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Mercoledì, 03 Giugno 2020 05:50

Statuas symbol

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Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ha firmato una nuova ordinanza riguardante il Servizio Pubblico Locale. Nell’atto firmato dal primo cittadino viene ordinato alla Ditta Baratta Enrico SRL di proseguire il servizio pubblico fino al prossimo 31 agosto. Nell’ordinanza n° 18 del 30 maggio 2020 vengono citati e ripresi i diversi passaggi amministrativi che hanno portato l’Ente comunale a votare l'atto per andare a gara e per affidare il servizio; in ordine di tempo la delibera votata dal consiglio comunale riunitosi il 29 gennaio scorso con la quale si stabilisce che “il servizio TPL sarà affidato ad un operatore economico individuato con procedura negoziata d’urgenza secondo le norme vigenti, garantendo l’evidenza pubblica e la libera concorrenza in ragione delle cogenti sopravvenute disposizione della L.R. 21.12.2019”. Considerato però che occorreva “garantire la continuità del servizio nelle more delle successive attività finalizzate alla selezione di un operatore economico” il Comune di Sezze ha ordinato alla ditta che gestisce il servizio da oltre 30 anni di perseguire il servizio con le stesse modalità contrattuali.

 

«L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

Anche il Comune di Sezze questa mattina ha voluto festeggiare la festa della Repubblica Italiana. Alla presenza del sindaco e di autorità istituzionali e cittadini, presso il Parco della Rimembranza si è tenuta una semplice ma significativa cerimonia con la lettura di articoli della Costituzione e deposizione di una corona di alloro sotto la statua del Milite Ignoto. Presente anche una delegazione dell'ANPI Sezione di Sezze per la lettura di brani dell'assemblea Costituente. 

 

 

Un momento della Cerimonia

Lunedì, 01 Giugno 2020 19:49

Fake News

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Il Presidente dell'Associazione culturale “Le Decarcie”, Francesco Petrianni, interviene nel dibattito politico e culturale esploso in città sul monumento di San Lidano al Belvedere di Sezze. Il sodalizio setino sottolinea un ulteriore elemento di "conflittualità" dell'iter, questa volta presente nel programma elettorale di mandato. Riportiamo l'intervento di Francesco Petrianni.

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"Il monumento a San Lidano nell’area dello spettacolare Belvedere, dopo le polemiche e proteste, il nascere di uno specifico comitato, la presentazione di interrogazioni, dopo il video-manifesto e gli interventi di Grassucci, Amici ed Eramo, da un punto di vista squisitamente procedimentale ed amministrativo è tornato al punto di partenza. Come in una sorta di Gioco dell’Oca, quando si arriva in una determinata casella si torna indietro, a beneficio degli altri “giocatori” che restano nelle loro posizioni. Soprattutto nel Centro Storico, un intervento, ritenuto ambizioso e animato dai più benevoli propositi, non può decidersi nelle stanze chiuse di qualche sagrestia o del palazzo comunale; ha bisogno prima di tutto di una verifica sulla fattibilità, che non c’è stata. Sia sufficiente a tal proposito consultare le Norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. Contestualmente c’è la necessità di sottoporre all’attenzione dei cittadini la proposta dell’intervento ed attivare un confronto serio e non formale con la cittadinanza in armonia con la normativa vigente e con quanto Sindaco ed intera Amministrazione comunale, nelle sedi istituzionali, hanno proclamato solennemente di praticare. E neanche questo è stato sinora fatto. Ma non è mai troppo tardi. La consultazione è un atto politico, una fase preliminare all’adozione di un provvedimento di siffatta specie, per sondare il consenso della comunità cittadina e verificare se l’impatto culturale e sociale, politico e psicologico possa esser tale da scoraggiare l’avvio amministrativo dell’iter. Consultare significa mettere altri e se stessi nella condizione di condividere. Come abbiamo già ricordato in un nostro precedente intervento “Il paesaggio (dice la Convenzione europea per il Paesaggio e nel nostro caso parliamo di paesaggio storico e di beni culturali) è una questione che interessa tutti i cittadini e deve venir trattato in modo democratico, soprattutto a livello locale e regionale”. Sindaco e Consiglio comunale, quelli in carica, nel programma di consiliatura, sostengono che “L’intero comprensorio comunale va trattato concettualmente e operativamente come territorio storico” (estratto da Indirizzi Programmatici dell’Amministrazione comunale). E aggiungono che tra le priorità strategiche dell’attuale amministrazione c’è quella di praticare “Una buona politica, animata da forti idealità e coniugata con l’attenzione alle esigenze concrete, capace di ascoltare e dialogare, un civismo vero che si alimenta di partecipazione, del contributo di tutti, dando la parola ai cittadini non solo nei passaggi elettorali ma come pratica politica costante”. Con l’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale, dice il Sindaco, “Si apre una fase importante e delicata rappresentata dalla sua attuazione mediante Piani Particolareggiati e un nuovo Regolamento Edilizio, che abbiano come connotazione essenziale la partecipazione dei cittadini”. E non dovrebbero esserci dubbi che l’intervento nel Belvedere abbia il valore e la forma di un piano urbanistico particolareggiato o esecutivo, ma i cittadini non sono stati minimamente coinvolti. Con un immotivato atto amministrativo i lavori sono stati sospesi, senza però revocare o annullare nessuno degli atti precedenti, adottati peraltro da organi che sembrano agire ognuno per proprio conto. Cari Sindaco, Presidente del consiglio e Consiglieri, le citazioni che abbiamo richiamato non sono opinioni comuni ma linee programmatiche uscite dalla bocca del Sindaco, scritte nel suo programma elettorale, sottoposte al giudizio dei cittadini nell’ultima consultazione elettorale ed approvate integralmente dal Consiglio comunale al momento del suo insediamento (Delibera consiliare n.34 del 30.6.2017). L’organo comunale l’ha votata, stipulando un vero e proprio contratto politico-amministrativo con i cittadini, diversamente le delibere consiliari sarebbero carte al vento. Sarebbe opportuno che il Consiglio comunale si prendesse materialmente la briga di verificare come il procedimento intrapreso confligga con le linee programmatiche da essi stessi deliberate e poi tragga le conseguenze. E se ritenesse di avere rispettato il giusto procedimento e salvaguardata la coerenza con i propri indirizzi programmatici, andasse pure avanti. Altrimenti ci ripensasse. Perché non è di opinioni diverse che si sta parlando, ma di rispetto degli impegni assunti verso i propri elettori, prima, e verso tutti i cittadini, dopo, quando il programma elettorale si è trasformato nelle linee programmatiche dell’attuale consiliatura, diventando una deliberazione del Consiglio comunale".

 

 

 

Il nubifragio che ha colpito tutto il territorio setino poco fa ha creato disagi e diversi danni in alcune zone periferiche della città. Grandine e fiumi di acqua si sono riversati abbondantemente sulla città. Tra i disagi provocati anche l’allagamento dei locali del Punto di Primo Intervento dell’ospedale San Carlo di Sezze. Sul posto, per verificare l’accaduto, il presidente del consiglio comunale Enzo Eramo, il Comandante della Protezione Civile Lidano Caldarozzi e i volontari ANVVFC ancora al lavoro per ripristinare la normalità. Si stanno verificando eventuali danni alle apparecchiature ma è anche probabile che si tratti solo di un allagamento dei locali. In altre zone della città fossi e canali straripati. Nel quartiere Casali tanta paura per torrente Brivolco in piena. Qui è tornato alla mente l’esondazione del torrente del lontano 1995 quando i danni per un nubifragio furono molti.

 

 

 

 

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Enrico Toti, una grande persona, un uomo perbene legato alla sua comunità e forse uno degli attori più rappresentativi della Passione di Cristo di Sezze. Enrico era anche consigliere dell'associazione della Passione di Cristo di Sezze. Riportiamo il ricordo del regista Piero Formicuccia, a nome dell'intera associazione setina.

 

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"Il 28 maggio 2020 si è spento Enrico Toti, detto pizzamesa, o meglio ancora conosciuto come il Cristo sotto la croce della Sacra Rappresentazione di Cristo di Sezze. E già, Enrico è stato il testimone vivente di tante rappresentazioni, dagli anni ’50, fino al 2019 (quest’anno per i motivi legati al Covid 19 la Passione di Cristo non è stata rappresentata) e lo sarebbe stato ancora quest’anno nelle vesti del profeta Daniele, ruolo che ha interpretato negli ultimi anni. Ricordo con emozione la sua recitazione a Luordes nell’aprile del 2017, quando dopo la proclamazione delle visioni del profeta Daniele, nonostante la sua bella età (73 anni) e sotto una pioggia battente ha di nuovo indossato I panni del Cristo, Ecce Homo, nella colonna della flagellazione. In questi tanti anni di Passioni, ha sempre svolto il suo compito di attore e consigliere dell’Associazione della Passione di Cristo con umiltà senso del dovere,  e ricoperto con dignità professionale e senso di attaccamento ai valori della Sacra Rappresentazione i vari personaggi interpretati, lo sposo nel Cantico dei Cantici agli inizi degli anni ’80, il profeta Amos, l’Ecce Homo, per indossare, per quasi 20 anni la rossa tunica, lacerata dalle tante frustrate del fustigatore, del Cristo sotto la croce. Ricche di emozioni e di pathos sono state le sue tante interpretazioni recitative, i dialoghi con le pie donne di Gerusalemme e con la Veronica durante la sua ( del Cristo) conduzione al Calvario , e qualche anno prima  nel dialogo con la donna samaritana. Ricordo ancora quando nella seconda metà degli anni ’80 ha interpretato il Cristo nella crocifissione che eccezionalmente fu realizzata per tre anni consecutivi, la prima volta in Piazza S. Pietro, poi a Porta Romana ed infine a Porta Pascibella. Le sue furono interpretazioni davvero magistrali, che seppero commuovere ed emozionare le migliaia di persone che gremivano le piazze. In questi tanti anni di militanza nell’organismo associativo è stato da esempio a tanti giovani che si sono avvicinati alla Passione di Cristo, trasferendo loro I valori di questa bella tradizione che ha fatto conoscere ed apprezzare Sezze in tutto il mondo, e che grazie anche a persone come Enrico può continuare a essere veicolo di valori religiosi, sociali e culturali".

 

 Enrico Toti durante la Sacra Rappresentazione di Cristo

Il regista Piero Formicuccia

 

 

 

 

 

Un vivaio di piccoli artisti che non si è arreso di fronte al lockdown. Nel corso di questi tre lunghi mesi di reclusione, la prima A della scuola primaria Melogrosso ha messo in atto interpretazioni varie nelle  scenografie casalinghe. Hanno interpretato poesie, balli e canti  e a conclusione dell’anno scolastico, messo in scena una originale recita, sulle note di "Ma Il cielo è sempre piu’ blu” di Rino Gaetano. Alla melodia i piccoli alunni hanno aggiunto con stile rap una poesia scritta da ognuno di loro. Cameramen per l’occasione le loro mamme, che con pazienza e diletto hanno preparato i propri bambini provetti ad esibirsi per il saluto di fine anno. Sul finale si sono unite al coro  le loro insegnanti Antonietta, Loredana, Luciana e Antonella. L’iniziativa vuole essere un messaggio di speranza e anche un segno di affetto nei confronti delle insegnanti e della preside Carolina Gargiulo. Nonostante il distacco  dall’ambiente scolastico e dai loro amici, i piccoli alunni setini hanno voluto  e cercato di mantenere in vita una quotidianità scolastica bruscamente interrotta dalla pandemia. Ma il cielo è sempre più blu e oltre le nuvole il sereno: loro infatti non vedono l’ora di tornare tra i banchi di scuola.

 

ecco il link del video, buona visione a tutti!

https://www.facebook.com/lanotiziacondivisa/videos/261124695104536/

 

 

 

Domenica, 31 Maggio 2020 05:48

L'unica soluzione!

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Finalmente! Speriamo che a Settembre riaprano le scuole! La didattica a distanza, imposta dal coronavirus, ha cercato di rimediare a una situazione di emergenza. E c'è riuscita, grazie alla dedizione dei docenti, all'impegno delle famiglie e degli studenti. Quattro mesi di interruzione sarebbero stati intollerabili e irrecuperabili. Ma una scuola chiusa non è scuola. La trasmissione delle notizie e delle informazioni non basta. La scuola è vita, è contatto fisico e psichico, è cultura della cittadinanza e del confronto. Non ci sono scorciatoie. Occorre ripartire da qui, tenendo conto della fase 2 e della fase 3 del virus. Occorre ripensare il modello scolastico, facendo tesoro della quarantena, per garantire protezione e massima sicurezza agli alunni e ai docenti. Abbiamo compreso che non si può fare a meno del supporto degli strumenti tecnologici, ma anche che essi non possono sostituirsi alle persone. Per questioni di brevità mi permetto di fare un elenco delle questioni da tener presenti: le ore di lezione saranno di 40 minuti; l'ingresso degli alunni a scuola sarà scaglionato; pur mantenendo l'unità della classe è opportuno lavorare per piccoli gruppi di alunni, in base ai loro interessi e al loro grado di apprendimento, con l'obiettivo di non far restare nessuno indietro; si possono (si devono) utilizzare spazi diversi dalle aule come la biblioteca, il museo, i giardini e gli spazi aperti; lo scambio dei docenti nel gruppo classe deve essere considerato una normalità e non una eccezione; l'uso dei mezzi tecnologici devono fare da supporto a ogni alunno; lo studio a casa deve essere considerato tempo di lezione normale, etc. Tutto ciò presuppone la ristrutturazione e l'adeguamento degli spazi alle nuove metodologie e modalità di studio. Ogni gruppo classe deve necessariamente essere fornito di una sala -computer e di lavagna luminosa. Bisogna provvedere a fornire un computer agli studenti sprovvisti. Insomma, per farla breve, si tratta di una trasformazione profonda della scuola che deve essere ricollocata al centro della vita e della ricostruzione civile ed economica del paese, dopo la tragedia del coronavirus. Non deve essere il mercato e la situazione economica e familiare di provenienza a determinare il futuro dei ragazzi, ma le loro attitudini e il loro  impegno. La scuola deve offrire a tutti pari opportunità. Se dunque, a Settembre, ci attende questo profondo cambiamento, come ci prepariamo? Cosa può e deve fare a mio parere, una buona Amministrazione comunale e provinciale? Non c'è tempo da perdere. Suggerisco, modestamente, di convocare, al più presto, una Assemblea generale per fare un check up della scuola setina. Alla presenza dei consiglieri comunali, dei dirigenti scolastici, dei docenti, degli esperti e dei rappresentanti degli alunni, l'assessore alla  scuola faccia il punto della situazione e definisca un piano condiviso di azioni e di interventi, di regole da rispettare. Si definisca, soprattutto, un Piano educativo e didattico per assicurare in sicurezza la riapertura e per rilanciare la Scuola come priorità assoluta del nostra città. 

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