Seppur ancora stordita dagli eventi del cimitero, la città di Sezze, inevitabilmente, dovrà fare i conti con le prossime e probabilmente imminenti elezioni comunali. Sei mesi dal voto sono pochi, un lasso di tempo concentrato che richiederà agli aspiranti candidati uno sforzo maggiore ma necessario per ridare al più presto un governo alla città. Se alcune liste civiche hanno già avviato la campagna elettorale in solitaria, dopo il fallito tentativo di creare una grande coalizione alternativa al centro sinistra, i partiti del centro destra tacciono strategicamente in attesa delle mosse del Partito Democratico di Sezze, nell’occhio del ciclone dopo le dimissioni e lo scioglimento del consiglio comunale. Proprio ai dem il compito di ricucire un tessuto sociale e politico sfilacciato, il compito di contenere avanguardie strumentali dei fatti accaduti e mire ambiziose e fanatiche che potrebbero trovare terreno fertile nelle debolezze di una comunità ferita nel profondo. E’ sicuramente inevitabile che questa volta a scegliere il candidato sindaco dovrà essere la comunità. E lo strumento più democratico che abbiamo a disposizione sono le primarie, previste anche da statuto del Pd. Gli aspiranti candidati della coalizione di centrosinistra dovranno necessariamente passare per questa strada, ai cittadini dovrà essere data la possibilità di scegliersi il candidato sindaco attraverso questa competizione aperta a tutti i partecipanti di coalizione. Solo da questa manifestazione democratica il paese può ripartire e scommettere sul futuro della città.