Sono a dir poco imbestialiti. Un gruppo di commercianti di Sezze si stanno organizzando per mettere fine ad un fenomeno in forte crescita e che sta danneggiando i veri commercianti che tra tasse e concorrenza sleale non riescono a sbarcare il lunario. Al centro della loro protesta un meccanismo di vendita on line diabolico e disonesto, una truffa vera e propria ai danni di chi paga le tasse e verso chi ha dovuto fare sacrifici per mettere su una attività con licenza. E’ il fenomeno delle vendite on line sui social e whatsapp da parte di privati senza partita iva. “In questi ultimi anni fare commercio, specialmente nei piccoli centri è diventato sempre più difficile e lo testimoniano le numerose chiusure di attività commerciali. Oltre alla grande distribuzione, le vendite online (tra cui Amazon il principale nemico) – ci dicono alcuni commerciati di Sezze - è nato un nuovo fenomeno di vendite online tramite gruppi Facebook e Whatsapp da parte di privati senza partita iva che vendono merce di ogni genere il più delle volte contraffatta. Il meccanismo consiste nella pubblicazione di foto di merce che non hanno in casa ma che si trova direttamente dal fornitore ed effettuano vendite senza autorizzazioni prendendo una percentuale sul guadagno”. Insomma guadagni facili senza pagare un centesimo e senza autorizzazioni. Oltre al danno la beffa per chi è in regola, per i dovuti e numerosi controlli da parte dei soggetti preposti in barba a quelli che vendono da casa senza alcuna autorizzazione. Insomma, tra i commercianti di Sezze si sta costituendo un movimento con l’obiettivo di ideare un gruppo apposito per cercare di arginare il fenomeno. Alcuni profili di falsi venditori sono stati già segnalati alle autorità competenti e si andrà avanti per fermare questa vendita abusiva di privati fuori legge.