#Sonounodeicinquanta. Una cartolina che nella sua bellezza e semplicità raffigura quello che era il Belvedere di Santa Maria. Il Comitato Murodellatèra ha promosso una iniziativa tutta social volta a sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica sulla tutela di un patrimonio artistico e paesaggistico che fa parte della nostra storia, della nostra comunità, della nostra vita. Nessuna guerra, nessuna iniziativa contro qualcuno o qualcosa ma solo a favore del Belvedere, di uno dei luoghi più affascinanti di Sezze che merita di essere conservato così come i nostri avi ce lo hanno trasmesso. Alle ore 18 in punto di oggi, il comitato e tanti cittadini hanno postato sui loro profili facebook questa immagine che vuole essere anche una risposta al primo cittadino Sergio Di Raimo il quale, nell'ultimo consiglio comunale, in merito ai lavori, e rispondendo ad un consigliere comunale, aveva apostrofato la domanda dicendo appunto che non saranno cinquanta cittadini a fermare i lavori iniziati e sospesi al belvedere. Il sindaco di Sezze, Sindaco di tutti, così facendo, ha scelto di ignorare una parte dei cittadini che, a più riprese, hanno cercato di capire quale fosse veramente l'interesse di questa amministrazione nel fare proprio al centro del Belvedere il monumento dedicato al nostro amato Santo Patrono. Senza entrare nei dettagli dell'iter il senso di appartenenza è stato comunque ignorato. Il sindaco, infatti, ha scelto la strada dell'esclusione, della non considerazione di una richiesta di confronto sempre trasparente e legittima. Saranno Dieci, Cinquanta, Cento, Mille i cittadini contrari a quel progetto, ma sono pur sempre cittadini che pagano le tasse, rispettano le leggi ed esprimono il loro voto elettorale. Fare la conta, contarsi, facendo divisioni e sottrazioni, non è stato mai elegante né aiuta a ricucire oggi un tessuto sociale sfilacciato e in piena crisi. Promuovere cultura come ha detto bene il sindaco recentemente è anche ascoltare, confrontarsi e capire le istanze dei cittadini e del cittadino. Saranno dieci, cento, cinquanta, sempre cittadini sono. La cultura è tradizione, storia, passato... ma nei fatti.