Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

 

Nel 2005 la Regione Lazio e la Comunità Montana presentarono, presso il Consorzio Industriale Roma Latina, il Progetto Esecutivo per la realizzazione di una Pista Ciclabile, condotta da un tragitto di 50 km che, partendo da Velletri e terminando a Sonnino, doveva attraversare diversi Comuni del comprensorio dei Monti Lepini. L'idea del Percorso, nata nel 2000 proprio tra le fila del Comune di Sezze, ed avente come focus d'interesse il proprio territorio, attirò l'attenzione della Comunità Montana che, prendendo atto delle volontà e delle concrete e specifiche iniziative già intraprese da parte di alcuni Comuni della zona, riguardanti la realizzazione di questo tipo di piste ciclabili, proponeva una collaborazione sinergica tra gli stessi,finalizzata all'elaborazione di una Progettazione coordinata in cui confluissero anche percorsi turistici ed enogastronomici, grazie al riuso di sedi ferroviarie, caselli, manufatti e immobili nel tratto di sedime ferroviario in disuso ex linea Velletri – Terracina e aree limitrofe. Il punto di forza in quel momento fu che non si partiva da zero ma da una progettazione assai avanzata da parte di molti Comuni (in primis Sezze) che avevano già peraltro presentato alla Regione Lazio le proprie richieste di finanziamento. Diverse furono le iniziative intraprese al tempo dalla Comunità Montana unitamente alla Regione Lazio per il coordinamento operativo, programmazione e progettazione nonché per l'individuazione delle fonti di finanziamento locali, provinciali, regionali, nazionali e comunitari. Il tutto, quindi, iniziò nell'anno 2000 e fu una grande opportunità; tuttavia, il Progetto non passò mai dalla fase programmatica alla sua effettiva realizzazione.

Anche a Sezze, le sorti furono simili: nonostante l'idea risalisse al 2000, il tratto interessato (ex SS 156 Monti Lepini) rimase inalterato, finanche ad essere abbandonato al totale degrado con l'apertura del nuovo tratto di strada della SR 156 Monti Lepini. Ebbene, è proprio da questi presupposti che, come “Impronta Setina”, nel mese di marzo del 2018 abbiamo deciso di presentare un Nostro Progetto al Comune di Sezze per la realizzazione di una pista ciclopedonale lungo il tratto di strada ex SS 156 Monti Lepini. Da quei dati ci stiamo impegnando a rendere effettivamente realizzabile l'iniziativa e, in questi ultimi tempi, grazie anche alla fattiva collaborazione dell'Amministrazione comunale, siamo riusciti ad inserire il progetto nel “Piano triennale delle Opere Pubbliche”,strumento con il quale il Comune individua i grandi interventi e le opere da eseguire. La realizzazione di questa pista ciclopedonale rappresenta un'occasione unica per creare un'opportunità di sviluppo turistico, sportivo ed economico per la Nostra Comunità; sarà possibile incentivare la mobilità sostenibile e promuovere il turismo all'aria aperta, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire le bellezze del Nostro Territorio in modo eco-sostenibile. Siamo, comunque, consapevoli di essere di fronte ad una sfida importante ma anche realisticamente fattibile. sarà possibile incentivare la mobilità sostenibile e promuovere il turismo all'aria aperta, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire le bellezze del Nostro Territorio in modo eco-sostenibile.Siamo, comunque, consapevoli di essere di fronte ad una sfida importante ma anche realisticamente fattibile. sarà possibile incentivare la mobilità sostenibile e promuovere il turismo all'aria aperta, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire le bellezze del Nostro Territorio in modo eco-sostenibile. Siamo, comunque, consapevoli di essere di fronte ad una sfida importante ma anche realisticamente fattibile.

Per questo il 1 Aprile 2023 , presso l'Auditorium San Michele Arcangelo di Sezze, dalle ore 17,30 si terrà un importante Convegno sulla realizzazione della Pista Ciclopedonale Setina. L'obiettivo dell'Evento è presentare il progetto e discutere le possibili soluzioni attuative volte al finanziamento. Saremo inoltre coadiuvati dalla collaborazione di Rebecca Caputo, laureanda in architettura, la quale ha gentilmente ideato un modello del Progetto, realizzato dal gruppo grafico “3d_lab”, nonché un percorso, collegato alla pista ciclopedonale, che parte dalla pianura per risalire il colle, con il quale intendiamo far riscoprire e valorizzare alcuni luoghi di un territorio ricco di storia e di suggestioni ed alcune delle iniziative che intendiamo programmare. Un'occasione unica, questa, per approfondire il tema, confrontarsi con esperti del settore, e per portare avanti insieme una prospettiva che renderà il Nostro Paese ancora più piacevole e sostenibile. Saranno inoltre presenti diversi relatori esperti del territorio tra i quali il Prof. Michelangelo La Rosa dell'Associazione “Marcello Zei” di San Felice Circeo, il Sig. Roberto Vallecoccia dell'Associazione “Memoria Storica Sezze”, il Sig. Antonio Abbenda dell'Associazione “773 Radio Group”; interverranno, inoltre, i Consiglieri Regionali Enrico Tiero e Salvatore La Penna, il Sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, ed altri esponenti politici tra i quali il Consigliere Comunale Serafino Di Palma. Moderatore del convegno sarà Alessandro Mattei. 

 

 

 

Tutto pronto per la seconda edizione dell'evento provinciale Plastic Free Latina che si terrà domenica 26 marzo a partire dalle ore 9.30. I volontari si daranno appuntamento presso la strada interrotta  Bufalara - Foce Rio Martino, un doppio luogo quindi da dove partire  dato che d a entrambi i lati (Foce di Rio Martino e Bufalara) saranno presenti i punti di ritrovo attrezzati.

Vuoi aiutarci a diffondere l'iniziativa?


Ecco cosa puoi fare:

- Condividi l'evento
- Invita amici e parenti
- Parlane con i colleghi di lavoro
Se fai sport o hai altri hobby invita la tua associazione a partecipare

Cosa ti servirà il giorno della raccolta? Porta solo dei guanti da giardinaggio e abbigliamento comodo. Al resto penseranno i volontari! Se hai domande contatta i numeri in locandina. Saremo a tua completa disposizione? E ricorda...  sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

per maggiori info clicca su questo link:


https://www.plasticfreeonlus.it/eventi/3549/26-mar-sabaudia

 

 

 

Il Comune di Sezze ha aggiudicato per le annualità 2023-2024-2025, con procedura di selezione ad evidenza pubblica, il servizio S.A.I. (Sistema di Accoglienza e Integrazione) che ricalca in sostanza quello che in passato veniva chiamato SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) svolto per anni a Sezze da Karibù. L’unica offerta pervenuta alla piattaforma telematica del Net4market è stata quella della Cooperativa Sociale Artensieme, con una offerta tecnica pari ad € 2.155.190,92. La commissione ha provveduto nella seduta del 15.03.2023 a dar conto degli esiti della predetta valutazione e a dichiarare migliore offerta quella prodotta dalla ARTEINSIEME SOCIETA'. Il S.A.I. a livello territoriale è un supporto delle realtà del terzo settore, garantisce interventi di "accoglienza integrata" dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria o umanitaria. Il sistema supera la sola distribuzione di vitto e alloggio, e prevede anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

 

Cosa sta succedendo dentro la SPL Sezze? La società per azione interamente partecipata del Comune di Sezze? Se lo chiedono i consiglieri di opposizione Sergio Di Raimo, Armando Uscimenti, Serafino Di Palma, Orlando Quattrini, Alessandro Ferrazzoli e Dorin Briciu. Con una Pec inviata al presidente del consiglio comunale di Sezze Pietro Del Duca, l’opposizione chiede la convocazione di un consiglio comunale ad hoc con all’ordine del giorno: situazione economica/finanziaria della SPL Sezze. Nella richiesta si legge: “ I consiglieri intendono aprire una discussione sul Bilancio della SPL, in particolar modo sulla situazione economica (ricavi e costi) e la situazione finanziaria (debiti, crediti e disponibilità finanziarie). Criticità e punti di forza. Prospettive immediate e future”. La richiesta di una seduta consiliare sulla SPL nasce anche a seguito di molte polemiche generate da una contraddizione emersa tra i debiti della SPL di cui ha sempre parlato il sindaco Lucidi nel corso dei mesi precedenti (al punto che si volevano portare i libri in Tribunale), alla nomina poi di nuovi consulenti e incarichi affidati in seno alla stessa società per azioni.

Domenica, 19 Marzo 2023 07:53

10 anni di Papa Francesco

Scritto da

 

 

Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”.
 
Dieci anni fa, il 13 febbraio 2013, Papa Francesco si presentò al mondo, dopo la rinuncia del predecessore, Benedetto XVI°, pronunciando queste parole dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro e fu evidente, fin da quel tardo pomeriggio, che sarebbe stato un innovatore.
 
Quel “buonasera” così inusuale fece entrare immediatamente il nuovo pontefice nel cuore dei fedeli, lo pose accanto e non sopra loro. Il sottolineare di essere innanzitutto Vescovo di Roma fece intendere che il suo ministero sarebbe stato improntato alla pastorale. Il suo chinare il capo e la sua richiesta di preghiera indicò il riconoscimento della dignità e centralità del popolo di Dio. La scelta del nome Francesco, mai usato prima, significò la necessità di tornare alla radicalità evangelica, all’opzione preferenziale per i poveri e si unì a scelte concrete di sobrietà, allo spogliarsi di ogni orpello e simbolo mondano, come la mozzetta rossa rappresentativa del potere temporale e del legame tra politica e religione. 
 
L’elezione di Jorge Bergoglio fu certo una sorpresa per il fatto di essere il primo papa proveniente dalla Compagnia di Gesù e per la sua origine geografica, primo pontefice non europeo da tredici secoli, e proprio la novità è la cifra caratterizzante e la chiave di lettura decisiva per capire e descrivere il ministero apostolico di Papa Francesco, dipanatosi in questo decennio, non semplicemente un’epoca di cambiamento ma un cambiamento d’epoca, di cui spesso fatichiamo ad avere piena percezione per la vastità, profondità e rapidità delle trasformazioni storiche in cui siamo immersi.
 
Tutti i papi contemporanei hanno vissuto cambiamenti d’epoca di cui si sono fatti interpreti, in particolare Giovanni XXIII, il quale sorprese il mondo convocando il Concilio Vaticano II con l’obbiettivo dell’aggiornamento della Chiesa. Altrettanto è avvenuto per i successori. D’altra parte ogni papa è una figura storica ed è chiamato a vivere gli eventi in prima linea e a sperimentare il cambiamento prima e più di tutti.
 
"Sento che il Signore vuole che il Concilio si faccia strada nella Chiesa. Gli storici dicono che perché un Concilio sia applicato ci vogliono 100 anni. Siamo a metà strada", ha ripetuto più volte papa Bergoglio. Ed è proprio questo il nucleo centrale di questi dieci anni del pontificato di Francesco. "L'attuazione del Vaticano II è la carne e le ossa di questo pontificato", ha scritto su The Catholic Leader il cardinale Michael Czerny, anch’egli gesuita e suo stretto collaboratore in quanto prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Le spinte innovatrici promosse da papa Francesco hanno salda radice nello spirito conciliare, purtroppo ancora non ben digerito e anzi contrastato da larghe fasce conservatrici dell'arcipelago ecclesiale.
 
Papa Francesco sta guidando la Chiesa in tempi difficili, nell’adempimento del suo compito irrinunciabile di annunciare il Vangelo ed entrare in mondi sconosciuti. È accaduto con i primi discepoli, ebrei chiamati ad evangelizzare i non circoncisi, i pagani, e accade di nuovo oggi. La Chiesa è di fronte a una sfida epocale, si sta de-localizzando, cresce in Africa, in alcune parti dell’Asia ed ha una presenza stabile in America Latina, mentre mondi creduti conosciuti e acquisiti stanno diventando estranei e sconosciuti. L’Europa e in generale l’Occidente sono investiti da profondi mutamenti antropologici e culturali. È in atto una de-culturazione del cristianesimo, un allontanamento dal contesto culturale in cui si è più sviluppato per secoli e una nuova inculturazione in culture finora contaminate solo marginalmente dal cristianesimo. In questa prospettiva si spiega il senso del programma di una “Chiesa in uscita”, destinato a restare valido a lungo non perché deciso Papa Francesco ma perché è la storia ad imporlo.
 
Un’altra sfida fondamentale è quella della sinodalità che Bergoglio sta portando avanti con coraggio. È una prospettiva difficile da praticare, ma necessaria soprattutto quando i problemi non possono essere risolti né con decisioni autoritarie né seguendo il pensiero dominante. Sinodalità significa comunione, ritrovarsi Chiesa in assemblea secondo uno stile conciliare permanente, certi che proprio l’“essere insieme” permette ai cristiani di rimanere fedeli al Vangelo e al contempo di fare scelte originali, innovative, in sintonia con le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne del nostro tempo.
 
In attesa della definitiva svolta sinodale, uno dei tratti qualificanti di Francesco, apparentemente paradossale per il capo della Chiesa, è l’anticlericalismo, che considera una “perversione del sacerdozio”. “Il clericalismo condanna, separa, frusta, disprezza il popolo di Dio”, diceva il Pontefice il 5 settembre del 2019 ai gesuiti di Mozambico e Madagascar e questa auto-referenzialità fa ammalare la Chiesa, la fa sentire superiore, immune ad ogni giudizio e dalla stessa scaturiscono gli abusi, da quelli di potere ai finanziari, fino all’immonda piaga della pedofilia.
 
La riforma della Curia Romana portata avanti in questi anni e non ancora conclusa è decisiva per far fruttificare questa nuova visione ecclesiale, profeticamente voluta da Francesco il quale, impegnato quotidianamente a rispondere alle tante sfide del nostro tempo, ha bisogno di collaboratori che lo aiutino nel governo quotidiano della Chiesa, che smetta di essere centro di potere e sia al servizio delle Comunità Ecclesiali locali, quella “Chiesa in uscita” e “ospedale da campo”, ispirata autenticamente al Vangelo e chiamata a curare le ferite dell’umanità.
 
La strada è ancora lunga, le resistenze molteplici, ma il cammino è tracciato e non ha alternative, a meno di non tradire la missione affidata da Cristo alla sua Chiesa. 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo un nuovo intervento della segreteria del Pd di Sezze in merito alle allusioni fatte durante la trasmissione Monitor del 16 marzo scorso condotta da Egidio Fia. 

__________________________

 

La Segreteria del PD di Sezze puntualizza alcuni aspetti rispetto alla puntata di Monitor andata in onda giovedì scorso.
In primis ribadisce la natura politica del documento portato all'attenzione dei cittadini di Sezze e pubblicato nella giornata di giovedì scorso, che aveva come scopo quello di esternare alcune considerazioni frutto degli ultimi episodi avvenuti nel nostro Paese e la linea tenuta dal Sindaco su questi.
Crediamo fermamente nell'analisi e nel dibattito come valori fondanti della democrazia e il nostro documento a questo era finalizzato, non certo ad un attacco meravigliosamente personale.
Inoltre il documento è stato elaborato dalla segreteria e condiviso dall'intero Direttivo. Ovviamente in una struttura organizzata come un partito si agisce per gradi di autonomia.
Esprimiamo completa solidarietà agli esponenti chiamati in causa strumentalmente nella trasmissione che, sebbene membri attuali e passati del PD, sono stati impropriamente chiamati in causa e definiti un manipolo di burattinai.
Per ultimo, e certo non per importanza, è assolutamente destituito di ogni fondamento che ci sia una non condivisione delle scelte politiche del PD di Sezze da parte del partito provinciale e regionale.
Siamo un partito di persone libere e pensanti. Si può condividere o meno la nostra linea politica, ma ci piace tenere un livello di confronto franco e leale che non scada in toni personali e scandalistici. 

 

 

 

Il “Sette Colli” è un premio che da quindici anni viene assegnato, alla vigilia del derby Roma-Lazio, a personaggi dello sport, dello spettacolo e dell'imprenditoria per la loro “romanità”. Ebbene, quest'anno a riceverlo è stato anche Andrea Del Monte  perché  nel suo libro-disco “Puzzle-Pasolini” si parla anche di Roma. E' stato premiato, martedì scorso,  nella Sala della Promoteca del Campidoglio da Ninetto Davoli. Anche quest'ultimo però ha ricevuto lo stesso riconoscimento.  Gli organizzatori lo hanno incaricato di consegnare il riconoscimento a Del Monte perché nello stesso libro-disco c'è anche una sua intervista con cui, oltre a ricordare  il suo rapporto con Pasolini, fa riferimento, anche se di sfuggita, ad alcuni aspetti della Roma di una volta. Ma è nei tre racconti che lo arricchiscono, il disco-libro, che alcuni fatti,  vecchi usi e costumi della Capitale trovano spazio. Per esempio,  nel suo racconto, Franco Tovo, uno degli attori del film “Mamma Roma”, scrive: “Capitava spesso che tra una ripresa e l'altra, andavamo con Pier Paolo a Porta Portese a comprare dei vestiti, tra cui quello chiaro che indossai nel film”. Invece, Silvio Parello,  “Er pecetto” del romanzo “Ragazzi di vita”, racconta: “Ho incontrato Pier Paolo qui a Monteverde nel '54, al campetto di Donna Olimpia, mentre giocava a calcio. Io avevo dodici anni e qui era tutta campagna romana non come adesso.(…) Ricordo  infine quando andavamo giù al Tevere, ai piloni, a fare il bagno a Ponte Marconi, e veniva anche lui. Io facevo parte del gruppo dei ragazzi più piccoli, quelli più grandi non ci volevano, ci tiravano i sassi per mandarci via, era pericoloso. Infatti, ogni tanto qualcuno affogava”. Infine,  Renzo Paris, scrittore e poeta, ricorda quando, prima di una trasmissione  televisiva sui giovani e il Sessantotto, incontrò la prima volta Pasolini, anche lui invitato a quella trasmissione,  ai  cancelli della Rai. Oltre a Del Monte e a Davoli, sono stati premiati  gli attori Enzo Salvi e Massimo Wertmuller, la cantante Silvia Salemi, lo youtuber  Stefano Pollari, lo speaker dello Stadio Olimpico dell'As Roma Matteo Vespasioni, Paolo Alberto Faccini, autore del primo goal del campionato del secondo scudetto giallorosso, il giornalista ed editore  Michel Emi Maritato, lo chef Bruno Brunori e gli ex calciatori Ubaldo Righetti e Angelo Gregucci.  A quest'ultimo è andato il riconoscimento  “Roma&Lazio”,  istituito in nome della sportività, amicizia  e fair play, che ogni viene assegnato a un tifoso laziale eccellente.  Promotore del Premio è  Fabrizio Santori, consigliere  segretario dell'Assemblea capitolina, e Fabrizio Pacifici che ha, tra l'altro, condotto la premiazione. Premiazione che si è aperta con l'esibizione di un quintetto di fiati della banda dell'Esercito Italiano, durante la quale poi è stato presentato il libro “L'anno magico” di Susanna Marcellini e Massimo Paravanti.  Da ricordare che il libro-disco “Puzzle Pasolini” è un omaggio al poeta friulano. Pubblicato l'anno passato, in occasione  del  centenario della nascita dello stesso Pasolini, contiene ventuno interviste, tre racconti e undici canzoni. Andrea Del Monte è chitarrista, cantautore e compositore di Latina. Nel 2007, con il singolo“Il giro del mondo”, brano ispirato dal film“Il Grande Dittatore”di Charlie Chaplin, vince il Premio della critica al Festival“Il Cantagiro”. Al suo primo omonimo EP collabora John Jackson,storico chitarrista di Bob Dylan e l'etnomusicologo Ambrogio Sparagna. Con questo disco, raggiunge la Top 20 di iTunes.   Nel 2016, musica e canta la  poesia “Supplica a mia madre” di Pier Paolo Pasolini. Nel 2015, sempre al poeta friulano, dedica  il libro-disco “Caro Poeta, caro amico” e  nel 2019 pubblica  il disco-libro “Brigantesse – Storie d'amore e di fucile”, il cui l'album si apre con la lettura di una brano da parte di Sabrina Ferilli. L'anno  passato ha vinto il Premio “Microfono d'Oro”, il Premio “Autore dell'Anno” e il Premio Speciale “Antica Pyrgos”, e quest'anno il Premio “Antenna d'Oro per la Tivvù”.

 

Francesco Petrianni, presidente dell’Associazione Le Decarcie, ha scritto una lettera ai consiglieri comunali di Sezze per metterli a conoscenza “di un comportamento tanto incomprensibile quanto inspiegabile dell’Amministrazione comunale” riguardo la richiesta di patrocinio della stampa dell’Antico Statuto Comunale del cinquecento, tradotto dal latino in italiano con l’obiettivo, tra l’altro, di consentire ad un vasto pubblico di accedere ad una fonte documentale molto significativa per la conoscenza della storia della città di Sezze. “In primo luogo  -scrive Petrianni - l’Associazione rileva che ha ricercato in ogni modo la condivisione e la collaborazione dell’Amministrazione comunale e che impegni assunti verbalmente dagli amministratori sono stati dagli stessi disattesi. Con PEC assunta al protocollo del Comune di Sezze N° 9434 del 01-04-2022 ha richiesto il patrocinio, senza avere alcuna risposta. Con PEC protocollo N° 11016 del 19-04-2022 ha sollecitato un riscontro ed anche in questo caso non c’è stata risposta. In un incontro per delucidazioni con il Sindaco i primi di giugno, lo stesso ha assicurato una risposta scritta, che però è rimasta senza seguito. In vista dell’imminente stampa della traduzione, l’Associazione ha inviato una lettera, prot. N° 32600 del 12-12-2022, al Sindaco, al Presidente del Consiglio e all’Assessore competente, chiedendo di patrocinare ed organizzare insieme una iniziativa per la presentazione dell’opera, senza risposta. In un incontro con referenti dell’Ente per accertare la presa in carico della richiesta – continua Petrianni -  è stato comunicato che la risposta era pronta per la spedizione. Ma nulla si è visto”. L’Associazione, rilevando che l’iniziativa sull’Antico Statuto è coerente con i principi dello statuto comunale vigente, che tra l’altro all’art. 1 prevede che “Il Comune riconosce e valorizza i caratteri originali, storico-archeologico-culturali del territorio…….” , chiede al Comune di Sezze una risposta scritta con motivazioni coerenti con gli indirizzi ed i principi ispiratori dell’azione amministrativa. Il silenzio è assordante. “ Volendo pensare che tutto quanto sin qui successo sia frutto di sviste, di sovraccarichi di lavoro, di incomprensioni ecc., chiede ai consiglieri comunali di adoperarsi affinché sia garantito il rispetto del procedimento amministrativo. Nel frattempo – chiude la lettera de Le Decarice - si premura di informare le SSLL che per iniziativa della casa editrice “Atlantide editore” il libro verrà presentato Sabato 25.3.2023 alle ore 17.30 a Latina, presso la Casa del Combattente. L’Associazione ha l’interesse e il piacere di presentare l’opera a Sezze condividendo l’organizzazione dell’iniziativa con il Comune. Ma se il Comune non rispondesse, ovviamente andrà avanti autonomamente. Certo di un tempestivo interessamento, coglie l’occasione per porgere a tutti i più distinti saluti”.

Bisognerà verificare, infine, come e a chi vengono dati i contributi e i patrocini non essendoci ancora un regolamento comunale in merito.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della segreteria del Pd di Sezze relativamente al tono irrisorio e denigratorio in cui Sezze verrebbe esposto da un'emittente locale senza alcun intervento di difesa da parte del sindaco di Sezze Lidano Lucidi. 

_________________

È da oltre un anno che una trasmissione televisiva, in onda ogni settimana su un'emittente locale e il suo solerte conduttore conducono una battaglia denigratoria verso la nostra città. Amano i toni scandalistici e le allusioni senza riscontro. È informazione? Sia permesso dubitarne. Sezze viene descritto come un verminaio di corrotti e delinquenti, un luogo malfamato dove scorrono a fiumi stupefacenti di ogni sorta. Ad irritare è soprattutto il tono irrisorio verso una intera comunità. Negare che ci siano problemi, che sia necessario un maggior controllo e di politiche sociali per prevenire devianze e delinquenza sarebbe ridicolo, ma descrivere una città poco vivibile è altro. Tuttavia a sconcertare è che questo avvenga alla presenza del nostro primo cittadino, il quale non solo non ha difeso la nostra comunità da tutte le contumelie ma si è mostrato assertivo e d'accordo su tutto. Evidentemente non se l'è sentita di contraddire quegli stessi che in campagna elettorale, usando gli stessi argomenti contro Sezze, gli hanno permesso di diventare sindaco. In certi momenti è sembrato che il buon Lucidi si trovasse lì a fare l'opinionista se non addirittura si fosse ritrovato a fare il sindaco a propria insaputa. Se a Sezze ci sono problemi di spaccio e delinquenza dovrebbe sapere, e se non lo sa glielo dovrebbero dire, che spetta a lui intervenire per tutelare legalità e ordine pubblico. Smetta di pensare al futile e cominci ad amministrare concretamente, evitando esternazioni del tipo "è sotto gli occhi di tutti". Ascoltando si ha la sensazione che si navighi a vista, lontani dalla giusta e necessaria pratica politica che si addice a chi riveste la più alta carica politica del paese. Soprattutto il primo cittadino ei suoi amici la smettano con la favoletta che è colpa di quelli di prima. E ora ci aspettiamo la solita canea dei leoni da tastiera che sostengono a comando l'attuale maggioranza e si scatenano con gli insulti per nascondere il fallimento.


La Segreteria del Partito Democratico di Sezze

 

Pubblichiamo una riflessione di Vittorio Accapezzato, amministratore di Sezze negli anni '80/'90, sulla crisi ed il decadimento del centro storico di Sezze. La chiusura di molte attività negli ultimi anni deriva da molti fattori, tra cui l'assenza di un piano di rilancio e di atti di indirizzo politico-amministrativo volti a rivitalizzare il paesello.

______________

 

Il rischio c'è, il centro storico potrebbe desertificarsi. Il decadimento e l'abbandono è iniziato da diversi anni e prosegue. I progetti di rinascita ipotizzati sono morti sono strada facendo mentre il centro si spopolava giornalmente anche dei suoi esercizi commerciali di vicinato. Il centro, oggi, è privo non solo dei negozi ma anche del valore sociale che essi hanno rappresentato. Le botteghe di paese restano un punto di aggregazione sociale tra cittadini. La loro scomparsa quella del macellaio, del fruttivendolo, del panettiere, del lattaio, del profumiere, del droghiere hanno portato l'attuale degrado urbano nuocendo alla qualità della vita dei cittadini riducendo il paese solo dormitorio. Le famiglie rimaste in centro ,non avendo più il negozio sotto casa non escono più a piedi a fare la spesa , ma costrette a prendere la macchina per recarsi nei supermercati. In tutte le vie del centro c'è il "deserto", ma anche nelle piazze. Serrande che sono state abbassate e non vengono più rialzate. Vetrine e insegne buie, impolverate. Interi palazzi completamente abbandonati, trascurati e degradati E' la desolante scena che si trova davanti agli occhi chi attraversa le vie del centro. È un paese dove per acquistare un chilo di pane o della verdura si è costretto a prendere l'auto dirigersi al supermercato. Purtroppo è così. Percorrendo il centro storico troviamo solo queste attività: negozio di polli in via Umberto, una macelleria in via Fulvia, un fruttivendolo in via Garibaldi, un generi alimentari in via orfanotrofio, una libreria in via Roma, una tabaccheria in piazza IV novembre. I piccoli esercizi di vicinato gradualmente sono scomparsi. Essi rappresentavano nel loro piccolo, un pezzo dell'identità del paese. È la scomparsa di un servizio primario per i cittadini. Arginare il rischio desertificazione in questo pietoso scenario è fondamentale. La continua chiusura delle attività commerciali sono dati preoccupanti che evidenziano quanto la nostra città non attragga non venga più abitata. Cosa ci si propone per rivitalizzare il paese che di giorno in giorno sta morendo? Senz'altro bisognerà affrontare quanto prima il problema con fermezza e volontà politica prima di ritrovarci un paese desertificato. Bisogna varare, al più presto, un ''atto di indirizzo'' del Consiglio Comunale sulla rivitalizzazione del Centro Storico. Il rilancio potrà avvenire con un ''Piano Integrato'', con la ricetta per ridare ''capacità attrattiva'' al centro storico. Tale piano può essere realizzato da un gruppo di lavoro composto da membri degli assessorati (urbanistica, lavori pubblici etc) o mediante commissioni consiliari, assieme a operatori commerciali e associazioni di categoria. 

Nella foto Vittorio Accapezzato, amministratore di Sezze negli anni '80

Pagina 35 di 148