Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

redazione

redazione

Anche la sezione ANPI di Sezze prende parola in merito alle vicende del cimitero di Sezze.
Si riporta la nota dell'associazione setina.
 
______________
 
La dolorosa vicenda dei fatti delittuosi commessi all’interno del cimitero di Sezze induce a riflessioni lucide oltre l’inevitabile coinvolgimento emotivo.
Sul piano giudiziario, a noi non resta che attendere fiduciosi il risultato del lavoro della Magistratura, così come previsto dal comma 2 dell’articolo 27 della nostra Costituzione: “L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Sul piano politico, sentiamo di dover rivolgere a tutti gli amministratori la richiesta di verificare con molta attenzione se le strutture di controllo della macchina amministrativa non nascondano falle che possano permettere il ripetersi di eventi di questo genere. Non ci riferiamo a responsabilità personali perché, a seconda della loro rilevanza, la loro individuazione è affidata alla giustizia o alle scelte elettorali dei cittadini. Ci riferiamo alla struttura generale del sistema di controllo che va registrata in modo tale che, in futuro, impedisca il ripetersi di arbìtri, abusi e prepotenze.
Sul piano civile, infine, il più delicato e difficile da affrontare ma certamente il più importante, impegniamo noi stessi e invitiamo i singoli cittadini, le associazioni, i partiti politici e le istituzioni a produrre ogni sforzo per ritessere i fili di una comunità che percepiamo sfibrata da tensioni e contrapposizioni. Nessuno, in merito, può avere ricette precostituite. Tutti dobbiamo ripartire dalla capacità di individuare negli altri, come dato più importante, ciò che ci unisce anziché ciò che ci divide. I luoghi d’incontro, da tempo ormai ma ancor più in questo momento, anziché le piazze e le pubbliche sale della nostra amata città, sono diventati i social. In essi si registra sempre più spesso una rabbia che, anche quando legittima, viene espressa con una violenza non meno grave perché affidata alle sole parole. Forse anche dall’uso moderato e pacifico delle parole potremmo lanciare il primo segnale di una volontà costruttiva oltre le macerie di questa triste e vergognosa vicenda.
 
 
 
 

L'Azione Cattolica parrocchiale di Santa Maria – Sezze interviene sullo scandalo del cimitero che ha visto l'arresto di 11 persone e altri 15 indagati. Il gruppo setino invita alla responsabilità collettiva, scongiura odio generalizzato e ritiene urgente e necessario un risveglio di coscienze ed un nuova fase educativa e culturale per l'intera comunità di Sezze.

_____________

 

"Le notizie di questi giorni riguardo all’inchiesta giudiziaria Omnia 2 hanno gettato nello sconforto tanti nella nostra comunità di Sezze. La coscienza civile e religiosa del nostro paese è come morsa dalla gravità delle azioni compiute, che risultano particolarmente deprecabili ed esecrabili. Sotto gli occhi di tutti è colpito il valore della persona umana, fino a ipotizzare il vilipendio di cadavere e la profanazione del luogo sacro, della memoria e degli affetti: il nostro cimitero. Abbiamo accompagnato nella preghiera i parroci di Sezze, che hanno compiuto sabato il rito di benedizione, teso a riaffermare il valore per tutti i cristiani della persona e, nella fede, della risurrezione dei corpi. Come associazione di laici cristiani appassionati alla vita della nostra città, riteniamo che quanto accaduto debba chiamare in causa tutta la cittadinanza di Sezze e interrogarci seriamente rispetto ai temi della legalità, del rispetto, del bene comune. Ogni cittadino è chiamato a rispettare le regole anche nel piccolo della propria quotidianità e a supportare chi, con senso di responsabilità, decide di denunciare il malaffare, con coraggio e senza il disincanto o la rassegnazione di chi dice: «Cosa posso fare io? Tanto si comportano tutti così...». In un momento in cui i fatti di cronaca potrebbero spingere solo al disfattismo o all’odio nei confronti di chi è accusato di aver compiuto dei reati, a nostro avviso è necessario invece dare vita a un concorso di responsabilità civile collettiva nei confronti del nostro paese, che parta dai singoli e coinvolga attivamente la politica. Vorremmo che le agenzie educative, dalla famiglia alla scuola, dalle parrocchie alle società sportive, fino alle associazioni uscissero allo scoperto e ci mettessero la faccia, perché le nuove generazioni ricevano una testimonianza di vera “educazione civica”, fatta di rispetto della persona, dei beni di tutti e delle leggi. Auspichiamo dunque che la condanna dei fatti emersi in questi giorni, piuttosto che sfociare in un odio generalizzato, spesso espresso attraverso un uso distorto di Internet e dei social network, si trasformi in un impegno dei singoli a denunciare le illegalità, da quelle più piccole a quelle più grandi, da uno scontrino non emesso alla corruzione dei funzionari pubblici. Come Azione Cattolica, siamo impegnati in maniera costante per lo sviluppo integrale dell’uomo, attraverso le attività svolte nei gruppi con bambini, ragazzi, giovani e adulti, in un’ottica di tutela del bene comune, seguendo il Magistero della Chiesa e le sollecitazioni di papa Francesco. Siamo però consapevoli che possiamo e dobbiamo fare di più. I nostri ragazzi sono sempre più soli, spesso davanti a un monitor, rischiano di restare vittime delle sirene della droga, dell’alcool, del malaffare. La giustizia farà il suo corso. Noi ci auguriamo che, per chi sarà giudicato colpevole dei reati compiuti nel nostro territorio, la pena possa avere davvero una funzione di recupero e di riabilitazione e che il risarcimento del danno sociale porti anche alla riaffermazione dei valori violati. Continuiamo a sognare una riscoperta delle radici millenarie di cultura e di storia, anche religiosa, del nostro paese. È possibile e necessario un risveglio della coscienza civile e del protagonismo educativo e culturale di questa nostra terra. Da parte nostra, siamo disponibili a una riflessione collettiva e a programmare e attuare piste concrete di impegno di cittadinanza attiva, con tutti coloro che – singoli e gruppi, privati e associazioni, laici e religiosi – vogliano intraprendere questo percorso, per una crescita davvero “umana” delle persone, per il bene di Sezze e della comunità intera".

Come annunciato ieri dal sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, questa mattina Antonio Di Prospero, vice sindaco del Comune di Sezze, ha rimesso il suo incarico nelle mani del primo cittadino. 

Ecco la nota di dimissioni protocollata poco fa.

___________

 

“Il sottoscritto Antonio Di Prospero, considerate le indagini in corso, onde evitare danni di immagine e situazioni che possano arrecare pregiudizio alla pubblica amministrazione, comunico con effetto immediato le mie dimissioni da ogni incarico amministrativo in corso. Sono fiducioso nell’operato della magistratura verso cui rilascerò ogni dichiarazione che possa far luce sulla vicenda. Seppur nella consapevolezza della mia completa estraneità ai fatti e del principio della presunzione di innocenza che regola l’ordinamento giuridico italiano, ritengo opportuno rimetter il mio mandato al fine di tutelare me stesso, l’operato del sindaco, della Giunta e del consiglio comunale tutto, organi su cui alcun dubbio di legalità può e deve essere sollevato”.

 

Sono giovani e hanno nel sangue la voglia di cambiamento. Nei mesi scorsi anche a Sezze si è costituito il circolo locale Movimento Giovanile della Sinistra. Con un comunicato stampa intervengono sullo scandalo del Cimitero di Sezze. "Come giovani progressisti della città non possiamo rimanere indifferenti andando ad assumere atteggiamenti omertosi. Riteniamo sia dunque il momento di ridare dignità al paese di Sezze e soprattutto ai suoi cittadini, una dignità che è venuta meno per mano di quella che riteniamo sia la più nobile delle arti: la politica. Per questo come Movimento Giovanile della Sinistra Sezze, intendiamo scendere in campo per la prima volta su questo paese per poter contribuire al cambiamento radicale necessario. Un cambiamento che non va fatto con le accuse personali, ma con i contenuti, non con la semplice retorica e il clientelismo, ma tornando a vivere la cittadinanza. Riteniamo che la politica, fatta dal più remoto circolo, alle sedi nazionali, necessiti di tre elementi: trasparenza, equità e capacità di elaborazione; questi elementi si sono dimostrati inesistenti da parte di chi era tenuto ad amministrare il Paese. I fatti avvenuti  - continua la nota del MGS - hanno solo messo sotto i riflettori ciò che ormai non poteva rimanere più celato, questa volta però si è superato quel limite invalicabile che è il rispetto per i defunti. Il gesto consumatosi della notte del 19 marzo presso l’ingresso del comune è solo uno dei molti segnali di malcontento che i cittadini provano da tempo. Come Movimento Giovanile non possiamo non tener conto di questi sintomi, chiediamo perciò una riflessione politica con assunzioni di responsabilità, da parte delle persone coinvolte politicamente, nei confronti dei cittadini. Nel momento più difficile per il Paese da decenni a questa parte ci poniamo l’obiettivo di costruire un’alternativa che non ha come scopo l’evento elettorale, bensì il ridare senso e contenuto all’elemento politico, cercando di essere una luce in quella che possiamo definire la nostra ora più buia.  Intendiamo quindi sradicare le radici ormai malate della malapolitica e piantare un nuovo albero, con nuovi valori, nella speranza che il cambiamento richiesto possa rendersi possibile".

In una nota i consiglieri comunali Paride Martella e Serafino Di Palma rispondono alla nota del sindaco di Sezze. Per il Biancoleone l'unica strada percorribile è quelle delle dimissioni del primo cittadino.

Di seguito la nota del gruppo di minoranza.

________________

 

E’ troppo comodo pensare che solo con le dimissioni del Vice-Sindaco abbiamo risolto il problema ed abbiamo ricucito una ferita. Troviamo assurdo che il Sindaco Sergio Di Raimo non si dimette. Quanto accaduto è avvenuto perché non è stato esercitato un controllo sulla gestione del cimitero. Lasciamo perdere le responsabilità penali su cui la magistratura sta procedendo. Il gruppo di minoranza Biancoleone chiede le dimissioni al Sindaco in quanto capo della Amministratore che non ha esercitato il controllo su quanto stava avvenendo al Cimitero di Sezze. E’ conseguenziale che se si dimette il Sindaco l’attuale consiglio comunale verrà sciolto e si andrà a nuove elezioni. Il Sindaco e la sua Giunta, soprattutto in un paese come Sezze, doveva essere a conoscenza delle informazioni che circolano all’interno di una comunità che governa. Lui pensa che annunciando le dimissioni del capro espiatorio Vice-Sindaco ha risolto il problema, dimenticandosi che è stato lui a fare quella nomina e che molto probabilmente se non fosse esplosa l’indagine, Di Prospero starebbe ancora al suo posto. E’ una costante del Sindaco Di Raimo attribuire sempre agli altri le responsabilità. Se non sapeva è ancora più grave perché non è in grado di governare ed anche in questo caso se ne deve andare. Un Sindaco che non disponga di questa naturale e quasi automatica capacità di ottenere informazioni, probabilmente non è una persona in grado di rivestire il ruolo che i cittadini gli hanno affidato. E’ anche per questo che il gruppo di minoranza Biancoleone ha chiesto le sue dimissioni. Ma soprattutto, un sindaco che non sia informato di avere un custode del Cimitero ed un suo funzionario che hanno commesso quelle nefandezze, e dell’operato del suo Vice-Sindaco, è un Sindaco che dovrebbe alzare le mani e farsi da parte. Lui pensa di risolvere sbrigativamente tutto con le dimissioni del Vice-Sindaco. I fatti avvenuti sono talmente gravi e traumatici che il Sindaco se ne deve andare e passare il testimone ad un commissario che sicuramente gestirà meglio di lui e assicurerà la transizione a nuove elezioni Comunali. Il Comunicato Stampa del Sindaco è cinico e molto distante dall’accaduto che ha ancora la presunzione di andare avanti abbarbicato alla sua poltrona, senza rendersi conto che la comunità di Sezze è traumatizzata dall’accaduto. Il gruppo di Minoranza Biancoleone ritiene che è necessario azzerare la situazione e provare a ripartire da li per risalire la china e riaccendere la speranza. Se il Sindaco ritiene di andare avanti senza una frattura se ne assumerà tutte le responsabilità, perché così operando significherebbe consacrare alla normalità quelle incapacità di provare scandalo. Il terremoto giudiziario sulle vicende del Cimitero di Sezze è solo la punta dell’iceberg, perché l’attività politico amministrativo non riesce più neanche a garantire l’ordinario. E’ da irresponsabili non capire che all'orizzonte non s'intravede una soluzione all'attuale situazione di caos amministrativo che rischia di protrarsi fino alla fine della consiliatura, arrecando ulteriori gravi danni all'intera cittadinanza. La permanenza nelle funzioni del Sindaco e della sua Giunta, non può che determinare, un’inevitabile e dolorosa situazione di stallo e danno alla nostra Comunità. Il Sindaco si sta aggrappando sugli specchi, il gruppo di minoranza Biancoleone non può consentire che permanga questa situazione di ulteriore lunga agonia. Il gruppo di minoranza Biancoleone chiede pertanto nuove elezioni per garantire a Sezze ed ai suoi cittadini un futuro diverso e migliore, con una nuova classe dirigente alla guida della amministrazione ricca di prospettive e di ottimismo nell'interesse ed a beneficio dell'intera comunità.

 

 

Nella giornata di ieri, nel contesto dell’ indagine convenzionalmente denominata “OMNIA 2019” nella quale sono state tratte in arresto, lo scorso 18 marzo, 11 persone a vario titolo indagate per molteplici imputazioni ed altre 15 raggiunte da rispettivi avvisi di garanzia, in relazione all’illecita gestione del cimitero comunale, i carabinieri del nucleo investigativo di latina, procedevano al sequestro preventivo di 12 loculi e 2 cappelle. La misura cautelare reale è stata disposta dal tribunale di latina su richiesta della locale procura della repubblica segnatamente ai citati loculi e cappelle, ceduti illegalmente in concessione dal custode dello stesso cimitero e dal funzionario comunale  responsabile, in  favore di 11 residenti.         

 

Anche il gruppo consiliare Biancoleone interviene sullo scandalo al cimitero chiedendo le dimissioni del Sindaco Sergio Di Raimo. Ecco la nota firmata dai consiglieri comunali Serafino Di Palma e Paride Martella.

_______________________

Il gruppo di Minoranza Biancoleone a seguito del terremoto giudiziario sulle vicende del Cimitero di Sezze, fa presente che l'operato del Sindaco Di Raimo Sergio è fallito. In questi quattro anni si è caratterizzato per gravi inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politico amministrativa, oltre che per gravi inadempienze programmatiche. Le inchieste giudiziarie in corso dimostrano questo dato di fatto incontrovertibile. Balza immediatamente agli occhi come l'attività politico amministrativa è pesantemente ingessata, che gli Uffici Comunali non riescono oramai a dare risposte ai bisogni elementari dei nostri concittadini, anche in ordine a richieste di ordinaria amministrazione. Gli atti fondamentali della vita amministrativa non sono stati mai prodotti nei tempi prescritti dalla legge. Nonostante le numerose interrogazioni del gruppo Biancoleone sul personale non è stato mai effettuato un controllo, tanto che è dovuta intervenire la magistratura su situazioni scabrose venutosi a creare all’interno del Cimitero di Sezze. Regna il Caos e mancano i controlli, incombono sulla città di Sezze inchieste giudiziarie della magistratura penale e contabile. La mancanza di programmazione ha portato il comune di Sezze ad essere fuori da tutte le più importanti linee di progettazione legate ai fondi europei, ministeriale e regionali. Il coinvolgimento del Vice-Sindaco come indagato nella inchiesta sul Cimitero, può generare una situazione ulteriore impasse della nostra città, con conseguente danno sulla gestione amministrativa. Il quadro politico frammentato dal passaggio di molti consiglieri dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione, testimonia la dissoluzione del vincolo fiduciario che ha legato i consiglieri al Sindaco al momento dell’elezione. In ultimo perfino l’esclusione da finanziamenti da destinare ad investimenti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, il Consiglio Comunale non può ulteriormente assistere passivo, solo per tutelare egoisticamente la propria sopravvivenza, ad un così grave degrado senza farsi complice di una inaccettabile inerzia delle Istituzioni, a tutto danno della comunità e dei cittadini che in noi hanno riposto le proprie naturali esigenze ed aspettative per una crescita culturale e sociale. All'orizzonte non s'intravede una soluzione all'attuale situazione di caos amministrativo che rischia di protrarsi fino alla fine della consiliatura, arrecando ulteriori gravi danni all'intera cittadinanza. A questo punto la permanenza nelle funzioni del Sindaco e della sua Giunta, non può che determinare, un’inevitabile e dolorosa situazione di stallo e caos amministrativo. Alla mancanza di capacità nella gestione dell’apparato amministrativo si è aggiunta l’assoluta carenza di considerazione delle ragioni dell’opposizione. Non è stata presa in nessuna considerazione la interrogazione del gruppo Biancoleone sulla gestione dei servizi cimiteriali, senza il rispetto dei pur minimi diritti delle opposizioni. Dietro gli assordanti silenzi della Giunta e la mancanza di risposte appariva chiara la debolezza delle loro ragioni e la paura di dover giustificare alla cittadinanza il fallimento delle posizioni assunte. La mancanza di visione nella gestione della cosa pubblica, mette “a nudo il re”. Diverse sono state le circostanze nelle quali questa Giunta e questo Sindaco hanno ignorato le principali regole che deve rispettare un amministratore. Come è possibile non condividere queste considerazioni ed essere, coerentemente, consequenziali chiedendo al capo dell’amministrazione di fare un passo indietro per il bene della collettività. 3 Non si può consentire ulteriormente che il lento ed inevitabile crepuscolo politico di una Giunta produca una lunga agonia del nostro paese che, con una radicale inversione di rotta e con una presa di coscienza collettiva, deve ritrovare invece la forza morale, la coesione sociale, lo slancio, l'entusiasmo, le risorse intellettuali e gli uomini per garantire a Sezze ed ai suoi cittadini un futuro diverso e migliore, ricco di prospettive e di ottimismo, attraverso una nuova classe dirigente animata da competenza, entusiasmo, passione civile, dove non sia preponderante l'orientamento politico ma il livello etico e morale delle scelte che dovranno essere fatte, nell'interesse ed a beneficio dell'intera comunità. Sindaco dimettiti!

 

 

Serafino Di Palma

Riportiamo la nota del Gruppo consiliare Sezze Bene Comune a firma delle consigliere comunali Rita Palombi ed Eleonora Contento

 

________________

Il terremoto giudiziario che ha coinvolto la gestione del cimitero le cui indagini hanno ipotizzato una serie di reati perpetrati a danno di molti cittadini e di riflesso a tutta la cittadinanza, stanno dimostrando profonde responsabilità nella gestione politica dell’Ente. Non è nostro compito sostituirci agli inquirenti ed alla magistratura che dovranno accertare ulteriormente tutte le vicende, ma non possiamo non rilevare che i reati prospettati dagli inquirenti e suffragati da intercettazioni e filmati, hanno creato sgomento all’intera città. La cruda descrizione delle pratiche che da anni avvenivano all’interno del cimitero prive del minimo rispetto per i defunti ci ha lasciato sconvolti ed ha evidenziato ancora una volta come questa amministrazione sia lontana dai cittadini e abbia precise responsabilità nella gestione della cosa pubblica. Pensavamo che con la perdita di possibili finanziamenti per oltre duemilioni di euro avessimo toccato il fondo della inefficienza e della incapacità di questa Amministrazione di svolgere il compito che gli elettori gli avevano affidato, ma le attuali vicende avvenute nella gestione cimiteriale, individua responsabilità dirette a questa amministrazione e dimostra che la nostra città sta ancora sprofondando nella melma e nell’inettidudine. Da non sottovalutare sono anche i rilievi della Corte Dei Conti Sezione Controllo Regionale del Lazio 22 dicembre 2020 con Delibera n. 142/2020. E’ ormai evidente il fallimento della Giunta Di Raimo. Fallimento evidente negli interventi necessari per una corretta e trasparente gestione amministrativa. Alla mancata capacità nella gestione dell’apparato amministrativo si è aggiunta l’assoluta carenza di ragione nell’operare con leale proposizione da parte dell’opposizione, considerato che non sono state prese in esame nessuna delle interrogazioni dei gruppi consiliari di minoranza sulla gestione dei servizi cimiteriali, senza il rispetto dei pur minimi diritti delle opposizioni. Dietro i silenzi della Giunta e la mancanza di risposte appariva chiara la debolezza delle loro ragioni e la paura di dover giustificare alla cittadinanza il fallimento delle posizioni assunte. Per quanto esposto, non si può consentire ulteriormente che il lento ed inevitabile crepuscolo politico di una Giunta produca  una lunga agonia del nostro paese che, con una radicale inversione di rotta e con una presa di coscienza collettiva, deve ritrovare invece la forza morale, la coesione sociale, lo slancio, l'entusiasmo, le risorse intellettuali e gli uomini per garantire a Sezze ed ai suoi cittadini un futuro diverso e migliore, ricco di prospettive e di ottimismo, passione civile, dove non sia preponderante l'orientamento politico ma il livello etico e morale delle scelte che dovranno essere fatte, nell'interesse ed a beneficio dell'intera comunità. Invitiamo i colleghi Consiglieri Comunali a dimettersi manifestando un atto d’amore verso la città di Sezze e nel rispetto di tutti i cittadini.

 

Rita Palombi

 

Furto in piena notte ai danni dell’Ottica Nardi a Sezze Scalo in piazza delle Regioni. Una banda di malviventi ha agito indisturbata scassando la saracinesca del locale e poi le vetrine. Una volta dentro i ladri hanno fatto razzia di tutto, hanno praticamente ripulito il locale rubando occhiali, macchine fotografiche e altra merce in vendita. Il proprietario si è accorto del furto solo questa mattina quando è andato ad aprire la serranda. Il locale si trova in pieno centro abitato, nessuno ha sentito e visto niente. Presentata regolare denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Sezze. Il danno del furto ammonta a circa 50 mila euro. Un “bel” regalo per la festa del papà.

COMUNICATO STAMPA  PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il Tribunale di LATINA

 

Alle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale dello stesso capoluogo su richiesta del Procuratore Aggiunto Dr. Carlo Lasperanza e del  Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Valerio De Luca,  nei confronti di 11 persone (delle quali due sono state associate in carcere e le restanti nove agli arresti domiciliari). 

I reati di cui dovranno rispondere, a vario titolo, gli indagati, riguardano imputazioni per:

  • corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, in concorso e continuato;
  • induzione indebita a dare o promettere utilità;
  • distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, in concorso e continuato;
  • peculato continuato;
  • concussione in concorso;
  • tentativo di minaccia o violenza in concorso per costringere a commettere un reato;
  • esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria.

L’indagine, iniziata nel febbraio del 2019, si è sviluppata mediante attività di natura tecnica (intercettazioni telefoniche, ambientali ed audio video), nonché attraverso la minuziosa analisi di materiale documentale, le cui complesse risultanze consentivano di dimostrare:

  • la corresponsione di denaro conseguite dal custode del cimitero di Sezze, che induceva i privati a versare somme di denaro per assicurare una sepoltura ai propri cari, avvalendosi a tal fine del contributo determinante di un funzionario del medesimo Comune, deputato ad emettere la prevista determina di assegnazione dei loculi o delle tombe, a sepoltura già realizzata;
  • il pagamento di ingenti importi di denaro da parte di imprese interessate ad ottenere dal custode la realizzazione di lavori edilizi e di decorazione delle tombe già spettanti ad una società partecipata dal Comune;
  • la traslazione delle salme che venivano mischiate ai resti di altre tombe, disposte dal custode per consentire la costruzione di nuove tombe da cedere ai cittadini di Sezze;
  • la rivendita dei fiori utilizzati, il giorno precedente per altre cerimonie funebri, e della legna potata nel cimitero dal custode e dal figlio;
  • le minacce nei confronti di coloro che avevano manifestato il desiderio di  ristrutturare la propria  tomba  di famiglia  attraverso ditte edili esterne;
  • le responsabilità di tre degli indagati che, nel febbraio del 2018, avevano costretto un operaio di Sezze a rimettere una querela sporta  nei confronti del  custode del cimitero.

Nello stesso contesto  sono stati notificati 15 avvisi di garanzia ad altrettante persone poichè ritenute responsabili,  a diverso titolo, dei medesimi delitti.

Pagina 58 di 104