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redazione

redazione

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Pd in merito al comunicato pubblicato questa mattina sulle colonne di questo sito di informazione.

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Per errore è stata inviata ad un sito di informazione una bozza di programma che è un documento interno in fase di discussione. Il programma definitivo, dopo il confronto e la discussione, sarà presentato il giorno della presentazione delle liste. Il Pd coglie l’occasione  e ci tiene a precisare che il nostro agire è improntato al rispetto di tutte le forze politiche che si candidano a governare la nostra città nonostante la diversità di vedute; siamo sicuri che la campagna elettorale sarà animata dalla passione per la politica, dal confronto e dall’ amore per la nostra città.

 

 

Foto del Comunicato stampa pubblicato questa mattina

 

https://www.lanotiziacondivisa.it/index.php/politica/item/1146-i-sei-punti-del-programma-che-sostiene-il-candidato-sindaco-sergio-di-raimo

 Questo il link dell'articolo inviato erroneamente dal Pd

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Sezze Bene Comune che annuncia la candidatura a sindaco di Rita Palombi

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Si comunica che Rita Palombi è la candidata sindaco di Sezze per Sezze Bene Comune.
Rita Palombi ha dichiarato: «Nel complesso panorama sociale, economico e di crisi valoriali che ci troviamo ad affrontare in questo delicato momento, la politica che si affaccia sullo scenario locale e provinciale, non rassicura i cittadini e li disorienta, generando sfiducia nei confronti dei partiti e delle istituzioni. A Sezze si è strutturato nel tempo un sistema che ha completamente svuotato di contenuti il confronto politico. Ora si sta correndo il rischio di una riproposizione di uno schema di equilibri che per anni ha tenuto bloccato un paese sulle sue potenziali evoluzioni, a causa di logiche che hanno logorato e fagocitato tutte le nuove forme di aggregazione che si affacciavano sul panorama politico-istituzionale. Esperienze completamente bruciate per lasciare spazio alle solite logiche che non si interessano di “bene comune” ma di “interessi specifici”.
Abbiamo accettato di partecipare ad una serie di incontri promossi da tutte le forze politiche, auspicando un disegno di ampio respiro in grado di trovare una visione condivisa con le diverse realtà presenti sul territorio. Purtroppo, però, abbiamo constatato che non è maturata la volontà di mettere in moto un processo delle modalità operative nell’attuazione dei programmi.
Sezze Bene Comune intende operare in trasparenza sulle progettualità e in collaborazione con le risorse associative del territorio, come referente dei bisogni dei cittadini».

 

 

Riceviamo e pubblichiamo il programma elettorale del PD sottoposto alla coalizione di Centrosinistra che sostiene il candidato sindaco Sergio Di Raimo

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Premessa.

La pandemia del covid -19 ha procurato ferite profonde nel nostro Paese e nel mondo intero.

Lo sviluppo selvaggio sta provocando il surriscaldamento del clima, l’innalzamento degli oceani, immense devastazioni e desertificazioni.

I rapporti fra gli uomini si stanno deteriorando e i valori universali di liberta, di solidarietà e di uguaglianza si stanno affievolendo.

Le ingiustizie crescono: migliaia e migliaia di bambini muoiono di fame e di stenti. La democrazia rappresentativa e dei partiti sta attraversando momenti bui, insediata e colpita dal populismo e dal sovranismo della Destra.

La militanza politica, che ha mobilitato in passato la vita di milioni di  cittadini e di lavoratori, è sotto scacco per colpa dell’ antipolitica e del qualunquismo.

Si deve reagire!

Occorre una svolta profonda.

In una società liquida e senza prospettive,  iI PD propone di ritornare ai valori fondanti della nostra Costituzione repubblicana e antifascista.

Senza radici non c’ è   futuro!

Per governare, accanto a una scala di valori, occorre avere competenza, passione civile, impegno e interesse esclusivo per il bene pubblico. Non si può affidare il paese nelle mani di inesperti e incompetenti.

Per questo il PD di Sezze e la coalizione di centrosinistra si ripropongono per il governo della città, in alternativa al Centrodestra, rappresentato dalle liste di Identità Setina (Lucidi Lidano e Serafino Di Palma (Bianco fiore). O si sta di qua, o  si sta di là!

Nel nostro programma abbiamo indicato priorità   strategiche da affrontare con concretezza e da conseguire attraverso una programmazione attenta e solida, compatibile con le risorse disponibili, non demagogica e faraonica.

Una programmazione a breve e a medio termine.

L’obiettivo è quello di perseguire la cittadinanza attiva che è l’alimento della partecipazione e del contributo dei cittadini e delle associazioni presenti nel territorio.

La  legalità   e la trasparenza saranno il cardine del nostro operato.

Il PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) costituisce un’ occasione straordinaria per la ricaduta positiva che potrà avere anche sulla nostra citta, a patto che ci siano amministratori capaci e attenti.

 

  1. Legalita e sicurezza

 

La legalità e la sicurezza sono profondamente connaturati nella cultura del centrosinistra perchè  sono garanzia di libertà uguaglianza e rispetto di tutti e soprattutto dei più deboli e svantaggiati.

I sovranisti e i populisti   parlano ripetutamente di Ordine pubblico invocando a sproposito la libertà del singolo contro il bene degli altri  perchè hanno una concezione privatistica e liberistica della società .

Per noi l’Ordine pubblico è a protezione di tutti i cittadini, soprattutto dei più deboli e   indifesi, perciò rappresenta un baluardo contro la prepotenza e contro la sopraffazione.

Bisognerà assicurare  il rispetto delle regole a garanzia di una città ordinata, a partire dal traffico e dall’accesso ai beni e servizi comuni; dalla pulizia delle strade a quella dei parchi e dei giardini pubblici, dalla repressione dei fenomeni della delinquenza al rispetto delle norme in maniera di edilizia, di urbanistica, di concessioni in affitto di locali e abitazioni, delle norme che sovrintendono il controllo, la sorveglianza rigorosa, la vigilanza e il buon funzionamento del Cimitero .

I Regolamenti comunali andranno aggiornati e bisognerà vigilare sul rispetto delle norme e sulla loro applicazione. Occorre imparzialità  erga omnes e una continua opera di prevenzione e di controllo. L’approssimazione e il permissivismo saranno combattuti con severità, e mediante l’educazione e la corresponsabilità dei cittadini.

Sicurezza urbana, ordine pubblico, vigilanza del territorio richiederanno un sistema di controllo costante attraverso il necessario coinvolgimento dei soggetti istituzionali ::Carabinieri, Polizia locale, Dirigenti comunali, mediante il monitoraggio e la segnalazione veloce dei fenomeni forvianti che potrebbero minare la sicurezza dei cittadini e dell’intera comunità.

Riteniamo necessario il potenziamento dell’organico della locale Stazione dei Carabinieri, il potenziamento della Polizia locale, l’attivazione di un sistema efficiente di videosorveglianza con la presenza di telecamere nei luoghi piu frequentati.

La macchina amministrativa deve essere potenziata attraverso l’ampliamento della pianta organica e l’assunzione di personale competente e qualificato.

Vista la complessità del territorio comunale e cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie è necessario attivare sportelli amministrativi nei quartieri più popolosi soprattutto per venire incontro alle esigenze dei cittadini anziani e di quelli più svantaggiati.

Sara opportuno, durante il periodo estivo ,  prolungare il servizio di vigilanza fino alle ore 24.

È necessaria la lotta preventiva e repressiva nei confronti dello spaccio di droga e della micro -criminalità collaborando con le Forze dell’Ordine

La città dovrà essere munita della connessione ad Internet e delle applicazioni  e strumentazioni  tecnologiche di ultima  generazione.

 

  1. Ambiente, agricoltura e territorio.

2.1 Ambiente

Il tema della salvaguardia dell’ambiente sarà una priorità nell’agenda politica. Occorre promuovere una riconversione verde e sostenibile del modo di costruire e di produrre.

La tutela del patrimonio ambientale, ricco di flora e di vegetazione, è una ricchezza che non dobbiamo sprecare ma conservare e trasmettere ai nostri figli.

La salvaguardia del patrimonio boschivo va protetta dai roghi e dai tagli selvaggi avvalendosi della piena collaborazione della Protezione civile locale, dei  Vigili del Fuoco, della  squadra dei volontari per prevenire gli incendi estivi e per favorire la rinascita e il rimboschimento della collina.

Bisogna rinverdire questa attenzione e tutela della natura ogni anno, con la Festa degli alberi ed altre ricorrenze   da promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado.

A fronte di molte abitazioni disabitate e abbandonate, non sarà più  lecito  il consumo del suolo attraverso nuove costruzioni, invece appare conveniente e utile investire sul patrimonio edilizio esistente. A tal fine occorrerà incentivare i cittadini, con agevolazioni e contributi a fondo perduto,  alla ristrutturazione delle abitazioni e al risparmio energetico, per offrire grosse opportunità di lavoro alle imprese e agli artigiani locali.

Occorre promuovere la riconversione ecologica dell’economia, tesa al risparmio delle fonti naturali, del consumo energetico, del modo di produzione attraverso metodi e materiali ecologici, soprattutto in agricoltura.

La raccolta dei rifiuti urbani, pur avendo ultimamente fatto notevoli miglioramenti, andrà estesa porta a porta su tutto il territorio e andrà  svolta meticolosamente nei vicoli e nelle strade della città, anche con turni pomeridiani di raccolta nel centro storico e nei quartieri.

Il centro di raccolta andrà potenziato e attrezzato con  nuovi mezzi di trasporto, di  compostaggio , di lavaggio .

 

Le tariffe andranno differenziate per fasce di reddito, agevolando le fasce più deboli, consentendo così a tutti di pagare il dovuto e sconfiggere la grossa evasione esistente. Bisognerà punire severamente i trasgressori.

 

2.2 Agricoltura

L’ agricoltura è da sempre un asse strategico per lo sviluppo del nostro territorio.

L’agricoltura dovrà tornare ad essere la fonte principale della ricchezza e dello  sviluppo economico della nostra citta; i campi abbandonati vanno recuperati e affidati ai cittadini per essere curati,  coltivati e valorizzati.

La cooperazione andrà incentivata e promossa attraverso agevolazioni e strumenti di conservazione per evitare fenomeni  di spreco  dei prodotti agricoli che possono essere messi a disposizione delle popolazioni e dei bambini indigenti, e , dall’altro lato, di  eccessivo  individualismo e  competizione tra i produttori..

Si dovrà sviluppare la commercializzazione dei prodotti nostrani valorizzando le tante eccellenze presenti sul nostro territorio(ortaggi, pomodori, carciofi)..

Bisognerà tendere sempre di più a produrre biologicamente e a conseguire marchi di qualità, riallacciando rapporti di vendita e di esportazione con i grossi mercati provinciali e regionali.

In pianura andranno scoraggiati e repressi eventuali tentativi di costruzioni e fabbricati a discapito del terreno coltivabile e fertile.

Dobbiamo promuovere il recupero delle colture locali, attraverso produzioni biologiche, l’evoluzione dei sistemi produttivi e delle tipologie, sapendo reperire risorse per accrescere le aree artigianali e industriali attraverso la detrazione sulle tasse comunali a favore di chi investe in agricoltura e principalmente nella agricoltura biologica.

  • Territorio

L’intero territorio comunale andrà considerato come un unicum, come territorio storico, policentrico, superando cosi una volta per sempre la distanza tra centro e periferia.

Sezze ha la sua peculiarità   culturale, economica e urbanistica, a partire dagli aspetti naturalistici del suo variegato territorio, che va dalla pianura, alla collina e alla montagna.

L’ obiettivo dovrà essere quello di mettere insieme i pezzi di questo mosaico.

Sarebbe forviante considerare solo la città edificata come se fosse un’isola a sé stante, prescindendo dall’ ambiente che lo circonda e da tutto il comprensorio dei Monti Lepini.

Pertanto, l’azione amministrativa dovrà  perseguire obiettivi mirati e diversificati a seconda dell’area di intervento, all’interno di una visione generale .La ASL, Acqualatina,  la Compagnia dei Lepini devono molto a Sezze : ciò ci obbliga a una visione Comprensoriale, di Distretto, di convergenza e non di conflitto con le altre Comunità.

Sezze Scalo è uno dei cuori pulsanti della città.

È il luogo di collegamento con la Pianura Pontina e con le città di Latina, Pontinia e Sermoneta .Non dobbiamo restare isolati rispetto allo sviluppo della città capoluogo.

Un baricentro formidabile, ricco di potenzialità economiche e strutturali.

Dobbiamo recuperare la centralità sociale ed  economi dei Monti Lepini  cha la storia e le conquiste degli ultimi decenni ci hanno affidato. Ciò vale per la Sanità, per i servizi sociali, per la posizione geofisica e per le tradizioni agricole ed economiche. Non si tratta di campanilismo ma di un  oggettivo riconoscimento della nostra   popolazione più  numerosa e dinamica , rispetto a piccole comunità locali., che ha sempre fatto da traino del comprensorio.

Lo Scalo è Il luogo della produzione agricola e delle zone industriali, artigianali e commerciali.

Occorrerà dotarlo di sempre più  moderne infrastrutture e di servizi in grado di svolgere un ruolo importante di collegamento con la città  capoluogo di Latina.

La SS 156 e lo scalo ferroviario saranno elementi trainanti per nuovi insediamenti abitativi, commerciali e produttivi.

La realizzazione recente del nuovo depuratore dovrà consentire la  bonifica integrale di tutto il territorio della pianura.

Nella Conca di Suso esiste un tessuto abitativo diffuso ma privo di una trama unica ed omogenea.

Occorrerà un’opera urbanistica di sintesi nelle grandi linee conservando però l’identita delle diverse zone: Crocemoschitto, Casali, Crocevecchia, Boccioni, Zoccolanti, Foresta, Melogrosso , Colli.

La gestione idrica di Acqua Latina, grazie alla partecipazione del Comune di Sezze,  ha migliorato notevolmente l’afflusso di acqua potabile  anche se ancora permangono  alcune  criticità che bisognerà superare attraverso il potenziamento della rete idrica e  garantendo il flusso di acqua sul tutto il territorio comunale, concordando e calmierando i prezzi per le fasce più esposte e impedendo lo spreco di questo bene prezioso e non illimitato

Il territorio  di Suso si presenta ameno e confortevole  ma non ha più bisogno di nuove abitazioni bensì di conservare il modello attuale di ‘’citta giardino’’ con il miglioramento e la manutenzione continua  delle strade asfaltate, con lo sfalcio delle erbe, con la realizzazione di punti di spazio e di momenti di incontro per i ragazzi e per tutti i ciittadini con piazzette, parchi giochi, ambulatori socio sanitari, spazi pubblici attrezzati per le attività sportive.

Il Bosco dei cappuccini e il Monumento sono due aree verdi e costituiscono il parco giochi dei bambini e delle bambine e luogo di incontro per le famiglie.

Bisognerà aprirli  al consumo della città, conservarli e attrezzarli  con la  custodia permanente.

 

  1. Centro storico e opere pubbliche

Il Centro Storico si presenta con una caratteristica  urbanistica medievale ,a chiocciola, con strade e vicoli che culminano nelle due piazze centrali, Piazza dei Leoni e Piazza De Magistris. Si tratta di una rete  di strade  e stradine che rimangono impresse al visitatore e che segnano il marchio inconfondibile della città, ricca anche di palazzi seicenteschi e settecenteschi, miste ad  abitazioni comuni, realizzate con materiale edilizio povero.

Le vie del centro storico  non sopportano più il traffico caotico e continuo di oggi che spesso disturba i pedoni, i residenti e i commercianti.

Sono insufficienti le aree di parcheggio esistenti e le automobili ingombrano continuamente le bellissime piazze.

Servirà con urgenza una ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, secondo norme rigide e certe , compatibili con il modello urbanistico e architettonico della città,  e dei materiali esistenti, consentendo così agli imprenditori e artigiani locali di svolgere lavori di ripristino, di restauro, di demolizione e ricostruzione.

Gli elementi urbanistici estranei al contesto urbano andranno eliminati, così come andranno monitorati e controllati interventi di abbattimento e ricostruzione   di  vecchi abitati  con eventuali rischi statici.

Sarà necessaria l’adozione del Piano Colore attraverso  il rifacimento delle facciate delle abitazioni mediante  protocolli di intesa con le imprese,  a prezzi agevolati.

La città è invasa dal traffico e perciò ne soffrono la mobilità, i pedoni, il commercio, le attività  culturali e ricreative.

Si dovrà definire una nuova viabilità con il parere dei residenti, e, contestualmente, con la realizzazione di nuovi servizi quali la chiusura delle piazze, le zone a traffico limitato (ztl), la chiusura del centro storico nel fine settimana, al fine di promuovere gli esercizi commerciali, artigianali e ricreativi.

Eventuali e auspicabili nuovi insediamenti di Alloggi popolari saranno ubicati nel Centro storico, utilizzando, laddove sarà possibile, le strutture edilizie esistenti ma disabitate, obsolete e in cattivo stato di conservazione.

Saranno necessari interventi sulla pavimentazione  in sampietrini del Centro storico, sul completamento dell’illuminazione pubblica, sulla eliminazione di fili elettrici e telefonici lungo le strade.

A Sezze non occorrono mega pacheggi , ma tante aree di parcheggio a basso impatto ambientale lungo gli spazi abbandonati attigui al centro abitato, come via del Guglietto, consentendo così agli autoveicoli  di parcheggiare  e di  consentire ai cittadini di  raggiungere immediatamenteil centro,  attraverso scalinate ..

Appare indifferibile un intervento sull’ingresso principale della città,( da Coccia)( in via di finanziamento) per agevolare il traffico in entrata e uscita dal paese e consentire la splendida visuale del tempio di Saturno.

Per consentire lo snellimento del traffico a Porta S Andrea, che costituisce l’ingresso più importante della città, sarà necessario vietare il parcheggio ai privati nella piazza così da realizzare uno spazio per la sosta degli autobus.

È una priorità riqualificare l’intera area dell’Anfiteatro, recuperando la sua funzionalità ad attività turistiche, sportive ,teatrali e religiose,  intercettando fondi regionali ed europei.

L’emergenza sanitaria ha evidenziato che si va verso un ripensamento delle modalità di prestazioni lavorative. Fenomeni come il lavoro e la didattica a distanza non sono transitori per questo motivo occorre facilitare la realizzazione delle infrastrutture per connettere l’intero territorio per renderlo appetibile e per prevenire le diseguaglianze e l’ esclusione sociale.

Il settore dell’ urbanistica e dei lavori pubblici sono le colonne portanti dello sviluppo del modello di citta che si vuole realizzare.

Occorre potenziare l’organico del personale sia numericamente che professionalmente,

dotandolo di strumenti operati e  tecnologici affinchè ci  si possa celermente interfacciare con gli altri Enti e con i cittadini.

Si dovrà istituire un Ufficio per la ricerca e il finanziamento per il recupero e la riqualificazione edilizia di strutture  di valore e importanza architettonica storica e culturale  ( Monastero  delle Clarisse,, Anfiteatro, ex ASL)

Il Cimitero dovrà essere oggetto di continua manutenzione e custodia. I muri di recinzione andranno ripuliti e curati in maniera permanente ,perché sono il segno tangibile  del  rispetto e del ricordoverso  i nostri cari defunti .

 

  1. Cultura, turismo e sport.

4.1 Cultura e turismo.

La cultura costituisce una funzione guida nella costruzione di una autentica coscienza civile, puntando sui valori della cittadinanza attiva, sulla interazione tra istituzioni e lavoro, sulla scuola, sullo sport, sul cinema, sul teatro e sulla musica, sulle attività sportive e ludiche, sul multiculturalismo.

La cultura si nutre della valorizzazione delle nostre radici e delle nostre tradizioni e sul sentimento profondo di appartenenza a una comunità..

Il policentrismo del nostro  territorio , costituito dalle  o quartieri, rappresenta una ricchezza ineguagliabile di dialetti, di esperienze umane che noi abbiamo l’obbligo di far sentire parte integrante della stessa città, ciascuna nella sua specificità, senza rivendicare primati di sorta  e lontane da ogni forma di anacronistico  campanilismo.

La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, la Sagra del carciofo, (ricorrenze previste nello Statuto comunale), sono eventi importanti per far conoscere ed apprezzare le nostre tradizioni, le nostre eccellenze gastronomiche, i prodotti agricoli, il profondo sentimento religioso che ci appartiene.

Esse non devono restare isolate ed episodiche ma andranno inserite in una più  ampia prospettiva, in grado di recuperare altre tradizioni come il Palio cittadino,  l’Estate setina, il Natale setino, il Sasso di Capodanno, il Canevale setino, le due fiere paesane di Maggio e di Ottobre.

Si dovrà  intervenire sulle strutture esistenti per promuovere il teatro e il turismo nelle piazze del paese, nelle chiese sconsacrate, negli spazi aperti, attraverso un circuito e una rete multimediale.

Nel Palazzo comunale in via Pitti, ben risistemato e recuperato,  potrà nascere il Museo dei Monti Lepini con Esposizione etnografica e naturalistica del territorio montuoso e della pianura, con una Pinacoteca di opere di autori moderni e contemporanei, con l’Esposizione permanente del ricco patrimonio Archivistico comunale.

Si dovrà promuovere una annuale Rassegna del Teatro a livello nazionale per valorizzare importanti risorse ed esperienze di attori e attrici  locali;

La valorizzazione del sito dell’ ex Cava Petrianni, il  Fosso Brivolco,  luogo tutelato dalla Regione Lazio, rappresenta una straordinaria opportunità per lo sviluppo economico e culturale e turistico  del territorio.

L’ antica via Setina, la zona del Lago “Mole - Muti”, sono importanti siti la cui valorizzazione permetterebbe a Sezze di entrare all’interno di un circuito turistico che porterebbe  migliaia di visitatori ogni anno.

Riteniamo che il turismo possa diventare per Sezze una leva strategica di sviluppo, grazie alle ricchezze storico culturali del nostro territorio, per l’ abbondanza di siti archeologici, per la dislocazione logistica del nostro paese, sulla linea geo fisica di Roma- Frosinone- mar Tirreno - Napoli

Bisognerà  fare di Sezze una destinazione turistica, attraverso il coinvolgimento dell’ insieme dei soggetti locali, pubblici e privati, sapendo che lo sviluppo turistico va di pari passo con quello economico, ambientale, naturalistico, partendo dal turismo religioso fino a quello enogastronomico, da quello archeologico a quello folcloristico, in un contesto di bellezze storiche e umane

 

4.2 Lo Sport

La pratica sportiva è fonte di benessere fisico e psichico e luogo di incontro e confronto multietnico, come hanno ben dimostrato le recenti Olimpiadi di Tokyo.

Occorrerà proseguire l’opera di riqualificazione delle strutture sportive esistenti e tendere concretamente a realizzare un Centro Sportivo Polifunzionale, incoraggiando la collaborazione e l’intervento dei privati.

Si dovrà  proseguire nella realizzazione di altre piste ciclabili e andrà assolutamente rinnovato l’annuale evento del torneo internazionale femminile di tennis, che tanto successo ha riscosso negli anni passati diffondendo questa pratica sportiva tra i giovani

Si dovrà, infine, stipulare accordi con gli Istituti Scolastici per  l’utilizzo serale delle palestre scolastiche da parte delle Associazioni sportive e favorire l’attivazione di un indirizzo scolastico specifico per lo sport (Liceo sportivo)..

 

La nostra comunità è ricca di associazioni sportive che svolgono un’attività preziosa a livello sociale ed educativo, la loro attività deve essere incentivata. Occorrerà promuovere un coordinamento di tutte le associazioni sportive al fine di favorire la collaborazione e la cooperazione.

 

5 Scuola, Servizi alla persona e socio sanitari.

 

5.1 La scuola

La scuola dovrà fronteggiare e combattere l’evasione scolastica  e promuovere l’inserimento dei bambini figli di cittadini stranieri, agevolando le famiglie più bisognose nell’acquisto dei libri di testo, dei materiali didattici, dei supporti digitali.

L’attivazione del tempo pieno e/o prolungato dovrà diventare una realtà nelle scuole dell’obbligo, con la mensa.

Le Biblioteche del Centro storico e di  Sezze scalo dovranno ospitare un Centro Giovanile per lo studio, la lettura,  per attività ludiche e ricreative e dovranno essere dotate di strumenti digitali e di  connessione alla rete internet gratuita.

Per raggiungere tale obiettivo sarà fondamentale una stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche e con i rappresentanti di classe, da consultare periodicamente.

E’ importante potenziare i servizi per la prima infanzia attraverso la collaborazione con i privati e l’implementazione dell’Asilo nido comunale recentemente istituito.

Il Polo scolastico “Pacifici e De Magistris” rappresenta un’eccellenza che deve essere valorizzata attraverso la costruzione di una rete di rapporti sul territorio, con le famiglie e l’attivazione di percorsi di studio che favoriscono l’entrata dei nostri ragazzi nel mondo del lavoro che siano in sintonia con l’identità culturale, storica ed economica del territorio.

È prioritario monitorare costantemente e dove è necessario intervenire per ristrutturare  e mettere in sicurezza gli edifici scolastici.

 

5.2 Servizi alla persona.

Il Comune di Sezze con i suoi quasi 25.000 abitanti ha un’estensione territoriale che supera i 100 Km2 ed una suddivisione in numerose frazioni. Questa vastità territoriale se da una parte rappresenta una ricchezza sul piano culturale, di tradizioni, di peculiarità dei singoli territori, dall’altra rischia di diventare foriera di frammentazione sia in ordine ai bisogni provenienti dal tessuto sociale sia in relazione alle risposte che come comunità cerchiamo di fornire.

Il territorio interpella, chiede risposte, attende interventi, ma il territorio è anche lo strumento attraverso il quale possiamo conoscere i bisogni reali, autentici, di una parte della comunità.

È necessario passare da uno sguardo di insieme ad uno centrato, localizzato e calato sulla singola realtà territoriale.

Non si può pensare di elaborare risposte generalizzate, farlo è come se affermassimo che un territorio così vasto ha uguali bisogni, stesse urgenze ed emergenze.

Occorre, invece, essere in grado di leggere ciò che i territori cercano di dire, talvolta di gridare; per farlo occorre esserci!

È   importante  allora  avere dei servizi di prossimità; prossimità vuol dire vicinanza e mai come in questo momento è fondamentale non far sentire sole le persone, le famiglie, pezzi di comunità.

È necessario pensare i nostri come dei servizi con sedi operative distaccate con un’organizzazione degli stessi più funzionale alle esigenze dei diversi territori. Le risposte arrivano solo dopo aver compreso le domande, e per comprenderle,  occorre ascoltarle, anche quelle più tacite, più nascoste, quelle più difficile da cogliere a da accogliere, quelle più complesse e complicate. Una vera comunità è tale se riesce ad accompagnare ogni cittadino nella sua singolarità e nella sua particolarità.

Il Comune di Sezze da sempre ha mostrato una sensibilità alle tematiche del sociale e lo ha fatto con azioni ed interventi concreti tesi ad accogliere i bisogni delle fasce deboli della popolazione o di soggetti deboli. Il Centro Socio-Educativo Carla Tamantini è sicuramente un chiaro esempio dell’impegno e dello sforzo profuso negli anni.

Un servizio su cui il Comune di Sezze ha investito soprattutto a livello economico, ritenendo tale investimento una ricchezza umana, territoriale e, se vogliamo, un modello operativo per altre realtà. Il Centro Tamantini è una realtà importante ed eroga prestazioni in favore di persone adulte in condizioni di disabilità e minori in carico al servizio sociale comunale che vivono situazioni familiari di disagio e fragilità sociale.

Vogliamo proseguire e migliorare il sostegno alle persone disabili attraverso forme più innovative e integrative, favorendo l’inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado e nel mondo del lavoro mediante corsi di formazione professionale;

Bisognerà  dar vita a progetti sperimentali per il ‘’Dopo di noi’’, in collaborazione con le famiglie, cercando di istituire piccole Comunità collocate in appartamenti all’ interno del tessuto cittadino con la presenza stabile di operatori specializzati.

Considerando le trasformazioni demografiche che il territorio ha subito, l’aumento dei residenti, il progressivo invecchiamento della popolazione che coinvolge tutto il distretto dei Monti Lepini, occorre mettere in atto delle iniziative volte a dare risposte ai nuovi bisogni della popolazione.

È necessario potenziare il servizio sociale comunale attraverso l’assunzione di assistenti sociali per assicurare il rapporto di 1 assistente sociale ogni 5000 abitanti.

Abbiamo bisogno di sedi distaccate del servizio sociale comunale nei quartieri più popolosi.

È necessario favorire iniziative finalizzate alla promozione dell’invecchiamento attivo, favorire lo scambio intergenerazionale e la partecipazione delle persone anziane alla vita della comunità prevenendo situazioni di isolamento ed esclusione sociale. La realizzazione di una RSA pubblica sul nostro territorio permetterebbe di dare risposte concrete ai bisogni di assistenza e sostegno della popolazione anziana e delle persone in condizione di disabilità.

Recentemente il comune ha intercettato un finanziamento per l’istituzione di un centro contro la violenza di genere. È necessario costruire una rete territoriale finalizzata a fornire sostegno alle donne vittime di violenza e costruire percorsi di prevenzione coinvolgendo le istituzioni, le scuole, le associazioni, l’intera popolazione.

Va sottolineato, però, che oggi la programmazione dei servizi impone uno sguardo sovra locale: il distretto socio-sanitario è stato definito l’ambito territoriale ottimale all’interno del quale i comuni esercitano, in forma associata, le proprie funzioni e i propri compiti.

Il distretto socio-sanitario è il luogo in cui concertare, programmare, definire le politiche di mandato in ambito sociale. Occorre allora restituire in tale luogo chiarezza, determinazione, incisività, partendo non da logiche di potere, ma di condivisione di bisogni, risorse e prospettive. Solo così il distretto socio-sanitario da ambito territoriale può divenire strumento di programmazione.

 

La Casa della Salute sul nostro territorio costituisce una nuova rete sociosanitaria territoriale di cure primarie e di continuità assistenziale. Non va dimenticato che la nostra casa della salute è stato il primo esempio nella Regione Lazio di assistenza integrata, forte della positiva esperienza che il nostro ospedale aveva guadagnato negli anni diventando un punto di riferimento di assistenza sanitaria territoriale. 

La Casa della Salute è il luogo dove si realizza l’integrazione socio-sanitaria. È necessario rafforzare i servizi sanitari territoriali nella capacità di presa in carico e monitoraggio delle cronicità, nella possibilità di svolgere attività chirurgica di elezione nel potenziamento della qualità dei servizi ambulatoriali, di telemedicina  e nella diagnostica.

 

Occorre favorire il dialogo e la collaborazione con la Comunità

La nostra Costituzione all'articolo 118 prevede che "Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà".

Tale principio implica che le diverse istituzioni debbano creare le condizioni necessarie per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento della loro attività. L'intervento dell'entità di livello superiore, qualora fosse necessario, deve essere temporaneo e teso a restituire l'autonomia d'azione all'entità di livello inferiore.

In sintesi, il principio di sussidiarietà può essere visto sotto un duplice aspetto:

  • in senso verticale: la ripartizione gerarchica delle competenze deve essere spostata verso gli enti più vicini al cittadino e, quindi, più vicini ai bisogni del territorio;
  • in senso orizzontale: il cittadino, sia come singolo sia attraverso i corpi intermedi, deve avere la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a lui più vicine.

Il principio di sussidiarietà va perseguito e osservato non per colmare lacune istituzionali, ma per arricchire le risorse pubbliche con la varietà di ricchezze provenienti dai cittadini o dal mondo dell’associazionismo. Il Comune di Sezze è ricco sul piano delle realtà associative, sportive, culturali, sociali, religiose. Occorre, allora, costruire un dialogo con il territorio anche attraverso questa importante fetta della nostra comunità. Le associazioni possono diventare intermediarie tra Amministrazione e Comunità, possono dare voce a bisogni sommersi, e portare risposte in luoghi più complessi e particolari, possono inoltre raggiungere, attraverso i loro diretti interlocutori, le varie fasce della popolazione, accomunate da diversi interessi e aspirazioni.

Quella, pertanto, che occorre costruire è una politica di comunità, improntata sul dialogo inter-istituzionale, sulla collaborazione del territorio e nel territorio e con prospettive, ampie, includenti e convergenti. Una politica, dunque, che sappia coniugare il generale con il particolare, la programmazione con la collaborazione, gli interventi con i bisogni, la cittadinanza con l’uguaglianza, la responsabilità con la comunità!

 

6.Parità di genere

L articolo 3 della Costituzione dice:’’tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso…’’.

Cosi recita la nostra Costituzione repubblicana e antifascista.

Con responsabilità e con ruoli diversi le donne e gli uomini sono uguali e devono essere protagonisti della vita sociale del paese.

Dobbiamo rendere la nostra città più libera, più uguale, più giusta, più solidale.

Occorrerà passare dalle parole ai fatti mediante interventi mirati verso le  famiglie  e nelle scuole, promuovendo, ad esempio, l’ educazione sessuale ed affettiva  nelle scuole dell’obbligo e nelle scuole secondarie di II grado;

L’ apertura del Centro anti violenza, finanziato dalla Regione Lazio, dovrà costituire un valido punto di riferimento per un ‘informazione libera da pregiudizi e in grado di assistere le donne che subiscono violenze, in famiglia e al di fuori.

La pandemia ha penalizzato soprattutto il lavoro delle donne; il 90% di chi ha perso lavoro a causa della pandemia è donna. Una situazione inaccettabile alla quale occorre riparare attraverso interventi che favoriscano il lavoro femminile. In questo senso è fondamentale potenziare i servizi per la prima infanzia, il tempo prolungato a scuola, l’assistenza domiciliare per le persone anziane e per i  disabili ed inoltre  è importante prevedere incentivi per chi assume le donne.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa firmato da Sesa Amici, Alessandro Colonna, Luigi De Angelis, Anna Maria De Renzi, Marzia Di Pastina, Federica Fiorini, Francesca Leonoro, Giancarlo Loffarelli, Vincenzo Lucarini, Cinzia Ricci, Anna Rita Vertecchi.

 

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La decisione assunta dal Partito democratico di Sezze, del cui Direttivo facciamo parte, di aderire alla candidatura a sindaco di Sergio Di Raimo è avvenuta con il voto della maggioranza del Direttivo e con il nostro dissenso (espresso con voto contrario da alcuni di noi e con la non partecipazione al voto da altri).

Poiché finora abbiamo espresso le nostre posizioni all’interno del Partito e talvolta esse sono state riportate dagli organi di stampa con la sintesi a cui spesso sono costretti, riteniamo possa essere utile esprimere pubblicamente le ragioni di questa nostra posizione.

Fin da quando all’interno del Partito Democratico di Sezze si è cominciato a parlare di come affrontare queste elezioni amministrative, la nostra posizione non ha mai posto attenzione al nome del candidato sindaco quale questione primaria, convinti come siamo che prima vengono le idee e i programmi e soltanto alla fine i nomi delle persone che meglio possano incarnare quelle idee e quei programmi.

Fin dall’inizio abbiamo posto una questione di metodo: cercare innanzitutto di creare una coalizione di centrosinistra che si riconoscesse in valori e idee patrimonio comune della tradizione socialista e del cattolicesimo democratico, ancora presenti in singoli cittadini, in associazioni, liste civiche e partiti politici con i quali condividere un percorso; con queste forze elaborare un programma per il rilancio della nostra città, un programma che non comprendesse tutto, cioè l’impossibile che si promette in occasione di ogni campagna elettorale, ma individuasse le priorità e la loro effettiva realizzabilità alla luce della situazione concreta delle disponibilità amministrative; con queste stesse forze, infine, e soltanto infine, andare a individuare e scegliere le persone che meglio potessero realizzare il progetto elaborato nei ruoli di consiglieri comunali, assessori e sindaco.

Questa linea è stata formalmente accolta dal Partito attraverso la stesura di un documento approvato all’unanimità dei presenti alla riunione del Direttivo in cui se ne discusse. Ma, di fatto, le modalità con cui il percorso è stato intrapreso (mancato coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini) e i tempi lentissimi adottati hanno svuotato di senso quanto programmato.

E infatti, nell’ultima riunione del Direttivo svolta in presenza, il tema posto è stato esclusivamente se aderire o non aderire come Partito alla candidatura di Sergio Di Raimo già appoggiata da due liste civiche. Nuovamente in quell’occasione abbiamo ribadito che per noi non si trattava di aderire o non aderire alla scelta di un nome, che non si trattava di scegliere una persona al posto di un’altra ma di tentare ancora una scelta politica di coinvolgimento delle forze di centrosinistra, anziché limitarsi ad accogliere potenziali “portatori” di voti, poiché vincere le elezioni non è un fine ma un mezzo per amministrare bene una città.

Infine, in occasione della riunione decisiva del Direttivo, convocata online con sole 20 ore di anticipo, il segretario ha proposto di votare un documento, ancora oggi non sappiamo redatto da chi, certamente non dai componenti della segreteria nel quale il Partito sceglieva come candidato sindaco Sergio Di Raimo, ribadendo una linea esattamente opposta a quella formalmente approvata nel documento iniziale: prima il nome e poi il programma, le idee e i valori (di cui, infatti, ancora non si discute).

Riteniamo in questo momento di dover continuare a dare il nostro contributo al Partito democratico attraverso i due aspetti che la scelta compiuta dalla maggioranza del Direttivo ha tralasciato: le idee e il coinvolgimento dei cittadini. E riteniamo di poterlo fare utilizzando uno strumento che il Partito democratico nazionale mette a disposizione di tutti, cioè le Agorà, luoghi di confronto fra cittadini, iscritti e non iscritti al Partito sui temi concreti ritenuti di rilevanza strategica. Crediamo che soltanto in questo modo un’eventuale vittoria elettorale possa effettivamente garantire una buona amministrazione, capace di dar voce ai cittadini, di affrontare e risolvere le questioni strategicamente prioritarie per un reale sviluppo della nostra città.

Riceviamo e pubblichiamo una seconda lettera aperta di Franco Abbenda, cittadino che si riconosce nei valori del centrosinistra.

 

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Il 30 aprile scorso, alla luce della chiusura anticipata dell’esperienza amministrativa della giunta Di Raimo, terremotata dalle indagini e dagli arresti richiesti dalla magistratura per la questione cimitero, implosa per le dimissioni dei consiglieri comunali, in primis alcuni del partito di maggioranza relativa, avevo scritto una lettera aperta al PD setino.

Oggi, 13 agosto stesso anno, il Sindaco uscente è stato dichiarato quale nuovo candidato ufficiale del PD, secondo quanto riportato dalla stampa locale, pur non avendo potuto leggere ancora un comunicato ufficiale del neo candidato sindaco Di Raimo, torno a riflettere sulla questione, da cittadino che si riconosce nei valori del centrosinistra, non come iscritto ribadisco.

Chiudevo il mio precedente appello un po’ malignamente - in cui avevo auspicato ingenuamente l’apertura generosa di quel Partito ad una candidatura a Sindaco esterna, in modo da rinnovare ed allargare veramente la coalizione - in questo modo: “Se non rinnovato ed aperto all’esterno, il PD rischierebbe davvero di ripetere errori già fatti, dando ragione ai critici e più ostici avversari politici che malignamente sostengono l’impossibilità di un loro vero cambiamento; costoro sostengono, parafrasando la celebre citazione da Il gattopardo di Giuseppe Tomasi Lampedusa, che “I piddini (i siciliani, nel testo originale) non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti”.

Un mese dopo, il segretario del PD locale Daniele Marchetti, in un comunicato ufficiale in cui preannunciava l’avvio di una serie di incontri con altre forze civiche e di centrosinistra, in quel periodo caratterizzato da vicende giudiziarie, crisi politiche, strumentalizzazioni di sorta e radicate crisi valoriali, aveva precisato tra l’altro: “Ci siamo confrontati tra di noi, abbiamo ascoltato la voce dei nostri concittadini, ci siamo messi in discussione, sia come partito che individualmente, e siamo giunti alla conclusione che l’unico modo per mettere fine a una crisi è cogliere le opportunità di cambiamento che essa porta con sé, valorizzando ciò che di buono è stato fatto negli ultimi anni e facendo tesoro delle problematiche emerse recentemente nella nostra comunità”.

Dopo qualche giorno, incontrandolo al campo Le Fontane, discutendo amichevolmente di politica, cantautori e derby calcistici, avevo scommesso una birra con l’amico Daniele: io ero sicuro, comunque, che il prossimo candidato a Sindaco del PD sarebbe stato ancora una volta Di Raimo. Questo non perché io sia preveggente, ma perché so bene che alcune svolte sono difficili da percorrere, andrebbero attuate come prassi politica sul campo, a partire dalla discussione politica di sezione, non sbandierate nel quasi nulla dei comunicati ad effetto di quel periodo dove si cercava di non parlare dell’affaire cimitero. E contemporaneamente salvare capra e cavoli, contenere le diverse anime del partito, lanciando proposte a tutto e tutti all’esterno, senza aver mai però chiuso le analisi e i conti con la deludente esperienza amministrativa precedente.

Si sussurra che alcune delegazioni che hanno incontrato il PD dopo quell’invito, abbiano effettivamente aperto ad una qualche forma di intesa programmatica, richiedendo però un cambio di passo con una nuova candidatura a Sindaco, niente che avesse a che fare con la precedente. Non se n’è fatto più nulla, sembrerebbe, evidentemente non erano maturi i tempi…

Queste sono soltanto mie riflessioni, mi piace ragionare di politica ma non voglio convincere nessuno della verità e bontà di questo ragionamento, né avevo mai pensato di propormi io come candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra, come malignamente qualcuno che non mi conosce bene mi ha rinfacciato. Non è così, non ero interessato a quella leadership (uno dovrebbe sempre tener presenti i propri limiti personali per evitare di commettere sfracelli), semmai avrei potuto dare una mano attivamente, mi sarei impicciato anch’io come richiesto da amici, ma solo nel caso in cui la strada del rinnovamento fosse stata praticata nei fatti, per cambiare finalmente facce, comportamenti e contenuti alla proposta di governo di un nuovo (anche nelle liste sostenitrici) fronte progressista, inderogabile dopo la triste chiusura anticipata di un’esperienza che passerà alla storia del paese ma non per meriti.

La democrazia interna al partito, le regole del PD, gli uomini che frequentano attivamente quella sezione - dopo acceso dibattito interno estivo, tra dirette online e mascherine anti-contagio, in cui pare sia emersa una importante quota di iscritti che non ha votato il documento politico alla base della ricandidatura mai proponendo un nome di candidato alternativo - si sono contati e hanno scelto Di Raimo. W la democrazia, è sempre un buon segno votare le proposte, in altri partiti si procede per acclamazione urlata, senza discussione e mozioni, con votanti perlopiù sconosciuti ad alzare la mano e apparsi all’ultimo minuto per l’occasione.

Ora si passa ad un’altra fase, alla formazione delle liste del partito e della coalizione, sotto la regia del nuovo candidato, ex Sindaco; poi sarà propaganda elettorale, legittima come sempre ma più dura e impegnativa questa volta, probabilmente attenta come non mai nel proporre letture alternative e glissare sui quattro anni di giunta precedente (diversi cambi di assessori, perdita di consenso con passaggio di consiglieri di maggioranza alla minoranza, diversi passaggi tecnico-amministrativi dubbi o addirittura nefasti, vice sindaco indagato, questione rifiuti drammatica, viabilità delle periferie insicura, un paese regredito in tutto e per tutto, anche nei toni della protesta), per un partito a storica vocazione di governo come il PD locale.

Certo, sarà un’impresa titanica dei comunicatori e dei pater familias piddini, ancora alle prese con il commissariamento provinciale per i noti fatti ASL in cui è rimasto incagliato e indagato a sua volta l’ex-segretario provinciale, quasi impossibile far passare come nuova e in controtendenza questa “non svolta”, quando anche i protagonisti annunciati e reggenti delle liste amiche sembrerebbero essere gli stessi già visti in azione da anni, indistruttibili e coerenti con il loro ruolo di primedonne, bravi a muoversi nell’ombra dei più disparati ambiti privati e associativi ma sempre senza prese di posizione o proposte illuminanti per la comunità. Staremo a vedere se dalla lista del PD usciranno nomi nuovi, giovani attivisti emergenti, sostenitori storici del Sindaco uscente e magari anche i suoi avversari dichiarati, anche da questi particolari si giudicano le liste di un partito di sinistra…

Al di là di come andrà la tornata elettorale, che prevedo dura e senza esclusione di colpi come non mai, io mi auguro sinceramente che Sezze migliori, che possa rinascere, che cambi prospettiva e possa ripartire, chiunque indosserà la fascia tricolore. Spero inoltre che da novembre prossimo si continui a parlare di politica, non già di candidati, leadership e voti che tanti dicono di avere in dote, chissà con quali meriti speciali poi… Si parli di idee, di futuro, di innovazione, di prospettive, magari con molti giovani, i veri assenti della discussione politica. E questo non solo nel PD ma anche in altri contesti associativi, magari ancora da costituire e da far progredire, ma aperti ai molti delusi.

Perché al di là dell’umoristico appello “vota Antonio” di cinematografica memoria, sintesi dell’impegno attivo ai tempi supplementari, una comunità può migliorare solo se la politica rimane attiva sempre, fondata sull’incontro/scontro di idee tra uomini e donne che si impegnano alla costruzione di una città migliore, quella che dovrà diventare da qui a venti anni, nel rispetto continuo della Costituzione, delle leggi, senza interessi personalistici né gestione vecchio stampo del potere.

 

PS.

Mi aspettavo di più, molto di più dal PD locale nella promessa di rinnovamento, non lo nego, avevo sperato davvero. Mi accontenterò di una bella birra ghiacciata, offerta gentilmente dal segretario Marchetti, che magari mi racconterà qualche retroscena, a bocce ferme.

 

 

Ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa.  Così come in altri suoi libri, Roberto Campagna, in Le storie non volano (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00) ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri creati artatamente da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri. Il romanzo verrà presentato, venerdì 30 luglio alle 18,30, a Segni, nella Piazza della Pretura, Oltre all’autore, interverranno: Piero Cascioli, sindaco di Segni, Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, Antonella Rizzo, poetessa e scrittrice, e Claudio Marrucci, scrittore e poeta. Letture di Maria Borgese, attrice e danzatrice:         

Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio. È qui, in questo borgo medievale, che è incentrato il romanzo di Campagna. “Sembrerà strano, ma l’idea iniziale – afferma l’autore – era quella di raccontare questi scontri elettorali, in particolare quello del rinnovo del Consiglio comunale dell’85, quando avvenne un incomprensibile ‘compromesso storico casereccio’. Ma rendendomi conto che, al di là delle lotte di partito, delle fazioni facinorose e dei tentativi di alleanze, il racconto sarebbe stato, oltre che striminzito, troppo asettico, pieno di numeri, liste e nomi, ho inventato le storie di questi quattro sfortunati personaggi. Quella degli scontri politici, dei canditati, dei rapporti fra i partiti, dei risultati elettorali e degli amministratori locali è diventata così la parte secondaria e storica del libro, a tratti romanzata”. Questo di Campagna è un romanzo esistenzialista. Nelle sue pagine, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione. In tali pagine, così riconoscibili nello stile, l’autore va oltre ciò a cui ha abituato i suoi lettori e lentamente, quasi senza rendersene conto, li spinge dentro i colori più cupi dell’animo umano, in un continuo oscillare tra basso e alto, aridità dello spirito e poetica della vita. Ne Le storie non volano non è prevista redenzione per coloro che ne popolano il racconto. Le vite dei personaggi principali sembrano marchiate da un fato ineluttabile, pronto a stroncare sul nascere ogni velleità di riscatto o di fuga. I quattro amici seguiranno il destino che per loro è stato tracciato, vittime di una tragica catena di cause ed effetti, iniziata prima della loro nascita. Ognuno di loro ha lo stigma del perdente e tali li si considererebbe, se l’autore, attraverso emozionanti flashback, non ce li mostrasse in tutta la loro purezza di angeli caduti. In questo romanzo, per la prima volta, le parole, le frasi, le volute ripetizioni, che Campagna solitamente utilizza nei suoi scritti per costringere il lettore sul sentiero da lui mirabilmente tracciato, si trasformano in messaggio metalinguistico che travalica la razionalità.

 

 

Il presidente della SPL Sezze Gian Battista Rosella interviene in merito ad alcune note di sigle sindacali relative alle condizioni dei lavoratori e lavoratrici del settore trasporto scolastico di Sezze. “La società ha sempre e pienamente rispettato i propri obblighi contrattuali verso i propri dipendenti. I contratti di lavoro che legano tali lavoratori alla società – afferma Rosella – prevedono fisiologicamente che gli stessi interrompano le proprie attività con la chiusura delle scuole nel periodo estivo e riprendano regolarmente con la riapertura delle stesse. L’amministratore unico, che dopo anni di precariato ha provveduto nell’anno 2019 alla stabilizzazione di tali lavoratori, si è anche impegnato, compatibilmente con le concrete esigenze aziendali, ad impiegare tali risorse umane durante il periodo d’interruzione ed in tal senso ha già provveduto ad assegnare tutti gli autisti scuolabus ad altri servizi. Altre riallocazioni temporanee – aggiunge – stanno riguardando gran parte dell’organico del Centro Diurno Carla Tamantini. Si rammenta ad ogni buon conto a tali lavoratori che in tutti i periodi nei quali il loro servizio è stato interrotto a seguito delle disposizioni legate all’emergenza Covid 19, l'azienda ha sempre garantito loro la cassa integrazione e l’anticipazione dellerelative somme. In relazione alle disposizioni legate all’emergenza covid 19 l’amministratore unico – chiude la nota della SPL – ha anche adeguato l’orario di lavoro aumentando le ore contrattuali a tutti i lavoratori del trasporto scolastico. Sono state comunque formalmente convocate tutte le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori per il giorno 22 luglio al fine di una eventuale risoluzione ove possibile del problema rappresentato”

Martedì, 20 Luglio 2021 15:03

Rsa pubblica a Sezze, l'impegno mantenuto

 

E' stata approvata questa mattina la delibera di giunta, proposta dall’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato, riguardante il programma di investimenti, ripartizione ed assegnazione delle risorse in ambito sanitario per circa 70 milioni di euro. Fra gli interventi previsti su tutto il territorio regionale, anche una nuova Rsa pubblica a Sezze con uno stanziamento di 4,5 milioni di euro. "Avevamo annunciato lo scorso 12 Maggio l’approvazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione e attivazione della Residenza Sanitaria Assistenziale presso l’immobile dell’ex Ospedale di Sezze - afferma il consigliere regionale Salvatore La Penna -  oggi arriva la conferma dello stanziamento delle risorse. Per la struttura ex ospedaliera di Sezze il cospicuo finanziamento può rappresentare una grande opportunità di ricostruzione, riattivazione e rilancio, insieme al potenziamento dei servizi della Casa della Salute. Un altro impegno mantenuto grazie alla collaborazione e sinergia fra territorio, Asl e Regione. Continueremo nei prossimi mesi ad impegnarci affinché questo ed altri importanti obiettivi già programmati per il nostro territorio, su cui abbiamo lavorato con determinazione, si concretizzino in breve tempo".

 
Nota stampa SBC su operatrici Scuolabus.
 
La pandemia, che ancora presenta strascichi a tratti preoccupanti, avrebbe dovuto migliorarci tutti se non altro per il semplice motivo di sentirsi appartenenti ad un contesto privo di confini e barriere sociali. 
L’espressione “mal comune mezzo gaudio” è sicuramente calzante per rendere l’idea della condizione in cui intere comunità versano dopo la devastante ondata pandemica. A tal fine, ognuno, per propria competenza e ruolo, dovrebbe farsi carico di aiutare il prossimo a superare i momenti drammatici che stiamo attraversando.
Non sempre sembra possibile il cammino verso la solidarietà, basti osservare come si stia consumando in sordina la situazione disperata di un gruppo di lavoratori “precari”, alle dipendenze della S.P.L. partecipata del Comune di Sezze, in maggioranza composta da donne.
Proprio le donne rappresentano la categoria sociale che più di ogni altra sta pagando un prezzo troppo elevato sul piano professionale e personale e riteniamo sia importante fare un grande sforzo per arrivare ad una soluzione condivisa e che possa restituire le giuste garanzie a chi lavora onestamente e che si trova oggi a lanciare un grido d'aiuto per una condizione di grave difficoltà e che toglie ossigeno minando la dignità personale.
A tal fine, ci teniamo ad esprimere piena solidarietà nei confronti delle operatrici scuolabus di Sezze che si trovano a vivere una condizione precaria di lavoro in un momento in cui sono acutizzati i disagi causati della pandemia da COVID SARS 19.
"Pane e rose" non dovrebbe mancare a nessuno perché solo la garanzia del lavoro può assicurare l’equilibrio sociale di convivenza e può evitare che sacche malavitose possano sostituirsi ai doveri politici la cui azione deve trasformarsi in concrete azioni istituzionali.
E’ doveroso da parte nostra esprimere, oltre alla solidarietà, l’impegno di coadiuvare la delicata fase con un confronto che possa trovare la giusta soluzione tra sindacati ed istituzioni preposte al fine di garantire una giusta e dignitosa collocazione a questo gruppo di donne e uomini che rappresentano un pezzo della nostra comunità e che non vanno lasciati soli ma vanno supportati perché la la loro storia rappresenta il simbolo di giustizia sociale a cui un progetto politico, che ha a cuore la propria gente, non può sottrarsi.

Riceviamo e pubblichiamo un appello che un gruppo di cittadini di Sezze rivolge agli elettori ed ai simpatizzanti del centrosinistra con l'invito ad aderire.

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I sottoscritti cittadini di Sezze, in vista delle prossime elezioni amministrative, si adoperano per la formale costituzione di un’ampia coalizione di centrosinistra e l’indicazione del candidato a sindaco nel segno del cambiamento e del rinnovamento, che allo stesso tempo recuperi, innovandoli, i valori di una forte tradizione democratica, caratterizzata da grandi risultati amministrativi e sociali, da capacità e competenza che hanno fatto di Sezze un faro, un punto di riferimento ed un esempio di buon governo in ambito regionale e nazionale.

In tal senso lavorano perché già dal profilo delle candidature e delle linee programmatiche siano inequivocabilmente tangibili i segnali di un nuovo corso amministrativo, politico, sociale, culturale ed economico da intraprendere e  da disegnare col metodo della condivisione e della collaborazione con quanti intendano aderire alla presente iniziativa che non vuole essere  un’azione politica concorrenziale ma una specifica proposta di metodo e di sostanza, condivisa e fatta propria dal PD e da tutto il centrosinistra, politico e civico, che vi si riconosce ed aderisce. Sulla base del confronto già avviato si impegnano affinché immediatamente le suddette linee trovino la più coerente attuazione, dando vita ad opportune iniziative di confronto, di collaborazione e di sollecitazione con i diversi soggetti a vario titolo aderenti affinché l’amministrazione comunale sempre più efficacemente debba essere qualificata come l’istituzione più vicina ai cittadini, capace di ascoltare e di dialogare con la cittadinanza perché prendano forma nuovi scenari di vita e di sviluppo sostenibili e perché le profonde radici popolari vivifichino in nuove opportunità di sviluppo capaci di intercettare gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato dalla UE per rilanciare l’economia italiana ed europea.

 

Si invitano cittadini ed elettori che si riconoscono nello schieramento di centrosinistra a dare la loro adesione al presente appello al numero 3485403591.

 

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