Il 28 maggio 2019, un anno fa, nel corso di un consiglio comunale il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo come un fulmine a ciel sereno annunciava la decisione di revocare le deleghe assessorili, fatta eccezione per il vicesindaco. Una scelta – affermò il primo cittadino - dettata dalla necessità di rilanciare l’azione della macchina amministrativa. 25 giorni dopo, ossia il 22 giugno, con una nota, il commercialista setino rassegnava le sue dimissioni dalla carica di sindaco perché erano “venute meno le condizioni politico/amministrative per continuare ad amministrare questa città”. Il 10 luglio sappiamo che Di Raimo ritirava le sue dimissioni e il giorno dopo varava la nuova giunta tecnica con l’ex sindaco Andrea Campoli, l’ex sindaco Giancarlo Siddera e la new entry Giulia Mattei. Irremovibili Antonio Di Prospero e Sabrina Pecorilli. A distanza di un anno molti sono pronti a scommettere che l’attuale Giunta comunale inizia a scricchiolare soprattutto in vista delle amministrative del 2022. Sappiamo infatti che in politica, alla fine della fiera, contano solo i numeri e senza quelli non si canta messa. Forse l’operazione tecnica voluta fortemente dal sindaco e scongiurata da una parte del PD (il consigliere comunale Giovanni Bernasconi lascerà il partito dopo il rimpasto e passerà all’opposizione) e da una parte della maggioranza, inizia ad assumere la dimensione di un palloncino bucato e le richieste di qualcuno a richiamare i primi dei non eletti una profezia. Qualcuno, infatti, incomincia a pensare che il sindaco sia intenzionato a ricandidarsi alla guida della città, con o senza Pd, e abbia in mente di prepararsi il terreno come sanno fare solo i buoni contadini. Tra le ipotesi, infatti, spunta un nuovo rimpasto che potrebbe prevedere l’ingresso in giunta dei primi dei non eletti o comunque dimissioni di consiglieri per farli rientrare in consiglio. Questa è una delle idee in campo, una soluzione che secondo qualcuno potrebbe ricompattare la sua base elettorale e recuperare oltre 1000 voti con un colpo da maestro. Restano ipotesi, per un eventuale diritto di replica o smentita la redazione è a completa disposizione come sempre. Non fummo smentiti ma solo derisi quando il 2 marzo del 2019, cioè tre mesi prima del terremoto politico in Giunta, pubblicammo l’articolo sotto riportato “La Giunta Di Raimo in odor di rimpasto”. Ci fu chi parlò di fanta-politica e con aria presuntuosa ci bollò come romanzieri da strapazzo. I fatti però dimostrarono il contrario, invece sulla fanta-politica siamo convinti che avevano sbagliato noi e faccio un mea culpa.
Qui sotto il link dell'articolo pubblicato su La Notizia Condivisa