La Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per il Lazio, il 17 ottobre scorso ha deliberato la “tardiva adozione da parte del Comune di Sezze della delibera consiliare di revisione ordinaria, ai sensi degli artt. 20, comma 3 e 26, comma 11 del d.lgs. n.175/2016, delle partecipazioni societarie detenute al 31 dicembre 2021”. Il Comune di Sezze, infatti, ha provveduto a trasmette la ricognizione ordinaria solo il 6 giugno 2023 con “evidente ritardo rispetto al termine di legge del 31 dicembre 2022”. Per questa ragione Il Collegio riunitosi “con riserva di ogni successiva valutazione nel merito del piano in questione, non può esimersi dall’accertare il ritardo con cui il Comune di Sezze ha assolto agli obblighi di revisione ordinaria delle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2021”. L’art. 24 del d.lgs. n. 175/2016 prevede che le partecipazioni detenute, direttamente o indirettamente, dalle amministrazioni pubbliche in società siano alienate o, in alternativa, oggetto di altre misure di razionalizzazione. Ogni amministrazione ha dovuto effettuare la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute alla data di entrata in vigore del decreto, procedendo, con provvedimento motivato, all’adozione di un piano di. Adesso il Comune di Sezze rischia una sanzione che va da un minimo di 5 mila euro ad un massimo di 500 mila euro. “La mancata adozione degli atti di cui ai commi da 1 a 4 da parte degli enti locali comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da un minimo di euro 5.000 a un massimo di euro 500.000, salvo il danno eventualmente rilevato in sede di giudizio amministrativo contabile, comminata dalla competente sezione giurisdizionale regionale della Corte dei Conti”.