ritrova a dover pagare con rate che diventano sempre più gravose per le casse dell’azienda stessa. Come Amministrazione, all’inizio del nostro mandato avevamo la percezione che l’azienda potesse avere uno stato di equilibrio delicato e per tale motivo abbiamo scelto di mantenere lo status quo, prorogando la dirigenza esistente confidando nella loro conoscenza di tutti I meccanismi di cui sopra per far si di poter traghettare l’azienda stessa verso una gestione più puntuale, che non creasse scossoni tali da provocare una situazione di incertezza. Purtroppo così non è stato, perché malgrado i vertici prorogati l’azienda è incappata nel blocco dei conti a causa di una cartella dell’Agenzia delle Entrate non pagata, di oltre centomila euro, pervenuta all’azienda in data 2-5-2019, cioè prima del nostro insediamento. Adesso stiamo lavorando per riconnettere tutta la situazione finanziaria, per fronteggiare ed onorare i debiti, e garantire i lavoratori. Al riguardo, è stata anticipata la Cassa Integrazione a tutti i dipendenti in questo periodo di emergenza. Chiediamo a tutto il Consiglio comunale di usare rispetto per i lavoratori e per l’azienda stessa abbassando i toni affinché si possa lavorare con serenità per affrontare tutta la situazione per il bene della comunità. L’impegno dell’amministrazione, insieme al lavoro svolto dell’attuale direttore, sta dando i suoi frutti e ci siamo avviati verso la riduzione del debito: per tale motivo troviamo assolutamente strumentale l’azione della minoranza volta ad ostacolare l’attività di rilancio dell’Azienda attraverso una gestione virtuosa e puntuale. La minoranza, però, chiede di indagare sull’azienda speciale, continuando anche a contestare la modalità dell’avviso pubblico per la selezione dei componenti della dirigenza, certo non si era abituati a questa trasparenza perché non si trova agli atti alcuna procedura di evidenza pubblica in tutti gli anni precedenti. Ad oggi appare alquanto anacronistico che un consigliere che ha ricoperto per dieci anni il ruolo di vicesindaco pensi solo ora alla necessità di vigilare sull’azienda quando avrebbe dovuto farlo durante tutti gli anni del suo mandato ed evitare che l’azienda accumulasse i debiti ad oltranza che oggi si ritrova. Stessa cosa per l’altro consigliere, che era membro del cda dell’azienda, ragion per cui avrebbe avuto in mano gli strumenti idonei per cercare di traghettare l’azienda verso una gestione più oculata. Non l’hanno fatto quando era loro preciso dovere ed ora vogliono addossare responsabilità ad altri. Ormai il loro tempo è finito e questa maggioranza sta lavorando per riportare la situazione in una condizione di sicurezza, in piena sinergia con i lavoratori e con le Rappresentanze sindacali”.
Partiti locali: chi e cosa rappresentano oggi?
Scritto da Alessandro Mattei
La crisi dei partiti politici è sempre più evidente, i cosiddetti "tradizionali" oggi rappresentano una cerchia di persone e sono solo un cartello elettorale, un contenitore vuoto da riempire di nomi per questa o per quella tornata elettorale. Questa crisi è sconcertante ancor più a livello locale, dove le segreterie e i direttivi rappresentato se stessi nella migliore delle ipotesi. Se c’è un confronto e (quasi mai) una discussione su alcune tematiche, queste sono fortemente condizionate comunque dai vertici, ossia da una componente ristretta di persone che spesso ricopre un ruolo istituzionale e che non ha contatti con la comunità locale. Nel corso degli anni la crisi dei partiti locali ha travolto il concetto di politica e di democrazia che conosciamo, ha svuotato una tradizione partitica che anche a Sezze era fortemente legata all’opinione pubblica, ai bisogni dei cittadini, una storia di personaggi politici che sapeva andare oltre il voto d’opinione. I partiti erano luoghi di confronto e punti di riferimento e cassa di risonanza delle esigenze dei cittadini, erano botteghe di artigianato politico dove si analizzavano le istanze locali e si cercava di affrontarle per risolverle. Il direttivo era una cosa seria, si discuteva fino a sera e poi il segretario, nelle sue prerogative, sintetizzava quanto discusso, dal primo all'ultimo iscritto, ed il capogruppo in consiglio riportava la proposta e l’idea del suo partito: era il portavoce in aula di tutti e non di se stesso. Oggi i partiti locali sono allo sbando e sembrano inutili ai fini della discussione e dei bisogni della comunità, nonostante però vogliano far sembrare sempre il contrario. I Partiti sono diventati specchietti per le allodole nei confronti di chi ancora si sente parte di una idea o addirittura di una ideologia. Siamo al medioevo, siamo alla retorica, si rasenta il ridicolo come abbiamo ultimamente visto anche in merito alle ultime discussioni che hanno acceso dibattiti nella città. Ma dove sono i rappresentati dei partiti? A Sezze esiste un Partito Democratico? A Sezze esiste una Lega? A Sezze esiste Forza Italia? Esiste Fratelli D’Italia? Se sì, come e quando intervengono nelle discussioni e nei problemi reali della città non è dato sapere. Al contrario esistono forze civiche e singoli cittadini che vivono la città tutti i giorni, esistono rappresentanti istituzionali che lavorano senza sosta al di sopra di una etichetta politica ma lo fanno solo per spirito di sacrificio e di appartenenza ad una comunità che continua a perdere valori e punti di riferimento. Qualche anno fa i progetti civici venivano bollati come aggregati di cani sciolti, senza una guida. Oggi dal mio punto di vista rappresentano autonomia, coraggio sociale e democrazia popolare. Restiamo come sempre a disposizione di tutti per repliche o smentite con fatti concreti e non chiacchiere perditempo.
Altro...
Una raccolta differenziata bocciata, senza possibilità di appello. Un vero disastro per il Comune di Sezze, fanalino di coda della Provincia di Latina. La normativa italiana fin dal 2006 stabiliva che gli ATO costituiti o i Comuni avrebbero dovuto raggiungere l’obiettivo del 65% della raccolta differenziata già entro il 31 dicembre del 2012. A questa normativa sono successivamente intervenute delle deroghe per raggiungere l’obiettivo del 65% entro il 2020. A Sezze siamo all’anno zero, con percentuali veramente vergognose. L’andamento degli ultimi anni fa capire di cosa stiamo parlando, con percentuali di conferimento del Comune di Sezze ancora bassissime. In tre anni, e cioè dal 2016 al 2019, siamo addirittura peggiorati rispetto ad atri Comuni che con difficoltà hanno comunque risalito la cima. I consiglieri comunali dell’opposizione, compatti più che mai, hanno presentato al riguardo una mozione che deve essere – per regolamento – discussa entro 20 giorni. “La percentuale di raccolta differenziata a Sezze nell’anno 2019 del 21,62% ci vedrà sicuramente posizionati al penultimo posto in Provincia di Latina – leggiamo nella mozione presentata oggi - con gravi ripercussioni in termini di immagine. Nonostante tutti i finanziamenti assegnati dalla Provincia di Latina per il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il comune di Sezze diventa in Provincia fanalino di coda, con Comuni che hanno raggiunto l’85% di R.D. Al Comune di Sezze nell’anno 2020 il costo del servizio raccolta rifiuti urbani sarà di circa di 4.300.000,00 Euro, mentre la PMF con incarico professionale conferito dalla stessa SPL per l’affidamento del servizio di realizzazione di un progetto tecnico-finanziario mirato alla riorganizzazione ed efficientamento del servizio di Igiene urbana ed incremento della raccolta differenziata aveva proposto due soluzioni: soluzione 1 - Porta-a-porta spinto costo annuo pari ad € 2.374.075; Soluzione 2 – Raccolta mista ingegnerizzata costo annuo pari ad € 1.727.627”. I sei consiglieri comunali Serafino Di Palma, Paride Martella, Giovanni Bernasconi, Rita Palombi, Eleonora Contento e Giovanni Moraldo chiedono quindi che in materia del servizio di raccolta RSU e di raccolta differenzaita sia avviata una attenta riflessione in seno al Consiglio Comunale per invertire la rotta ed adottare misure correttive per un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio. Si chiede al sindaco che “venga fatta in Consiglio Comunale una ricognizione del servizio di raccolta RSU e di R.D. per affrontare tutte le criticità esistenti ed avviare un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio”.
L'architetto Maurizio Baratta interviene sulla ormai nota vicenda dei lavori al Belvedere setino. L'ex assessore all'urbanistica della Giunta Campoli propone una soluzione veloce e ideale, e cioè invita Don Massimiliano Di Pastina a posizionare la Statua di San Lidano che lui donerà alla città nella sua parrocchia di Santa Lucia a Sezze. "A suo tempo - scrive Baratta - ho espresso le mie considerazioni dal punto di vista tecnico sulle procedure adottate, rilevando come fossero state lacunose così come molti altri hanno dichiarato pubblicamente. Manifestai una certa contrarietà per quella localizzazione, non tanto per le nebulose e poco trasparenti procedure tecniche, ma per motivi emozionali, gli stessi che il sindaco ha ricordato con dovizia di particolari durante il consiglio comunale e che mi hanno riportato indietro negli anni, quasi a toccare con mano uno spaccato di vita che anch’io ho vissuto, luoghi e persone che avevo dimenticato e che sono riapparse nei miei pensieri. E’ nella prerogativa del consiglio comunale decidere quale soluzione adottare. Voglio auspicare che si faccia con celerità così da riconsegnare quello spazio alla città e senza che ci siano celebrazioni di vittoria da parte di nessuno ma, agendo con un forte senso di responsabilità che la decisione richiede. Sono evidenti gli aspetti sociali che questo argomento ha creato, in particolare, la discussione sul posizionamento della statua del Santo patrono, sta generando una profonda divisione all’interno del paese. Un argomento che ha catalizzato l’interesse di buona parte della città e non solo". Per Baratta il consiglio comunale è sovrano nelle decisioni, e sarà quest’organo istituzionale a dover decidere se collocare o meno la statua sul belvedere. "In ogni caso - aggiunge - è legato all’adozione di provvedimenti di atti che non dovrà lasciare alcun dubbio sulla legittimità di quest’ultimi, considerato che gli interventi pubblici, come quelli privati che risultano difformi alla normativa urbanistico-edilizia, sono soggetti al potere di annullamento regionale entro dieci anni dalla loro adozione". L'ex assessore ritiene che sia giusto che la collocazione della statua sia vincolata al "riavvio delle procedure con un intervento pubblico dopo aver acquisito la proprietà della statua al patrimonio dell’ente. L’altra ipotesi, che personalmente reputo quella più opportuna, - chiarisce -prevede la possibilità di localizzare la statua in un luogo diverso procedendo al ripristino dello stato dei luoghi sul belvedere".
Ed ecco la proposta di Baratta:
"Conosco Don Massimiliano Di Pastina, sacerdote, parroco, responsabile capitolare, stretto collaboratore del vescovo, persona di grande cultura, e come me parrocchiano di Santa Lucia. Santa Lucia è la più ampia e popolosa parrocchia del comune di Sezze. La sua chiesa in via Sedia del Papa, è stata costruita pochi anni fa, con alcune parti ancora in fase di ultimazione. Si affaccia direttamente su quella pianura dove il santo ha vissuto. Perché non prendere in esame la possibilità di collocare la statua all’interno del cortile della chiesa di Santa Lucia, affacciato verso la pianura? Con un semplice titolo edilizio in area privata, e vista la celerità con la quale si rilasciano i pareri della soprintendenza e considerato che non occorre un basamento alto perché il santo deve stare con “i piedi a terra in mezzo alla gente”, in breve tempo, la statua potrebbe essere posizionata. L’importo preventivato, decurtato delle spese per la realizzazione della statua sarebbe sufficiente a collocare il santo patrono nella nuova posizione e nel contempo a ripristinare lo stato dei luoghi al “ muro della tera”. E se la somma prevista dovesse essere insufficiente, sono certo che la generosità dei fedeli non faccia mancare un contributo".
Il diritto di respirare di George e la pandemia del razzismo
Scritto da Luigi De Angelis
“Essere nero negli Stati Uniti non dovrebbe equivalere a una sentenza di morte” (Jacob Frey, sindaco di Minneapolis – Minnesota).
L’omicidio di George Floyd da parte di Derek Chauvin, Ufficiale della Polizia di Minneapolis, occupa da settimane le pagine dei giornali, i notiziari televisivi, ha vasta eco sui social. George Floyd è l’ultimo di una lunga lista di cittadini afroamericani uccisi dalla polizia, come Eric Garner soffocato durante un tentativo di arresto a State Island, New York, Philando Castile ucciso vicino a Minneapolis e segue altri casi di violenza contro persone di colore, come Ahmaud Arberi, morto a Brunswick, nel sud della Georgia, per le ferite da arma da fuoco riportate mentre cercava di scappare da due uomini, padre e figlio, che lo avevano inseguito mentre faceva jogging.
Secondo Amnesty International la polizia USA commette frequenti violazioni dei diritti umani. Tra i 25 e i 29 anni l’arresto è la sesta causa di morte per gli uomini. Un afroamericano ha il triplo delle probabilità di essere ucciso rispetto a un bianco e il doppio rispetto a un latinos. Nel 2019 sono state 1099 le persone uccise dalla polizia e numerosi gli episodi di ricorso inutile, eccessivo e illegale alla forza. Negli USA mancano norme regolanti l’attività della polizia coerenti con il Diritto Internazionale, per il quale l’uso della forza è legittimo solo come estrema ratio e come risposta a una minaccia immediata alla vita di altre persone. I controlli di polizia avvengono seguendo le indicazioni del Racial Profiling, per il quale il fattore etnico unito ad altri elementi induce a sospettare le persone e a reagire a prescindere dai dati oggettivi: in autostrada un bianco corre in auto perché ha fretta di andare a lavoro, uno di colore perché ha compiuto una rapina e sta scappando. Assurdo ma è così. La diffusione incontrollata delle armi, infine, fa si che la polizia non sa se il fermato è armato, è condizionata dalla paura di reazioni violente e numerosi agenti rimangono uccisi.
La morte di George Floyd è divenuta un caso politico. Immediatamente è partita una campagna spontanea di attori, cantanti, personaggi pubblici e sportivi contro il razzismo, la segregazione e gli abusi della polizia. Cortei e proteste pacifiche hanno invaso le città americane e sono culminate nella grande marcia di Washington. A manifestare sono gli afroamericani, i più prossimi alla vittima, ma anche bianchi, latinos, donne e esponenti delle minoranze. Negozi assaltati e saccheggi sono fatti gravi, ma si è trattato di episodi isolati, opera di gruppi radicali, di profittatori e di suprematisti bianchi, estremisti di destra intenzionati a fomentare i disordini nel folle tentativo di scatenare la guerra civile e costruire una nazione razzialmente pura, come ha confermato il Procuratore Generale William P. Barr, dai quali ultimi non ha mai preso le distanze il Presidente Trump, che con i suoi interventi sui social, il suo brandire blasfemo Bibbia e fucile esacerba le tensioni interrazziali nella speranza di lucrarne elettoralmente. Importanti esponenti repubblicani si sono dissociati da Trump. L’ex capo del Pentagono, il generale James Matthis, lo ha accusato di violare la Costituzione quando ha ipotizzato l’uso dell’esercito contro i dimostranti. In molte città i poliziotti, come lo sceriffo di Flint Chris Swanson, hanno solidarizzato con i manifestanti, rifiutandosi di sostenere a priori i colleghi picchiatori e assassini. L’irrisolta questione razziale, soprattutto nel Middle West, si è saldata a diseguaglianze, precarietà, perdita di diritti e svuotamento della democrazia, fattesi insostenibili con la pandemia, che ha reso più fragili latinos e afroamericani rispetto ai bianchi, li ha esposti a tassi di mortalità per Covid-19 più elevati e agli effetti devastanti della crisi economica.
Le piazze di tutto il mondo si sono riempite di dimostranti. La lotta a razzismo, abusi della polizia e discriminazioni riguarda non solo gli USA ma tutte le nazioni, Italia compresa. La crisi economica, le diseguaglianze, l’insofferenza verso l’immigrazione che colpiscono il nostro paese rischiano di innescare conflitti tra ultimi e penultimi, anche grazie a quanti usano in modo irresponsabile media e propaganda e agiscono su paure e frustrazioni di persone alla ricerca del capro espiatorio da incolpare per le proprie difficoltà. In Italia il razzismo non è un fenomeno occasionale ma profondo e strutturale, con retaggi storici e culturali. La sua recrudescenza è effetto del malessere sociale diffuso, sul quale occorre intervenire per scongiurare derive pericolose sia aggredendo le povertà economiche, valoriali e culturali, sia apportando correttivi lessicali e comunicativi. Parlare di intolleranza per il diverso e non di razzismo è sbagliato, significa spostare l’attenzione dall’aggressore all’aggredito, giustificare la discriminazione a causa della diversità della vittima. Antiziganismo, antisemitismo, antimeridionalismo, omofobia, l’equazione falsa immigrazione / invasione di massa, nascono e si alimentano nello stesso brodo di coltura. Il razzismo non si manifesta solo con l’affermazione del concetto di razza, scientificamente infondato e aberrante, ma anche sostenendo l’incomponibilità delle diversità culturali, etniche, di genere e l’impossibilità di trovare un terreno condiviso di valori e principi democratici, tollerando abusi e violenze gratuite della polizia, criminalizzando gli immigrati per cui, in barba alle statistiche e alla realtà, sono tutti stupratori, ladri e assassini, escludendoli dalla titolarità di diritti e doveri, lasciandoli in balia di sfruttatori senza scrupoli che li impiegano nel lavoro nero in condizioni disumane e con salari indegni, fomentando l’identitarismo settario delle comunità e ostacolando le politiche di integrazione e accoglienza.
Non si tratta di distribuire briciole di compassione, aiuto e solidarietà, di esprimere parole di condanna degli atti di razzismo, di essere buonisti (sempre meglio di essere cattivisti comunque), ma di riconoscere dignità e diritti alle persone e in particolare alle diverse minoranze. È questione di civiltà e prima ancora di umanità. L’esperienza degli USA ci insegna che razzismo, emarginazione, comportamenti discriminatori provenienti dalle istituzioni, povertà e violenza lasciati prosperare e anzi istigati in modo irresponsabile, sono una miscela esplosiva, foriera di spaccature sociali dagli effetti catastrofici per la tenuta delle nostre comunità.