Una raccolta differenziata bocciata, senza possibilità di appello. Un vero disastro per il Comune di Sezze, fanalino di coda della Provincia di Latina. La normativa italiana fin dal 2006 stabiliva che gli ATO costituiti o i Comuni avrebbero dovuto raggiungere l’obiettivo del 65% della raccolta differenziata già entro il 31 dicembre del 2012. A questa normativa sono successivamente intervenute delle deroghe per raggiungere l’obiettivo del 65% entro il 2020. A Sezze siamo all’anno zero, con percentuali veramente vergognose. L’andamento degli ultimi anni fa capire di cosa stiamo parlando, con percentuali di conferimento del Comune di Sezze ancora bassissime. In tre anni, e cioè dal 2016 al 2019, siamo addirittura peggiorati rispetto ad atri Comuni che con difficoltà hanno comunque risalito la cima. I consiglieri comunali dell’opposizione, compatti più che mai, hanno presentato al riguardo una mozione che deve essere – per regolamento – discussa entro 20 giorni. “La percentuale di raccolta differenziata a Sezze nell’anno 2019 del 21,62% ci vedrà sicuramente posizionati al penultimo posto in Provincia di Latina – leggiamo nella mozione presentata oggi - con gravi ripercussioni in termini di immagine. Nonostante tutti i finanziamenti assegnati dalla Provincia di Latina per il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, il comune di Sezze diventa in Provincia fanalino di coda, con Comuni che hanno raggiunto l’85% di R.D. Al Comune di Sezze nell’anno 2020 il costo del servizio raccolta rifiuti urbani sarà di circa di 4.300.000,00 Euro, mentre la PMF con incarico professionale conferito dalla stessa SPL per l’affidamento del servizio di realizzazione di un progetto tecnico-finanziario mirato alla riorganizzazione ed efficientamento del servizio di Igiene urbana ed incremento della raccolta differenziata aveva proposto due soluzioni: soluzione 1 - Porta-a-porta spinto costo annuo pari ad € 2.374.075; Soluzione 2 – Raccolta mista ingegnerizzata costo annuo pari ad € 1.727.627”. I sei consiglieri comunali Serafino Di Palma, Paride Martella, Giovanni Bernasconi, Rita Palombi, Eleonora Contento e Giovanni Moraldo chiedono quindi che in materia del servizio di raccolta RSU e di raccolta differenzaita sia avviata una attenta riflessione in seno al Consiglio Comunale per invertire la rotta ed adottare misure correttive per un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio. Si chiede al sindaco che “venga fatta in Consiglio Comunale una ricognizione del servizio di raccolta RSU e di R.D. per affrontare tutte le criticità esistenti ed avviare un nuovo piano di riorganizzazione del Servizio”.