E’ notizia di pochi giorni fa dell’approvazione da parte della Regione Lazio di un finanziamento di 2 milioni di euro per il completamento del Teatro Sacro di Sezze, meglio conosciuto come Anfiteatro. Il progetto è stato inserito tra le opere finanziate dal Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027. La notizia ha fatto discutere e acceso riflessioni sul futuro di una struttura tanto cara alla città e rimasta sepolta tra le erbacce per troppi anni. Tra le riflessioni, quella del prof. Alberto Filigenzi punta a non escludere ancora una volta il confronto con la comunità, con i cittadini come già avvenuto in passato e recentemente. Il professore in pensione invita dunque gli amministratori locali a non trincerarsi dentro le segrete stanze ma ad aprirsi ad un confronto con le associazioni e con la comunità per capire quale ruolo dovrà avere questa struttura in futuro. E' già accaduto che la mancata partecipazione della città abbia generato polemiche e malcontenti, fino ad arrivare a spaccature profonde e divisioni che una maggiore sensibilità avrebbe sicuramente evitato. “A tempi tecnici lunghi di ultimazione (si parla del 2031) non possono corrispondere altrettanti di partecipazione . Quel che è fondamentale - afferma Filigenzi -non è ormai quando sarà finito (sono passati ben 22 anni dal 2003) ma cosa si intende fare: un doppione un po’ più grande del Mario Costa? Oppure un' area scoperta per spettacoli all'aperto con le necessarie strutture di servizio, ripristinando, per quanto possibile, le storiche scalinate di Piacentini? Il 2031 è lontano ma il momento delle decisioni (progetto esecutivo) è vicino. Non stiamo a guardare – sottolinea Filigenzi - occorre un' Agorà cui partecipino associazioni, gruppi spontanei di interesse per riscattare 23 anni di abbandono. Anche il nobile passato dell'Associazione della Passione lo chiede”.