redazione
MIGRAZIONI
SBC: Di Raimo si smarca dal Pd e nasconde i suoi fallimenti amministrativi
Ma Sergio Di Raimo ancora fa parte del PD? Si sta smarcando dal suo partito per correre alle prossime amministrative con un altro progetto politico? Fabrizio Bonne Année, presidente di Sezze Bene Comune, interviene nel dibattito politico a seguito di alcune dichiarazioni del sindaco di Sezze. "Con larghissimo anticipo il Sindaco ha lanciato la sua campagna elettorale in un periodo estremamente delicato come quello che stiamo vivendo a causa della grande crisi generata da una pandemia globale senza precedenti. Il tutto, elencando a sostegno della sua decisione, i “grandi” risultati ottenuti in solo tre anni della sua amministrazione, quasi a evidenziare che neanche le precedenti amministrazioni sono state in grado di fare. L’unico suo dubbio - afferma Bonne Année - pare rivolto al partito democratico al quale, in maniera del tutto estranea, rivolge l’invito a decidere se vuole far parte della coalizione che lo appoggerà per il secondo mandato, evidentemente considerandolo ormai marginale per la sua possibile rielezione. In questo paradossale spaccato politico, non possiamo fare a meno di esprimere il nostro punto di vista come movimento civico e possiamo, come SBC, affermare che la nostra opinione è completamente diversa, considerati i risultati deludenti sia nei contenuti, sia nel metodo di gestione della cosa pubblica che avviene sempre in maniera verticistica, poco trasparente e nelle segrete stanze del potere. Ormai, quel pomposo programma sbandierato durante tutta la sua campagna elettorale è rimasto solamente nei suoi sogni e nella sua immaginazione". SBC, per il momento, continuerà a svolgere "il ruolo di opposizione e di proposta, con l’auspicio di poter partecipare alla costruzione di un’alternativa per la prossima tornata amministrativa e dare l’avvio a quel cambio di passo e a quella svolta politica che la nostra città attende da troppo tempo a questa parte. Lo vogliamo fare senza retorica - conclude il presidente civico - a servizio della città e dei suoi abitanti, insieme alla società civile e a tutti quelli che sentono l’esigenza che avvertiamo noi. Lavorando per le persone e la città con un programma chiaro, trasparente e condiviso".
Statuas symbol
Buona festa della Repubblica Italiana
«L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
Anche il Comune di Sezze questa mattina ha voluto festeggiare la festa della Repubblica Italiana. Alla presenza del sindaco e di autorità istituzionali e cittadini, presso il Parco della Rimembranza si è tenuta una semplice ma significativa cerimonia con la lettura di articoli della Costituzione e deposizione di una corona di alloro sotto la statua del Milite Ignoto. Presente anche una delegazione dell'ANPI Sezione di Sezze per la lettura di brani dell'assemblea Costituente.
Un momento della Cerimonia
Fake News
Il progetto confligge anche con il programma elettorale. L'intervento de "Le Decarcie"
Il Presidente dell'Associazione culturale “Le Decarcie”, Francesco Petrianni, interviene nel dibattito politico e culturale esploso in città sul monumento di San Lidano al Belvedere di Sezze. Il sodalizio setino sottolinea un ulteriore elemento di "conflittualità" dell'iter, questa volta presente nel programma elettorale di mandato. Riportiamo l'intervento di Francesco Petrianni.
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"Il monumento a San Lidano nell’area dello spettacolare Belvedere, dopo le polemiche e proteste, il nascere di uno specifico comitato, la presentazione di interrogazioni, dopo il video-manifesto e gli interventi di Grassucci, Amici ed Eramo, da un punto di vista squisitamente procedimentale ed amministrativo è tornato al punto di partenza. Come in una sorta di Gioco dell’Oca, quando si arriva in una determinata casella si torna indietro, a beneficio degli altri “giocatori” che restano nelle loro posizioni. Soprattutto nel Centro Storico, un intervento, ritenuto ambizioso e animato dai più benevoli propositi, non può decidersi nelle stanze chiuse di qualche sagrestia o del palazzo comunale; ha bisogno prima di tutto di una verifica sulla fattibilità, che non c’è stata. Sia sufficiente a tal proposito consultare le Norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. Contestualmente c’è la necessità di sottoporre all’attenzione dei cittadini la proposta dell’intervento ed attivare un confronto serio e non formale con la cittadinanza in armonia con la normativa vigente e con quanto Sindaco ed intera Amministrazione comunale, nelle sedi istituzionali, hanno proclamato solennemente di praticare. E neanche questo è stato sinora fatto. Ma non è mai troppo tardi. La consultazione è un atto politico, una fase preliminare all’adozione di un provvedimento di siffatta specie, per sondare il consenso della comunità cittadina e verificare se l’impatto culturale e sociale, politico e psicologico possa esser tale da scoraggiare l’avvio amministrativo dell’iter. Consultare significa mettere altri e se stessi nella condizione di condividere. Come abbiamo già ricordato in un nostro precedente intervento “Il paesaggio (dice la Convenzione europea per il Paesaggio e nel nostro caso parliamo di paesaggio storico e di beni culturali) è una questione che interessa tutti i cittadini e deve venir trattato in modo democratico, soprattutto a livello locale e regionale”. Sindaco e Consiglio comunale, quelli in carica, nel programma di consiliatura, sostengono che “L’intero comprensorio comunale va trattato concettualmente e operativamente come territorio storico” (estratto da Indirizzi Programmatici dell’Amministrazione comunale). E aggiungono che tra le priorità strategiche dell’attuale amministrazione c’è quella di praticare “Una buona politica, animata da forti idealità e coniugata con l’attenzione alle esigenze concrete, capace di ascoltare e dialogare, un civismo vero che si alimenta di partecipazione, del contributo di tutti, dando la parola ai cittadini non solo nei passaggi elettorali ma come pratica politica costante”. Con l’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale, dice il Sindaco, “Si apre una fase importante e delicata rappresentata dalla sua attuazione mediante Piani Particolareggiati e un nuovo Regolamento Edilizio, che abbiano come connotazione essenziale la partecipazione dei cittadini”. E non dovrebbero esserci dubbi che l’intervento nel Belvedere abbia il valore e la forma di un piano urbanistico particolareggiato o esecutivo, ma i cittadini non sono stati minimamente coinvolti. Con un immotivato atto amministrativo i lavori sono stati sospesi, senza però revocare o annullare nessuno degli atti precedenti, adottati peraltro da organi che sembrano agire ognuno per proprio conto. Cari Sindaco, Presidente del consiglio e Consiglieri, le citazioni che abbiamo richiamato non sono opinioni comuni ma linee programmatiche uscite dalla bocca del Sindaco, scritte nel suo programma elettorale, sottoposte al giudizio dei cittadini nell’ultima consultazione elettorale ed approvate integralmente dal Consiglio comunale al momento del suo insediamento (Delibera consiliare n.34 del 30.6.2017). L’organo comunale l’ha votata, stipulando un vero e proprio contratto politico-amministrativo con i cittadini, diversamente le delibere consiliari sarebbero carte al vento. Sarebbe opportuno che il Consiglio comunale si prendesse materialmente la briga di verificare come il procedimento intrapreso confligga con le linee programmatiche da essi stessi deliberate e poi tragga le conseguenze. E se ritenesse di avere rispettato il giusto procedimento e salvaguardata la coerenza con i propri indirizzi programmatici, andasse pure avanti. Altrimenti ci ripensasse. Perché non è di opinioni diverse che si sta parlando, ma di rispetto degli impegni assunti verso i propri elettori, prima, e verso tutti i cittadini, dopo, quando il programma elettorale si è trasformato nelle linee programmatiche dell’attuale consiliatura, diventando una deliberazione del Consiglio comunale".
Ciao Enrico, il ricordo del regista Formicuccia
Nei giorni scorsi ci ha lasciato Enrico Toti, una grande persona, un uomo perbene legato alla sua comunità e forse uno degli attori più rappresentativi della Passione di Cristo di Sezze. Enrico era anche consigliere dell'associazione della Passione di Cristo di Sezze. Riportiamo il ricordo del regista Piero Formicuccia, a nome dell'intera associazione setina.
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"Il 28 maggio 2020 si è spento Enrico Toti, detto pizzamesa, o meglio ancora conosciuto come il Cristo sotto la croce della Sacra Rappresentazione di Cristo di Sezze. E già, Enrico è stato il testimone vivente di tante rappresentazioni, dagli anni ’50, fino al 2019 (quest’anno per i motivi legati al Covid 19 la Passione di Cristo non è stata rappresentata) e lo sarebbe stato ancora quest’anno nelle vesti del profeta Daniele, ruolo che ha interpretato negli ultimi anni. Ricordo con emozione la sua recitazione a Luordes nell’aprile del 2017, quando dopo la proclamazione delle visioni del profeta Daniele, nonostante la sua bella età (73 anni) e sotto una pioggia battente ha di nuovo indossato I panni del Cristo, Ecce Homo, nella colonna della flagellazione. In questi tanti anni di Passioni, ha sempre svolto il suo compito di attore e consigliere dell’Associazione della Passione di Cristo con umiltà senso del dovere, e ricoperto con dignità professionale e senso di attaccamento ai valori della Sacra Rappresentazione i vari personaggi interpretati, lo sposo nel Cantico dei Cantici agli inizi degli anni ’80, il profeta Amos, l’Ecce Homo, per indossare, per quasi 20 anni la rossa tunica, lacerata dalle tante frustrate del fustigatore, del Cristo sotto la croce. Ricche di emozioni e di pathos sono state le sue tante interpretazioni recitative, i dialoghi con le pie donne di Gerusalemme e con la Veronica durante la sua ( del Cristo) conduzione al Calvario , e qualche anno prima nel dialogo con la donna samaritana. Ricordo ancora quando nella seconda metà degli anni ’80 ha interpretato il Cristo nella crocifissione che eccezionalmente fu realizzata per tre anni consecutivi, la prima volta in Piazza S. Pietro, poi a Porta Romana ed infine a Porta Pascibella. Le sue furono interpretazioni davvero magistrali, che seppero commuovere ed emozionare le migliaia di persone che gremivano le piazze. In questi tanti anni di militanza nell’organismo associativo è stato da esempio a tanti giovani che si sono avvicinati alla Passione di Cristo, trasferendo loro I valori di questa bella tradizione che ha fatto conoscere ed apprezzare Sezze in tutto il mondo, e che grazie anche a persone come Enrico può continuare a essere veicolo di valori religiosi, sociali e culturali".
Enrico Toti durante la Sacra Rappresentazione di Cristo
Il regista Piero Formicuccia
L'unica soluzione!
L'Intervista...
La peccarola
La peccarola
La Sezzese mette le pecche
e lo fa con battute secche.
Lei non risparmia proprio nessuno
che sia biondo, rosso o bruno!
Se vede uno bello vestito
lei lo chiama 'i porco pulito'.
Se vede uno un poco sciattone,
non c'è dubbio che sia un barbone!
Se vede una tutta truccata pensa che sia una carnevalata!
Se invece indossa la minigonna, della famiglia è una vergogna!
Fanno eccezione tra questi feriti:
madre, sorelle e delle figlie i mariti.
La perfezione è solo la figlia
perché a lei tutta somiglia!