Alessandro Mattei
La scoppola delle Europee. Sezze diserta le urne
Quando perdi, non perdere la lezione… ma Sezze fa sempre caso a parte. Un'altra scoppola è servita . Ieri notte alle ore 2.41 i risultati ufficiali delle Elezioni Europee. Il primo dato sconcertante che esce dalle urne è quello del calo dell’affluenza, un trend che si conferma ad ogni tornata elettorale purtroppo. A Sezze su 17.763 elettori sono andati a votare solo 6.720 e cioè il 37,83% degli aventi diritto. Sezze dopo Ponza è la città dove in massa sono state disertate le urne, un dato impressionante da non sottovalutare come invece continuano a fare i politici locali.
Tra i simboli di partito invece Fratelli d’Italia si conferma primo partito setino con 2217 voti e con una percentuale di 34.24. Evidente e indicativo il lavoro svolto del coordinamento locale di Fdi. Il Partito Democratico invece si ferma a 1326 preferenze con una percentuale del 20.48 nonostante gli organi di partito rinnovati e l'impegno speso in prima persona del consigliere regionale La Penna. Male anche il partito di Forza Italia, con 884 preferenze e con un 13,65 di percentuale. Mezza maggioranza consigliare e mezza opposizione hanno sostenuto questa bandiera ed il risultato è stato indubbiamente deludente. Un figuraccia barbina. Regge il M5S con 549 preferenze e cala come ovunque la Lega che arriva ad un misero 8 % con 522 voti. Male anche Stati Uniti d’Europa sostenuto da alcuni consiglieri ed ex consiglieri comunali di Sezze perché non va oltre le 366 preferenze. Servirà la lezione? No, già da oggi ci saranno i menefreghisti e chi continuerà a mettere la testa sotto la sabbia.
Il piccolo principe degli alunni di Melogrosso che tanto ci ha emozionato...
Non è stata una semplice recita di fine anno scolastico, organizzata per salutare alunni e genitori, ma è stato ben altro. Gli alunni della classe quinta del Plesso Melogrosso dell'Istituto Comprensivo Valerio Flacco di Sezze, ieri pomeriggio, hanno preso parte ad una vera e propria pièce teatrale, ad uno spettacolo bello ed emozionante nato sul racconto de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Si è trattato di un lavoro di mesi, intenso, certosino, realizzato e diretto dall’insegnante Graziella Tasciotti, la quale ha voluto lasciare un prezioso ricordo ed una esperienza unica agli alunni a coronamento del suo pensionamento. Lo spettacolo Il piccolo principe è andato in scena presso i locali del CineTeatro Evado di Sezze, alla presenza dei genitori e dei parenti degli alunni che si sono “diplomati” a conclusione di un percorso scolastico che li ha visti crescere, spiccare il volo verso nuove esperienze e verso quella che per loro sarà l’inizio dell’adolescenza. Lo spettacolo, a cui ha partecipato anche il sindaco di Sezze e altre autorità, è stato ricco di interventi, curato nei dialoghi, nei dettagli scenografici e nei costumi, così come nelle musiche scelte. Balli, canti e recitazione hanno commosso il pubblico che è rimasto colpito da tanta bravura e disinvoltura da parte degli alunni attori. Uno spettacolo talmente bello che merita di essere inserito nel calendario degli eventi dell'Estate Setina, come probabilmente lo sarà. E allora complimenti a tutti, alle maestre Graziella Tasciotti, Antonietta Vitelli, Luciana Ulgiati, Giulio Ricciardoni, Fabiola Favale, Loretta Rieti e Emanuela Ferrari. Complimenti soprattutto agli alunni che hanno interpretato e raccontato il Piccolo Principe con passione e tanta emozione, la stessa che hanno trasmesso a tutti noi.
Sulla commemorazione di Luigi Di Rosa dette cose senza senso
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal prof. Giancarlo Mancini, presidente dell’ associazione Araba Fenice e del Centro Studi di Storia contemporanea Luigi Di Rosa, indirizzata al sindaco di Sezze Lidano Lucidi e a tutta l'amministrazione comunale, relativa ad una discussione nata in seno all'ultima seduta di consiglio comunale del 29 maggio scorso.
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In riferimento a quanto discusso in apertura dell’ultimo Consiglio comunale relativamente alla cerimonia di commemorazione di Luigi Di Rosa, tenutasi lo scorso 28 maggio presso il monumento dedicato ai Martiri dell’antifascismo, l’associazione Araba Fenice ritiene di dover intervenire per chiarire alcuni punti, poiché è stata tirata in ballo pur senza essere mai esplicitamente nominata.
Il Consigliere Armando Uscimenti, che ringraziamo per la sensibilità, ma da noi non delegato, ha evidenziato l’assenza dell’Amministrazione comunale alla suddetta cerimonia negli ultimi due anni. Si precisa, però, che nel 2023, il Sindaco, dott. Lidano Lucidi, come da lui stesso ricordato, ha presenziato all’inaugurazione del Centro Studi “Luigi Di Rosa” (sito in una stanza concessa presso la Biblioteca comunale dalle precedenti Amministrazioni e confermata da quella attuale) e ha delegato il Consigliere Daniele Piccinella a partecipare in sua vece, con la fascia tricolore, alla commemorazione dello stesso anno. Non corrisponde a verità, quindi, l’assenza dell’Amministrazione in quell’occasione.
Dispiace sottolineare, però, che in merito a quest’anno su nessun organo di stampa o canale ufficiale del Comune si è fatta menzione della ricorrenza, come invece giustamente avviene per altre situazioni. Il Sindaco e il Vicesindaco, inoltre, nelle loro dichiarazioni in Consiglio, hanno poi confuso i ruoli: se l’associazione organizza privatamente, da 13 anni, un Premio nazionale di storia contemporanea dedicato a Di Rosa con iniziative che hanno luogo nel mese di maggio e – previa richiesta di autorizzazione a chi di competenza – il corteo che da Piazza IV novembre porta al luogo dell’omicidio, la commemorazione ufficiale è invece da sempre prerogativa del Comune, che depone una corona ed invita la cittadinanza a partecipare. Negli anni precedenti, la consuetudine ha visto l’associazione, come organizzazione privata, ricevere l’invito del sindaco pro tempore a prendere parte all’evento, cosa che questa volta non è avvenuta. Non spetta, dunque, all’Araba Fenice dover organizzare la cerimonia, invitare qualcuno o dare la parola a chicchessia, come peraltro rammentato dal Consigliere Uscimenti. Si ricorda, infatti, al Vicesindaco, dott.ssa Michela Capuccilli, che la cerimonia di commemorazione è già di competenza delle Istituzioni e che quindi non ha senso dire, come da lei sostenuto in Consiglio, che “se vogliamo istituzionalizzare, dobbiamo noi [l’Amministrazione] organizzare la commemorazione di Di Rosa l’anno prossimo”. Tuttavia, durante il corteo e soprattutto durante la commemorazione del 28 maggio scorso, né il Gonfalone – che simboleggia l’intera comunità di Sezze – né la fascia di rappresentanza del Sindaco erano presenti. Solo al termine del discorso del Presidente dell’associazione, prof. Gian Carlo Mancini, che ha espresso il suo disappunto per l’assenza delle Istituzioni, e in seguito ad una sua diretta domanda (“Lei è qui in veste privata o come rappresentante dell’Amministrazione?”) la Capuccilli ha risposto di essere presente come libera cittadina, ma di avere la fascia tricolore in borsa.
Per quanto riguarda la questione relativa al Patrocinio sollevata dal Sindaco, non capiamo cosa questo discorso abbia a che fare con la mancata presenza dell’Amministrazione la mattina del 28 maggio e tranquillizziamo il dott. Lucidi di non averne fatto richiesta per gli eventi legati al Premio. Sebbene riteniamo che il Patrocinio sia un modo per sentirsi parte di una comunità, con amarezza abbiamo constatato che la concessione dello stesso non apporterebbe alcun beneficio agli eventi dell’associazione, ma solo visibilità all’Amministrazione. Lo scorso anno, nonostante il Patrocinio – che prevedeva l’utilizzo gratuito di alcune strutture comunali da noi prenotate con largo anticipo –, abbiamo scoperto casualmente, tramite Facebook e a ridosso delle manifestazioni, senza alcuna comunicazione, che le stanze erano state occupate negli stessi giorni e nei medesimi orari da iniziative dell’Amministrazione, costringendoci a chiedere in affitto, all’ultimo momento, un locale privato. Alla richiesta di delucidazioni, purtroppo non abbiamo ricevuto risposta.
Per chiarezza, comunque, l’Araba Fenice ci tiene a far sapere che tutte le spese necessarie alla riuscita delle iniziative da lei promosse negli ultimi anni sono a carico del Presidente dell’associazione e/o di piccoli e sporadici contributi esterni. L’invito che il Sindaco sostiene di aver esteso all’associazione, infine, si riferisce all’inserimento della manifestazione in memoria di Di Rosa all’interno del contenitore “Il maggio dei libri”; evento sicuramente lodevole, ma che nulla ha a che fare con le tematiche trattate dal Premio che, proprio per il suo significato, non dovrebbe essere equiparato ad altre iniziative. Ecco perché, ringraziando, abbiamo declinato l’offerta.
L’Araba Fenice è sempre stata aperta al dialogo e al confronto perché convinta che la collaborazione e l’impegno possano essere motivo di arricchimento per il paese. Per tale ragione, sarà ben lieta di accogliere l’impegno che il Vicesindaco si è assunto la mattina del 28 maggio ad organizzare un incontro per una proficua collaborazione futura, auspicando che ciò avvenga il prima possibile.
Il Presidente dell’Araba Fenice e del Centro Studi di Storia contemporanea Luigi Di Rosa
Prof. Gian Carlo Mancini
In scena gli ultimi giorni della vita di Giacomo Matteotti
Domenica 9 giugno 2024, alle ore 18.00, presso il CineTeatro Evado di Sezze in via Melogrosso 2, torna in scena il testo teatrale di Giancarlo Loffarelli diecigiugnoventiquattro, prodotto dall’Associazione culturale “Le colonne”, in occasione del Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno 1924.
Per questo testo, Giancarlo Loffarelli, Direttore artistico della Compagnia teatrale “Le colonne”, nel dicembre 2021, ha vinto il 1° Premio al Concorso nazionale di drammaturgia “In punta di penna” di Castelfranco in provincia di Pisa. Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il premio:
“Con un sapiente dosaggio di esprit narrativo e ricostruzione documentaria, l’autore tratteggia in maniera originale e coinvolgente una delle figure più significative della storia d’Italia, Giacomo Matteotti. Significativa invenzione drammaturgica è che la sua vicenda umana e politica sia raccontata attraverso il punto di vista di un personaggio di fantasia: una collaboratrice domestica nonché testimone diretta dei fatti che precedettero l’omicidio del 10 giugno 1924. La “deposizione” della donna, che si rivolge direttamente al pubblico, è inframezzata da scene in cui assistiamo alle discussioni tra Matteotti, la moglie Velia Titta e i compagni di partito. Ne esce così un affresco dai contenuti impegnativi, ma dipinto con mano leggera e arricchito da gustosi dettagli quotidiani.”
Dopo il debutto, nel gennaio 2023, lo spettacolo è andato in tournée in diverse regioni d’Italia, dal Friuli alla Puglia. In occasione della sua rappresentazione al Premio nazionale “Mascherini” di Azzano Decimo, Marina Eianti ha vinto il Premio come “Migliore attrice”. In occasione della sua rappresentazione al Premio nazionale “Di scena” di Fasano, lo spettacolo ha vinto il Premio della Critica. Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio da parte del “Comitato nazionale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti”.
Ambientato a Roma nel 1924, il dramma mette in scena gli ultimi giorni della vita di Giacomo Matteotti. La vicenda procede avanti e indietro nel tempo ricostruendo il percorso politico di Matteotti e le motivazioni del rapimento e della sua uccisione. Comincia la sera del 10 giugno 1924, quando Giacomo Matteotti, uscito di casa nel pomeriggio per recarsi alla biblioteca della Camera dei deputati, con una grossa busta contenente dei documenti, non fa rientro per cena. Il 30 maggio, Matteotti aveva tenuto un discorso presso la Camera in cui aveva denunciato i brogli e le violenze con cui i fascisti avevano vinto le elezioni politiche appena celebrate. Il giorno dopo la sua scomparsa, l’11 giugno, in occasione del dibattito in aula sull’esercizio provvisorio del bilancio, Matteotti si era riproposto di dimostrare la falsità del bilancio presentato da Mussolini nonché di rendere pubblici i documenti provanti un’operazione di corruzione con cui il governo presieduto da Mussolini aveva firmato una convenzione a favore della Compagnia petrolifera americana Sinclair Oil per l’estrazione e il commercio del petrolio italiano in Libia.
Tutto è raccontato dal punto di vista della domestica di casa Matteotti, Anna (interpretata da Marina Eianti), una donna del popolo che rappresenta un vero e proprio “personaggio-coro”. Con lei, unico personaggio creato dalla fantasia dell’Autore, quattro personaggi storici: Giacomo Matteotti (Giancarlo Loffarelli), la moglie Velia Ruffo (Luigia Ricci), Filippo Turati (Marco Zaccarelli) e Giuseppe Modigliani (Emiliano Campoli).
Tecnico audio è Armando Di Lenola, tecnico luci Fabio Di Lenola, mentre il lavoro sartoriale dei costumi è di Maria Teresa Rieti.
Il biglietto d’ingresso è di €. 10.00.
Giacinta Pacifici e Superio De Magistris raccontati a scuola
La vita della nobildonna Giacinta Pacifici, unita in matrimonio al patriziato setino Superio De Magistris, e la storia del suo patrimonio donato per l’istruzione pubblica della città e della successiva nascita delle prime classi del Ginnasio di Sezze, sono state al centro di una interessante iniziativa promossa ieri per i piccoli alunni della classe quarta del Plesso Melogrosso di Sezze. L’idea, nata da un argomento della tesi di laurea “Storia ad evoluzione del sistema scolastico a Sezze” dell’insegnante Valentina Savelli, accolta con favore dalla Preside Carolina Gargiulo, è stata l’occasione per raccontare e spiegare ai bambini il ruolo fondamentale che ebbero i due illustri concittadini per lo sviluppo dell’istruzione scolastica setina.
Al doposcuola hanno preso parte il prof. Giancarlo Onorati, storico, scrittore e ricercatore, il quale ha introdotto il tema dell’incontro; le maestre Valentina Savelli, Loredana Rosella e Loretta Rieti e gli attori della Compagnia teatrale Nemeo Annamaria Bovieri e Tony Piccaro, proprio nei panni di Giacinta e Superio.
Per l’occasione è stato presentato un libro digitale sulla storia di Giacinta realizzato dalla maestra Savelli con la voce narrante di un suo alunno di Terracina Gabriele Tonini, poi sviluppato con la collaborazione degli alunni di Sezze guidati dalle maestre Rosella e Rieti. L’incontro si è concluso con l’esposizione di racconti fantastici e una recita in dialetto sezzese da parte degli alunni, e con un gustoso cioccolato “alla sezzese” offerto dalla collaboratrice scolastica.
Siamo sicuri che questo tipo di scuola sia quella giusta, che la strada dell'insegnamento, per colpire il cuore e lo spirito degli alunni, debba farsi sentiero, strada battuta, terra e confini non tracciati.
Siamo convinti che parlare di noi vuol dire parlare degli altri e di una storia che si fa comunità.
E allora complimenti al Plesso Melogrosso, alle insegnanti, agli alunni, che con una piccola ma significativa iniziativa sono riusciti ad emozionare e a raccontare la storia dei nostri avi, la storia che si è fatta vita, scuola e formazione per la nostra comunità.
IL prof. Onorati e la maestra Loredana Rosella
Annamaria Bovieri e Tony Piccaro nei panni di Giacinta e Superio
Nessun cambio di vertice nella SPL. Ottaviani resta al comando
Da via Diaz smentiscono voci di corridoio che vedevano un cambio dei vertici in SPL Sezze. Antonio Ottaviani, il manager al comando della municipalizzata dal novembre del 2022, secondo alcune fonti sarebbe stato in procinto di dimettersi per lasciare il posto ad un ex consigliere comunale di Sezze vicino al sindaco Lidano Lucidi. Un avvicendamento in realtà senza logica alcuna, considerando che l’amministratore unico della SPL Sezze gode di ottima stima e fiducia all’interno della maggioranza per quanto sta facendo in merito alla gestione dei rifiuti in città. Insomma, quella del cambio di poltrona sarebbe solo un “pettegolezzo” non giustificato nemmeno da una staffetta tra tecnici esperti, in quanto il nome dell’ex politico che circolava poco aveva a che fare con un ruolo gestionale e manageriale nel settore dei rifiuti, e il sindaco Lucidi nel suo mandato di governo aveva ben delineato il profilo della persona che avrebbe ricoperto l'incarico di amministratore unico della SPL. Insomma da Palazzo De Magistris smentiscono: sono solo chiacchiere…
Il Maestro Tosto primo sul podio della coppa italia dell'EPS CONI ASI
Il Maestro Carlo Tosto ha vinto la Coppa Italia organizzata a Frosinone dall'EPS CONI ASI, nella categoria Kata Open Master. Un nuovo ed importante traguardo personale e per il team Gokuhi Okuden Karate Do di Sezze Scalo. Si tratta della penultima gara nazionale prima del Mondiale WKA che si svolgerà a Malta a fine ottobre, mentre il 9 giugno sarà impegnato al 32° Trofeo Città di Taviano, altra gara importante. “Voglio ringraziare come al solito gli organizzatori, in questo caso ASI EPS CONI e anche il Maestro Aldo Garofalo che - come ha sempre fatto - mi è stato molto vicino anche stavolta (nonostante l'incarico avuto all'ultimo minuto come Responsabile degli Ufficiali di Gara, per sostituire il Maestro Angelo Saviano, che ha avuto problemi di salute). Per quanto riguarda la gara da parte mia ho celato una tecnica "un po' nervosa" che mi ha fatto faticare più del solito nel controllo. Era come stare in sella a un cavallo irrequieto. Comunque tutto insegna, ma sicuramente sto invecchiando e questa è una nuova sfida dal punto di vista sportivo. Queste categorie (Open Master o semplicemente Master, per fasce d'età) introdotte da qualche decennio, permettono, a chi vuole, di continuare migliorare se stesso attraverso le competizioni, così come ha fatto anche da giovane. Io le trovo formative. Forse imparo più adesso che anni addietro”, ha commentato il M° Tosto. Insomma complimenti a questo team che con perseveranza e sacrificio porta avanti una disciplina che oltre l’aspetto sportivo insegna al rispetto verso gli altri e verso se stessi.
“Adda passà 'a nuttata". La crisi della politica e il disorientamento generale
“Adda passà 'a nuttata”!
Con questa battuta Edoardo De Filippo chiudeva la commedia Napoli Milionaria, nel terzo atto, quando ormai è sera e dopo estenuanti ricerche viene finalmente trovato il farmaco che promette di salvare la vita di Rituccia, la figlioletta di Gennaro e Amalia.
Insomma una speranza in più al superamento di una crisi, di una difficoltà, una frase diventata un monito e che metaforicamente mi fa riflettere sulle diverse “crisi” che anche la nostra città e la nostra comunità sta soffrendo, come un po' tutti senza fare del vittimismo.
Dalla politica e alla fine di molti partiti, dalle manifestazioni di violenza a quelle di maleducazione e degrado cui stiamo vivendo, siamo un po' tutti disorientati, fortemente preoccupati, in un equilibrio instabile come recita una bella canzone.
Nel giro di pochi anni la Sezze che abbiamo conosciuto e amato è di nuovo cambiata in un giro vertiginoso di valzer. Siamo stati catapultati dentro un Luna Park impazzito e ne siamo usciti ubriachi di menefreghismo e indifferenza generale. Sembra un secolo ma solo ieri uscire di casa la sera non era così angosciante per i nostri genitori. Quando per la città, bene o male, ci si conosceva tutti e tutto era definito e prestabilito nell’ordine delle cose giuste e normali. Oggi non è più così, o almeno non è più scontato, e subire questa diversità fondamentalmente crea un ulteriore scollamento del tessuto della nostra comunità che rischia di diventare una frattura insanabile per le future generazioni.
E allora la politica, le tante associazioni di volontariato, la cosiddetta società civile deve urgentemente e necessariamente mettersi intorno ad un tavolo e trovare nei giovani le risposte ai bisogni dell’intera comunità. E’ un impegno inderogabile di tutti e di ciascuno interrogarsi seriamente sui cambiamenti velocissimi che non riusciamo nemmeno a percepire... figuriamoci a comprendere e affrontare.
Speriamo di essere tutti all'altezza, di trovare anche noi quel farmaco tanto cercato nella commedia napoletana, pronto a guarire queta nostra città che sembra sì ringiovanita, ma senza nessuna voglia di mettere la testa a posto. La buona politica e le giuste associazioni e categorie non devono aspettare altro.
Il Centro Antiviolenza già presente a Sezze dal 2015
Si riportano le dichiarazioni del capogruppo del Pd di Sezze Armando Uscimenti, in merito alla notizia dell'apertura del centro antiviolenza pubblicata dalla Giunta Lucidi ieri sui social.
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"Apprendo con piacere che a giorni riaprirà il centro antiviolenza per la tutela e la protezione delle donne vittime di violenza e dei loro figli. Tutto ciò nasce grazie a contributi dati dalla giunta regionale Zingaretti a fine 2020 e che ha permesso l'attivazione di diversi centri nella nostra provincia e che finalmente anche il comune di Sezze ha utilizzato. È bene ricordare che dal 2015 al 2018 è stato presente un centro antiviolenza presso la casa della salute voluto dall'amministrazione Campoli, assessore Eramo, in sinergia con l'ex assessore regionale Rita Visini. Il centro era gestito, ieri come oggi, dal Centro Donna Lilith di Latina. Come capogruppo del Pd mi auguro che questi centri siano finalmente istituzionalizzati in maniera permanente, anziché essere soggetti a finanziamenti che non assicurano una continuità che è più che mai indispensabile alla luce dei gravi fatti che accadano quotidianamente".
La locandina dell'inaugurazione del centro nel 2015
Caso Anfiteatro, la Corte dei Conti valuta altre responsabilità e chiede nuovi documenti
Svolta sulla vicenda dell’incompiuta di Sezze, e del riacceso caso dopo che la Corte dei Conti ha ingiunto l’ex sindaco Andrea Campoli a pagare una somma di 508 mila euro e i restanti del 1,3 milioni di euro ai componenti dell’allora Giunta comunale. Il Giudice designato della camera di consiglio della Corte dei Conti, dott. Giovanni Guida, ha infatti evidenziato la necessita “di delineare meglio il grado di responsabilità e l’apporto causale nella determinazione del danno in esame” in quanto dalle audizioni personali è “emerso che sia il finanziamento del lotto I, sia quello del lotto II, furono richiesti dalla Giunta del Sindaco Zarra, sebbene l’atto di impegno relativo al II lotto – dato il prolungamento dei tempi della relativa procedura – sia stato sottoscritto, a lavori già progettati affidati e consegnati, dalla nuova Giunta del Sindaco Campoli”. Forse non considerando questo aspetto perchè non ancora noto, le ingiunzioni di pagamento erano arrivate solo a chi aveva deciso di tentare di completare l’opera e l’eredità incompiuta, e non a chi aveva dato il via al progetto e ai lavori di distruzione del vecchio Anfiteratro di Sezze. Oggi la Corte dei Conti però chiede che vengano inviati proprio quei documenti relativi al 2005 per delineare al meglio maggiori responsabilità del caso.
Ecco il commento a caldo dell’ex sindaco Andrea Campoli : “Ho sempre pensato che c'è un Giudice a Berlino" e le nostre sacrosante ragioni verranno piano piano riconosciute. Nella vita ci vuole pazienza. Attendo che le cose diventeranno sempre più chiare, anche in relazione al debito riconosciuto verso la regione, che paradossalmente, è l'attuale proprietario dell'opera, oltre ad essere stato il soggetto protagonista di quell'opera. Insomma, questo Consiglio Comunale ha reso il Comune di Sezze doppiamente penalizzato e la regione doppiamente arricchita. Qualcuno pagherà e ricordo sempre di tenere in caldo i popcorn...”.
Si ricorda che i lavori presso l'ex Anfiteatro di sezze iniziarono nel giugno 2005 con la Giunta Zarra senza essere mai conclusi e nel febbraio del 2022 la sentenza del Tribunale Civile di Roma condannò l’Ente comunale a restituire i fondi regionali ottenuti per i lavori mai realizzati. L’amministrazione comunale guidata dall’attuale sindaco Lidano Lucidi decise di votare a maggioranza la rateizzazione del debito di 1,3 milioni di euro, derivante dalla medesima sentenza a cui il Comune decise di non appellarsi. Da qui le richieste della Procura contabile a Campoli, ai componenti della Giunta e tecnici comunali.