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redazione

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Riceviamo e pubblichiamo riflessioni aperte da parte del prof. Alberto Filigenzi all’autore del libro di componimenti in dialetto sezzese “A raccolle ‘i vénto” di Franco Abbenda, all’indomani della sua presentazione avvenuta lo scorso 18 Gennaio a Sezze.

 

Caro Franco...

il tuo libro non soltanto arricchisce la biblioteca del dialetto sezzese ma desta anche i nostri sensi un po’ assopiti, disabituati a porre domande ed a far parlare quel “genius loci” che, come un’antica divinità naturale, custodisce e vigila sui luoghi delle nostre origini. Le poche cimase rimaste, le strette ed i selciati, le piazzette e gli slarghi panoramici non sono quasi mai motivi di suggestione nostalgica. Essi costituiscono le tappe di un percorso di testimonianza per riportare alla freschezza della vita ciò che non è più, sapendo che può rivivere solo in un confronto-tensione con il presente. Come  il poeta per Sezze, anche noi con la memoria ed i sensi pronti ci addentriamo per le strofe, tra le pagine del libro. Il motivo conduttore della raccolta  è già negli ultimi versi del primo testo poetico “A raccolle ‘i vénto”, una sorta di pròtasi. “Chi è che scrive ancora poesie?/ Chi guarda addò niciuno  s’arivota,/ chi sente gl’adduri che n’ci sto più/chi n’si stracca  di raccolle i’ vento.” Cioè chi raccoglie i segnali, le voci sommesse, le richieste di aiuto di luoghi abbandonati che chiedono dignità al proprio essere e che, tramite il poeta, sono presenti a quanti chiedono conforto, consigli per le sfide del mondo presente, per i pericoli ad esse sottese, per la preoccupazione per “e do iarà i’ paeso". Lo stile del tuo dialetto  è duttile: lento, denso e pausato nel richiamo di un cura, di un affanno (“Aspetto primavera”), nel fermare il tempo di una cena e riportarlo al “Quarto Ginnasio”, nel risentire i profumi, i sapori e gli aromi di campo (“La prima carcioffola”), ripido a precipizio nei bivi esistenziali de “Gl’attimo prima”, compostamente nostalgico (“ ’Ste dèci cose”), veristico rappresentativo con quel fotogramma dello sguardo perso oltre il finestrino di “Anime stracche”: “la laurea ‘n po’ più vicina/ la voglia di scappà  lontano”,  il comune destino  di “semo gente andata e ritorno”, drammatico evocativo nell’impeto giovanile, nello strazio senza fine (“Nu’ gli chiamate eroe”).  Infine, (“Ad occhi chiusi”), lo stile leggero con l’accento che si posa appena quando ripercorri corpo e mente gli scalini di discesa e risalita per quanto è alta Sezze. E lo fai con quel senso di legittimo possesso, quasi a dire: “atecco non si tocca”. 

 

Il Prof. Alberto Filigenzi

Riceviamo e pubblichiamo riflessioni aperte da parte del prof. Alberto Filigenzi all’autore del libro di componimenti in dialetto sezzese “A raccolle ‘i vénto” di Franco Abbenda, all’indomani della sua presentazione avvenuta lo scorso 18 Gennaio a Sezze.

 

 

Il tuo libro non soltanto arricchisce la biblioteca del dialetto sezzese ma desta anche i nostri sensi un po’ assopiti, disabituati a porre domande ed a far parlare quel “genius loci” che, come un’antica divinità naturale, custodisce e vigila sui luoghi delle nostre origini. Le poche cimase rimaste, le strette ed i selciati, le piazzette e gli slarghi panoramici non sono quasi mai motivi di suggestione nostalgica. Essi costituiscono le tappe di un percorso di testimonianza per riportare alla freschezza della vita ciò che non è più, sapendo che può rivivere solo in un confronto-tensione con il presente. Come  il poeta per Sezze, anche noi con la memoria ed i sensi pronti ci addentriamo per le strofe, tra le pagine del libro. Il motivo conduttore della raccolta  è già negli ultimi versi del primo testo poetico “A raccolle ‘i vénto”, una sorta di pròtasi. “Chi è che scrive ancora poesie?/ Chi guarda addò niciuno  s’arivota,/ chi sente gl’adduri che n’ci sto più/chi n’si stracca  di raccolle i’ vento.” Cioè chi raccoglie i segnali, le voci sommesse, le richieste di aiuto di luoghi abbandonati che chiedono dignità al proprio essere e che, tramite il poeta, sono presenti a quanti chiedono conforto, consigli per le sfide del mondo presente, per i pericoli ad esse sottese, per la preoccupazione per “e do iarà i’ paeso". Lo stile del tuo dialetto  è duttile: lento, denso e pausato nel richiamo di un cura, di un affanno (“Aspetto primavera”), nel fermare il tempo di una cena e riportarlo al “Quarto Ginnasio”, nel risentire i profumi, i sapori e gli aromi di campo (“La prima carcioffola”), ripido a precipizio nei bivi esistenziali de “Gl’attimo prima”, compostamente nostalgico (“ ’Ste dèci cose”), veristico rappresentativo con quel fotogramma dello sguardo perso oltre il finestrino di “Anime stracche”: “la laurea ‘n po’ più vicina/ la voglia di scappà  lontano”,  il comune destino  di “semo gente andata e ritorno”, drammatico evocativo nell’impeto giovanile, nello strazio senza fine (“Nu’ gli chiamate eroe”).  Infine, (“Ad occhi chiusi”), lo stile leggero con l’accento che si posa appena quando ripercorri corpo e mente gli scalini di discesa e risalita per quanto è alta Sezze. E lo fai con quel senso di legittimo possesso, quasi a dire: “atecco non si tocca”. 

 

Il Prof. Alberto Filigenzi

 

 

Un appuntamento con la poesia, con il dialetto, con la tradizione e con la storia di Sezze. Imperdibile e interessante incontro oggi pomeriggio alle ore 17,30 presso l’auditorio San Michele Arcangelo di Sezze per la presentazione del primo libro di poesia “A raccolle i vénto” di Franco Abbenda  “Zamamma”, sezzese purosangue da più generazioni. Si tratta di una raccolta inedita di poesie scritte con la passione di chi ama il suo paese, la sua lingua, i suoi odori, i suoi difetti.  Il libro, pagina dopo pagina, apre ai ricordi di una Sezze che sta perdendo molto del suo aspetto e delle sue antiche tradizioni. “Ho iniziato a scrivere in versi sezzesi nel 2010, ma solo recentemente ho concretizzato l’idea di pubblicare su carta tutti i miei componimenti scritti fino a qualche mese fa, inseguendo il sogno di contribuire a restituire una rinnovata centralità allo scritto su carta rispetto alla volatilità delle parole, ed al loro abuso e spesso vacuo, del dialetto posticcio virtuale sui social. La speranza – scrive Franco Abbenda - è che questa iniziativa possa riaccendere anche nei sezzesi del Terzo millennio un sincero orgoglio di appartenenza, invogliando i più giovani a scrivere in dialetto con stile e modernità linguistica”. Alla presentazione interverranno il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, Chiara Mancini, brillante autrice dell’introduzione del libro, il prof. Giancarlo Loffarelli e Lidano Grassucci. Proprio ieri in occasione del premio letterario Antonio Campoli svoltosi a Bassiano, terzo posto per una delle poesie scritte da Abbenda. 

Franco Abbenda

 

 

L’amministrazione comunale di Sezze si dichiara soddisfatta per la buona riuscita della giornata di ieri dedicata alla tutela dell’ambiente e ai comportamenti volti al rispetto dello stesso. Alla bella e utile manifestazione, inserita nel progetto “Sezze…ecologia e sostenibilità”, hanno preso parte gli alunni delle prime classi dell’Istituto Valerio Flacco i Sezze e quelle del Corradini.  “Il Comune di Sezze, attraverso la riscoperta e la valorizzazione degli usi e delle tradizioni locali e tramite la promozione e l’organizzazione di eventi e spettacoli dal vivo, tra le sue finalità istituzionali  - ha spiegato l’assessore alla scuola Giulia Mattei - ha da sempre manifestato una spiccata attenzione alla cura dell’aspetto socio-culturale e ricreativo della propria popolazione: manifestazioni quali ad esempio “ L’Estate Setina” o il “Natale Setino” ormai risultano pienamente consolidate, e hanno contributo a creare uno spirito di appartenenza al proprio territorio per tutta la collettività locale.  L’Amministrazione Comunale vuole però aggiungere degli elementi innovativi a questa propria peculiarità: l’idea infatti alla base del presente progetto è quella di consentire che tali attività ricreative destinate alla popolazione contribuiscano a veicolare nelle giovani e giovanissime generazioni comportamenti ispirati alla conoscenza e al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo di una cultura dello sviluppo sostenibile; mai come in questi ultimi anni si sente infatti parlare di sostenibilità, al punto che sembra essere un concetto radicato e condiviso dall’intera società”. Durante la manifestazione è stato rappresentato lo spettacolo teatrale “Stagioni in città”, ad opera dell’associazione “Matutateatro, liberamente ispirato a “Le Avventure di Marcovaldo” di Italo Calvino, il cui protagonista buffo e malinconico viene inserito in un contesto urbano pienamente antropizzato di una grande città e per questo va alla costante ricerca di lembi di natura ancora incontaminata in cui coltivare il proprio sogno di un “altrove”.  “Il pubblico a cui è stata rivolta la rappresentazione teatrale è quello delle classi prime delle scuole primarie. Sono loro infatti, attraverso questa rappresentazione artistica – ha concluso l’assessore -  i primi destinatari di un nuovo modello di educazione ambientale e alla sostenibilità”. A tutti i bambini alla fine dello spettacolo l’amministrazione comunale ha donato una borraccia riutilizzabile in acciaio per consumare bevande calde o fredde e su cui figura lo stemma del Comune di Sezze e della Regione Lazio, "Un gesto concreto - ha aggiunto la Mattei  - con cui questa amministrazione vuole fortemente sensibilizzare i giovanissimi alunni e futuri cittadini attivi, al riutilizzo dei beni durevoli al fine di ridurre il consumo della plastica".

 

L'assessore Mattei

 

 

“Il primo cittadino, capo dell’amministrazione comunale di Sezze, se la canta e se la suona. Tanto lo sa che il confronto e la discussione all’interno della vita cittadina è pari a zero”. Paolo di Capua, portavoce del comitato Acqua Pubblica di Sezze, si riferisce al vuoto politico e amministrativo che sta vivendo la città. Tre anni di amministrazione “che evidenziano il vuoto” ed “il fallimento” dell’azione di governo, tre anni "in cui la comunità è stata ulteriormente impoverita dalla politica del gambero". “Molte questioni restano irrisolte – afferma ancora Di Capua – il primo cittadino dica alla città quale questione è andata a buon fine nell’interesse dei cittadini negli ultimi 3 anni”. Per Di Capua è arrivata la fine di un ciclo politico e amministrativo. “Se il sindaco non riesce a cambaire passo e a generare una inversione rigenerativa – conclude – dovrebbe prendere atto della fine di una stagione e mandare tutti a casa dimettendosi. Tanto tra la gestione commissariata e l’attuale amministrazione comunale non esiste una differenza”.

 

 

 

Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Enzo Eramo, interviene sui social per delineare quelle che sono, dal suo punto di vista, le emergenze che vanno immediatamente affrontante. Raramente Enzo Eramo usa i social per parlare alla città e quando decide di farlo è perché è veramente urgente e necessario chiarire le posizioni politiche e amministrative su alcune vicende. “Ci sono emergenze  - scrive il presidente dell’assise cittadina - che al di là delle appartenenze e degli schieramenti, vanno affrontate e risolte improrogabilmente e urgentemente: le criticità della Scuola Valerio Flacco di Sezze Scalo; i parchi pubblici con particolare riguardo per le aree gioco e gli interventi sulla rete idrica con Acqualatina che ancora non risolve problemi strutturali  che si protraggono da anni”. Tra queste Eramo mette giustamente in primo piano le condizioni del plesso scolastico di via Bari a Sezze Scalo, un edificio che presenta numerose e gravi criticità come giustamente portato in luce dalla coalizione Biancoleone, con i consiglieri Di Palma, Moraldo e Martella, da Sezze Bene Comune, con le consigliere Palombi e Contento e dal movimento civico Impronta Setina. “Al primo posto c’è l’urgenza di intervenire e risolvere le criticità di un edificio che ospita i bambini. Ho ribadito durante la discussione sulla programmazione della nostra attività amministrativa, nel consiglio comunale dello scorso 28 dicembre, l’urgente bisogno di accendere un mutuo per la scuola Valerio Flacco Sezze Scalo, ritenendo positivo l'impegno che il Sindaco Di Raimo ha preso ma l'iter va accelerato”. Nei giorni scorsi questo edifico ha presentato tutta la sua vulnerabilità: parte dell’intonaco esterno nell’area d’ingresso alla palestra, infatti, è caduto giù, problema che ha costretto l’UTC a transennare l’area. Altro tema affrontato dal presidente del consiglio comunale di Sezze è quello  inerente il servizio offerto dalla società Acqualatina. Ancora tanti i dissevizi per molti utenti e per diverse località del paese.  “Per quanto riguarda Acqualatina – ha scritto Eramo -  occorre una protesta ufficiale ed il voto contrario sul prossimo bilancio perché a due anni di distanza non ha ancora iniziato i lavori di ammodernamento della rete nonostante le promesse fatte durante alcuni incontri pubblici. Scuola, infanzia e servizio idrico sono priorità nelle priorità. Non possono conoscere divisioni o personalismi”. Per l’esponente del Pd “si amministra con il senso del ruolo e dando senso al proprio ruolo. Non pensando di avere una risposta per tutti i problemi ma semplicemente stabilendo con chiarezza delle priorità all'interno di una idea di città”.

L'area della Flacco transennata

 

 

Il capogruppo in Provincia delle Civiche Pontine Rita Palombi ha scritto una lettera al presidente della Provincia di Latina Carlo Medici e a tutti i responsabili del settore viabilità per segnalare lo stato di pericolosità della strada provinciale Via degli Archi, tra i Comuni di Sezze e Sermoneta, teatro in passato e nei giorni scorsi di incidenti mortali. Nella missiva la Palombi ricorda di aver già sollevato tempo fa il problema della pericolosità dell’arteria al fine di chiedere provvedimenti di messa in sicurezza dell’incrocio e della strada stessa, attraverso il ripristino del manto stradale e della segnaletica orizzontale e verticale. Con la lettera di oggi torna a chiedere urgentemente interventi per evitare nuovi incidenti stradali. Via degli Archi resta una strada molto trafficata e snodo di collegamento con l’appia e con l’intero territorio provinciale. E’ urgente quindi un intervento di messa in sicurezza.

 

Conto alla rovescia per un grande evento tutto setino ma che per qualità ed importanza che ricopre da anni ha ben oltrepassato i confini provinciali. Conto alla rovescia per ascoltare e rivivere la poesia e la musica di Faber. Sabato prossimo, 11 Gennaio, a 21 anni esatti dalla morte del grande cantautore genovese, con inizio alle ore 21 presso l’Auditorium Costa di Sezze, andrà in scena la diciottesima edizione del concerto tributo a Fabrizio De André. Diventato ormai un appuntamento tradizionale delle manifestazioni culturali del Natale setino, con il patrocinio del Comune di Sezze, la manifestazione di quest’anno, organizzata dall’Associazione culturale LE COLONNE e diretta dall’ideatore dell’evento Franco Abbenda, vedrà come protagonisti principali il gruppo musicale LE STORIE DI IERI. Già presenti in precedenti edizioni, la coverband di musicisti provenienti da diversi paesi del sud pontino, torna al Costa nella nuova formazione ben assortita; composta da voci, due chitarre, flauto, tastiere, basso e batteria, la band salirà sul palco per eseguire un repertorio di pezzi arrangiati fedelmente agli originali di De André, con particolare risalto ai grandi successi sempreverdi. Nel corso della serata sono previste letture introduttive e due brevi intermezzi musicali: un duo chitarra e voce femminile ad aprire la serata, ed un trio tutto al maschile con voce, basso e fisarmonica nell’intervallo. Come ogni anno, il concerto sarà l’occasione per devolvere in beneficienza la cifra residua, fatte salve le spese organizzative e istituzionali. Il biglietto è di 10€. Una manifestazione di qualità e spessore da non perdere.

 

Non bastano gli ammanchi, gli evasori, le mancate entrate, gli squilibri e le anticipazioni di cassa. La difficile situazione finanziaria, tale da far richiedere anche al Comune di Sezze fondi per prevenire il dissesto, è aggravata da mancati pagamenti e per interessi che lievitano di giorno in giorno legati a ricorsi per decreti ingiuntivi. Se ne parlerà nel prossimo Question Time grazie alle diverse interrogazioni presentate dai consiglieri comunali del BiancoLeone, avamposto di presenza e garanzia su molte problematiche presenti in città. Serafino Di Palma, Paride Martella e Giovanni Moraldo, infatti, hanno protocollato una serie di interpellanze tra cui quella inerente il ricorso presentato dalla MYO Spa. Il credito avanzato da questa società per mancati pagamenti per emesse fatture di materiale di cancelleria ammonta ormai quasi a 10 mila euro, considerato che le fatture da pagare risalgono al 2009. I consiglieri chiedono al comandante della Polizia Locale Lidano Caldarozzi delucidazioni in merito dato che sembrerebbe materiale acquistato per il Comando della Polizia Locale.  Sempre di mancati pagamenti parla un’altra interrogazione presentata al sindaco dal BiancoLeone. Questa volta la somma si aggira intorno ai 17 mila euro rispetto ai 12 mila da pagare inizialmente e sono relativi alla sentenza del Tar di Latina 635 /2019. I consiglieri di opposizione si chiedono perché “con riferimento alla sentenza per l’esecuzione del giudicato sul decreto ingiuntivo della ditta Esse CI, il Comune di Sezze non ha effettuato i pagamenti entro i tempi dovuti facendo aumentare il debito”. 

 

 

"La costruzione del nuovo depuratore è stata finalmente completata. Oggi si terrà il taglio del nastro di una delle opere più importanti degli ultimi 20 anni". Con queste parole l'amministrazione comunale di Sezze parla dell'inaugurazione del nuovo depuratore tenutasi questa mattina a Sezze Scalo alla presenza di autorità istituzionali locali e regionali. Si tratta di un'opera e di un intervento che veramente potrebbero significare un primo importante passo per la tutela del territorio comunale come ha detto il sindaco Di Raimo intervenuto, un'opera che migliora la qualità della vità della nostra comunità e tutela il territorio comunale. La grande opera è stata iniziata dall'ex amministrazione Campoli nel 2014, proseguita per oltre 2 anni e mezzo e conclusa dall'attuale amministrazione guidata dal sindaco Sergio Di Raimo. L'impianto di depurazione venne approvato dal consiglio comunale nel 2008 ed inserito nel piano triennale delle opere pubbliche per un importo totale di euro 5.400.000 di cui 4.000.00 provenienti da un finanziamento regionale e la restante somma di 1.400.000 da fondi del bilancio comunale.

 

 

 

Il taglio del nastro

 

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