Le prime impressioni contano e hanno un valore in qualsiasi situazione e contesto. Se nella prima seduta consiliare è andata in scena una sorta di improvvisazione generale, basata quasi per tutti sul presappochismo e sull’inosservanza quasi generale del regolamento comunale (ad esempio un assessore non può prendere parola durante una discussione come avvenuto nella prima seduta ma solo se interrogato; oppure l'inosservanza dei protocolli anti covid basato sull'uso delle mascherine), altrettanto vale l’impressione che abbiamo avuto sulle opposizioni consiliari, molto eterogenee e difficilmente compatte nei ruoli. Dai banchi delle minoranze sono emerse differenze di vedute difficilmente colmabili, con un Serafino Di Palma ad esempio che dovrebbe condividere adesso un percorso comune con chi ha politicamente criticato per anni. Questa però non è l’unica criticità emersa. Le posizioni di Di Raimo e Uscimenti sono sembrate un tantino distanti, con il primo incredibilmente accomodante e fin troppo collaborativo, mentre il secondo critico e fermo sulle sue posizionI quando lo ha ritenuto necessario ma non necessariamente chiuso al confronto. In stand by invece Ferrazzoli. Da una prima idea sembrerebbe, insomma, che pochi saranno i punti in comune su cui tutta l’opposizione potrà fare squadra, o almeno questo sembra essere il primo segno lasciato ai più. Vedremo se come già accaduto ci sarà un gruppo granitico, una opposizione compatta su temi e battaglie da portare avanti, o se al contrario ognuno andrà per la sua strada. Ricordiamo la passata opposizione, unita in più occasioni e su disparati temi, anche se lo stesso gruppo poi è andato in frantumi nel momento della decisione delle candidature da mettere in campo.