l gruppo consiliare di “Sezze Futura”, nelle persone del capogruppo il Alessandro Ferrazzoli e del consigliere il Dorin Briciu, esprime soddisfazione per l’ottenimento del finanziamento previsto dal PNRR di € 1,8 milioni finalizzato al progetto di riqualifica della ex Colonia Agricola. Il progetto intende realizzare una fattoria didattica nel sito della campagna setina (zona ex Orfanelli), avviando così "un significativo connubio con l’attività agricola per l’inserimento sociale e lavorativo a vantaggio di persone con disabilità nella comunità locale e il coinvolgimento di imprese agricole locali". "Siamo soddisfatti - affermano i consiglieri comunali di Sezze Futura - perché con tale progetto si darà lustro e risalto ad un sito rimasto ormai inutilizzato, specie nell’ultimo periodo, e pertanto a rischio di deterioramento della struttura esistente; inoltre si metteranno in lavorazione i circa 13 ettari di terreno di proprietà comunale coinvolgendo tutte le parti sociali ed agricole presenti sul territorio. Un ringraziamento sentito quindi a tutta l’Amministrazione Comunale perché, grazie alla loro propositività e capacità di dialogo anche con le forze politiche di opposizione, si è giunti a questo storico traguardo a beneficio della città di Sezze, di tutto il territorio e dei cittadini".
Il tempo non cancella il dolore ma ne affievolisce solo il ricordo, allontanandolo inesorabilmente. Il dolore resta perché non è una ferita che si rimargina. Di pochissime persone però ti rimane l'amore nel cuore che è per sempre, ti resta il sorriso, lo sguardo degli occhi, il profumo, il suono della voce. Pochissime persone ti restano dentro come anime, continuano a scorrere nel tuo stesso sangue e vivono in te. Esattamente venti anni fa, il 16 dicembre del 2002, dopo aver lottato contro un male incurabile, ci lasciava un amico, un tesoro di quelli che sprofondano negli abissi più luminosi, ci lasciava il compagno di gioco Rosolino Trabona. Noi della Ludoteca Orso Rosso ne serbiamo il ricordo più sincero e più vivo. Noi con le mani incollate e le ginocchia sbucciate, i pantaloni e la maglietta stracciata e sporca di polvere lo abbiamo davanti ai nostri occhi, sempre, tra i giocattoli dei nostri figli e le grasse risate che ci facciamo giocando con loro. Noi "mammocci" della Ludoteca lo rivediamo dentro le stanze mentre scherza con tutti, con quei ricciolini neri e con gli occhiali di celluloide marrone. Lo rivediamo in giro per Sezze, tra i vicoli, dentro la sua macchina bianca scassata e nelle giornate estive passate a coltivare la nostra fantasia e immaginazione. Rosolino ci ha lasciato giovanissimo, aveva 45 anni, la mia stessa età. Ma se penso a quanto siano stati pieni di vita, gioia e amore i suoi anni, mi rianimo all'istante di tutto ciò che mi ha donato e che ci ha fatto vivere donandoci la sua amicizia e la sua passione. Rosolino è stata gioia e luce per tutti noi. Un anno e mezzo fa anche il nostro amico Farza ci ha lasciati, per tutti un'altra dolorosa ferita. Siamo orfani di un gioco che non ho visto più giocare, siamo diventati più poveri senza di te, senza di voi.
IL TUO AMICO Alessandro
Rivalità, incomprensioni, scorrettezze, invidia, voglia di protagonismo? Ai posteri l'ardua sentenza! Fatto sta che tra le due associazioni di volontariato della Protezione Civile che “operano” nel territorio comunale di Sezze è finita a carte bollate. Ieri in una conferenza stampa ad hoc Paolo Casalini, presidente dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo (ANVVFC), delegazione “Città di Sezze”, ha comunicato di aver presentato una denuncia querela contro Tiberi Maurizio, presidente dell'associazione Volontari Vigilanza Ambientale (VVA) per una serie di “dichiarazioni gravemente infamanti della reputazione” dell'associazione di cui è il rappresentante legale. Tali dichiarazioni sono apparse sul quotidiano Latina Oggi un mese fa, esattamente il 9 novembre scorso. Paolo Casalini, assistito dai legali Emiliano Berti e Antonio Raponi, ha presentato denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Sezze dopo aver atteso invano una replica per mezzo di diffida a Maurizio Tiberi. Diverse sono le frasi diffamatorie che hanno spinto l'ANVVFC a sporgere querela contro il VVA tra cui: “ Non è consegnando il pane un giorno ad Amatrice che si diventa specialisti […] i rimborsi che prendiamo non li usiamo per andare a cena a uffa, ma si hanno delle priorità […] a Casali, quest'estate, noi abbiamo lavorato per sette giorni e sette notti di seguito per spegnere i fuochi, mentre gli altri bagnavano gli alberi a valle”.Per Casalini tali dichiarazioni sono infamanti:“ E' di tutta evidenza - ha detto ieri in conferenza stampa - che le dichiarazioni rilasciate dal sig. Maurizio Tiberi ha il solo scopo di screditare l'operato dell'ANVVFC e far apparire invece la propria associazione quale migliore e maggiormente qualificata. Tralasciando aspetti che riguardano i bandi di concorso esperiti dalla Regione Lazio, dipartimento di Protezione Civile, mediante i quali vengono erogati fondi alle associazioni di volontariato che ne fanno richiesta e che siano in possesso di determinati requisiti, è di tutta evidenza che le parole del Sig . Tiberi, pretestuose e infondate, ledono fortemente la reputazione e l'onorabilità dall'associazione ANVVFC che rappresenta. Dichiarazioni allusive di una situazione gravemente infamante, quale (i rimborsi che prendiamo non li usiamo per andare a cena a uffa), ovvero sminuendo l'effettiva utilità delle attività svolte (non è consegnando il pannello un giorno ad Amatrice che si diventa specialisti. ....a Casali, quest'estate, noi abbiamo lavorato per sette giorni e sette notti di seguito per spegnere i fuochi, mentre gli altri bagnavano gli alberi a valle). Insomma secondo Casalini " lo scopo delle suddette è quello da far assumere agli occhi della gente e delle istituzioni un maggior prestigio gettando discredito sull'associazione avversaria, quando invece sussiste (o almeno dovrebbe sussistere) un obbligo primario di lealtà, correttezza e collaborazione che contraddistingue la natura delle Organizzazioni di Volontariato”.
Contestualmente alla denuncia presentata presso i Carabinieri di Sezze, per mezzo dello studio legale incaricato, l'ANVVFC ha presentato richiesta di accesso agli atti presso il Comune di Sezze per capire quali siano gli atti che permetterebbero al VVA di avere una “corsia preferenziale” rispetto alle altre associazioni di volontariato e se è “possibile che un consigliere comunale possa utilizzare la e-mail istituzionale per delle comunicazioni che riguardano una associazioni di volontariato” o “ se è eticamente corretto che “venga indossata la divisa della Protezione Civile in contesti non appropriati quali può essere ad esempio una seduta di commissione consiliare”. Della vicenda è stato investito anche il sindaco di Sezze Lidano Lucidi, capo dell'ordine pubblico della città.
E' veramente triste arrivare a tanto, vedere il mondo del volontariato farsi a pezzi e autodistruggersi per comportamenti che nulla hanno a che fare con la missione che hanno queste associazioni. E' deprimente registrare uno scadimento civico e associazionistico a questi livelli. Le zuffe non dovrebbero esserci e comunque andrebbero affrontate con coscienza e rispetto tenendo fuori il mondo del volontariato.
Perché i giovani non si interessano alla politica?
Scritto da Pierino Ricci
Per ciò che concerne la disaffezione dei giovani alla politica, a preoccuparci non dovrebbe essere il dato sul loro astensionismo, quanto il loro allontanarsi dalla politica attiva. Tutto il processo empirico dettato dall’esperienza in cui si sono formate associazioni giovanili, partiti, comitati elettorali e istituzioni locali sembra interessargli sempre meno, nonostante le piazze siano sempre gremite di ragazzi che manifestano per ambiente, parità di genere, scuola, salario minimo. In una società sana il ruolo dei giovani è cercare di cambiare il mondo, ma l’impressione è che codesti si attivino solo su modalità specifiche definite principalmente dall’urgenza di rispondere a problemi contingenti. I movimenti giovanili praticamente si formano velocemente, ma altrettanto velocemente, qualora non vi sia più l’urgenza, si sfaldano. Perché allora questo impegno non si tramuta in militanza? Perché non si trasforma in una vera cultura politica? Per formare una cultura politica sono necessari due elementi: quell’insieme di valori e di visioni attraverso cui immaginiamo e progettiamo il nostro futuro insieme e il “metodo”, in grado di tradurre immaginazione e progettualità in agende concrete, capace di andare incontro alle necessità dei cittadini. Entrambi possono esistere singolarmente, ma solo insieme sono realmente funzionali alla costruzione di una società. L’immaginazione collettiva, unita all’urgenza, è un propellente formidabile per superare una crisi, molto più di una molotov o di un sanpietrino. Con la globalizzazione ed il neoliberismo si è consolidata l’idea che tecnica e progresso avrebbero risolto ogni problema. Oggi nella società liquida Baumaniana questo processo ha rafforzato una cultura dell’iper-individualismo, quasi a sfociare in una sorta di solipsismo, dove è sempre più facile fermarsi al senso comune, ed è sempre più difficile sviluppare un immaginario collettivo. Se la politica non attrae i giovani è perché l’ideologia che contiene è percepita come ostacolo alla risoluzione dei loro problemi individuali piuttosto che come aiuto. Non è un caso infatti che nell’ultimo voto la loro preferenza sia andata a forze che privilegiano il “metodo”, rispetto ad una cultura politica facilmente identificabile. La sfida per i leader di domani sarà ridare all’impegno dei giovani una visione collettiva. Servono in primo luogo spazi di partecipazione, luoghi fisici e spazi di confronto, dove idee e identità diverse possano convivere senza paura delle complessità dei tanti problemi sul tavolo.
La scuola e il ministro dell'umiliazione
Scritto da Luigi De Angelis
"Voce dal sen sfuggita poi richiamar non vale: non si trattiene lo strale, quando dall'arco uscì”. Pietro Metastasio
Umiliare aiuta a crescere. È la tesi propugnata dal Ministro, per il quale l’umiliazione sarebbe un valido e risolutivo strumento per combattere il bullismo. Ospite a Milano dell’associazione Amici delle Stelline, Giuseppe Valditara ha raccontato un episodio accaduto in una scuola (vero o falso non importa) e, sostenendo la necessità di punire esemplarmente il responsabile, ha affermato testualmente: “Quel ragazzo deve fare i lavori socialmente utili, perché soltanto lavorando per la collettività, per la comunità scolastica, umiliandosi anche. Evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità. Di fronte ai suoi compagni è lui, lì, che si prende la responsabilità dei propri atti e fa lavori per la collettività. Da lì nasce il riscatto. Da lì nasce la maturazione. Da lì nasce la responsabilizzazione”.
L’impressione è che il riferimento culturale del Ministro sia il sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket, per il quale ordine e disciplina si ottengono mediante il sistematico ricorso all’offesa, alla vessazione e all’umiliazione, come quelle riservate all’insultatissimo soldato Palla di Lardo. Per Kubrick si trattava di un personaggio tragicomico, mentre per il ministro evidentemente di un modello serissimo e funzionante. Forse la scuola ideale per Valditara è quella ridotta ad una sorta di campo di addestramento con torrette guardate a vista da reclute armate e un generale che passa le giornate a urlare ordini ai coscritti, i quali devono tacere e obbedire, sperando che prima o poi diventeranno loro quelli che urlano.
Riceviamo e pubblichiamo un documento del Partito Democratico di Sezze.
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La campagna denigratoria orchestrata contro il Partito Democratico, il tentativo di criminalizzare un’intera classe dirigente e di cancellare una esperienza politica e amministrativa radicata nel nostro tessuto cittadino è ignobile e rivoltante.
La tutela dei più deboli e dei lavoratori, la solidarietà, il perseguimento della giustizia sociale, la promozione di uno sviluppo economico ecologicamente sostenibile e che metta al centro le persone, la tutela e promozione dei diritti, l’accoglienza e l’integrazione di quanti fuggono da guerre, carestie e povertà rappresentano l’essenza identitaria del nostro partito e costituiscono il cuore del nostro impegno politico.
Il Partito democratico ha amministrato Sezze con assoluta trasparenza e correttezza. Lo affermiamo e lo rivendichiamo con forza. La diversità di opinioni e la critica politica rappresentano il sale della democrazia, ma non possono essere travisati i fatti, costruiti teoremi fondati sul nulla. Le amministrazioni guidate dal PD hanno sempre agito nel solco della legalità e l’integrità morale dei nostri amministratori è indiscutibile. Quanti con linguaggio allusivo cercano di veicolare messaggi diversi e screditare il nostro partito, mentono sapendo di mentire.
La Cooperativa Karibù ha iniziato ad operare a Sezze quando la nostra città era guidata dal centrodestra e poi dal commissario prefettizio. Precedentemente la gestione dei migranti era affidata ad altri.
Nel 2010, alla scadenza degli affidamenti fatti dagli amministratori precedenti, il PD predispose una gara pubblica, regolarmente svoltasi, sebbene la normativa allora vigente non la prevedesse e le indicazioni di ANAC, ANCI e Ministero dell’Interno fossero per l’affidamento diretto in nome dell’emergenza. È bene precisare che, quantomeno nella provincia di Latina Sezze, è stato l’unico comune a scegliere questa strada di trasparenza amministrativa a partire appunto dal 2010.
Nel 2016 venne varata a livello nazionale una normativa specifica e nel 2017 l’amministrazione di centrosinistra procedette con una prima gara, andata deserta. Venne indetta una nuova gara e, al termine di una procedura travagliata, risultò vincitrice Arteinsieme e la Coop. Karibù venne esclusa. Se proroghe ci sono state, è semplicemente per garantire la continuità del servizio in attesa della conclusione delle procedure. Tutto è stato fatto in modo trasparente e secondo la legge. Lo provano gli atti amministrativi.
La Coop. Karibù, soggetto accreditato dal Ministero dell’Interno e chiamato a gestire l’accoglienza di immigrati e richiedenti asilo da diverse prefetture d’Italia, a partire da quella di Latina, ha gestito il servizio in molti altri comuni della nostra provincia con giunte di centrodestra. Nel 2018 Marie Terese Mukamitsindo è stata considerata la migliore imprenditrice della diaspora dell’anno, grazie al successo della sua cooperativa. È indecente, strumentale e falso affermare che la Coop. Karibù ha goduto negli anni di “coperture” politiche da parte del PD e dei suoi più autorevoli rappresentanti, quando la ministra Mara Carfagna, esponente di spicco di Forza Italia, è venuta a Sezze nella sede della cooperativa e pubblicamente ne ha incontrato i vertici e tessuto le lodi. Prima di allora mai un ministro della Repubblica era venuto nella nostra città. Pertanto basta con le illazioni e le mistificazioni di quanti cercano di nascondere la verità e di ergersi a moralisti senza morale.
Siamo senza se e senza ma dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori che devono ancora ricevere i loro salari e ci batteremo per il pieno riconoscimento dei loro diritti.
Il Partito Democratico ritiene la libera informazione uno dei cardini fondamentali della nostra democrazia, ma non è possibile tacere che in queste settimane a nessun esponente politico o amministratore del PD è stato chiesto di spiegare le scelte amministrative compiute e di rappresentare le proprie ragioni. È stato insomma escluso totalmente il contraddittorio. Peraltro appare evidente la mancata conoscenza degli atti amministrativi da parte di quanti parlano di questa vicenda. Evidentemente interessa altro e certo non fornire ai cittadini una corretta informazione.
Abbiamo totale fiducia nella magistratura e siamo convinti che presto la verità emergerà con forza e chiarezza. Il Partito Democratico non ha nulla da nascondere e siamo pronti ad un pubblico confronto con i cittadini, con i giornalisti e con quanti vorranno partecipare. Atti amministrativi alla mano, possiamo dimostrare l’assoluta correttezza delle nostre azioni negli anni in cui abbiamo governato Sezze.
Si terranno oggi alle ore 15 presso la chiesa di SS Sebastiano e Rocco ai Colli i funerali di Rhea Lennè venuta a mancare a causa di una malattia domenica 27 novembre scorso. La ricorda con affetto il Circolo Sinistra Italiana di Sezze.
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E' venuta a mancare una Donna, una Compagna, una Femminista. Ti ho conosciuta attraverso mia madre, amica della tua. Abbiamo avuto lo stesso destino con i nostri genitori, li abbiamo persi molto giovani. Persone che hanno vissuto a loro modo la vita senza nessun rimpianto. Genitori che ci hanno tramandato il valore della coerenza, non importa come te ne vai, importa cosa lasci quando te ne vai. Tu sei stata una Donna che ha resistito ai colpi della vita, contro gli usi e costumi di un paese dalla mentalità antica, un paese dove la politica è sempre stata dominio degli uomini. Te ne sei sempre fregata del giudizio altrui, sempre a testa alta. Da quando ho memoria ti ho sempre vista in tenuta operaia pronta all'assalto, mai una gonna, mai un tacco. Oggi va di moda il Pink Washing, parlare delle donne per molti è "lavarsi la coscienza", oggi io ho voluto parlare di te, non per lavarmi la coscienza ma per sottolineare il grande vuoto che hai lasciato tra noi compagni. Come circolo vorremmo dirti che non molleremo la battaglia sull'ambiente, avanzeremo politiche di genere con forza, porteremo avanti le tue istanze per renderti viva più che mai.
Michel Cadario segretario Sinistra Italiana.
Ciao Rhea, ciao amica, ciao compagna.
Sabato 26 novembre 2022, alle ore 18.00 presso il Centro sociale “Calabresi” in Sezze, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione di Sezze organizza un incontro pubblico con don Giovanni Piumatti sul tema Guerre invisibili. La situazione in Nord-Kivu. Con questo incontro, l’Anpi di Sezze prosegue le iniziative già avviate nel mese di novembre con la presentazione del libro Il dissenso al fascismo di Maria Avagliano e quello di Giorgia Serughetti Il vento conservatore, al fine di contribuire alla riflessione e al confronto fra i cittadini su tematiche che, a partire dalla storia interrogano la contemporaneità per una consapevole progettazione di un futuro in cui la piena dignità di ogni persona sia costantemente e integralmente garantita. In particolare, con l’incontro di sabato prossimo l’ANPI di Sezze intende avviare un percorso per contribuire a far conoscere le guerre che ai più risultano invisibili, e dunque, non esistenti, poiché i Media e i Social non ne parlano, concentrando la propria attenzione soltanto su situazioni conflittuali considerate più vicine e dunque più riguardanti gli interessi di noi Occidentali. Il primo di questi incontri, sabato 26 novembre, è dedicato a una regione particolarmente importante nella Repubblica democratica del Congo. La Repubblica democratica del Congo, ex Congo belga, è uno Stato con una popolazione di quasi 100.000.000 di abitanti e il Nord-Kivu è una delle sue 26 provincie, con un’estensione pari a un quinto dell’Italia e circa 7.000.000 di abitanti, nel cui sottosuolo si trova la più alta concentrazione di Coltan (la miscela di due minerali fondamentale per la produzione di computer e cellulari) del pianeta Terra. Si tratta di una terra martoriata da guerre e in cui il 22 febbraio 2021 fu ucciso l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, l’autista Mustapha Milambo e il Carabiniere di scorta Vittorio Attanasio, originario di Sonnino. A parlare di questa difficilissima e poco nota situazione sarà don Giovanni Piumatti, un sacerdote di 84 anni che è vissuto in quella regione per più di 50 anni lottando insieme alla popolazione più umile per un futuro di pace e dignità.
Altro...
Sono numerose le segnalazioni per i disagi causati dall'assenza di acqua nelle condutture in diverse zone della città di Sezze. Questa mattina molti cittadini di località Monte Trevi, Villa Petrara, via Sedia del Papa e zona campi da tennis si sono svegliati con i rubinetti che ronzavano e senza alcuna comunicazione da parte della società che gestisce il servizio idrico. La causa del disservizio è probabilmente dovuta a dei guasti sulla rete idrica ma è veramente assurdo che manchi acqua in molte zone della città contemporaneamente e anche nei mesi invernali. In attesa degli interventi e del grande investimento promesso da anni dalla Società per Sezze accontentiamoci delle riparazioni a toppe come sta avvenendo in questi giorni in ogni parte di Sezze.
Mondiali di calcio in Qatar e i diritti umani negati
Scritto da Luigi De Angelis
Al gonfalone della Città di Sezze è stata conferita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella la medaglia al merito civile per onorare il comportamento nobile e dignitoso tenuto dalla comunità di Sezze nell'affrontare i disastri ed il terrore della seconda guerra. Fu il Sindaco Andrea Campoli nel 2016 a prendere l'iniziativa, il cui iter amministrativo venne seguito dal dirigente Piero Formicuccia il quale curò tutti gli atti relativi alla deliberazione di giunta e l'invio agli organi competenti. La “Relazione illustrativa delle motivazioni legittimanti l'istanza per il conferimento di una medaglia al merito civile in favore del gonfalone del Comune di Sezze” venne redatta invece da Francesco Petrianni, Presidente dell'Associazione “Le decarcie”, con la consulenza storica di Luigi Zaccheo. Gli atti furono trasmessi alla Prefettura di Latina affinché inoltrasse l'istanza di conferimento al Ministero dell'Interno. Infatti le medaglie al merito civile sono conferite con decreto presidenziale su proposta del Ministero dell'interno, sentita la Commissione competente per la concessione delle ricompense al valore civile. Proprio il 17 novembre il Prefetto di Latina ha comunicato al Comune di Sezze l'avvenuto conferimento della Medaglia d'oro al valore civile alla nostra comunità per le tante ferite e vittime della seconda guerra mondiale.
L'ex Sindaco Andrea Campoli scrive: " Un giusto riconoscimento per i sacrifici umani e materiali che la nostra Comunità subì durante la seconda guerra mondiale. Ricordo che durante le cerimonie ufficiali il nostro gonfalone entrava tra gli ultimi perché nessuno aveva mai riconosciuto il valore e l'eroismo delle nostre genti, nel momento del dolore e della ricerca della libertà dal nazifascismo. il nostro gonfalone di una medaglia d'oro ad imperitura memoria della nostra Storia. Sarò apparentemente lontano dalla vita civile della mia amata Sezze, ma queste cose continuano a farmi scoppiare il cuore di orgoglio".
Attingendo a fonti storiche ed orali di studiosi locali, la relazione allegata alla deliberazione ricostruisce un periodo storico, breve ma carico di lutti, con l'alto tributo pagato alla guerra dalla comunità sezzese in termini di vite umane, di feriti e mutilati nonché l' ampia portata delle distruzioni sul territorio. Ma soprattutto testimonia e rievoca il grande sacrificio sofferto dalla popolazione per sfuggire ai bombardamenti, ai rastrellamenti ed alle persecuzioni.
"In soli cinque mesi, da gennaio a maggio del 44 - ricorda Piero Formicuccia - sono oltre quaranta gli eventi bellici accertati che colpiscono la popolazione e il territorio di Sezze. Non episodi occasionali, ma ripetute e frequenti azioni di guerra fanno di Sezze un teatro in cui la guerra si combatte ovunque. Il campo inferiore, il centro storico e la conca di Suso sono tutti obiettivi perché diffusa nel territorio è la presenza dei tedeschi. Nessun luogo è logicamente sicuro. Si muore dentro le case, nelle chiese, nelle grotte, lungo le strade, nel centro abitato e in aperta campagna e si continua a morire ea ferirsi per l'esplosione di mine disseminate. Le cannonate colpiscono i rifugi di fortuna. Gli ordini di guerra arrivano ovunque. Il volto della guerra è terribile e si rivela nelle forme più diverse e nei modi più sconvolgenti. Enormi uccelli meccanici fanno tremare la terra come un terremoto a comando. Arrivano i bombardamenti e con essi le morti, le distruzioni, gli sfollamenti e gli ordini di evacuazione. La popolazione sezzese, nelle circostanze tragiche, ha saputo assumere orgogliosamente comportamenti solidali e civili, per non dire eroici, a differenza di chi, pur tenuto a prodigarsi per le cariche che ricopriva, ha preferito darsi alla fuga. Il clima di terrore e l'atmosfera di morte spaventano la popolazione, lasciando segni indelebili. Due sono i bombardamenti che mietono il maggior numero di vittime. Quello del 25 gennaio si abbatte nella zona di Santa Maria e una ventina di persone (dicono i testimoni) resta sotto le macerie. In quello del 21 maggio, che colpisce l'area della chiesa di Sant'Andrea, le vittime sono molte di più, una settantina. Il numero stimato dei morti nel periodo supera le 120 unità e non tutte le vittime hanno ancora avuto un nome. Sappiamo che sono stati tanti i bambini a morire perché la loro ingegnosità li ha resi più indifesi e più esposti. La distruzione di edifici pubblici e religiosi, delle abitazioni, delle piazze, delle strade e dei ponti, le razzie e le richieste colpiscono il patrimonio materiale dei cittadini, delle istituzioni e degli istituti. Enormi sono i danni all'agricoltura e agli allevamenti di bestiame. Ma, vivendo sotto i bombardamenti, i sezzesi riescono a proteggere gli ebrei ad aiutare i compaesani dai soprusi, a ribellarsi a rischio della morte ea morire per difendere le donne. Le donne si fanno uccidere per non cedere alla violenza. Si sopravvive e si muore per vivere. Nessuno si sottrae al dovere di solidarietà".
Diversi sono gli episodi bellici e diverse le persone che suscitano un sentimento di riconoscenza e meritano di essere additate per l'esempio dato. Tra quelli particolarmente significativi ricordiamo:
- Margherita Bondì , morta nelle camere a gas di Auschwitz;
- Elide Rosella , morta per resistere alla violenza dei soldati del CEF;
- Spaziani Oliva , incinta al settimo mese di gravidanza, morta per ferita da armi da fuoco ricevuta da soldati del CEF;
- Aldo Bottoni , partigiano fucilato dai nazisti;
- Giuseppe Lombardo , carabiniere, morto per portare soccorso durante il bombardamento;
- Andrea Novelli , morto insieme a Salvatori Crocefissa, donna disabile, nel tentativo di salvarla.
Ma non possiamo dimenticare quelle decisioni e decisioni di cittadini morte per le azioni belliche, coloro che, senza nome, rischiarono la vita per proteggere e salvare vite umane e quanti affrontarono la fame, lo stremo, gli stenti ei sacrifici, le rappresaglie, le deportazioni e le barbarie, con dignità, fierezza e solidarietà.
Volano stracci dentro il Pd di Sezze, o di quello che resta dei democratici setini. Le ambiguità all'interno del partito, già venute a galla sotto le elezioni amministrative ed esplose poi con le posizioni poco istituzionali ma strategiche di qualcuno, sembrano mandare in fumo ogni tentativo di rilancio e ripresa dei dem. A meno che non si voglia consegnare definitivamente nelle mani il partito a chi ne ha interesse esclusivo mettendo il proprio cognome sotto il simbolo come fece a suo tempo Berlusconi. Battute a parte, non lascia spazio ad altre interpretazioni la presa di posizione dell'ex sindaco Sergio Di Raimo. In un post l'esponente del Pd scrive: “Il capogruppo del partito democratico, Armando Uscimenti, ha dichiarato in consiglio comunale che buona parte del PD ha votato l'attuale Sindaco ei suoi consiglieri. Ma questa non è una novità, anche nel 2017 fecero campagna elettorale per gli avversari. È nel DNA di questo partito uccidere i propri esponenti, soprattutto quelli che vogliono provare a migliorare il paese e uscire da certe logiche. Adesso i carnefici vorrebbero occupare gli spazi vuoti, ma lo potranno fare solo se si candidano e dimostrare di avere consensi altrimenti rimarranno ad abbaiare alla luna. Li conosco uno per uno e sono qui a vigilare che facciano la fine politica che meritano”. Insomma non sfugge di mano a chi fa politica da anni cosa stia accadendo tra le ceneri del Pd di Sezze. Le correnti ormai sono su poli diversi e su posizioni opposte soprattutto dopo le ammnistrative. Sembra che ci sia veramente una parte del Pd che in aula fa opposizione e chi invece si impegna per annacquarla sostenendo la maggioranza di Lucidi vestendo panni istituzionali. Che il Pd avesse imboccato una strada poco trasparente lo si sapeva già, ma questa conclusione così sfrontata e affrettata nessuno se lo aspettava. A proposito di treni e stazioni ferroviarie: “Il treno scivola senza mormorio, ogni carrozza è un salotto in cui si parla sottovoce (Paul Verlaine)". La resa dei conti è servita.