Una lettera del Comune di Sezze informava Giampiero Cipriani, presidente del centro sociale Anziani "Ubaldo Calabresi", che dal 15 giugno scorso i locali potevano riaprire rispettando le misure imposte dalla Regione Lazio contro il covid19. Da quella data però, mentre nel centro sono state svolte iniziative di associazioni culturali, sono stati proiettati film ed i locali sono stati utilizzati anche come sportello di richiesta per il bonus di 600 euro, il centro sociale è rimasto chiuso e gli anziani della città dimenticati. Giampiero Cipriani, presidente del centro, ieri pomeriggio ha iniziato una protesta affiggendo dei cartelli ai cancelli con su scritto: “Anziani di Sezze bocciati, sedotti e abbandonati”. In sostanza l’amministrazione comunale di Sezze se ha permesso delle attività nel centro chiedendo giustamente distanziamento sociale, controllo della temperatura con termo scanner e igienizzazione all’ingresso, per gli anziani questo non è stato possibile. “Ho scritto lettere al Comune per avere informazioni e per riaprire il centro con tutte le misure necessarie ma non ho mai avuto nessuna risposta – ci dice Cipriani – gli anziani della città sono 5 mesi che non possono entrare nei locali e non sanno cosa fare, sono stati abbandonati, mentre in questi mesi però il centro anziani ha accolto iniziative varie”. In molti si chiedono perché tale rigidità degli organi comunali non venga utilizzata anche per altre situazioni molto più gravi, a partire dalla movida nelle piazze del centro storico di Sezze. Speriamo che presto il sindaco possa accogliere le richieste degli anziani di Sezze nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge e che ci siano da parte dell’assessorato ai servizi sociali e alla cultura idee e progetti alternativi per permettere a tutti di vivere la città e non restare impantanati aspettando chissà cosa, oppure una normalità che come la conosciamo tutti non tornerà più.