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“Da ieri sera, dopo un Consiglio Comunale che definire ridicolo e vergognoso è niente, la volontà di tenere ben occultati e protetti i potenti responsabili di uno dei peggiori scandali nazionali, l'Ecomostro, condannando i cittadini di Sezze ad essere "spennati" per anni, al fine di pagare la ingente somma di 1milione e 500mila euro circa, è un dato di fatto”. Duro, anzi durissimo Luigi Gioacchini contro la maggioranza consiliare che ieri ha approvato la proposta di rateizzazione del debito per la più grande opera incompiuta mai realizzata a Sezze, ossia l'ex Teatro Italiano, per tutti l'Anfiteatro di Sezze. L'esponente del movimento libero di Iniziativa Sociale non usa mezzi termini e si rivolge direttamente alla città: “È bene precisare che da adesso,ogni volta che i sezzesi riceveranno le ingenti bollette per servizi che quando esistono sono tutti di scarsissima qualità e tutte in misura massima – aggiunge - sapranno con certezza matematica che questo è dovuto alla precisa volontà del sindaco Lucidi e di tutti coloro che lo sostengono, compresi due "benpensanti" consiglieri di "minoranza" che si sono fatti maggioranza”. Il riferimento è ai consiglieri Alessandro Ferrazzoli e Dorin Briciu che ancora una volta hanno votato con la maggioranza del sindaco Lucidi essendo eletti nelle file di Enzo Polidoro a sostegno dell'ex sindaco Sergio Di Raimo.

Per Gioacchini il dado è tratto:  “Altro che "adesso o mai più" come, ingannando per una intera campagna elettorale i cittadini di Sezze, hanno sbandierato ai quattro venti quelli che, invece, erano i protettori del peggio del peggio di quanto, nei decenni, è stato inferto con cinismo a Sezze ed ai sezzesi”.

 

Sopra Luigi Gioacchini del movimento di Iniziativa Sociale

 

 

 

Il Comune di Sezze è stato escluso dal cosiddetto perimetro SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) dei Monti Lepini dal Comitato Tecnico Nazionale del Ministero per il Sud . A comunicarlo è stata la stessa assessora del Comune di Sezze Lola Fernandez  in un post di ieri su facebook: “È inutile nascondere questo grande dispiacere, che speriamo si possa riparare (anche se residualmente) con il provvedimento regionale finale che ci hanno promesso. Ci sarebbe molto da discutere riguardo ai criteri che ne hanno determinato l'esclusione, ma non è questo il luogo. Ne avremmo tempo e modo di farlo, appunto, nel tavolo di programmazione. Magari è arrivato il momento di dimostrarlo, che siamo grandi, e che la nostra comunità così importante è già in grado di essere un punto gravitazionale di idee ed energie per tutto il comprensorio”.

Sezze è fuori però proprio questa mattina è stato organizzato, presso l'auditorium San Michele Arcangelo, un seminario informativo proprio sullo SNAI e Sezze l'esclusa ha fatto gli onori di casa.

Dell'importanza delle strategie delle Aree interne ne aveva parlato lo scorso settembre il consigliere regionale Salvatore La Penna    che, tra le righe, accennò di passaggio all'esclusione del Comune di Sezze: “Uno strumento in più per salvaguardare i nostri territori. Grazie all'impegno della Regione Lazio saranno coinvolti nei finanziamenti e nelle progettualità anche i Comuni non inclusi inizialmente nel perimetro. Un riconoscimento importante per collegare nella definizione dei progetti strategici per il comprensorio dei Lepini – aveva sottolineato La Penna – e contrastare la marginalizzazione e il declino demografico delle aree interne: territori fragili, ma ricchi di vocazioni e di opportunità, che occorre tenere vicini ai centri principali di offerta dei servizi essenziali e tutelare da fenomeni di spopolamento e di abbandono. Si tratta di una mole iniziale complessiva di circa 10 milioni di euro. Grazie all'impegno della Giunta Regionale vi sarà inoltre una quota aggiuntiva di finanziamento per comprendere nel perimetro dei finanziamenti e delle progettualità i Comuni che sono rimasti fuori dal perimetro dell'area interna, fra i quali Sezze e Sonnino”. 

Insomma anche questa volta dovremo accontentarci delle briciole, forse…

Fuori da importanti strategie che puntano a valorizzare i Monti Lepini. 

 

 

Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi ordina la traslazione delle salme che sono state provvisoriamente sepolte presso loculi requisiti dall'Ente all'interno del Cimitero Comunale. Nell’ordinanza sindacale n120 del 15 novembre scorso pubblicata sull’Albo comunale si dispone che con decorrenza dal mese di dicembre 2022 "abbiano inizio le operazioni di traslazione delle salme e che venga adottata ogni cautela necessaria ad evitare situazione di disagio ai parenti dei defunti ed ai visitatori del cimitero, nel rispetto delle salme estumulate, dando atto che tutte le operazioni saranno condotte dalla ditta affidataria del servizio SPL Spa". La società incaricata del servizio cimiteriale  dovrà adottare, nell'esecuzione delle operazioni, tutte le misure necessarie per l'applicazione della presente ordinanza, nel rispetto della normativa vigente in materia di servizi cimiteriali, igiene e sicurezza. Il responsabile del Servizio comunale procederà ad avvertire i familiari del defunto della data e dell'ora della traslazione, affinché gli stessi possano presenziare alle operazioni che dovranno comunque avere termine entro il mese di gennaio 2023. Per motivi di igiene e sicurezza le zone del cimitero interessate dalle operazioni di esumazione durante i giorni di esecuzione delle stesse saranno chiuse al pubblico. La traslazione avviene a seguito della conclusione dei lavori di realizzazione di nuovi loculi e della procedura di assegnazione degli stessi, con la stipula del relativo contratto di concessione al diritto d'uso di un posto di sepoltura definitivo facente parte Corpo loculare “C” e Corpo loculare “C1”. Si tratta di 165 posti di sepoltura a Colombario e n. 21 posti di sepoltura a Cantera” facente parte del progetto approvato nel marzo del 2019.

Domenica, 13 Novembre 2022 07:36

Persone, non carico residuale

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Alla fine sono sbarcati tutti i 34 migranti bloccati nel porto di Catania.
 
La pretesa di rispedirli in mare, a bordo della Humanity 1, era un'inutile carognata che non poteva che essere seguita da un'inevitabile marcia indietro. Avevano ragione quanti assicuravano che non c'erano altre soluzioni, che la trovata della selezione medica a bordo delle “ navi pirata ”, oltre che odiosa e disumana, era contraria alle leggi del mare, alla Costituzione della Repubblica, alle Direttive dell'Unione Europea e avevano torto marcio il governo e il ministro dell'Interno, che in modo ignobile strumentalizzando politicamente quelle povere persone.
 
Matteo Piantedosi ha definito i trentaquattro, bloccati sulla nave che li aveva salvati dal naufragio,  carico residuo . Come può un uomo, un funzionario dello Stato, un importante ministro del governo usare un simile linguaggio? Residui rispetto a cosa, alla selezione tra esseri umani e non? Come si può diversificare e scegliere chi è più fragile tra i fragili, accogliere alcuni papà e rispedire indietro altri, separare le famiglie, mamme e figli dai, imbarcati di nuovo e abbandonati al loro destino? Scegliere significa infognarsi in un'enorme ingiustizia, è atto di disumanità.
 
La direttiva ministeriale sembra scritta da doganieri addetti al controllo e smistamento merci, è il risultato dell'abisso della cultura dello scarto, che riguarda sia gli esseri umani esclusi sia le cose, considera spazzatura, residui di lavorazione, verdura marcia, merce avariata.
 
La definizione  del carico residuo  viene da lontano, dall'ideologia becera della destra populista, dalla pancia spietata dell'iperliberismo che parla di risorse umane, capitale umano, rendendo cose le persone, numeri da usare o smaltire a seconda della situazione, è l'altro nome dato ai reietti, agli scartati.
 
Le parole del Ministro dell'Interno sono ripugnanti e indignano, sono infarcite di violenza, menzogna e tornaconto, sono usate per scavare fossati e tenere a distanza i morsi della coscienza. Le persone sono persone, con le loro sofferenze e speranze, sono portatrici di diritti, quello alla vita innanzitutto, non cose.  
 
Aver imposto alla Ocean Viking, con 234 persone a bordo da giorni venti di arrivare a Tolone anziché sbarcare a Catania, in deroga al diritto del mare che deve essere adottato lo sbarco nel porto più vicino, è una vergognosa meschinità, non un atto sicuro di difesa dei confini della patria. La Francia ha deciso di accoglierla "in via del tutto eccezionale", ma il respingimento di questa nave costerà al nostro Paese il mancato ricollocamento di altri 3500 immigrati, oltre ad aver innescato una crisi diplomatica con Francia e Germania. L'approccio muscolare e provocatorio del governo isola l'Italia e danneggia l'interesse nazionale.
 
I migranti fuggono da cambiamenti climatici e desertificazione, causa dall'avidità rapace dell'occidente, da guerre e carestie spesso indotte dall'esterno per controllare le risorse. Dopo aver attraversato deserti, magari essere passati per i lager della Libia, sottoposti a violenze indicibili, venduti come schiavi, stipati su barconi e mandati alla deriva in mare da trafficanti di carne umana senza scrupoli, uomini e donne, bambini e bambine, provenienti da paesi martoriati come il Burkina Faso, la Siria o il Bangladesh, giunti nel nostro paese, vengono trattati da ingombri, lasciati a guardare dalle navi la costa che invece di essere approdo di salvezza, è un muro invalicabile. È sicuro affermare che queste persone sofferenti non hanno diritto al riconoscimento dello status di rifugiati. Cosa c'è di umano in tutto questo? Davvero nulla!
 
Accogliere è un dovere morale, unica scelta umana pienamente, ma non basta aprire la porta, farli sbarcare, una politica comune europea in materia di migrazione occorre e asilo. La gestione dei flussi richiede la cooperazione tra Stati, politiche di integrazione. L'Europa non può lasciare l'Italia da sola dinanzi all'emergenza, ma certi nostri rigurgiti nazionalistici sono inutili e cancellati.
 
Le criticità non si risolvono con i proclami populisti, solleticando gli istinti xenofobi e razzisti, fomentando l'ostilità contro il diverso e lo straniero, soffiando sul fuoco delle paure, abbandonando le persone in mare e trasformandole in scudi umani, in strumenti di ricatto nelle relazioni internazionali, pensando così di costringere i paesi europei e le istituzioni comunitarie a farrsene carico. Serve rigore morale e onestà intellettuale, la credibilità personale e la consapevolezza del proprio ruolo, il rispetto delle istituzioni e la ricerca vera del bene comune, di tutti, nessuno escluso. La destra estremista al governo cerca di mantenere i controsensibili fondandosi su un impulso discriminatorio, fomentando sulla pelle dei più deboli, mostrando i muscoli per distrarre i cittadini dai reali problemi del Paese. È pronta a pagare qualsiasi prezzo in vite umane, annegati nel Mediterraneo, morti di sete nel deserto, sterminati nei paesi di origine, nell'illusorio e antistorico tentativo di affermare l'impossibile, di poter fermare il fenomeno migratorio. Quanti hanno responsabilità di governo dovrebbero essere animati da ben altri intendimenti, smorzare i conflitti, anziché acuirli. Se abbiamo accolto poche milioni di ucraini in settimane, possiamo farlo anche con i migranti che arrivano da fuori Europa e contemporaneamente agli italiani. di poter fermare il fenomeno migratorio. Quanti hanno responsabilità di governo dovrebbero essere animati da ben altri intendimenti, smorzare i conflitti, anziché acuirli. Se abbiamo accolto poche milioni di ucraini in settimane, possiamo farlo anche con i migranti che arrivano da fuori Europa e contemporaneamente agli italiani. di poter fermare il fenomeno migratorio. Quanti hanno responsabilità di governo dovrebbero essere animati da ben altri intendimenti, smorzare i conflitti, anziché acuirli. Se abbiamo accolto poche milioni di ucraini in settimane, possiamo farlo anche con i migranti che arrivano da fuori Europa e contemporaneamente agli italiani.
 
Urlare contro l'immigrazione clandestina e opporsi al blocco di vie legali per consentire l'immigrazione dei migranti è solo becera propaganda. In Italia è arrivare impossibile legalmente: grazie alla legge Bossi Fini, che il centrosinistra non ha cambiato quando ha governato, i flussi legali non possono essere realizzati nonostante la crisi demografica e l'esigenza di manodopera. Quanti vogliono entrare nel nostro Paese sono costretti a scegliere poco strade legali e poco umane.
 
Le Ong e il volontariato non sono nemici da combattere, ma interlocutori in grado di osare e contributi concreti per accogliere in modo umano e dignitoso. Piuttosto servono controlli stringenti su quanti gestiscono i migranti sul territorio e lo fanno solo per soldi, lucrando sulle sofferenze ei bisogni di persone fragili.
 
Bisogna stroncare ogni illegalità e ogni approfittamento, ma le colpe di pochi non possono essere la scusante per la cattiveria, il rifiuto e la discriminazione.

 

 

 

Sono trascorsi ben 13 anni dall'avvio del progetto raccolta differenziata porta a porta a Sezze. L'allora sindaco di Sezze Andrea Campoli diede l'impulso ed il via ad una stagione nuova per l'intera comunità partendo da Sezze Scalo, poi dal centro storico e via via su molte altre zone e quartieri di periferia della città. Una svolta vera e coraggiosa ma che purtroppo negli anni non è stata sempre gestita al meglio e che ha manifestato criticità che si sono poi incancrenite diventando dei macigni sull'intera gestione dei rifiuti.

I dati del 2020 dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) confermano un trend disastroso. Sezze resta fanalino di coda con un vergognoso 32 % di raccolta differenziata in provincia di Latina. Come se non bastasse questi dati vengono attenzionati dai bilanci della SPL Sezze che, anche quest'anno, chiude con oltre 600 mila euro di debito. La nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Lidano Lucidi non nasconde le difficoltà e vuole evitare di portare i libri in tribunale. La volontà è quella di ristrutturare l'azienda e ripartire dagli errori che ci sono stati. Da pochi giorni la nuova stagione della SPL Sezze è stata inaugurata con la nomina del nuovo amministratore unico Antonio Ottaviani.

Se la nostra città oggi riesce a contenere (non sempre) un timido decoro è solo per il senso del dovere di molti ed eroici operatori ecologici che, dalla mattina alla sera, girano come trottole per raccogliere in ogni dove buste e rifiuti vari sparsi per tutto il territorio. L'inciviltà la fa da padrona nelle zone di pianura ma anche nei centri abitati e nel centro storico, con il risultato che ogni santo giorni a Sezze non si raccolgono altro che rifiuti indifferenziati. E' inutile girarci intorno, l'impegno dei cittadini che rispettano le regole e pagano le tasse e che si impegnano a differenziare bene è vanificato da altrettanti che, in primis, non pagano la tassa sui rifiuti perché invisibili e quindi gettano l'immondizia dove gli capita. Anzi il cittadino virtuoso spesso è sbeffeggiato dall'incivile. Va anche detto che tra loro ci sono anche quelli che pagano le tasse e che vengono spesso beccati mentre gettano la busta dietro l’angolo proprio perché non conferisce mai i rifiuti.  

Forse – ed è solo una proposta già avanzata a chi oggi amministra la città – è il caso di rivedere il Porta a Porta distinguendo le zone e considerando le diversità geografiche dei quartieri. Un residente del centro storico non può avere le stesse esigenze di chi vive in campagna che può – ad esempio – permettersi di tenere fuori casa nel suo terreno l'organico e così altri tipi di rifiuti. Forse – ed è sempre una proposta avanzata a suo tempo – è il caso ad esempio di pensare ad ecopiazzole per il centro storico e a centri di raccolta per ingombranti in periferia, con l' accesso in maniera automatica ai soli utenti autorizzati tramite codice fiscale presente sulla tessera sanitaria . Una sorta di tentativo è stato avviato da poco in località Monte Trevi ma con box di vecchia generazione e riciclati dal piazzale della stazione di Sezze Scalo. Tentare non nuoce visti i dati… e in questo potrebbero essere molto di aiuto i comitati di quartiere che sono l'anima della città e le associazioni di volontariato per sensibilizzare il cittadino insensibile e segnalare invece quello che sporca. Si spera che queste proposte siano quantomeno considerate.

 

 

 

Sabato 12 novembre 2022, alle ore 18.00, presso il Centro sociale “Calabresi” in Sezze, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione di Sezze organizza la presentazione del volume di Mario Avagliano e Marco Palmieri Il dissenso al Fascismo. Gli Italiani che si ribellarono a Mussolini. 1925-1943 edito da qualche mese dalla casa editrice Il Mulino. All’incontro sarà presente l’Autore Mario Avagliano. Ernesto Rossi, uno degli antifascisti estensori del Manifesto di Ventotene, ebbe modo di scrivere: «Chi ha visto le interminabili sfilate in parata delle camicie nere, dei giovani, dei contadini, degli operai, degli atleti, dei preti, delle monache, delle madri prolifiche, chi ha assistito alle cerimonie nelle quali le più alte carichedello Stato facevano atto di devozione al regime, ed alle dimostrazioni oceaniche nelle maggiori piazze d'Italia, alle folle deliranti per il duce, può intendere quali sentimenti dovesse vincere chi continuava la lotta anche dopo superata la crisi per l'assassinio Matteotti: aveva veramente l'impressione di muovere all'assalto del Monte Bianco armato solo di uno stuzzicadenti». Stretti nella morsa fra repressione e consenso, i reduci dei partiti messi al bando e gli oppositori militanti del fascismo, ma anche coloro che erano semplicemente scettici, poco allineati o scontenti furono emarginati, incarcerati, inviati al confino, costretti all'emigrazione e sottoposti al controllo dell’Ovra, la Polizia segreta del Fascismo. Gli spazi per esprimere dissenso - con scioperi, proteste o in forme non organizzate e in ambito privato - erano limitati ed era rischiosissimo lasciarsi sfuggire anche soltanto una battuta di spirito, a causa delle spie e delle delazioni.

Gli Autori di questo libro, a partire dai rapporti delle prefetture, delle questure e dei carabinieri, le relazioni della censura, del Pnf e dell'Ovra, i giornali, i diari e le lettere dell'epoca, ricostruiscono le storie di una minoranza di italiani che, all'indomani del delitto Matteotti e fino alla caduta del regime, continuò a esercitare il dissenso. Con la presentazione di questo libro prende inizio una serie di incontri che l’Anpi di Sezze sta organizzando al fine di contribuire alla riflessione e al confronto fra i cittadini su tematiche che, a partire dalla storia interrogano la contemporaneità per una consapevole progettazione di un futuro in cui la piena dignità di ogni persona sia costantemente e integralmente garantita.

 

 

 

Non bastava il voltafaccia sul raduno dei giovani nè quello sul condono ai Novax nè quello più scandaloso sui camerati che a Predappio inneggiano al Duce. La portavoce della Commissione europea, l'altro giorno, ha bacchettato duramente il Governo Meloni ricordando che "non aprire i porti ai soccorsi in mare è illegale". E disumano! Lo sbarco immediato nel luogo più vicino e più sicuro è elemento costitutivo della civiltà occidentale e, guardacaso, è stato firmato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Meloni nasconde la testa sotto la sabbia dichiarando che non si tratta di naufraghi e non accenna, certo, ai benefici economici e finanziari del meccanismo di rimborso previsti dalla solidarietà europea. Cade, così, il castello di menzogne e di omissioni messe artatamente in piedi. La selezione tra gli arrivi, con molti poveretti strappati ai loro bambini e alle loro mogli, ricorda pratiche disumane del passato nazista! Il governo della Destra cade nel ridicolo mettendo in scena lo spettacolo demagogico della "linea dura". E' tuttavia opportuno sapere che la Germania offre asilo a più di un milione e mezzo di rifugiati e che la tanto amata Polonia (dalla Meloni, si intende) dà asilo a oltre un milione e mezzo di esuli. Tenere in mare per alcuni giorni i migranti, criminalizzare gli equipaggi che soccorrono i naufraghi, alimentare l'odio verso gli altri è raccapricciante. Con quali risultati? Arrendersi di fronte alle prime avvisaglie di ricorso alla magistratura e far sbarcare tutti; l'ennesima figuraccia di un Governo fondato sulla discriminazione e sul nazionalismo. Una figura meschina utile ad alzare la polvere per distrarre l'opinione pubblica dalle vere emergenze che attraversa il Paese a livello italiano ed europeo e che sta strozzando letteralmente molte famiglie. Il vero è che le risorse sono esigue e lorsignori non riusciranno a nascondere le bugie e le promesse fatte in campagna elettorale sul fisco, sulle pensioni, sul lavoro ai disoccupati. Nessuno ha la bacchetta magica, perciò non bisogna illudere e ingannare l'elettorato. Ma torniamo al tema. Il Trattato di Dublino, (ripeto) sottoscritto da Berlusconi nel lontano 2003, non è più corrispondente alla situazione attuale che è radicalmente mutata. Va modificato, ma per ottenere ciò occorre una forte coesione politica europea e non serve mostrare i muscoli ma relazionandosi con gli altri allo scopo di salvaguardare tutti i contraenti e gli interessi nazionali. Ciò bisognerebbe farlo capire a Orbàn, amico della Destra, che si oppone fortemente alla modifica del Trattato. Occorre affrontare e mettere fine alla tratta degli scafisti e di tutti coloro che lucrano sulla pelle dei migranti. Bisogna soprattutto dialogare con i Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. Bisogna distribuire i migranti secondo le reali  possibilità di accoglienza e di ospitalità di tutti i Paesi europei. Per ottenere risultati concreti non servono le urla e mostrare i muscoli ma credibilità, affidabilità, lealtà e rispetto deile regole. 

 

A Natale valorizziamo le visciole sezzesi. L’Amministrazione comunale di Sezze, nell’ambito del programma Natale Setino 2022, intende organizzare per il giorno 8 gennaio 2023, la 1° MANIFESTAZIONE SETINA DI PRODOTTI DA FORNO, al fine di valorizzare i prodotti tipici del territorio e per dare slancio all’economia del nostro paese che vanta un paniere ricco di eccellenze. A tal proposito la Giunta comunale ha deliberato una richiesta di co-finanziamento di 5 mila euro nei confronti di ARSIAL che nel regolamento approvato prevede “la concessione di patrocini per iniziative e manifestazioni di particolare rilievo economico-sociale e prestigio relativamente alla promozione della cultura dell’economia, della formazione, della ricerca ed innovazione del sistema agricolo ed agroindustriale regionale”.

 

Quando i sogni riesci veramente a toccarli con mano. E si concretizzano dopo anni e anni di impegno, sacrificio e tanta passione. E' la storia del team della Gokuhi Okuden Karate Do del Maestro Carlo Tosto, una realtà sportiva che da anni contribuisce alla sana formazione di ragazzi e ragazze di Sezze. Lo scorso 30 ottobre (fino al 5 novembre) il Team ha partecipato con grandissimi risultati alle gare del “World Championships - WKA 2022” a Ptestatyn nel Galles (Regno Unito). Si è trattato di un evento sportivo internazionale di grande prestigio. Il Team del Maestro Carlo Tosto era così composto: Enrico Malandruccolo, Manuel Tosto e Benedetta Forcina, della categoria cadetti, tutti convocati a seguito dei risultati conseguiti nel circuito nazionale di riferimento di Luglio scorso.

I ragazzi, oltre alla convocazione nelle rispettive categorie, sono stati scelti nella specialità Kata a squadre e anche per questa categoria hanno rappresentato il Team Giakam Italia – WKA. La Squadra Kata del Team Italia (Benedetta, Manuel ed Enrico) si qualifica in modo brillante: Benedetta qualificata nella specialità Kata, mentre Manuel ed Enrico accedono tutti e due in finale. Anche il Maestro Tosto accede in finale nei Master (+50 anni).

L'emozione è stata tanta per un Team che riscopre sempre di più maggiore unità e forza. Per chi li segue da anni sa quanto lavoro c'è dietro, quanti ostacoli e quanto controllo occorre per stabilire equilibrio tra corpo e mente. Ma i risultati alla fine arrivano ed il Team setino è stato travolgente. Il Maestro Carlo Tosto ci parla di questa nuova esperienza: “Voglio sottolineare che come ogni viaggio sportivo per tutti noi e per i ragazzi diventa un momento soprattutto di crescita per ognuno. Già vivere quei giorni nel Villaggio Sportivo - ci dice il Maestro Tosto con la voce rotta dall'emozione - ha davvero il suo fascino e una sottile bellezza. Il clima era davvero socievole e amichevole nel villaggio. E' stata anche l'occasione per esercitarsi nel parlare la lingua inglese studiata dai ragazzi e per visitare le favolose città come Liverpool, Manchester e Londra”. Il Maestro Carlo Tosto trasmette passione e tenacia a tutti i ragazzi che lo seguono da anni. “E' costruttivo il periodo che precede la gara - aggiunge - dove ti impegni a migliorare e curi tutti gli aspetti. La competizione sportiva ha delle regole e all'interno di queste regole tecniche e sportivi devi trovare il meglio di te ed esprimerlo. Ovviamente impari molto anche dagli avversari”.

Ringraziamenti dal Team setino per il Maestro Richard Vince, inglese, Ringraziamenti di fama (soprattutto nel circuito WKA) finalista e medaglia internazionale Argento nei Kata Master + 50, insuperabile nello splendido Kata Shito proprio nella finalissima; a Italo Scrocchia, Responsabile WKA per l'Italia e al Maestro Aldo Garofalo Coordinatore per il Karate nel Team Italia i quali hanno seguito la Squadra prima, durante e dopo con amore e passione.

Complimenti ragazzi e complimenti Maestro Tosto, Sezze è fiera e orgogliosa di voi.

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Ecco i risultati:

Kata Individuale

Manuel ed Enrico, è il caso di dire, dominano la finale Kata cadetti e se la giocano fino alla fine.

Manuel sarà Oro

Enrico Argento

Kata a squadre

La squadra Kata cadetti dei ragazzi va bene, ma il Galles non molla. Ci tiene con il fiato sospeso. Alla fine gli arbitrano alzano i punteggi. Le squadre sono alla pari. Tutto da rifare. Qui i ragazzi si superano e non c'è davvero storia. È Oro per l'Italia, con Benedetta, Manuel ed Enrico

Maestro di Kata +50

Oro Kata Master +50 Individuale anche per il Maestro Tosto, grande sull'aspetto tecnico e della concentrazione.

 

 

 

Pioggia di bollette TASI del 2015 per i cittadini setini. E' notizia di questi giorni che Equitalia sta inviando ai cittadini  bollette TASI , ossia quel tributo rimasto in vigore fino al 31 dicembre 2019.  Luigi Gioacchini, del movimento Iniziativa Sociale, interviene nel merito chiedendo lumi al primo cittadino Lidano Lucidi, intervenuto a suo tempo e quando non era sindaco, contro questo balzello. 

"A causa del "servizietto" che il Commissario Prefettizio, evidentemente considerata la "virtuosita'" e la trasparenza delle amministrazioni setine, si premuró di regalare ai sezzesi, stanno arrivando, da parte di "Equitalia" (Agenzia delle Entrate) che dal Comune di Sezze, all'epoca, non aveva neppure l'incarico alla riscossione, un mare di bollette TASI  risalenti al 2015. Ma il Comune, almeno in termini di autotutela - afferma ancora Gioacchini -  si sarà premunito di verificare che simili richieste non siano prescritte? Chissà se l'attuale sindaco ricorderà lo scontro che ebbe con me, su Facebook, nel quale si impegnò, qualora fosse diventato sindaco, ad abolire la decisione del Commissario di affidare la riscossione coatta ad Equitalia?".

Sopra il sindaco di Sezze Lidono Lucidi

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