Sinistra Italiana di Sezze interviene nel merito dei rifiuti urbani di Sezze. Per Michel Cadario, portavoce del movimento politico, bisogna coinvolgere la città e soprattutto occorre partire dalla base dei problemi. Al contrario, e lo studio di fattibilità dell'impianto di compostaggio ne è un esempio, si ragiona a valle e non a monte dei problemi. "La gestione dei rifiuti a Sezze - afferma sinistra Italiana di sezze - deve essere rimodulata dall’inizio. L’amministrazione ha il dovere di coinvolgere i cittadini in processi decisionali che determinano cambiamenti fortemente impattanti per la vita quotidiana della città. Fino ad oggi le scelte della politica locale hanno operato troppo spesso in maniera unilaterale. Con risultati pessimi, senza riuscire a prendere provvedimenti che tengano conto delle reali esigenze dei cittadini. Questo processo va cambiato. Ciò può avvenire solo dopo aver coinvolto la città nei processi decisionali. Attraverso l’ascolto ed il confronto. Prima di progettare un centro di compostaggio è necessario portare alla luce la reale situazione del ciclo dei rifiuti a Sezze. Sezze ha bisogno di cambiamento e il primo vero segnale di evoluzione deve essere compiuto dall’amministrazione stessa, coinvolgendo attivamente coloro che quotidianamente vivono i disagi legati alla cattiva gestione dei rifiuti. I cittadini non possono continuare ad avere un ruolo marginale nei processi decisionali. Le scelte fatte nella questione rifiuti sono sempre state frutto di un'errata lettura del senso, del valore e della morale politica. Basti pensare che SPL è il frutto avvelenato delle scelte operate dalle precedenti maggioranze i cui consiglieri comunali spesso hanno usato la partecipata come bacino di scambio di voti. Generando un sistema basato sul clientelismo più becero. Promesse di lavoro, in cambio di un cospicuo bacino di voti. Così è stato anche per il servizio civile. La proposta dell’apertura di un centro di compostaggio - aggiunge Cadario - non ha fatto altro che distogliere l’attenzione dal vero problema dei rifiuti, mai rimossi dalle campagne e dalle strade del centro storico. Prima di discutere sulla fattibilità o meno di grandi opere bisogna partire dalla base dei problemi, iniziando dall’educazione alla raccolta differenziata fino ad arrivare alla sensibilizzazione dei cittadini sanzionando i comportamenti errati. Solo dopo aver raggiunto valori sostenibili di raccolta differenziata, oggi sotto il 40%, sarà possibile discutere, dati alla mano, della reale necessità di una nuova struttura di compostaggio valutandone l’effettiva necessita anche in considerazioni dell’impiantistica già presente sul territorio limitrofo".