Nazareth. Mille pensieri si affollano in me, mentre percorro il dedalo di strade, vicoli e slarghi del suo cuore antico per raggiungere la casa di Maria e di Giuseppe.
Maria mi accoglie sulla porta con un sorriso, mi stringe in un abbraccio e mi conduce con sé. Questa casa ormai è uno spazio che mi abita nel cuore, è intessuta nei miei pensieri, è esperienza di affetti e intimità.
Dopo cena con Giuseppe siedo accanto al fuoco. Maria ha preferito lasciarci soli. Ho dovuto insistere parecchio per persuaderlo a raccontarmi di lui. È un uomo schivo, di poche parole, ma possiede una grande saggezza e conosce le Scritture come pochi.
- Nella Torah non si parla mai di Nazareth – rifletto a voce alta – Nessun re, profeta o giudice ha mai avuto particolari legami con questa città -.
Giuseppe allunga le mani callose verso la fiamma che crepita allegra nel camino, poi si volta verso di me e mi scruta con i suoi occhi scuri e profondi. – Nazareth è sempre stata un piccolo villaggio, sconosciuto ai più, assai diversa dalla città di oggi -.
- Dalla Galilea non può venire nulla di buono….- lo pungolo.
- Un pregiudizio che ha dominato a lungo in Israele –.
- La tua storia non inizia con un “Cera una volta un re……”-.
- Questo è sicuro!– esclama divertito - Ti sembro un re?-.
- Tu sei un discendente della casa di Davide, non propriamente uno qualsiasi –.
- Sono solo un povero carpentiere –.
- Dio ha scelto Maria come madre del Messia, ma ha chiesto anche a te di partecipare al suo disegno di salvezza -.
- Yahweh, che sia benedetto il suo nome, ha voluto così. Nella storia di Israele ha sempre scelto di entrare nel mondo dal punto più basso, di servirsi degli ultimi, di quanti sono considerati inutili e senza valore -.
- Molti pensano che tu sia molto più vecchio di Maria -.
- Ti sembro così decrepito?- ride Giuseppe – Sono di qualche anno appena più grande di Maria, in pratica coetanei -.
- Il matrimonio fu combinato tra le vostre famiglie?-.
Giuseppe scuote la testa. – La nostra è stata una scelta d’amore –.
- Come è stato il vostro primo incontro?-.
- Abitavamo vicino e ci conoscevamo da ragazzini. È avvenuto tutto con semplicità e pian piano abbiamo capito che eravamo fatti l’uno per l’altra -.
- Dici così, ma volevi lasciare Maria quando ti disse di essere incinta -.
- La nostra vita, i nostri progetti erano andati all'improvviso in frantumi. Non riuscivo a credere che lei potesse avermi fatto questo -.
- Dubitasti di lei?-.
- Come chiunque si fosse trovato al mio posto -.
- Temesti che gli abitanti di Nazareth per colpa di Maria ti avrebbero fatto oggetto di scherni, insinuazioni e pettegolezzi -.
- Il mio cuore era lacerato tra l’amore per la mia donna e la fedeltà alla legge -.
- Perché ripudiarla in segreto?-.
- Se l’avessi esposta al pubblico rifiuto, rischiava di essere lapidata come adultera -.
- Cosa ti raccontò Maria? E tu le credesti?-.
- Mi raccontò tutto e mai ho dubitato che fosse la verità – fa una pausa e poi riprende – Il problema ero io, non sapevo cosa fare. Mi tormentai notti e giorni e infine conclusi che fosse giusto farmi da parte. Non volevo essere di intralcio -.
- Tu sei l’uomo dei sogni e degli angeli….-.
- Yahweh segue strade impensabili, si serve anche dei sogni per rivelarci la sua volontà -.
- Tu hai obbedito senza fare domande. Prendesti con te Maria e assumesti la paternità legale di Gesù -.
- Ho fatto la scelta giusta -.
- Maria è la donna del sì, ma il suo primo sì lo aveva detto a te -.
- Yahweh non voleva dividermi da Maria, ma servirsi del nostro amore -.
- Nazareth è il luogo dell’incarnazione e del nascondimento…… -.
- E’ soprattutto il luogo della rivelazione – mi interrompe prendendo le mie mani tra le sue – Pensaci bene…-.
- La quotidianità è logorante, facciamo fatica a collegare la fede e la vita – osservo.
- Stare al passo con la volontà di Yahweh richiede impegno e sacrificio -.
- Chi è per te Gesù?-.
- E’ mio figlio – Il viso di Giuseppe si illumina – L’ho visto nascere, mi sono preso cura di lui, l’ho difeso dai pericoli, l’ho tenuto per mano quando muoveva i primi passi, l’ho educato a rispettare la legge dei Padri, gli ho insegnato il mio lavoro. Ha condiviso insomma la nostra vita fino a quando non ha intrapreso la sua missione -.
- Quel viaggio fino a Betlemme fu proprio necessario? Maria stava per partorire.…-.
- Non avevamo scelta per via del censimento. La fatica, i disagi, l’assenza di un posto dove passare la notte furono compensati dalla grande gioia per la nascita di Gesù -.
- I profeti avevano preannunciato che il Messia sarebbe nato a Betlemme -.
- E così è avvenuto -.
- Avete vissuto eventi eccezionali: i sogni, i pastori, i Magi, Simeone e Anna…..-.
-….e anche momenti difficilissimi – mi interrompe di nuovo Giuseppe - come quando siamo dovuti fuggire in Egitto perché Erode voleva uccidere Gesù. Non è stato facile lasciare tutto e cominciare una nuova vita in un paese straniero -.
- Come era Gesù da bambino?-.
- Come tutti gli altri suoi coetanei -.
- Nel Vangelo si fa riferimento a fratelli e sorelle di Gesù….-.
- Nella mia cultura chiamiamo fratelli e sorelle i parenti più stretti, i cugini…..-.
- Hai avuto altri figli prima di sposarti con Maria?- torno ad insistere.
- Maria è stata l’unica donna della mia vita -.
- Mi parli del tuo rapporto con lei?-.
- Ci amiamo, siamo una famiglia e tanto basta – taglia corto Giuseppe.
- Cos’è la fede per te?-.
- La fede non è vedere tutto con chiarezza, ma fidarsi della poca luce che ci viene donata, non è un comodo rifugio, ma una avventura che richiede coraggio -.