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redazione

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Ai credenti, ai miscredenti e agli indifferenti... insomma a tutti Roberto Campagna ha dedicato l'ultimo suo libro: “Amen - Miracoli, misteri e sacre vendette”. Pubblicato da Ensemble,  è una raccolta di otto racconti sul mondo religioso. Così come in altri suoi libri, lo scrittore pontino ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri inventati da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri. Ma, rispetto per l'appunto ad altri suoi precedenti libri, questa tecnica qui è più marcata perché  il  racconto, a differenza del romanzo che  ha perlopiù una narrazione orizzontale, è auto conclusivo. Quindi, per dare più forza alle sue storie, Campagna ha cercato di privilegiare i fatti realmente successi, anche se in alcuni casi la stessa  narrazione è di tipo orizzontale, permettendogli così di  liberare di più la fantasia.  “Negli otto racconti di Roberto Campagna - scrive Maurizio Valtieri  nella prefazione - c’è tutta la sostanza antropologica della sopravvivenza e convivenza tra esseri umani. Ogni volta si apre una porta, che diventa varco temporale per accedere ad anni diversi e, in alcuni casi, a secoli diversi, e ci si immerge nei quadri di un vivere quotidiano, descritto magistralmente. Il leitmotiv che unisce gli otto racconti, come ci fa intuire il titolo e il sottotitolo, è rappresentato proprio dal sacro, cristiano e pagano”. Non tutti i fatti narrati comunque  sono realmente accaduti, alcuni sono leggende. Ma le leggende, a forza di raccontarle, diventano reali. Un racconto riguarda il Natale: “Il diavolo della Vigilia”. È un raccanto esilirante e nelle stesso tempo drammatico.   Tutti sono ambientati in altrettanti borghi del centro sud Italia. I loro nomi sono di fantasia per un motivo molto semplice: perché ogni borgo italiano conta fatti simili a quelli da cui è partito l'autore per inventarne la  narrazione. Anche i nomi dei personaggi sono di fantasia.  “Personaggi che, pur partecipando al proprio ruolo sociale - sottolinea Valtieri -  sono degli anarchici inconsapevoli, ribelli in qualche modo verso Dio, lo Stato e la società. Sono degli aquiloni spinti verso l’alto, eppure saldamente ancorati a terra attraverso un filo robusto, che sono le radici profonde nel territorio e il legame, spesso sentimento di amore-odio, con i compaesani”. La scrittura di Campagna è pragmatica, scandita da soggetti e complementi oggetto volutamente ripetuti da incisi che non ammettono distrazione alcuna e inchiodano lo sguardo dei lettori su mondi apparentemente  miseri, ma fondamentalmente meravigliosi.   

 

 

 

SEZZE. Nell'ultima seduta della commissione consiliare permanente “Gestione delle risorse” è stato affrontato il problema dei parcheggi selvaggi nel centro storico di Sezze e la necessità di trovare una soluzione urgente per i residenti. Perchè se da una parte si chiede ai cittadini di non abbandonare il centro storico, di investire per non farlo morire, dall'altra parte è importante dare loro risposte e servizi di qualità. Il consigliere comunale, avvocato Federica Pecorilli, presidente della commissione preposta, ha inserito tale problematica nell'ordine del giorno della commissione e ne ha parlato alla presenza dei membri, degli assessori Rezzini e Bernabei e del comandante della Polizia Locale Lidano Caldarozzi. La Pecorilli parla di una seduta di commissione importante in cui "sono emersi alcuni aspetti interessanti e si è ragionato sulle proposte avanzate dalla commissione consiliare che sta cercando soluzioni rispetto alle diverse istanze che da tempo arrivano nei confronti dell’ente".Tra le soluzioni poste sul tavolo abbonamenti per i parcheggi nel centro storico o tariffe agevolate per i residenti, tutte opzioni che si stanno valutando con attenzione. “Comprendere ed avere tutti i dettagli possibili della situazione attuale – ha spiegato la stessa Federica Pecorilli – è stato un passo fondamentale per iniziare ogni forma di ragionamento. Adesso valuteremo il da farsi, cercando di venire incontro alle diverse esigenze che la cittadinanza ha palesato chiaramente. Nelle prossime settimane studieremo con gli uffici le diverse soluzioni e contiamo di tornare a riunirci ad inizio gennaio per dare seguito a questo primo ma importante passo”.

 

 

Tutto pronto per la grande festa con Babbo Natale in slitta e con le renne in programma per venerdì 23 dicembre in piazza Santa Maria a Sezze. L’ANFFAS Monti Lepini e l’associazione culturale Setia Plena Bonis sono lieti di accogliere tutti i bambini e bambine per festeggiare insieme il Natale al belvedere di Sezze. La festa si terrà a partire dalle ore 15.00 e si concluderà alle ore 18.00. Ricco il programma dedicato al gioco e alle tradizioni popolari di Sezze. Protagonisti i bambini e le attività che saranno a loro dedicate. In ordine sparso il pomeriggio prevede animazione, giochi e giocattoli a cura dei promotori dell’evento, una tombola sezzese con Tony Piccaro della Compagnia Teatrale Nemeo, l’esibizione delle Iris Majorette e Babbo Natale con la slitta e le renne che consegnerà i regali ai bambini e molte altre sorprese. La festa con Babbo Natale ha la finalità di raccogliere fondi da devolvere interamente all’ANFFAS, l’associazione nata per occuparsi dei bisogni dei ragazzi diversamente abili. Per l’occasione il belvedere di Santa Maria di Sezze è stato decorato dalle associazioni organizzatrici per rendere ancora più magica e accogliente una delle piazze più suggestive di Sezze. Per chi volesse avere ulteriori informazioni o prenotare un regalo che sarà consegnato da Babbo Natale in piazza nel pomeriggio del 23 dicembre può contattare il numero 3498947997.

Martedì, 20 Dicembre 2022 08:46

Com'è cambiato oggi il Natale

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione sul Natale di Vittorio Accapezzato

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"Gesù Bambino sia la stella che ti guida lungo il deserto della vita presente. (Padre Pio)


Il Natale degli anni 1950 era umile per la maggior parte della popolazione di Sezze. Quasi tutti erano contadini, e l’agricoltura dava un reddito di sussistenza, ricavato dalla vendita dei prodotti agricoli. C'era povertà, ma non fame. L'atmosfera natalizia cominciava il giorno dell'Immacolata quando arrivavano gli zampognari dai paesi del frusinate.Le vetrine dei negozi non erano illuminate dalle scintillanti luminarie. In questi giorni le mamme erano intente alla preparazione dei dolci tipici locali. In pratica, nei giorni precedenti il Natale  per le vie del paese si percepivano odori e profumi di dolci che stimolavono l'appetito che non mancava.
Allora non esisteva nessuna forma di protezione sociale: Sussidi di disoccupazione, indennità di malattia. Niente. Zero virgola zero. Niente lavoro, niente soldi. I risparmi sparivano in pochi giorni.  Il 25 dicembre dunque si faceva festa con quello che si aveva, tenuto da parte per le occasioni speciali. I regali si facevano solo ai bambini: frutta, caramelle e dolci fatti in casa ; i giocattoli erano una rarità solo per pochi.Gli eventi erano la Messa di  mezzanotte. La tavola natalizia: protagonisti polli e galline. Si mettevano in tavola le risorse che la famiglia stessa produceva: gli animali allevati , verdure, frutta fresca e fichi secchi. Particolarmente in voga era la letterina di Natale indirizzata ai genitori non per chiedere doni,ma per manifestare affetto e ringraziamenti e buoni proponenti. Queste letterine venivano furtivamente sistemate sotto il piatto del papà durante il pranzo natalizio.La Santa Messa di mezzanotte era il simbolo più importante del Natale: ci andavamo proprio tutti con fervore, anche i meno religiosi nell'attesa della nascita del Bambin Gesù. L'indomani ,noi bambini  andavamo di casa in casa a scambiare gli auguri con tutti i parenti. Babbo Natale non era ancora diffuso;a fare le sue veci era la Befana. Le ristrettezze economiche non permettevano l'acquisto di grandi doni. Il massimo al cui si poteva aspirare  era: una calza piena di mandarini,frutta secca ,mele,caramelle e carbone. Il solo fatto di ricevere qualcosa ,per quanto fosse modesto,bastava a riempirci di gioia. Ora in questi giorni che ci separano dal Natale, tutti  sono immersi in affannose ricerche di regali o di cosa preparare per i grandi pranzi, trovandosi poi sempre annoiati sia da ciò che si compra o si riceve come dono, sia da ciò che si porta in tavola che poi molto spesso finisce in parte  nell’immondizia.La festività del Santo Natale, assomiglia oggi,sempre di più a una ricorrenza consumistica che religiosa.Ci si è coinvolti dalla corsa all'ultimo regalo in nome di logiche di consumo e di mercato che spingono a comprare il più possibile.Oggi non si usano più le letterine di Natale,non si scrive più ai genitori e a stento si parla con loro,al massimo  si "messaggia". E anche Il Natale diventa un giorno come un altro,con tante emozioni perse per sempre.Non è così. Non è il Natale delle luci, delle vetrine e strade addobbate a festa. Questo  modo di festeggiare il Natale è la testimonianza di una cultura consumistica che non porta a ritrovare in noi la gioia e promuovere i valori cristiani,solidarietà,fratellanza pace,amore e della sacralità della famiglia. Il Natale è  simbolo di rinascita   di cambiamento e trasformazione. È in questa direzione che bisogna ritrovare il significato vero e cristiano. Il Natale non può  morire. 

Nella foto Vittorio Accapezzato

Domenica, 18 Dicembre 2022 06:48

Festa senza il festeggiato?

 

Quella che segue è una riflessione inviataci dal Rev.do Anselmo Mazzer, parroco per ben 27 anni della Cattedrale Santa Maria di Sezze, oggi parroco presso Santa Maria Goretti di Latina, assistente ecclesiastico presso l'Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti nonché Assessore presso Tribunale Ecclesiastico diocesano.

 

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L'altro giorno sono stato in grande centro commerciale qui a Latina. Confesso di non aver mai visto in vita mia tanto sfavillio di luci, di colori, di suoni, di addobbi natalizi, come quest'anno.

Mi veniva voglia di chiedere: perché?

Lì, come in tantissimi altri posti, non ho visto nessun segno cristiano , neanche il più piccolo.

Sembra come se dei pazzi, all'improvviso, si siano messi a creare, chissà perché, con ogni tipo di luci, di palle colorate, di alberi fantasmagorici, di babbi natale di tutte le dimensioni, un mondo magico, senza…. un motivo.

Ho pensato: è tragico, se non ridicolo, che si faccia del tutto per nascondere chi e perché qualcuno è nato, dal momento che natale è un parola che significa solo nascita.

Sentivo oggi che il 58 % degli italiani mal sopporta il Natale. Certo se si prescinde dalla relazione con chi è nato, le magnate, i regali, le vacanze … sono un ingranaggio che condiziona e stritola chiunque, se non si sta attenti, e alla fine producono solo noia, noia, noia, come dice una canzone .

Non interessa il Festeggiato perché abbiamo paura che perfino un bambino possa venire a disturbare il nostro modo di vivere.

Uscendo da quel luogo, ragionavo tra me e me: ecco chi o che cosa è nato! E' nato babbo natale o forse sono nati gli alberi, ma no è nata la elettricità, certamente sono nate le palle colorate!

Sono arrivato a casa e in un momento di rabbia, lo confesso, ho pregato per riprendere quota:

 

Padre, immensamente misericordioso,

nel volto del tuo Figlio, fatto carne della nostra carne,

ci colmi delle tue meraviglie,

perché ci dai il “potere di diventare i tuoi figli”,

e noi, sorpresi,

ti rendiamo grazie per la nostra grandezza rigenerata.

Nel mezzo della notte,

avvolti dal silenzio dell'amore,

ci rivesti di luce ineffabile

per ritrovarci creature nuove

che danno calore alla realtà di tutti i giorni.

Nel buio di questa nostra storia

Il tuo Verbo ci invita a condividere ancora il suo mistero

perché noi, “che vedemmo la sua gloria”,

lo possiamo cercare nelle vicissitudini di ogni giorno.

Effondi, come hai fatto con Maria,

il tuo Spirito creatore

nelle nostre persone,

perché possiamo desiderare e gustare

la bellezza della ritrovata comunione con Te

e con ogni nostro fratello sparso sulla terra.

Poi sono andato a dormire.

 

Don Anselmo

cittadino onorario della città di Sezze

 

Quella che segue è una riflessione di Teresa De Renzi, titolare del salone da Parrucchiere Concept Style nel centro storico di Sezze, donna attiva nel sociale e nel mondo dell'associazionismo da molti anni.

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Ogni mattina esco di casa e a piedi percorro per l’ennesima volta lo stesso tratto di strada per raggiungere il mio negozio. Cammino, con in testa le tante incombenze che mi attendono nella giornata, e in eterno ritardo cerco di accelerare il passo, per quanto la ripida salita di sempre può consentirmi.
E mi accorgo che quasi non mi guardo nemmeno più intorno, forse solo quando talvolta (raramente per la verità) mi capita di incrociare qualcuno che conosco e con cui scambiare un cenno di cordialità, un saluto, un buongiorno, anche un semplice sorriso.
Ma è la sera, quando chiudo la mia attività e faccio il percorso inverso per tornare a casa, che vengo inevitabilmente assalita da un senso profondo di sconforto, di amarezza e delusione.
Tutto intorno un buio tetro, triste, dove la desolazione la fa da padrona. Poi penso: ma è dicembre, il mese della gioia, della condivisione…
No qui no, qui non c’è alcuna gioia, qui non c’è nessuna condivisione.
Qui non è Natale…
E i pensieri mi riportano in mente un altro paese, un paese vivo, pulsante, dove c’era gentilezza ed attenzione gli uni per gli altri, pieno di gente, di negozi, di attività storiche…
In quel paese dicembre era il mese della luce, altro che buio!
E mi ricordo come fosse oggi il 1998, sembra mille anni fa… Solo con il semplice passaparola venne organizzato un incontro dentro lo storico negozio di Grassucci in centro: quella sera più di una sessantina di commercianti si incontrarono, parlarono, molti anche per la prima volta, si scambiarono lamentele ma soprattutto proposte e idee per unirsi e tentare tutti assieme di creare qualcosa per il bene di tutti. Si decise quindi di costituirsi in una associazione, cui venne dato il nome “Nova Setia”.
Inutile che stia qui a elencare il numero impressionante di iniziative ed eventi organizzati grazie all’associazione negli anni in cui essa è stata attiva; ma una cosa voglio sottolinearla: tutto quanto è stato fatto fu realizzato senza una lira di finanziamento pubblico! Non c’erano soldi eppure furono fatte cose belle ed importanti, una su tutte la ristrutturazione della chiesa di sant’Andrea: e non per intercessione divina, ma attraverso la disponibilità di tutti a partecipare, anche economicamente, autofinanziandosi.
Chi poteva di più chi poteva di meno, nessuno ha mai fatto mancare il proprio supporto, in termini di energia e di sostegno concreto. Perché tutto era per il “bene comune”, tutto in nome dell’amore profondo per la città di Sezze.
Riunirsi, incontrarsi spesso, passare per i negozi, parlare, raccontare e raccontarsi, coinvolgere le persone aveva fatto nascere entusiasmo, curiosità, una forza propulsiva che attirava anche chi il centro storico non lo viveva.
E così anche altre associazioni cominciarono a collaborare, fino a far nascere l’esigenza di una consulta delle associazioni.
E poi…
E poi la storia va avanti senza chiedere permesso, le amministrazioni cambiano, chiudono le attività, le luci e i sorrisi si spengono, la crisi, il Covid, la guerra e per carità mille e mille altre motivazioni.
Ma io ogni giorno che esco di casa mi chiedo QUANDO è stato il momento che abbiamo cominciato a non amare più il nostro paese, quando c’è stato il punto di rottura, quali sono state le vere cause. Chi è il responsabile? Si può dare la colpa a qualcuno in particolare?
No.
Perché Sezze è di tutti noi e se tutti abbiamo in qualche modo lasciato che si potesse arrivare a questo punto, tutti dovremmo sentire forte e chiaro il dovere di riprendercela! Abbiamo lasciato che invasioni barbariche (e non mi riferisco certo solo agli stranieri, ‘ché la barbarie non ha nazionalità) incompetenza e improvvisazione a tutti i livelli ce la portassero via, e la trasformassero in un dormitorio senza anima e senza vita, abbiamo lasciato che strappassero la sua storia e la sua dignità per farne carne da macello.
Io nel mio cuore sento che bisognerebbe tornare a fare qualcosa, che DOVREMMO fare qualcosa, tutti, nessuno escluso.
Riappropriandoci delle nostre radici e facendo tornare quel sentimento di identità per cui i sezzesi si sono fatti valere in tutto il mondo, forse potremo tornare a scambiarci un sorriso, un saluto, a sentirci ancora orgogliosi di chi siamo stati e di chi saremo.
Ed allora forse le luci di Sezze, finalmente, si riaccenderanno.
E con esse anche noi.

Teresa De Renzi

 

 

 

Tutto quello che sarà. È questo il titolo del docufilm sul “Girasoli Tour”, il viaggio di 3500 chilometri  che il presidente della Cooperativa Utopia 2000 onlus, in compagnia del giovane Dennis (ospite della Comunità educativa residenziale di Roccagorga) , sostenuti dal Consiglio d'amministrazione della stessa Cooperativa;   hanno percorso interamente in bicicletta, dal 10 giugno al 15 luglio del 2021,  nell'Italia  che resiste, come recita “Viva l’Italia”, canzone di Francesco De Gregori, nell’Italia empatica e innovativa. Il docufilm sarà proiettato in anteprima, sabato 17 dicembre alle 18, a Bevagna, presso l'Auditorium “Santa Maria Laurentia”, e giovedì 22 dicembre sempre alle 18, a Cori, presso il Teatro comunale “Luigi Pistilli”. È stato realizzato da una troupe televisiva, capitanata dal regista pontino Renato Chiocca, che ha percorso assieme ai protagonisti  tutte e 33 le tappe  dello stesso tour. Mentre le realtà visitate sono state 42, tutte impegnate a costruire uno sviluppo sostenibile e un’economia solidale nei propri territori. Il tour è partito da Bevagna, qui, Utopia 2000, presso l’Agriturismo “Le Grazie”, ha avviato un importante progetto di economia etica. Mentre a Gualdo Cattaneo gestisce alcune strutture per mamme con bambini. Le prime tre tappe del tour si sono svolte  proprio in Umbria: la prima, ad Assisi, presso l’Istituto  l’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi; la seconda, a Perugia, presso il Comitato Per La Vita “Daniele Chianelli”; la terza, presso Isola Polvese sul Trasimeno, dove è stato avviato un progetto di valorizzazione del territorio lacustre. Utopia 2000 è un’impresa sociale attiva da 23 anni e opera soprattutto nei territori dell’Umbria e del Lazio. In quest'ultima regione gestisce la Comunità educativa residenziale di Roccagorga e l'asilo comunale di Cori,  È specializzata in servizi educativi, in progetti di agricoltura sociale e nell’organizzazione di grandi eventi. I suoi dirigenti sono impegnati da sempre nella ricerca di percorsi virtuosi di economia civile attraverso i quali il benessere collettivo possa essere percepito come la migliore strategia per la crescita individuale. Ecco, sulla base di queste premesse è nata anche l'idea del “Girasoli Tour”. Eccolo, il motivo per il quale il viaggio è stato chiamato così: Perché i girasoli sanno sempre da che parte voltarsi.  “Abbiamo visitato alcune realtà, grandi o piccole, note o  sconosciute - ha spiegato Massimiliano Porcelli, presidente di Utopia 2000 - che realizzano filiere virtuose di economia sociale e/o circolare o che svolgono la propria attività di produzione o di erogazione di servizi all’interno di un quadro di sviluppo, articolato su almeno uno di questi elementi: economia sociale e/o solidale, promozione della legalità, sviluppo sostenibile, green economy, responsabilità sociale aziendale, inclusione fasce più deboli e sostegno all’infanzia e adolescenza”. Queste le tappe fatte in provincia di Lationa: Asilo nido comunale “Il bruco verde “ di Cori, Comunità educativa “Zagor  “ di Roccagorga, Chocolart di Itri e Casa aollggio per anziani con Casa famiglia per donne in difficoltà di Ventotene. “Dietro a ogni realtà che abbiamo visitato - ha precisato Renato Chiocca - ci sono storie, pratiche ed esperienze che abbiamo cercato di vivere attraverso l’incontro, mettendoci in ascolto e immergendoci nel lavoro quotidiano, senza badare alle intenzioni, ma raccogliendo frammenti di vita vissuta, a partire da quella del giovane Dennis, che con Massimiliano ha affrontato l’impresa trasformando il viaggio in un racconto di formazione”. Alla realizzazione del docufilm hanno inoltre lavorato Michele Innocente  (fotografia) Mattia Soranzo (montaggio), Emanuele Colandrea (musiche originali), Daniele Marzano (montaggio del suono e mix) e Davide Micocci (color correction).

 

 

l gruppo consiliare di “Sezze Futura”, nelle persone del capogruppo il Alessandro Ferrazzoli e del consigliere il Dorin Briciu, esprime soddisfazione per l’ottenimento del finanziamento previsto dal PNRR di € 1,8 milioni finalizzato al progetto di riqualifica della ex Colonia Agricola. Il progetto intende realizzare una fattoria didattica nel sito della campagna setina (zona ex Orfanelli), avviando così "un significativo connubio con l’attività agricola per l’inserimento sociale e lavorativo a vantaggio di persone con disabilità nella comunità locale e il coinvolgimento di imprese agricole locali". "Siamo soddisfatti  - affermano i consiglieri comunali di Sezze Futura - perché con tale progetto si darà lustro e risalto ad un sito rimasto ormai inutilizzato, specie nell’ultimo periodo, e pertanto a rischio di deterioramento della struttura esistente; inoltre si metteranno in lavorazione i circa 13 ettari di terreno di proprietà comunale coinvolgendo tutte le parti sociali ed agricole presenti sul territorio. Un ringraziamento sentito quindi a tutta l’Amministrazione Comunale perché, grazie alla loro propositività e capacità di dialogo anche con le forze politiche di opposizione, si è giunti a questo storico traguardo a beneficio della città di Sezze, di tutto il territorio e dei cittadini".

 

Riceviamo e pubblichiamo un documento del Partito Democratico di Sezze.

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La campagna denigratoria orchestrata contro il Partito Democratico, il tentativo di criminalizzare un’intera classe dirigente e di cancellare una esperienza politica e amministrativa radicata nel nostro tessuto cittadino è ignobile e rivoltante.

La tutela dei più deboli e dei lavoratori, la solidarietà, il perseguimento della giustizia sociale, la promozione di uno sviluppo economico ecologicamente sostenibile e che metta al centro le persone, la tutela e promozione dei diritti, l’accoglienza e l’integrazione di quanti fuggono da guerre, carestie e povertà rappresentano l’essenza identitaria del nostro partito e costituiscono il cuore del nostro impegno politico.

Il Partito democratico ha amministrato Sezze con assoluta trasparenza e correttezza. Lo affermiamo e lo rivendichiamo con forza. La diversità di opinioni e la critica politica rappresentano il sale della democrazia, ma non possono essere travisati i fatti, costruiti teoremi fondati sul nulla. Le amministrazioni guidate dal PD hanno sempre agito nel solco della legalità e l’integrità morale dei nostri amministratori è indiscutibile. Quanti con linguaggio allusivo cercano di veicolare messaggi diversi e screditare il nostro partito, mentono sapendo di mentire.

La Cooperativa Karibù ha iniziato ad operare a Sezze quando la nostra città era guidata dal centrodestra e poi dal commissario prefettizio. Precedentemente la gestione dei migranti era affidata ad altri.

Nel 2010, alla scadenza degli affidamenti fatti dagli amministratori precedenti, il PD predispose una gara pubblica, regolarmente svoltasi, sebbene la normativa allora vigente non la prevedesse e le indicazioni di ANAC, ANCI e Ministero dell’Interno fossero per l’affidamento diretto in nome dell’emergenza. È bene precisare che, quantomeno nella provincia di Latina Sezze, è stato l’unico comune a scegliere questa strada di trasparenza amministrativa a partire appunto dal 2010.

Nel 2016 venne varata a livello nazionale una normativa specifica e nel 2017 l’amministrazione di centrosinistra procedette con una prima gara, andata deserta. Venne indetta una nuova gara e, al termine di una procedura travagliata, risultò vincitrice Arteinsieme e la Coop. Karibù venne esclusa. Se proroghe ci sono state, è semplicemente per garantire la continuità del servizio in attesa della conclusione delle procedure. Tutto è stato fatto in modo trasparente e secondo la legge. Lo provano gli atti amministrativi.   

La Coop. Karibù, soggetto accreditato dal Ministero dell’Interno e chiamato a gestire l’accoglienza di immigrati e richiedenti asilo da diverse prefetture d’Italia, a partire da quella di Latina, ha gestito il servizio in molti altri comuni della nostra provincia con giunte di centrodestra. Nel 2018 Marie Terese Mukamitsindo è stata considerata la migliore imprenditrice della diaspora dell’anno, grazie al successo della sua cooperativa. È indecente, strumentale e falso affermare che la Coop. Karibù ha goduto negli anni di “coperture” politiche da parte del PD e dei suoi più autorevoli rappresentanti, quando la ministra Mara Carfagna, esponente di spicco di Forza Italia, è venuta a Sezze nella sede della cooperativa e pubblicamente ne ha incontrato i vertici e tessuto le lodi. Prima di allora mai un ministro della Repubblica era venuto nella nostra città. Pertanto basta con le illazioni e le mistificazioni di quanti cercano di nascondere la verità e di ergersi a moralisti senza morale.

Siamo senza se e senza ma dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori che devono ancora ricevere i loro salari e ci batteremo per il pieno riconoscimento dei loro diritti.

Il Partito Democratico ritiene la libera informazione uno dei cardini fondamentali della nostra democrazia, ma non è possibile tacere che in queste settimane a nessun esponente politico o amministratore del PD è stato chiesto di spiegare le scelte amministrative compiute e di rappresentare le proprie ragioni. È stato insomma escluso totalmente il contraddittorio. Peraltro appare evidente la mancata conoscenza degli atti amministrativi da parte di quanti parlano di questa vicenda. Evidentemente interessa altro e certo non fornire ai cittadini una corretta informazione.

Abbiamo totale fiducia nella magistratura e siamo convinti che presto la verità emergerà con forza e chiarezza. Il Partito Democratico non ha nulla da nascondere e siamo pronti ad un pubblico confronto con i cittadini, con i giornalisti e con quanti vorranno partecipare. Atti amministrativi alla mano, possiamo dimostrare l’assoluta correttezza delle nostre azioni negli anni in cui abbiamo governato Sezze.    

 

 

 

 

 

Si terranno oggi alle ore 15 presso la chiesa di SS Sebastiano e Rocco ai Colli i funerali di Rhea Lennè venuta a mancare a causa di una malattia domenica 27 novembre scorso. La ricorda con affetto il Circolo Sinistra Italiana di Sezze.

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E' venuta a mancare una Donna, una Compagna, una Femminista. Ti ho conosciuta attraverso mia madre, amica della tua. Abbiamo avuto lo stesso destino con i nostri genitori, li abbiamo persi molto giovani. Persone che hanno vissuto a loro modo la vita senza nessun rimpianto. Genitori che ci hanno tramandato il valore della coerenza, non importa come te ne vai, importa cosa lasci quando te ne vai. Tu sei stata una Donna che ha resistito ai colpi della vita, contro gli usi e costumi di un paese dalla mentalità antica, un paese dove la politica è sempre stata dominio degli uomini. Te ne sei sempre fregata del giudizio altrui, sempre a testa alta. Da quando ho memoria ti ho sempre vista in tenuta operaia pronta all'assalto, mai una gonna, mai un tacco. Oggi va di moda il Pink Washing, parlare delle donne per molti è "lavarsi la coscienza", oggi io ho voluto parlare di te, non per lavarmi la coscienza ma per sottolineare il grande vuoto che hai lasciato tra noi compagni. Come circolo vorremmo dirti che non molleremo la battaglia sull'ambiente, avanzeremo politiche di genere con forza, porteremo avanti le tue istanze per renderti viva più che mai.

Michel Cadario segretario Sinistra Italiana.

Ciao Rhea, ciao amica, ciao compagna.

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