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redazione

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"La raccolta e il conseguente smaltimento dell’immondizia, unitamente alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, è una questione fondante che ogni sistema territoriale dovrebbe affrontare ponendosi l’obiettivo dell’autonomia e della sostenibilità ambientale. La gestione dei rifiuti determina la qualità della vita di una comunità e dovrebbe essere l’aspetto determinante di ogni programma di governo serio e lungimirante, sia in termini ambientali che finanziari: è la base fondante della visione di una città moderna, sostenibile, tecnologica". L'ex consigliere comunale Rinaldo Ceccano si interroga seriamente sulla gestione dei rifiuti, tema al centro di polemica a Sezze dopo la delibera di Giunta Lucidi relativa allo studio di fattibilità di un impianto di Compostaggio a Sezze Scalo. Ceccano parla delle opportunità offerte dal Pnrr, "strategiche e indispensabili per il nostro territorio - afferma -  e che non possono essere inseguite a caso". In merito aggiunge: "Serve un piano organico nel quale alle criticità esistenti siano applicate soluzioni avanzate, definite, finanziabili, facenti parti di una idea complessiva di città. Sarebbe stato eticamente corretto che un piano di sviluppo organico, con una idea di città, con una identità definita, fosse stato redatto prima delle elezioni. Purtroppo non è stato redatto neanche ad elezione avvenuta. Il nuovo corso targato Lucidi  - aggiunge ancora Ceccano - si è perfettamente inserito nella piena continuità amministrativa del passato, mutuandone metodi e modi di governare, anche fisicamente con il  richiudersi  a Palazzo". A quattro mesi dall'insediamento delle nuova amministrazione comunale per Ceccano è ormai chiaro cosa ci aspetta. "Una amministrazione priva di una visione generale, alla rincorsa di opportunità, spesso slegate tra loro, senza alcuna valutazione di costi e benefici, priva di un ordine di priorità e di una idea forte intorno alla quale programmare gli interventi necessari.
Una amministrazione che insegue gli avvisi regionali o europei, o il Pnrr, senza programmare e indirizzare, incapace di partecipare ai tavoli di programmazione, che gestisce in continuità ciò che è stato lasciato in eredità, tipo il contratto di fiume, che “buca” completamente quello che era stato bucato prima, ad esempio gli interventi per la via Francigena e la Latium Experience, azienda misto pubblica privata per la promozione del territorio. La delibera inerente l’impianto di compostaggio - rincara la dose l'ex amministratore setino -  è l’ennesimo atto che evidenzia palesemente i limiti complessivi della proposta politica dell’amministrazione Lucidi zavorrata dall’assenza di una visione complessiva". Eppure la questione rifiuti deve esseere coscienziosamente affrontata. "Si può e si deve parlare di chiudere il ciclo dei rifiuti. Potrebbe essere persino una opportunità di sviluppo del territorio. A patto però - sottolinea Rinaldo Ceccano - di aver esaminato le tecnologie migliori, di aver studiato il piano dei rifiuti regionali e colto le opportunità insite, di aver ragionato senza pregiudizi ideologici e dopo aver verificato i vantaggi che tanti sistemi territoriali hanno colto da progetti di siffatta portata.  E soprattutto ciò deve avvenire con una visione complessiva, una discussione con la città, dopo aver preparato una proposta organica, dopo aver ragionato ove allocare il sito, dopo aver fatto sedimentare nei cittadini la proposta come opportunità.   La delibera, priva di questo necessario contorno, appare purtroppo  solo un modo per continuare a pagare parcelle. Proprio come hanno fatto  “quelli di prima” ".

 

 

La delibera di Giunta Lucidi sullo studio di fattibilità di un impianto di compostaggio a Sezze Scalo continua ad infiammare il dibattito in città. Prende parte alla discussione anche Luigi Gioacchini di Iniziativa Sociale, il quale replica alle precisazioni della maggioranza in merito. 

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Rilasciare una dichiarazione per dire tutto e niente, in linea con la collaudata "ricetta locale" della frittata senza rompere le uova, a Sezze si può. Alcune osservazioni su quanto dichiarato e sottoscritto dalla maggioranza politica del Comune riguardo la scelta dell'impianto di compostaggio sul proprio territorio.


1) "Abbiamo inviato l'istanza ... non si poteva perdere l'opportunità. Ma non è vincolante". Allora, innanzitutto, l'avviso pubblico è del 15 ottobre 2021e la sua scadenza 14 febbraio 2022. In questo lasso di tempo, non potevano (i nuovi sapiens) organizzare incontri pubblici, come hanno fatto per il "Natale setino", al fine di parlarne e raffrontarsi con la Comunità? O temevano di perdere "l'opportunità" se si fossero dapprima confrontati con la cittadinanza ed in Consiglio? In secondo luogo, che significa "ma non è vincolante"? Significa che il Comune di Sezze può ritirare la sua istanza, sempre ed in qualunque momento, senza eventuale "penale"? Che può, eventualmente, se il progetto dovesse rientrare "nei requisiti" per il finanziamento, rifiutarlo? Ma se presentano istanza, e, allo stesso tempo, "tranquillizzano" che non sia vincolante, che senso ha? Che i "nuovi" stiano giocando ad amministrare la cosa pubblica?!Vorremmo capire;


2) " È un indirizzo politico della giunta, in autonomia (..)". Se cosi è, va affrontato a priori dell'istanza inviata e non dopo, a fatto compiuto. Non confondiamo il ruolo della Giunta comunale con quello del Consiglio comunale;


3) " È uno studio di fattibilità ". Certo, è stato necessario, perché è necessario, se si vuole partecipare all' avviso di cui sopra come, infatti, hanno partecipato. Ed è stato pagato ben 8mila euro circa.


Quindi spendono soldi pubblici per una loro scelta unilaterale (alias per un indirizzo politico intrapreso dalla Giunta, in autonomia, che la maggioranza intende seguire) ma non deve essere raffrontato con la Comunità ed in Consiglio, prima, perché tanto "non è vincolante"(?);


4) A coloro che dicono: "ma non vi sarebbe stato bene ugualmente?"

La risposta è: Che cosa? Risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti? Certo che si vuole risolvere! Risolvere significa analizzare tutte le opzioni che oggi si offrono. E non lasciare decidere, unilateralmente, la Giunta - come " indirizzo politico" in autonomia" - senza un previo raffronto con la Comunità né discussa in Consiglio, richiedere uno studio di fattibilità (pagato con soldi pubblici), partecipare all'avviso, e, poi (QUINDI SOLO DOPO) "ne parleremo". E questo sarebbe un concetto di "scelte liberamente condivise", come ripetutamente detto in campagna elettorale!?

 

 

 

La decisione della Giunta Comunale di Sezze di dare avvio, in fretta e furia, alla realizzazione di un impianto di compostaggio, sta suscitando una forte reazione tra la cittadinanza, le forze politiche e gli eletti nel consiglio comunale che sono i legittimi, ma ignorati, titolari dell’argomento. Senza entrare in un ambito discrezionale, esprimendo giudizi e valutazioni soggettive, vorremmo porre l’attenzione su elementi e documenti che possano invece aiutare i cittadini a farsi un’opinione in piena autonomia, ricostruendo in maniera succinta l’iter di un progetto scottante sulla base di atti amministrativi disponibili sul webside comunale. 

  • In data 15 ottobre 2021 il Ministero per la Transizione Ecologica pubblica bandi per la presentazione di proposte volte al miglioramento della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Gli interventi devono articolarsi lungo due linee: Linea di intervento A, per miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti; e la B per la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti ecc.. ecc..
  • Nonostante che l’Amministrazione vanti di avere in giunta esperti o sedicenti tali per intercettare i flussi di finanziamenti si accorge tardi dei suddetti
  • Infatti solo in data 07.02.2022 la Giunta Comunale con deliberazione n. 23 decide di aderire al bando per le linee d'intervento A e linee d'intervento B. Incarica il Settore V “Lavori Pubblici” di procedere alla predisposizione degli atti necessari per avviare l’iter di partecipazione al bando. Il testo della delibera stranamente non è pubblicato. E’ pubblicata invece la successiva delibera n.33. Non si sa perché!
  • In data …… (la data non è indicata negli atti, forse potrebbe il giorno 8) prot. n. 3627/2022, il Settore V ha chiesto all’Ing. Alessandro Angelini di presentare un’offerta economica. Negli atti non si dice perché si sceglie il tale e non talaltro.
  • In data …… (anche qui la data non è indicata negli atti) prot. n. 3693/2022, l’Ing. Alessandro Angelini trasmette il preventivo di spesa per il suo incarico. Con un’espressione popolare diremmo che è stato una frezza.
  • In data 9.2.2022 con determina n. 68 il Settore Servizi di Lavori Pubblici affida all’Ing. Alessandro Angelini l’incarico professionale per la redazione dello studio di fattibilità sia per partecipare agli interventi di cui alla Linea A che a quelli della Linea B, impegnando la somma di € 8.600,63, quale compenso.
  • Negli atti pubblicati non si dice quando avviene la consegna degli elaborati tecnici, ma sicuramente l’incaricato è stato più veloce di una frezza. Tant’è che in meno di 2 giorni consegna gli atti progettuali, che forse aveva già pronti in tasca, costituiti da una quindicina di elaborati. La sola relazione consta di 49 pagine.
  • In data 11.2.2022 la Giunta comunale con delibera n.33 approva il Progetto di fattibilità redatto dall’ing. Alessandro Angelini riferito alla Linea di intervento B. La linea A scompare, senza che nulla si dica. Inoltre mentre il dirigente dei Lavori Pubblici approva ed impegna una spesa per l’importo di € 6.778,56, oltre CNPAIA (4%) ed IVA al (22%), per un totale di € 8.600,63 (relativa evidentemente a due studi di fattibilità), la Giunta dice che la spesa ammonta ad € 4.793,57, oltre IVA (22%) e CNPAIA (4%) (relativa evidentemente ad un solo studio di fattibilità). Nessuno dice niente né dà una motivazione.

Il risultato è che si decide di avviare la realizzazione di un impianto ad alto impatto ambientale a confine con un’importante arteria stradale qual è via degli Archi di San Lidano, di cui conosciamo l’intensità del traffico. Nel giro di due giorni tutto è pronto, senza che nessuno venga interpellato o consultato. Gli stessi consiglieri di maggioranza sembrano recitare la parte delle belle statuine.

Non è un mistero che la competenza su un tale argomento dalla legge è affidata al Consiglio comunale. Lo stesso tecnico incaricato dice che c’è bisogno di una variante al PRG tanto che gli elaborati annoverano la Tav 5 dal titolo “Proposta di variante puntuale al PRG vigente”. La Giunta dunque è informata e dovrebbe sapere che della materia urbanistica se ne occupa il Consiglio. Anche per le opere pubbliche (impianto di compostaggio) e per il Piano dei rifiuti la competenza è del Consiglio comunale. Ma non dice niente, non dà nessuna spiegazione della sua scelta e decide di andare avanti. Poteva anche scegliere di presentare una candidatura per la Linea A e scegliere di migliorare i servizi di raccolta nel territorio. Vai a capire perché! E’ meglio il silenzio.

Purtroppo prima o poi ci si dovrà rendere conto che procedendo in questo modo non si fa altro che danneggiare il patrimonio e la credibilità dell’Ente. La maggioranza prima o poi dovrà rendere e rendersi conto di una scelta improvvida.  Si è chiesto il voto dicendo che “L’ambiente e il territorio devono essere considerati beni primari appartenenti alla comunità” e che “La collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale si estrinseca nell'adozione di atti amministrativi di natura non autoritativa ecc. ecc.” e poi, una volta al governo, espropria in un batter d’occhio la cittadinanza di quei beni decidendo nelle segrete stanze su temi tanto delicati quanto impattanti per l’opinione pubblica.

 

Francesco Petrianni

 

Un impianto di compostaggio

 

 

"È di dominio pubblico la delibera d’indirizzo politico votata dalla giunta dell'amministrazione setina, con lo studio di fattibilità che prevede la localizzare di un impianto di compostaggio in un’area a destinazione d’uso agricolo e a ridosso del centro abitato di Sezze Scalo. I dubbi che in molti si stanno ponendo sono legati sia all’aspetto delle “competenze” sulla scelta esercitata dalla Giunta, anziché dal Consiglio Comunale sia sulla mancata partecipazione da parte della città ad un processo decisionale così importante disattendendo la promessa fatta in campagna elettorale sul coinvolgimento degli abitanti di questo territorio". Rita Palombi di Sezze Bene Comune interviene sulla polemica esplosa all'indomani della delibera di Giunta sullo studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto di compostaggio a Sezze Scalo. L'ex consigliera comunale parla di scelta senza una logica. "Se volessimo analizzare il punto sulla visione strategica e di gestione territoriale, si potrebbe aggiungere un contributo, affermando che la scelta di collocare un impianto di compostaggio a ridosso della stazione ferroviaria e di un centro abitato, ingresso della città, non trova una logica di sviluppo sostenibile avendo omesso le conseguenze che graverebbero sulla qualità della vita degli abitanti del vicino centro. Il terreno individuato per la potenziale realizzazione dell’impianto di compostaggio in questione  ricade nell’area dove, in un ottica virtuosa, andrebbe concepito un nodo intermodale di mobilità sostenibile con servizi a supporto di un piano di recupero urbano in cui rientra la valorizzazione del Monumento Naturale del Brivolco con le relative Orme di Dinosauro e il Contratto di Fiume Ufente allargato al Contratto di Costa Provinciale.  Siamo indietro di 20 anni rispetto ai Paesi dove la mobilità dolce è diffusa in maniera capillare garantendo il  giusto equilibrio tra ambiente e sociale. Ad oggi, non è dato sapere quali siano i progetti per sviluppare una mobilità sostenibile e come le scelte fatte in questo periodo plasmeranno la città in futuro, quando sarà obsoleto possedere macchine di proprietà privata". Per SBC, tornando alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti, "il primo fondamento giuridico dovrebbe concretizzarsi con l'istituzione dell'EGATO per meglio definire priorità e strategie Provinciali e permettere una pianificazione organica della raccolta differenziata, superando così le frammentate supremazie locali con decine di partecipate comunali che nella realtà contabile sono di fatto fallite. Successivamente - afferma ancora Palombi -  si dovrebbero individuare il perimetro e le aree entro le quali riorganizzare il trattamento dei rifiuti, ottimizzando la differenziata così da trasformare lo scarto in risorsa". "La comunità setina è già abbondantemente provata dalla storia delle precedenti opere incompiute. Non dimentichiamo l’Anfiteatro e il milione e trecentomila euro da restituire alla Regione, il Mega Depuratore senza allaccio della zona Casali, la 156 dei Monti Lepini sulle Sorgenti delle Sardellane e via dicendo...  Ancora una volta si rischia di fare scelte schizofreniche dettate dall’esigenza imperante “d’intercettare” il finanziamento di turno con il conseguente stravolgimento delle condizioni di vita dei cittadini. Un paese senza una visione di sviluppo del proprio territorio, con interventi spot, senza programmazione e regole certe sull’uso del suolo, rischia di continuare un percorso a ribasso senza poter sperare in un futuro migliore". 

 

 

 

 

Un racconto tra realtà storica e finzione letteraria.  Con il romanzo “La signora M” (Edizioni Croce di Roma), Maurizio Valtieri, scrittore di Nettuno, ripercorre alcuni momenti della vicenda esistenziale dello scrittore e drammaturgo Ercole Luigi Morselli (1882-1921), attraverso i ricordi della moglie Bianca, come recita il sottotitolo del libro. “Raccontare - scrive nella postfazione Walter Zidarič   - la difficile vita di Morselli attraverso il filtro dei ricordi, dei deliri, delle sofferenze ma anche delle aspirazioni, dei sogni e delle gioie di colei che fu tutto per lui, un tutto indissociabile e cioè compagna, moglie, sorella, madre, musa ma anche infermiera, segretaria, agente artistica, non è un’agevole impresa”. Ma Valtieri ci è riuscito benissimo. Bianca Bertucci, vedova Morselli, nel 1925 si trova nel convento di San Giovanni Rotondo, dove ha deciso di ritirarsi insieme alla figlia Giuliana, dopo la morte del marito. Qui rievoca la sua vita insieme a Ercole Luigi, concentrandosi in special modo sugli anni 1905 e 1906, periodo in cui si sono conosciuti, innamorati e, infine, sposati. Lei promettente pianista romana, allieva del maestro Sgambati a Santa Cecilia, condividerà le sorti alterne del suo amato con ostinata abnegazione. Lui giovane intellettuale pesarese, elegante, avventuroso e pronto a conquistare il mondo, si avvicinerà più volte al successo e altrettante precipiterà nel fallimento artistico. Solo nel 1919, quando il suo Glauco trionfa al Teatro Argentina di Roma, verrà celebrato come nuovo astro nascente della drammaturgia italiana.  Non avrà però il tempo di godersi la fama, poiché due anni dopo morirà di tubercolosi. Tuttavia, Bianca gli sopravvive a lungo conservando nella propria anima e nel proprio corpo le stigmate di un amore assoluto che la condurrà alle soglie della follia. “Ed è proprio di questo - precisa Walter Zidarič - che il libro di Maurizio Valtieri parla al lettore, facendolo penetrare con grande abilità narrativa nell’intimità della mente alterata di Bianca attraverso il lungo monologo interiore che ripercorre le varie fasi della sua esistenza nell’ombra di un marito ingombrante e pur sempre presente. Dando la parola a Bianca, permettendole cioè di raccontare la propria vicenda intima dall’interno, dal proprio punto di vista, Maurizio Valtieri - conclude Zidarič - ha saputo delineare in modo originale, convincente e, non da ultimo, rispettoso la traiettoria di un artista che merita senza alcun dubbio di essere riscoperto e rivalutato”. Da ricordare che Walter Zidarič, professore ordinario di Letteratura e Civiltà italiana presso l’Università di Nantes, è tra i maggiori esperti di Ercole Luigi Morselli del quale, tra il 2017 e il 2021, ha raccolto e curato in due volumi tutte le opere. Tornando al romanzo, si procede avanti e indietro nel tempo (il presente 1925 e gli anni ricordati), tra lucidi ricordi e deliri onirici. In esso, oltre ai protagonisti, si muovono personaggi di contorno realmente esistiti e non (da Marinetti a Pertini, da Butch Cassidy a Mussolini, oltre a re, papi e altri).

Maurizio Valtieri è docente presso il Pantheon Institute - Penn State University in Rome. Inizia a scrivere in qualità di autore teatrale. L’opera più significativa rappresentata è Solitudini, Luigi Tenco e Dalida, a Roma presso il Tetro Greco.  Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo 120, nel 2013 il romanzo L’albero dei rosari, nel 2017 la raccolta di racconti Confini di pelle e nel 2019 il romanzo La conversione dell’arcobaleno. 

 

 

L’ex campo di aviazione di Sezze scalo è stato acquistato. Lo scorso 25 gennaio a Roma la società Fratelli Campagna Lavori Agricoli, ha stipulato l’atto di acquisto del fondo di 43 ettari. La società di Sezze si è aggiudicata la procedura in virtù non solo dell’offerta economica ma anche del progetto presentato alla Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare srl che ha svolto l’iter di sdemanializzazione del bene. Il progetto presentato dalla società setina insieme alla cauzione dell’offerta economica (il valore economico a base d’asta si aggirava sui 2 milioni di euro), si fonda sull’avvio di una coltivazione di grano e ha avuto la meglio rispetto ad altre 5 offerte. Uno dei progetti voleva trasformare i 43 ettari dell’ex campo di aviazione in un’immensa distesa fotovoltaica.

 

"Sezze ha il sindaco che scende dalle stelle: "La decisione del Tribunale certifica a chiare lettere quali siano state le responsabilità amministrative e politiche negli ultimi 16 anni", così le sue dichiarazioni sulla sentenza che condanna il comune lepino a risarcire 1,3milioni di euro per lo scempio dell'ex Anfiteatro, definita una tegola caduta sulla testa della sua amministrazione, come se non sapesse". Luigi Giocchini di Iniziativa Sociale replica alle dichiarazioni del sindaco di Sezze Lidano Lucidi in merito alla vicenda dell'Anfiteatro. "In verità, anche se si è sempre disinteressato della questione, sollevata negli anni, nelle diverse sedi, SOLO da Iniziativa Sociale - aggiunge Luigi Gioacchini -  non si è limitato al  disinteresse: Lidano Lucidi, infatti, nelle amministrative precedenti ha concorso nella lista di Paride Martella, la cui coalizione fece eleggere sindaco Lidano Zarra. Furono loro gli iniziatori dello scempio, continuato poi da Andrea Campoli. Due amministrazioni che si passarono come testimone l'assessore Pietro Bernabei, imbarcato ora in giunta anche da Lucidi. In politica contano i fatti ed i fatti sono questi. Lucidi è stato muto durante tutti questi anni e non muoverà un dito, ora, contro i responsabili del disastro, Bernabei compreso, assessore da lui nominato in piena continuità amministrativa. Non può farlo, non è libero, è come loro. A pagare quindi non saranno gli amministratori responsabili, garantiti dal sindaco, ma come al solito, i Sezzesi".

 

 

Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi interviene in merito alla sentenza che condanna il Comune a risarcire la Regione Lazio di 1,3 milioni di euro per i finanziamenti relativi alla ristrutturazione dell’Anfiteatro di Sezze. "Questa sentenza - afferma il primo cittadino - rappresenta una vera e propria tegola per la nostra amministrazione insediatasi lo scorso mese di ottobre. La decisione del Tribunale certifica a chiare lettere quali siano state le responsabilità amministrative e politiche negli ultimi 16 anni. Per i cittadini, nei confronti dei quali mi sento di esprimere un forte sentimento di vicinanza e con loro un senso di sdegno rispetto a quanto accaduto, oltre al danno si palesa anche la peggiore delle beffe. La città per 3 lustri è stata privata di uno dei suoi simboli, trasformato in un vero e proprio Ecomostro. Ed oltre a dover rinunciare al suo utilizzo e a vederlo ridotto in quello stato orrendo, adesso i cittadini devono sapere che parte delle nostre tasse andrà a finire non alla crescita della città, ma a risarcire chi sulla nostra città aveva deciso di investire".  Per Lucidi la sentenza ovviamente rappresenterà anche un serio problema in ambito di bilancio. "Non è mio costume esimermi dalle responsabilità, ma in questo caso posso sostenere senza timore di smentite che questa amministrazione si è trovata a che fare con un’eredità pesantissima - afferma -  con debiti che superano i 5 milioni di euro tra ripianamento disavanzo, debiti fuori bilancio e in ultimo la sentenza dei giorni scorsi. Con la stessa solerzia utilizzata molto spesso in questi mesi per prendersi meriti di alcune azioni portate a compimento dalla nuova amministrazione, adesso mi attendo che ci si prenda le responsabilità per questa mole di debiti. Potrei nascondermi dietro le responsabilità altrui ma non lo farò e per senso di correttezza continuerò a non alimentare polemiche, perché Sezze ha bisogno di serenità, collaborazione e di costruire un futuro migliore. Ai cittadini confermo che questa amministrazione insediatasi da tre mesi sta cercando di risolvere diverse criticità lasciate in eredità dalle precedenti consiliature, lavorando con serietà e supportata dagli uffici che, seppure sotto organico, stando veramente dando il massimo per trovare soluzioni".

 

 


E’ partito ufficialmente il conto alla rovescia per “Shake”, l’ambizioso progetto prodotto dall’associazione culturale “La Macchia” e portato in scena dalla “Acting Lab”, evento che si svolgerà a Maenza 5 e 6 marzo prossimi. La versione di questo Shakespeare remastered, che ha come sottotitolo “Pazzi/Amanti/Poeti” sarà diretta di Simone Finotti ed è stato lo stesso regista a spiegare: “Sarà uno spettacolo itinerante, che parte dal borgo che circonda il Castello Baronale di Maenza per poi svolgersi, nella sua parte più vera, nelle stanze che il castello offre. Sei le rievocazioni che prenderanno vita all’interno della struttura e che affronteranno le maggiori opere di Shakespeare in una chiave completamente nuova. I personaggi classici saranno intrecciati a storie moderne, che anch’esse si svolgeranno parallelamente all’interno del Castello. Il pubblico verrà accompagnato a piccoli gruppi (20 per ogni gruppo per un totale di 7 gruppi che entreranno scaglionati a distanza di 20 minuti uno dall’altro) all’interno della storia. Saranno anch’essi personaggi involontari. Il piano classico della struttura teatrale verrà sconvolto dalla presenza di accorgimenti tecnologici che faranno da guida allo spettatore. Videoproiezioni, light design e mapping. Il pubblico poi, sarà instradato da voci e video anche con l’ausilio della tecnica QR Code. Sarà lo stesso pubblico – ha concluso il regista – a capire dove dirigersi attraverso questo “Caronte Virtuale” che avrà il compito di far conoscere la storia. Gli spettatori si atterranno ad un percorso, così da potere, contemporaneamente, assistere allo spettacolo e poter godere delle bellezze del borgo e del Castello baronale”. Della nuova iniziativa dell’associazione culturale “La Macchia”, che dalla fine dell’anno scorso gestisce il castello dopo aver vinto un bando, ha parlato il presidente Gianluca Panecaldo: “Dopo aver portato migliaia di visitatori per l’evento “Il Castello di Babbo Natale”, ci siamo impegnati per questo nuovo progetto che sicuramente piacerà ad un pubblico che ama il teatro e che potrà assistere ad una rivisitazione delle opere più importanti di Shakespeare. Ci è sembrato il modo migliore, bilaterale, per poter assistere ad uno spettacolo innovativo su tematiche classiche e far conoscere il paese di Maenza, allargando l’utenza ad un pubblico che arriva da fuori. Un modo di coinvolgere attraverso il turismo culturale che offre la possibilità al territorio che ospita lo spettacolo di poter mettere a disposizione dell’utente tutte le possibilità che il territorio stesso offre: storia, cultura e turismo”. Per le prenotazioni, obbligatorie, è disponibile l’applicazione “Macchia eventi” della stessa associazione culturale setina.

 

 

Giunto alla sesta  edizione, il Premio provinciale  “L’Oliva itrana” si terrà, come sempre, nell'ambito del Concorso provinciale “L'Olio delle Colline - Paesaggi dell’extravergine e Buona pratica agricola dei Lepini Ausoni e Aurunci”, in programma il 12 marzo a Formia, presso il Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” del Coni.  È organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina). Due le categorie del premio: “Oliva di Gaeta Dop” e “Oliva itrana bianca”. È rivolto a olivicoltori, trasformatori e confezionatori, singoli o associati,  iscritti alla Camera di Commercio di Latina - settore agricolo. Da precisare che  poter partecipare alla categoria “Oliva di Gaeta Dop”, il produttore deve essere iscritto all’Organismo di controllo nella categoria trasformatori/condizionatori. Tutti gli altri requisiti necessari per concorrere sono specificati nel relativo regolamento. La partecipazione è gratuita e a tutti i concorrenti sarà rilasciata, oltre all’attestato di partecipazione, la certificazione relativa all’analisi organolettica. Le domande possono essere inviate tramite e-mail a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Insieme alla scheda di adesione, gli interessati  dovranno far pervenire  due campioni di olive dentro un contenitore di almeno 500 gr.,  entro le ore 13:00 del 2 marzo 2022. Ogni olivicoltore potrà gareggiare con un solo campione di olive per categoria. Le partite di olive dalle quali provengono gli stessi campioni potranno essere successivamente verificate dai tecnici incaricati dall'Associazione Capol. La selezione delle olive sarà effettuata da  esperti del settore coordinati da Giulio Scatolini del COI (Consiglio Olivicolo Internazionale). Per entrambe le categorie, saranno premiate le prime due aziende. È prevista inoltre l'asssegnazione di menzioni di merito.  I risultati del concorso saranno resi noti nel corso del convegno che ogni anno chiude il Concorso provinciale  “L’Olio delle Colline”.  I  campioni di olive, unitamente alla domanda di partecipazione, potranno essere consegnati direttamente al:  Comune di Rocca Massima - Assessorato all'Agricoltura (Via del Municipio, 47);  al Capol (c/o Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina  - Via Carrara 12/a); al Comune di Itri – Staff del sindaco o  Assessorato all'Agricoltura (Piazza Umberto I, 1). Per informazioni, telefonare al   329.1099593.

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