La peccarola
La Sezzese mette le pecche
e lo fa con battute secche.
Lei non risparmia proprio nessuno
che sia biondo, rosso o bruno!
Se vede uno bello vestito
lei lo chiama 'i porco pulito'.
Se vede uno un poco sciattone,
non c'è dubbio che sia un barbone!
Se vede una tutta truccata pensa che sia una carnevalata!
Se invece indossa la minigonna, della famiglia è una vergogna!
Fanno eccezione tra questi feriti:
madre, sorelle e delle figlie i mariti.
La perfezione è solo la figlia
perché a lei tutta somiglia!
Il Bilancio di Previsione 2020-2022 del Comune di Sezze è stato approvato ieri sera con 11 voti della maggioranza consiliare, mentre l’opposizione è uscita dall’aula. L’approvazione è arrivata dopo lunga discussione proficua, che ha visto finalmente maggioranza e opposizione compatte su molti temi e anche sul futuro delle opere incompiute. Sia dai banchi dell’opposizione (Giovanni Bernasconi, Serafino Di Palma, Paride Martella, Eleonora Contento e Rita Palombi) che da quelli della maggioranza (Federica Fiorini, Mauro Calvano, Enzo Polidoro e Armando Uscimenti) è stato anche affrontato il problema di portare a compimento quelle opere pubbliche iniziate e mai terminate, prime fra tutte l’Anfiteatro di Sezze. Un ragionamento che è stato sintetizzato dal presidente del consiglio comunale Enzo Eramo e condiviso ovviamente anche dal sindaco Sergio Di Raimo, un ragionamento che ha trovato l’intero consiglio concorde in una operazione di recupero, completamento e riqualificazione di ciò che è stato iniziato e poi abbandonato. Oltre all’Anfiteatro di Sezze, per il quale potrebbero essere accesi dei nuovi mutui per completarlo, l’idea generale è quella di completare il Tensostatico di via Roccacorga, in questo caso non si escluderebbe nemmeno il ricorso ad una sinergia tra pubblico e privato come avvenuto per i campi rossi di via Piagge Marine. Nei vari interventi è stata posta l’attenzione anche sulla riqualificazione del Parco delle Rimembranze di Sezze, per il quale in bilancio sono stati stanziati 50 mila euro. L’obiettivo è quello di ripristinare la fontana come era prima della realizzazione della indecente fioriera e realizzare ancheun tappeto di gomma armonico con il parco nell’area giochi senza snaturare l'intera area. Sempre in merito alle "opere" incompiute, il prossimo 10 Giugno sarà convocato il consiglio comunale per affrontare la questione della statua a San Lidano nel belvedere.
Una bella notizia, speriamo confermata dai fatti concreti. Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, nel corso del consiglio comunale tenutosi oggi sull’approvazione del bilancio, ha annunciato una svolta per quanto concerne i lavori di messa in sicurezza della scuola Valerio Flacco di Sezze Scalo. “Rispetto alle diverse soluzioni avanzate in passato e anche recentemente – ha detto il primo cittadino – tra cui quella di utilizzare i risparmi derivanti dall’emergenza Covid19, c'è una svolta che fa superare tutte le soluzioni avanzate finora. Nel rispetto della normativa, come Giunta, abbiamo approvato la rinegoziazione dei mutui che ci farà risparmiare solo per il 2020 circa 650 mila euro”. Per la Cassa Deposito e Prestiti, infatti, il Comune di Sezze avrebbe dovuto pagare quote in capitale di circa 700 mila euro ma, grazie alla rinegoziazione, l’Ente dovrà versare solo due rate di circa 23 mila euro. “Quindi - ha aggiunto Di Raimo -ci sono tutte le condizioni per coprire tutte le somme necessarie per l’intero progetto di messa in sicurezza della Valerio Flacco”. Nei prossimi giorni, la variazione di bilancio, verrà ufficializzata dalla Giunta dopo l’ok della Cassa Deposito Prestiti. “Nel giro di qualche giorno – ha annunciato il sindaco – ci sarà l’accettazione da parte della cassa deposito e prestiti, per cui gli uffici potranno lavorare per definire tutto l’iter necessario”. Si spera che questa sia l’ultima e vera soluzione al problema della Flacco che, ricordiamo, si trascina dal lontano 2012 come ha ricordato bene Serafino Di Palma per il BiancoLeone ed Eleonora Contento di Sezze Bene Comune. Si spera che prima della fine dell’estate i lavori di messa in sicurezza siano conclusi, e questo potrà verificarsi solo se, da parte del Comune di Sezze, ci sarà celerità e una corsa contro il tempo per fare una gara, affidare i lavori, iniziarli e concluderli prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Luigi Di Rosa è un martire innocente che rappresenta il nostro passato e dà luce al nostro futuro
Scritto da Vincenzo Mattei
Forse in questo tragico momento in cui viviamo addolorati e frastornati dal coronavirus, che miete migliaia e migliaia di vittime, potrebbe passare sotto silenzio la data del 28 maggio 1976, anniversario dell'uccisione del giovane Luigi Di Rosa. Sarebbe umanamente comprensibile che nella tragedia collettiva che ci sovrasta, ognuno di noi si ritraesse nel suo guscio in cerca di sicurezza e di protezione. Sarebbe comprensibile ma non giustificabile di fronte alla nostra memoria e alla nostra coscienza! Luigi Di Rosa è un martire innocente che rappresenta il nostro passato e dà luce e speranza al nostro futuro. Esempio fulgido di innocenza e di coscienza democratica e antifascista, impresso con il sangue sui volti straziati di una madre e di un padre. Un dolore infinito e inconsolabile. Eppure dopo il buio c'è la luce, dopo la morte c'è la resurrezione. Per i credenti, c'è il trionfo del disegno della Provvidenza, per i non credenti c'è il coraggio di una testimonianza e di una battaglia civile e democratica. Nessuna vendetta, ma il dovere politico e morale di garantire un futuro migliore ai nostri giovani, ai nostri ragazzi. Perché la violenza e la barbarie siano sconfitte e trionfi la giustizia e la fratellanza. Non dimentichiamoci di Luigi Di Rosa!
Luigi Di Rosa
Le consigliere comunali di Sezze Bene Comune Rita Palombi ed Eleonora Contento propongono all'amministrazione comunale una festa di fine anno scolastico. "L’attuale situazione emergenziale del Covid19 ha accentuato molte problematiche legate all’isolamento di tanti bambini e ragazzi che, dal giorno alla notte - scrivono le consigliere - si sono dovuti “adattare” ad una nuova vita caratterizzata dal “distanziamento sociale. La loro sofferenza è stata relegata dentro le mura di casa, lontano dai compagni di scuola che, fino a qualche tempo fa, rappresentavano una componente determinante ed essenziale nella loro quotidianità. E’ attuale il dibattito sulla possibilità di “regalare l’ultimo giorno di scuola” ai bambini e ragazzi dei tanti comuni d’Italia e la proposta arriva dalla Vice Ministra all’Istruzione". Per un immediato riscontro e per compiere un piccolo passo in avanti, nella direzione di una città a misura di bambino, Palombi e Contento lanciano l'idea di programmare un evento per gli alunni. "Siamo convinte che sia giusto coinvolgere tutti i bambini e ragazzi del paese per l’ultimo giorno di scuola e siamo certe che si possa trovare insieme una soluzione per organizzare una festa di fine anno scolastico con la massima sicurezza e in virtù di questo tema, vogliamo proporre un incontro dei bambini in tutti i parchi e zone verdi del paese". Speriamo che questa proposta sia ben accolta dalla Giunta Di Raimo e fatta propria dall'intero consiglio comunale di Sezze.
Contento e Palombi di Sezze Bene Comune
La Giunta comunale di Sezze, presieduta dal sindaco Sergio Di Raimo, ha approvato ieri una delibera per venire incontro alle attività commerciali di Sezze. La Giunta infatti ha ritenuto opportuno, in questa fase di emergenza sanitaria e crisi economica, non far applicare alle imprese di pubblico esercizio (che presenteranno domanda) il pagamento della tariffa istruttoria di 80 euro al fine di non gravare ulteriormente sui carichi economici viste le già critiche condizioni in cui versano i commerciati a causa del Covid19. Le domande dovranno essere presentate fino al 31 ottobre. Sul sito del Comune di Sezze sono già disponibili gli allegati richiesti. Fino al 31 ottobre, come decreto regionale, gli esercizi commerciali sono anche esonerati dal pagamento della tassa di suolo pubblico, sempre con il fine di promuovere la ripresa. Un provvedimento questo utile soprattutto per evitare assembramenti all’interno dei locali.
La Marducata
Passeggiando zitta zitta
Incontri lei che ha la stizza
E’ Sezzese e assai superba
Che non le entra un filo d’erba.
Alza il naso, è impettita
Vuole vincer la partita.
Ha un pensiero controverso
Che ti guarda di traverso,
non vuol porgerti il saluto
perché a lei tutto è dovuto!
Quando, allora, lei ormai crede
Che il mondo cade al suo piede
Tira dritto da insolente
Perché nulla è per lei la gente.
Ma spiazzante è il tuo saluto
Che ridà parola ad un muto!
La Burla Setina, partecipa anche tu inviandoci vignette o poesie
Scritto da redazione
Nasce la nuova rubrica satirica "La Burla Setina", un contenitore che ospiterà vignette e poesie e/o detti in dialetto o in lingua italiana di attualità e politica locale. La satira se non è offensiva e denigratoria è sempre stato il condimento della democrazia. In questa sezione pubblicheremo vignette e/o caricature su temi di attualità della nostra città. La redazione pubblicherà anche il materiale non ritenuto offensivo né volgare inivato dai nostri lettori all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Giovanni Falcone, la Mafia e il silenzio complice
Scritto da Luigi De Angelis
“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”. (Giovanni Falcone)
Ci sono silenzi che sono macigni insopportabili.
Ci sono silenzi che rivelano disinteresse, disimpegno, calcolo e complicità.
Ci sono silenzi che anestetizzano e desertificano le coscienze.
Ci sono silenzi che sovvertono principi e valori, travisano il giusto con l’ingiusto, presentano il male come bene, la disonestà e l’abuso come rettitudine e moralità.
Ci sono silenzi che delegittimano più di accuse, calunnie e maldicenze.
Ci sono silenzi che uccidono e lo fanno lentamente, non con la violenza brutale delle armi ma con l’isolamento, l’emarginazione, il costringere a combattere in solitudine battaglie che dovrebbero appartenere a tutti.
Ci sono parole taciute che generano silenzi assordanti e smarrimento.
Mafia è una parola pronunciata raramente in questi nostri tempi difficili. È una assenza non meramente terminologica ma troppo spesso di responsabilità e impegno, racconta inettitudini, insensibilità, abdicazioni, capitolazioni, palesa in alcuni casi mescolanze, contiguità e complicità intollerabili. Tanti, troppi che occupano scranni e posizioni di comando nell’economia, nella politica e nelle istituzioni tralasciano di pronunciarla, tacciono e la mafia, pervasiva e implacabile, divora indisturbata vite e futuro, assoggetta territori e persone, distrugge risorse e benessere.
La mafia prolifera nel silenzio e grazie al silenzio, fa affidamento su adepti, protettori, infiltrati e pedine, giovandosi di riconoscenti e debitori per favori concessi e opportunità elargite, su politici conniventi e collusi cui garantisce consensi, carriere e potere o indifferenti per codardia e quieto vivere, rapidi a voltarsi dall’altra parte, a far finta di non vedere, a evitare di prendere posizione pur di non mettere in discussione se stessi e i ruoli occupati, su imprenditori pronti a scendere a patti, ad accettare di condividere con essa affari e progetti pur di assicurarsi tranquilli guadagni, su quanti vivono ai margini e nella disperazione, impossibilitati a costruirsi un domani libero dai bisogni e abbandonati da uno Stato incapace di offrire risposte adeguate, su quanti si lasciano allettare dal vivere comodo, ossequiati e temuti.
Il silenzio è dunque l’alleato primario della mafia, la quale si serve per prevalere della prepotenza, dell’ingiustizia e della corruzione esercitati su comunità impaurite e asservite, con un senso di appartenenza sgretolato e dalla dignità oltraggiata, lasciate in balia di un potere abusante, fondato su regole di casta e clientelismo che creano una società divisa in oppressori ed oppressi, dove tutti sono tra loro irriducibili nemici al di là dell’apparenza, domina l’illegalità e prevale la legge del più forte.
La parola è il più grande nemico della mafia se impiegata per svelarne intrighi e misfatti, se è strumento di conoscenza e condivisione capaci di aprire orizzonti, sconvolgere equilibri e abbattere consuetudini incancrenite, se si fa veicolo della cultura della legalità per combattere i comportamenti illeciti, da quelli in apparenza più piccoli e marginali come non mettere il casco in moto o buttare la carta per terra, a quelli più importanti come l’estorsione, la corruzione, il traffico di droga, per ricostruire il senso dell’essere comunità fondata sulla giustizia e sulla consapevolezza di ognuno di essere titolare di diritti e doveri. La mafia prospera dove l’illegalità è considerata normale, una abitudine consolidata, può contare sull’indifferenza e sulla complicità diffusa. Una collettività dominata dall’illegalità non sarà mai libera di progredire ma finirà sempre soverchiata dalla prepotenza di chi gestisce il potere.
“Non mi fanno paura le parole dei disonesti, ma il silenzio dei giusti” diceva Martin Luther King e dalla verità di queste parole dobbiamo ripartire se vogliamo insieme combattere la mafia e bonificare il substrato culturale e sociale in cui prospera. Per sconfiggerla occorrono l’onestà, la competenza e la tenacia di tutti, specialmente di quanti ricoprono ruoli e funzioni all’interno delle istituzioni, la capacità di ognuno, come diceva Giovanni Falcone, semplicemente di compiere il proprio dovere.
Giovanni Falcone non ha mai taciuto, né si è mai mostrato condiscendente di fronte all’illegalità, ma ha esercitato pienamente il proprio ruolo di cittadino e magistrato, lottando contro mafia senza indietreggiare, senza lasciarsi intimorire nonostante i gravi rischi cui esponeva se stesso e i propri familiari, animato da uno straordinario spirito di servizio verso le istituzioni democratiche. È stato tra i primi ad identificare Cosa Nostra come un’organizzazione parallela allo Stato, unitaria e verticistica, in anni in cui ne veniva persino negata l’esistenza e i crimini commessi erano ritenuti conseguenza dei conflitti tra bande criminali comuni contrapposte. La sua intelligenza, il suo rigore investigativo, i suoi innovativi metodi di indagine, divenuti un modello a livello internazionale, la sua capacità di guidare il pool antimafia hanno permesso d’infliggere per la prima volta un colpo durissimo alla mafia, con condanne confermate fino in Cassazione e aprire una fase nuova nella lotta contro la criminalità organizzata. Nella strage di Capaci ha pagato con la vita il suo impegno e il suo coraggio, insieme a sua moglie Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta.
Giovanni Falcone ci ha lasciato l’esempio di un uomo dello Stato che per lo Stato si è battuto fino alla fine, non senza dolore, amarezze, accuse, rinunce ma certamente senza clamore, con grandissima dignità e, lui sì, con onore.
Mancano due anni alle comunali e, come spesso è accaduto in passato, la politica locale inizia molto prima ad oliare gli ingranaggi politico-elettorali. Se non si hanno certezze sulla ricandidatura del sindaco Sergio Di Raimo nella compagine del centrosinistra di Sezze, sempre più frequenti e insistenti sono però i rumors sulla nascita di una grande coalizione civica per riprendere in mano il progetto interrotto bruscamente a causa della sfiducia all’ex sindaco Lidano Zarra. Sulla falsariga del progetto civico del 2003, pare che ci siano dei movimenti in atto per riorganizzare una idea di città diversa rispetto a quella che si sta evidenziando oggi. Ex, ma soprattutto nuovi volti della politica e della società civile intendono proporsi come alternativa al governo locale. In cantiere ci sarebbe un progetto civico rivoluzionario, a favore di una città a misura d'uomo e bambino, libera da velleità e imposizioni, e soprattutto svincolata da accordi pre-elettorali ciechi e dannosi per la città. La base del nuovo progetto civico sembrerebbe essere stato già fondato ma in sordina e senza clamorosi tributi al mondo social. I fondatori starebbero iniziando capillarmente a raggiungere simpatizzati e quello che considerano il nuovo elettorato. Vedremo se si tratta di un progetto che a breve si concretizzerà o se resterà solo nella fantasia dei fondatori. Per il momento top secret!
Il sindaco di Sezze con decreto n° 15 del 20 maggio scorso ha nominato vice-segretario generale comunale il dott. Lidano Caldarozzi, capo della Polizia locale e responsabile della Protezione Civile, nonché dirigente dei servizi sociali. Caldarozzi dovrà coadiuvare il Segretario Generale e sostituirlo nei casi di vacanza, assenza o impedimento. Il comandante Caldarozzi subentra a questo incarico a Piero Formicuccia, collocato a riposo dal 1 febbraio scorso. Nelle premesse il primo cittadino intende assicurare così “una maggiore efficacia ed efficienza all’azione amministrativa legata alle funzioni del Segretario Generale Clorinda Storelli".
Alcune decisioni sono di difficile comprensione, sembra che ci sia la volontà di disorientare il cittadino. Un nota del funzionario responsabile PO del Comune di Sezze avvisa i cittadini che riaprirà anche il mercato settimanale di Sezze. L'avviso è stato pubblicato sul sito del Comune di Sezze. Il mercato settimanale del sabato, sospeso a causa dell’emergenza Coronavirus, riprenderà infatti il normale funzionamento con le diverse tipologie merceologiche dal giorno 23 maggio 2020. "Gli operatori e i cittadini - fanno sapere dal Comune di Sezze - sono tenuti al rispetto delle disposizioni del DPCM 17/05/2020 e dell’Ordinanza Regionale numero Z00041 del 16/05/2020, contenente le linee guida per la riapertura delle attività produttive, approvate e condivise dalla Conferenza Stato Regioni". A Sezze quindi riapre il mercato settimanale dove sono quasi inevitabili gli assembramenti ma resta chiuso il cimitero, o meglio per andare a fare visita ai cari defunti bisogna ancora prenotarsi. Unica estensione alle misure anti-contagio quella dell'apertura domenicale dalle ore 10 alle ore 12,30. Strano ma vero. Al mercato dove i clienti si affollano e dove sarà impossibile mantenere le distanze è stata decisa una riapertura totale, mentre al cimitero dove ognuno, singolarmente o a coppia, andrà a visitare la tomba del proprio caro, no. La riapertura completa è prevista tra dieci giorni, il 1 giugno, giorno in cui non servirà più prenotarsi. Decisioni veramente incomprensibili, senza una logica apparente. Chissà perché...