La Giunta Comunale di Sezze con propria deliberazione n. 19/2021 ha deciso di mettere in atto la procedura di vendita di una serie di immobili comunali. Tra i vari immobili che la maggioranza Di Raimo ha deciso di mettere in vendita troviamo la ex colonia agricola di Sezze Scalo "non rispettando la natura storica del bene". "Questo gravissimo atto - affermano Serafino Di Palma e Paride Martella del Biancoleone - è stato adottato in spregio ad ogni forma di partecipazione democratica, perché la pur ampia minoranza non è stata per niente consultata. A questo proposito alla maggioranza Di Raimo consigliamo di andare a leggere il libro del Prof. Onorati che ha fatto la storia dell’ex colonia agricola pontina. Il Comune di Sezze si trova questo bene grazie ai lasciti negli anni 20 della Nobildonna Signora Miller di Philadelphia ed alla croce Rossa Americana. Il contributo della Signora Miller servì per acquistare circa 16 ettari di terreno nel campo inferiore per la scuola di agricoltura per gli orfani di guerra. In quegli anni nella ex colonia agricola pontina furono istituiti alcuni campi sperimentali per la formazione agricola degli orfanelli. La maggioranza Di Raimo ignara di tutto questo - continuano i consiglieri comunali di opposizione - ha deciso di vendere per fare cassa e vantarsi del risanamento. Da questi amministratori di maggioranza non viene tenuta in nessuna considerazione la grande opera di amore della Signora Americana Miller e della Croce Rossa Americana. La cosa più facile da fare per lor signori è vendere per cercare di sanare i buffi comunali dovuti alla grande evasione tributaria a Sezze, consentita e tollerata dai politici di maggioranza". Il gruppo Biancoleone annuncia che farà come sempre le dovute battaglie per non far vendere questo immobile e chiede il sostegno di tutti gli abitanti di Sezze. "A questi politici senza scrupoli, cultura e memoria storica che non hanno alcuna idea costruttiva per il proprio Paese - aggiunge la nota Biancoleone - suggeriamo di promuovere in collaborazione di alcune università agrarie, di realizzare su quel sito un campo sperimentale al fine di promuovere, valorizzare e proteggere il carciofo di Sezze nella sua originalità, che rischia di perdersi nel tempo fra le altre varietà, naturali o di laboratorio, coltivate nell’ambito del territorio locale, nazionale ed internazionale. Chiediamo a lor Signori a cosa servono le Sagre del Carciofo se poi il prodotto è in via di estinzione? La proposta del Gruppo Biancoleone è quella di realizzare un progetto in collaborazione con le Università di Agraria per il recupero del carciofo di Sezze, attraverso un campo sperimentale sui 16 ettari di terreno dell’ex Colonia Agricola Pontina, con la collaborazione di specialisti in classificazione botanica, esperti e tecnici agronomi. Tra l’altro questo progetto è a costo zero perché possono essere reperiti i tantissimi fondi regionali messi a disposizione dalla Regione Lazio. Tale progetto deve tendere, nel futuro, a depositare e catalogare presso la Regione Lazio il carciofo originale di Sezze preservandolo, pur con l’eventuale utilizzo di tecniche colturali moderne, ecologico e biologico e raggiungendo la certificazione di prodotto tipico, con possibilità di creare una nuova fonte di reddito e di occupazione per la comunità di Sezze". Il gruppo Biancoleone, infine, fa appello ai cittadini di Sezze ad ogni forma di coinvolgimento per evitare "lo scempio della vendita della Ex Colonia Agricola Pontina di Sezze Scalo e per tutelare gli interessi della comunità locale in materia di agricoltura e storico culturale".
Paride Martella e Serafino Di Palma