Saranno più di cinquecento gli attori e figuranti che la sera del Venerdì Santo daranno vita alla Passione di Cristo di Sezze per un totale di 41 scene del Vecchio e Nuovo Testamento. La rappresentazione sfilerà il 18 aprile, dalle ore 20,30, nelle strade del centro storico del paese. Il grande evento che caratterizza la tradizione e la cultura di Sezze, noto a livello nazionale e internazionale, riproporrà la sua grande tradizione che fin dai primi anni in cui l’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, fondata nel 1933, caratterizza la storica processione lungo le vie del paese. Il corteo processionale sarà preceduto dalla statua della Madonna e del Cristo morto e dall’incedere delle confraternite che richiamano anche l’origine medievale della rappresentazione. Il programma artistico predisposto dal regista e direttore artistico Piero Formicuccia e composto appunto da 41 scene del Vecchio e Nuovo Testamento, è in corso di preparazione da mesi. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Sezze, la partecipazione della Regione Lazio e della Provincia di Latina e il patrocinio del Senato della Repubblica. Un evento di comunità e grande coinvolgimento, che vede protagonisti in varie attività cittadini di tutte le età, spesso seguendo una tradizione che si tramanda da varie generazioni.
La processione sarà preceduta, fin dal primo pomeriggio del Venerdì Santo, dal trucco, le acconciature e la vestizione degli attori che poi si raduneranno alle ore 19,30 in piazza San Pietro per l’inquadramento delle scene e gli ultimi ritocchi. Il presidente dell’associazione della passione di Cristo di Sezze, Elio Magagnoli, così presenta l’evento: “La Rappresentazione di Sezze, che dal 1933 porta in scena nelle strade del paese una tradizione secolare, è un momento di fondamentale importanza dal punto di vista sociale e culturale per la comunità di Sezze. Anche quest’anno è stato imponente lo sforzo della nostra associazione per rinnovare questa straordinaria tradizione, per un evento che ha radici nel medioevo e fa parte della storia stessa dei cittadini di Sezze, del Lazio e dell’Italia intera. Nei suoi tratti essenziali e nel suo spirito, la Passione di Sezze conserva i motivi salienti che nel 1933 ispirarono il fondatore Filiberto Gigli e i suoi tanti collaboratori che all’epoca ebbero l’intuito di celebrare, attraverso una rievocazione in forma di spettacolo, uno dei momenti più significativi della storia del cristianesimo. Il nostro sodalizio intende incarnare e rinnovare quello spirto per mantenere intatta una tradizione che è alle radici della gente di Sezze e che deve essere conservata e tutelata anche in un’epoca di grandi e veloci mutamenti sociali e culturali come la nostra. Ringrazio tutti i cittadini di Sezze, le istituzioni, le forze dell’ordine, sempre disponibili alla massima collaborazione, la Regione, la Provincia e il Comune di Sezze che ci consentono di poter riproporre l’evento il Venerdì Santo lungo le strade cittadine. Un ringraziamento particolare va a tutti i soci e i volontari della nostra Associazione, che da mesi sono impegnati nelle attività di preparazione dell’evento e nella conservazione e valorizzazione del patrimonio di costumi, armature e attrezzature che appartengono alla storia del nostro sodalizio. Il mio pensiero e il mio grato ricordo vanno anche a coloro che sono scomparsi e che negli anni hanno contribuito a portare avanti e far crescere la nostra associazione”.
La regia e direzione artistica della Rappresentazione sono curate da Piero Formicuccia, che svolge questo ruolo da ben 45 anni: “Ancora una volta tanti setini, ragazzi, giovani adulti, bambini, uomini e donne, sono impegnati quest’anno per trasmettere l’universalità del messaggio cristiano attraverso la messa in scena della sacra rappresentazione della Passione di Cristo giunta alla sua 93 edizione. 41 saranno le scene dell’Antico e Nuovo testamento a cui gli spettatori assisteranno il giorno del Venerdì Santo a Sezze, che in questa giornata veste i panni di una nuova Gerusalemme, da cui parte un messaggio di buona volontà e di pace tra tutte le nazioni che vivono momenti di tensione e di guerra. Nella passione di Sezze si può riconoscere quel profilo di solenne e monumentale azione sacra, in una dimensione artistica intermedia tra teatro e liturgia, nello stesso tempo meditativa e spettacolare. L’intera associazione da mesi è impegnata a fare in modo che questo evento non venga mai meno, anzi migliorato e sempre più attualizzato, per comprendere meglio la realtà storica ed i vissuti dei vari personaggi che compongono l’intera rappresentazione. A tutti va il mio ringraziamento per l’impegno che ogni anno dedicano per conservare e migliorare nel tempo “questa illustre tradizione”.