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redazione

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Con determina numero 12 del giorno 11 aprile 2023 l’amministratore della SPL SEZZE SPA, Antonio Ottaviani,  ha nominato l’organismo di vigilanza con funzioni di OIV (Organismo Indipendente di Valutazione). L’OIV è un soggetto nominato in ogni amministrazione pubblica dall’organo di indirizzo politico-amministrativo e monitora il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso, anche formulando proposte e raccomandazioni ai vertici amministrativi. La nomina in questo caso riguarda una singola persona (organismo monocratico) nella persona del prof. Giuseppe Russo.  L’incarico affidato riguarda il triennio 2023-2025 per un compenso annuo di 15.000 euro più oneri INPS.

Il consigliere comunale del Pd Sergio Di Raimo ieri ha inviato una Pec all’A. U. della partecipata del Comune di Sezze chiedendo di “conoscere quali sono le motivazioni e sulla base di quale indirizzo è stato deciso di passare da organo collegiale a organo monocratico” e “soprattutto sulla base di quale motivazione  e logica di economicità  - aggiunge l’ex sindaco - si è passati da una spesa complessiva annua di circa 7.000 euro dell’organo collegiale (3 persone) a una spesa raddoppiata di 15.000 più oneri INPS su un organo monocratico (una sola persona)”. Sempre la SPL recentemente è stata al centro di polemiche relative alla nomina di nuovi consulenti legali, una nuova figura manageriale e un addetto stampa. Il Pd di Sezze ne riparlerà in aula consiliare in una seduta ad hoc già richiesta. Nel frattempo, lo scontro tra l’ex sindaco Di Raimo e l’attuale sindaco Lucidi è rimbalzato sulle pagine dei social, con sostenitori e post da stadio.

 

Non poteva mancare, nel modo più assoluto, il falò per la Madonna del Venerdì Santo. I residenti del quartiere Santa Maria di Sezze hanno voluto mantenere viva la fiamma della tradizione e per questa sera, al passaggio della Madonna, accompagnata dal coro Stabat Mater, in apertura della Passione di Cristo, accenderanno il fuoco in piazza del Duomo come ringraziamento e simbolo di purezza e rinascita. Le fiamme che purificano e che scaldano il cuore dei fedeli, il fuoco che unisce una comunità e che lega fortemente al passato, alla storia. Il comitato spontaneo Santa Maria – Aringo – Vaccareccia, come da tradizione, ha fatto così la “colletta” per comprare fascine e tutto l'occorrente, e per questa sera è tutto pronto. Fausto Quadrano (Pinzi Pinzi) porta avanti questa antica tradizione da anni, ereditata da altri residenti del luogo. Piccole iniziative ma significative e ricche di memoria e di importanza storica per la nostra comunità.

 

 

 

 

Venerdì 7 aprile si svolgerà la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” nella forma tradizionale, con conseguente partecipazione di numerose persone ed autorità. Nel rispetto della tradizione la “processione” si snoderà per le vie del centro storico e del centro di Sezze. Il Comandante della Polizia Locale Lidano Caldarozzi ha ritenuto necessario disciplinare la sosta e la circolazione stradale, onde consentire la buona riuscita della manifestazione. Ecco tutti i divieti di sosta e gli orari predisposti per la Sacra Rappresentazione di Cristo di Sezze.

 

  • dalle ore 10.00 del 06.04.2023 e fino al termine della manifestazione il divieto di sosta con rimozione forzata nel p.le Anfiteatro nell’area adiacente il terreno scosceso, da destinare ad area di sosta per pulmini caravan e roulotte;
  • A partire dalle ore 16.00 del 07.04.2023 e fino al termine della manifestazione tutti gli utenti della strada dovranno osservare, nelle località e nei tratti di strada come appresso indicati, le seguenti norme di Polizia Stradale: dalle ore 16.00 e fino al termine della manifestazione è vietato il transito nelle seguenti Vie e Piazze: Piazza Margherita, Piazza De Magistris, Via Diaz, Piazza IV Novembre, Via Roma, Via Matteotti, Via Corradini, Porta Pascibella, Via Marconi, Via San Carlo e in tutto il centro storico.
  • Dalle ore 16.00 e fino al termine della manifestazione è vietata la sosta, con rimozione forzata nelle seguenti Vie e Piazze: Piazza Margherita, Piazza De Magistris, Via Diaz, Piazza XX Settembre, Largo Buozzi, Piazza IV Novembre, Via Roma, Via Matteotti, P.zza Duomo, Via Corradini, Porta Pascibella, Via Marconi, Via San Leonardo, Via Cappuccini, Porta Sant’Andrea, Via San Carlo, Via Fanfara e lato destro di Via Mattatoio direzione Via Fanfara a partire da Porta Romana.
  • Dalle ore 18.00 e fino al termine della manifestazione in Via Piagge Marine è vietato il transito ai veicoli provenienti da Via Colli; Via San Bartolomeo e Villa Petrara. Le stesse saranno percorribili a senso unico a partire da Via Marconi;
  • Dalle ore 19.00 e fino al termine della manifestazione è vietato l’accesso in Via Mattatoio ai veicoli provenienti dalla S.P. Ninfina;
  • Il transito dei pullman di linea lungo Via Fanfara e Via Variante, è consentito fino alle ore 20.00.

 

 

Una rappresentazione della Passione che ritorna alle origini in occasione dei novanta anni dell’Associazione che la realizza. La Passione di Cristo di Sezze rivive con ancora maggiore suggestione nelle strade del centro storico del paese, la sera di Venerdì Santo 7 aprile. Il grande evento che caratterizza la tradizione e la cultura di Sezze, noto a livello nazionale e internazionale, si riproporrà in una veste molto tradizionale, che rievoca nei costumi e nei quadri presentati la rappresentazione dei primi anni. Un omaggio che l’Associazione della Passione di Cristo di Sezze ha voluto fare alle migliaia di cittadini, attori e figuranti e dirigenti del sodalizio che hanno saputo, in novanta anni, tramandare una straordinaria tradizione culturale. La processione sarà composta da 38 scene, con centinaia di attori e figuranti.     

 

Il presidente dell’associazione della passione di Cristo di Sezze, Elio Magagnoli, così presenta l’evento:  

“La Rappresentazione di Sezze, per i suoi contenuti artistici e di partecipazione emotiva da parte degli attori e del pubblico, si pone come una delle massime espressioni del genere a livello italiano ed europeo e questo è stato possibile grazie al contributo e partecipazione della gente di Sezze. Il Venerdì Santo di quest’anno apre le celebrazioni per la fondazione della nostra associazione, che dal 1933 porta in scena nelle strade di Sezze questo evento che ha radici nel medioevo e fa parte della storia stessa dei cittadini di Sezze, del Lazio e dell’Italia. Abbiamo così deciso di realizzare una rappresentazione molto legata alle origini, che rievocasse una Sezze antica, tanto da non prevedere neppure la trasmissione dell’evento in diretta televisiva. Ringrazio le istituzioni e le forze dell’ordine, sempre disponibili alla massima collaborazione, e il Comune di Sezze che ci consentono di poter riproporre l’evento il Venerdì Santo lungo le strade cittadine.”     

 
La regia e direzione artistica della Rappresentazione sono curate da Piero Formicuccia: “Per non disperdere i motivi salienti che nel 1933 ispirarono il fondatore Filiberto Gigli e i suoi tanti collaboratori che all’epoca ebbero l’intuito di celebrare, attraverso una rievocazione in forma di spettacolo, uno dei momenti più significativi della storia del cristianesimo – afferma Formicuccia - il programma di questa edizione prenderà spunti utili dai copioni propri di quegli anni. Un segno concreto di riconoscenza verso quella moltitudine di cittadini che in questi lunghi anni si sono succeduti ed impegnati per dare vita e non disperdere questa illustre tradizione che ha fatto conoscere ed apprezzare Sezze in tutto il mondo. E’ un omaggio significativo, soprattutto per quelli che oggi ci hanno lasciato e per i tanti che per limiti di età oggi non sono più in grado, loro malgrado, di vestire i panni della tradizione. Per riaffermare tale principio, e celebrare i 90 anni di fondazione l’associazione sta preparando un programma di eventi, incidendo anche in modo significativo nella messa in scena della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, riallestendo dei quadri artistici che hanno l’intento di ricordare il valore espressivo di quella vivace e potente ispirazione che di sé permea la “Passione di Cristo di Sezze”. I soldati romani che partecipano con il loro peculiare marcato carattere di quei soldati che costituiscono nel corso della storia umana il prototipo della forza militare consapevole e inflessibile. Le loro armature, riproduzione autentica e fedele dell’antico equipaggiamento, come i loro modi e comportamenti. La casta degli Esseni, il pianto delle pie donne, un pianto cantato che ha in sé una eco di dolore antico ed eterno, ingenuo e semplice e il lamentoso canto degli spiriti angelici, rappresentano artisticamente l’espressione musicale che nei primi anni venne diretta dai maestri Perosi e Refice. Il quadro degli scheletri che rappresenta il tormento della morte vinta dal Signore della Vita, il lento vagolare di ombre sul limite della Luce. La deposizione e il singhiozzo delle Marie”.

 

 

 

Riprendono le attività all’interno del centro socio-educativo diurno “Carla Tamantini” di Sezze, da 15 anni strumento fondamentale per le gestioni delle criticità legate ai Servizi Sociali  che fa capo ai servizi della SPL Sezze. Dopo le difficoltà riscontrate nel periodo della pandemia, ora la situazione è tornata alla normalità, con numeri di iscritti e di attività svolte durante la settimana che in certi casi superano anche quelli pre-emergenza sanitaria. 21 gli utenti, tra i 20 e i 50 anni, accolti quotidianamente dal centro diurno e, come detto, tante le attività e le iniziative messe in campo. Tra queste il progetto chiamato “La Matassa”. “Grazie a questo progetto  - spiega Alessandro Grossi, psicologo e responsabile del centro “Tamantini” -  si è aperto un proficuo dialogo con la dirigente scolastica dell’Isiss, Rossella Marra, dopo che la stessa ha contattato il centro per ragionare sulla situazione degli ex studenti della scuola che volevano intraprendere un percorso nel centro. È Iniziato, quindi, un percorso proprio all’interno della scuola con l’obiettivo di sostenere i più giovani e i soggetti più autonomi, anche nell’ottica delle azioni che si dovranno mettere in campo sui temi del “Dopo di noi” e sul progetto “Setia Factory”. Si inizierà con un gruppo di ragazzi a lavorare su un cortometraggio. I ragazzi verranno seguiti sia nelle attività interne che esterne. Il progetto, va ricordato, nasce da una serie di proposte avanzate dalla Anvvfc Protezione Civile e che è stato accolto da noi con grande piacere mettendo in campo una organizzazione comune”.

 

Il consigliere comunale del Pd Sergio Di Raimo ha inviato una Pec al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco del Comune di Sezze e all’assessore alla cultura per avere chiarimenti in merito ad una richiesta di Patrocinio inevasa da parte dell'associazione Le Decarcia, in occasione della pubblicazione dello Statuto Comunale di Sezze.

"Mi risulta che l’associazione LE DECARCIE, curatrice del progetto di redazione dell’antico statuto comunale, tradotto dal latino all’italiano e pubblicato dalla casa editrice Atlantide Editore  -scrive Di Raimo -  abbia chiesto al comune di patrocinare l’opera e organizzarne insieme la presentazione. Tutto ciò è avvenuto tanti mesi fa, nel corso del 2022, e nonostante solleciti vari questa associazione non ha ricevuto nessuna risposta tanto che si è vista costretta a inviare una nota ai consiglieri comunali affinché si facciano carico di sollecitarla. Più che un sollecito generico, ritengo sia doveroso e rispettoso rispondere in modo positivo alla richiesta dell’associazione e, contemporaneamente, chiedo quali siano state le motivazioni che hanno spinto la giunta a non dare una adeguata e tempestiva risposta alla richiesta formulata".

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Per repliche e rettifiche scrivere alla redazione.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Anffas Monti Lepini, in merito al post del Sindaco Lidano Lucidi del 14/03/2023. Il Progetto “Setia Fatory” non sembra avere diretta attinenza con la legge 112 come sostenuto dal primo cittadino. 

L'ANFFAS E' ASSOCIAZIONE LOCALE DI FAMIGLIE E ​​PERSONE CON DISABILITÀ INTELLETTIVE E DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO. 

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La legge n. 112 del 22 giugno 2016 recante "Disposizioni in materia di assistenza a favore delle persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare", cosiddetta del "Dopo di noi, partendo dal durante di noi", ha introdotto, per la prima volta, nel nostro ordinamento , specifiche tutele per le persone con disabilità gravi quando viene meno il sostegno familiare attraverso misure di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità gravi prive di sostegno familiare o comunque in vista del venir meno del sostegno stesso, attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l'esistenza in vita dei genitori.A tal fine, è stato istituito, dalla stessa Legge, il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare, cd Fondo per il “Dopo di noi”, le cui risorse vengono ripartite annualmente tra le Regioni, con apposito decreto ministeriale. Più nello specifico, detto Fondo finanzia i percorsi di accompagnamento per le persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare, o perché mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l'adeguato sostegno genitoriale. Gli interventi che, a norma dell'art. 5 del DM del 23 novembre 2016 (attuativo della Legge 112/16), possono essere finanziati con le risorse del suddetto Fondo sono: 

  1. a) percorsi programmati di accompagnamento per l'uscita dal nucleo familiare di origine, ovvero per la deistituzionalizzazione in soluzioni alloggiative che riproducono le condizioni abitative quanto più possibile proprie dell'ambiente familiare;
  2. b) interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing, che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare;
  3. c) programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile, e, in tale contesto, tirocini finalizzati all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione;
  4. d) interventi di realizzazione di soluzioni abitative innovative, mediante il possibile pagamento degli oneri di acquisto, locazione, ristrutturazione e messa in opera di impianti e attrezzature necessarie per il funzionamento degli alloggi medesimi, anche sostenendo forme di mutuo aiuto tra persone con disabilità;
  5. e) in via residuale, interventi di permanenza temporanea in una soluzione abitativa extra familiare.

 Diverso sembra, invece, l'ambito di intervento del progetto “Setia Fatory” la cui finalità è quella di favorire l'inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. Progetto che, tra l'altro, risulta essere stato presentato dal Comune di Sezze rispondendo all'Avviso pubblico dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, linea di intervento “Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità” finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU con i fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ottenendo un finanziamento di 1.845.000 euro.

Pertanto, il Progetto “Setia Fatory” non sembra avere diretta attinenza con la succitata legge 112. Si chiede pertanto di meglio chiarire i contenuti del suo post Facebook in cui si legge “un'occasione per poter sviluppare in modo innovativo il progetto “durante e dopo di noi”, in modo da non ingenerare in chi legge erronei affidamenti. 

Ove, invece, a parere del sindaco o in forza dei dati o delle informazioni in suo possesso, vi fosse una diretta o indiretta attinenza del progetto “Setia Fatory” con il tema o la legge del “Durante e dopo di Noi”, sarebbe importante che Anffas e le famiglie associate ne fossero pienamente rese edotte in modo da poterne cogliere appieno le opportunità.

Sopra il posto di Lidano Lucidi

Martedì, 28 Marzo 2023 06:01

I DUECENTO AFORISMI DI ROBERTO CAMPAGNA

 

Ad aprire la rassegna “La Macchia Letteraria” sarà, domenica 2 aprile alle 18, la raccolta di aforismi  “Di bugie campano tutti” di Roberto Campagna. Obiettivo di questa rassegna, organizzata dall'Associazione culturale  “La Macchia” di Sezze, è  portare in primo piano, come recita il sottotitolo della stessa, alcuni libri che meritano di essere posti all'attenzione del pubblico. L'incontro, a cui, oltre all'autore, interverranno il presidente della Compagnia dei Lepini Quirino Briganti,  il poeta Antonio Veneziani, lo scrittore Claudio Marrucci e Rino Caputo, storico e critico dela letteratura, si terrà a Sezze, presso la sede della stessa Associazione,  in via Melogrosso, 2 (ex Industria Dolciaria Di Giorgi Italo&C.). L'attrice Maria Borgese e l'attore Pierluigi Polisena  leggeranno alcuni aforismi. “Di bugie campano tutti” è la seconda raccolta di aforismi di Roberto Campagna. La prima ne contava 185, questa 200. “Si comincia pertanto a profilare - scrive nella nota introduttiva Gino Ruozzi - una confermata predilezione stilistica e un metodo riflessivo che prende corpo. Ragionare per aforismi richiede profondità e rapidità, uno sguardo acuto e insolito sulle cose della vita. Le parole, che sono poche, devono però racchiudere tanto, sia in termini di continuità e verifica dell’esperienza sia in fulmineità eloquente e riassuntiva”.  Come avevano compreso gli antichi, e come ha riportato Freud nel tempo moderno, il proverbio, la sentenza, il motto di spirito e lo stesso aforisma, rinunciano alla perfezione del periodo ampio, spesso ridondante, per esprimere, attraverso la via breve, il significato lungo e largo, nel tempo e nello spazio, delle cose del mondo. L’ operazione verbale che congegna il discorso corto si trasforma nell’azione vitale che congegna la sequenza della vita. Così come nella prima, in questa seconda raccolta  c’è tutto e il contrario di tutto: la saggezza popolare, spesso rischiosamente collimante col “senso comune”, e la distillazione faticosa della sintesi intellettuale, “filosofica”. Scrivere aforismi è impresa ardua perché occorre trovare e inventare ogni volta, nel giro di poche parole, un’affermazione illuminante e rivelatoria. “Roberto Campagna  - sostiene Ruozzi - si è assunto  questo incarico morale  e terapeutico, in primo luogo  rivolto a sé stesso e poi alla società in cui vive e viviamo.  Senza inutili fronzoli e logoranti attese egli va subito al cuore dei problemi, cercando di denudarci delle maschere che così spesso amiamo indossare. I suoi aforismi sono minuscole lapidarie lezioni di vita, tanto più preziose perché contengono esperienze meditate e riscontrate di persona.  Il tutto condito di sagaci sali epigrammatici, divertenti giochi di parole, sorprendenti facezie linguistiche. Una lettura - conclude Ruozzi - piacevole, formativa e persino salutare”. Infine, circa il disegno della copertina, è di Kiro, pittore di origine macedone. In particolare, le sue opere raccontano l’uomo, l’artista, l’esistenza colta nella pienezza della libertà e la saggezza di chi ha sempre seguito la necessità di esprimersi. Sono tele segnate dalla bellezza delle linee e delle forme, ampie pennellate che raccontano dell’essenza primordiale che dal nulla arriva al tutto e viceversa. La “Macchia” è un' associazione senza scopo di lucro,  che punta a promuovere il territorio mediante l'organizzazione di eventi culturali. In particolare, la cui “mission” è la riqualificazione del territorio a livello ambientale e culturale “facendo rete”. Obiettivo, questo, che punta a raggiungere “facendo rete” con  realtà locali e nazionali. Ecco perché ha lanciato il progetto “Evado” in cui, oltre a interventi nel campo del Terzo Settore, sono previsti scambi e collaborazioni con altre associazioni. Roberto Campagna, sociologo, giornalista e scrittore, di mestiere fa il comunicatore. Direttore della rivista “Noi/Altri”, scrive per il quotidiano “Latina Oggi” e “Le Monde Diplomatique - Il Manifesto”. Tra i suoi libri: “Alle fontane - Storie di panni di paese” (racconto breve), “E così fu” (racconti), “101 filastrocche in fila per 1”, “A Via Fontana dell’Oro” (fiabe), “Il Palato della Memoria” (romanzo), “Meglio povero che poveraccio” (aforismi) e “Le storie non volano” (romanzo). L'ultimo suo libro è la raccolta di racconti “Amen - Miracoli, misteri e sacre vendette”.                                                                                                     

 

Il diritto di cronaca e il diritto di critica sono entrambi emanazioni dall’art. 21 della Costituzione. Anche se molto diversi tra loro (la cronaca descrive fatti e comportamenti realmente accaduti, mentre la critica resta pur sempre una valutazione soggettiva e di dissenso) vanno sempre tutelati perché garantiscono la libertà dell’informazione di ogni ordinamento democratico.

La libertà di opinione è sacrosanta perché ci permette di esprimere la nostra idea ma si contrappone a se stessa quando diventa attacco personale, offesa, denigrazione, falsità e sistematico linciaggio mediatico. I social hanno amplificato fenomeni che prima restavano di piazza e bar. In rete i cittadini possono confrontarsi democraticamente ed esprimere le loro idee, criticare disservizi o apprezzare cosa è stato fatto. Ma siamo andati già oltre.

La misura, quel benedetto medium in cui sta la virtù già elogiata nell’antica Roma. Serve in tutto, anche sui social dove invece proprio la giusta misura appare il grande desaparecidos.

Accade infatti, ormai troppo spesso, che il limite, anche quello del buon senso, venga troppo spesso superato finendo con il dare ragione a Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.

Esempio pratico, quello dei cittadini che usano i social come sfogatoio di ogni malessere scambiandolo per gli uffici reclami del Comune, così come quello di amministratori che idolatrano ogni qualsivoglia iniziativa facendola passare per eccezionale, anche quando si è nell’ordinario, o, ancora peggio, nel semplice intervento per parare una mancanza.

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di

Luca Morazzano e Alessandro Mattei

 

Riceviamo e pubblichiamo il ricordo delle colleghe, del Plesso scolastico di Melogrosso, dell'insegnante Rita Arcese, recentemente scomparsa.

La redazione de La Notizia Condivisa si unisce al ricordo di Rita.

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Ci sono incontri che sembrano dovuti al caso, altri  che restano nella memoria e alcuni che lasciano un segno nella nostra vita ... persone che riescono a restare nel cuore con la semplicità del quotidiano, trasmettendo passione e gioia delle piccole cose. Questo è  il ricordo che la maestra Rita Arcese ha lasciato alle scuole di Sezze, che sembrano risuonare ancora del ritmo delle note di mille flauti e di canti popolari insegnati ai bambini. Lavorare insieme a lei, con la guida del maestro Pino, è stata un' esperienza  ricca di occasioni formative, ricerca e passione. Un calore umano e sociale davvero gratificante per docenti e alunni, che hanno condiviso insieme valori, cultura e bellezza. Ti ringraziamo a nome di tanti, per la disponibilità gentile e attenta, per lo spirito di dedizione e volontà. Alla famiglia, alla  scuola e alla parrocchia resti il canto di questa musica, che si innalza oltre la vita terrena.

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