LA CARRIERA GIURIDICO-ECCLESIASTICA
Nel 1685 il Corradini è nominato “uditore” (cioè consulente legale) dal cardinale Benedetto Pamphily, prefetto della segnatura di giustizia. Libero da “auri sacra fames” si spoglia già trentenne dei beni ereditati facendo donazione al fratello Ottaviano. Da allora sperimenta la povertà anche quando è titolare di importanti dicasteri o è vestito di porpora, persuaso ( come il cardinale Carlo Borromeo di manzoniana memoria ) che “ la vita non è già destinata ad essere un peso per molti e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego”. Dimentico d’essere “principe della chiesa” egli si presenta in forme dimesse avendo chiara la lezione del suo predecessore Borromeo, tenace assertore, nel Concilio tridentino, del vangelo dei poveri ! Il Corradini ugualmente consacra la sua esistenza a questi ultimi,orientando verso di loro la vocazione delle sorelle “Collegine”, comunità religiosa che i lettori meglio conosceranno più avanti. Con una fulminea carriera il nostro studioso perviene alla laurea in legge ed esercita l’avvocatura presso il foro di Roma, distinguendosi per brillantezza d’erudizione e di professione. Di lì a poco, precisamente nel 1688, quale insigne giurista il Corradini pubblica il “De Iure Prelationis”, lavoro “professionale” che gli dà una prima rilevante fama presso tutti i giureconsulti. Quest’opera “prima” del settore giudiziario, per le sue peculiari caratteristiche, viene sempre più apprezzata e più volte edita anche fuori la capitale, precisamente a Genova e Venezia. Il papa Innocenzo XII, conosciuta l’opera e l’autore, il 29 maggio1699 nomina il nostro avvocato “sottodatario” presso la Dataria Apostolica Lateranense. Sotto l’aspetto religioso ricordiamo che il giurista Corradini matura la scelta degli ordini sacri: il 30.05.1700 (in San Giovanni in Laterano) riceve gli ordini minori (ostiariato, esorcistato, lettorato) da mons. Domenico Bellisario de Bellis e il 21.05.1701 è nominato diacono (si sconosce la data del suddiaconato), sempre in San Giovanni di Roma, dal viceregente mons. Domenico de Zauli, vescovo di Veroli. L’anno successivo Il religioso approda al sacerdozio, a ben quarantaquattro anni d’età, con cerimonia di nuovo presieduta dal citato presule nella Basilica Lateranense.
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