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La Passione di Cristo patrimonio culturale. Le parole del vicesindaco Capuccilli

Apr 17, 2025 Scritto da 
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La sera del Venerdì Santo, il 18 aprile 2025, le strade del centro storico di Sezze torneranno a trasformarsi in un grande palcoscenico a cielo aperto per la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, uno degli eventi più sentiti e partecipati del panorama culturale e religioso del Lazio. Con una tradizione che affonda le radici nei secoli, la Passione di Sezze non è solo uno spettacolo, ma un vero e proprio rito collettivo, capace di unire generazioni e comunità in un’esperienza intensa, commovente e profondamente identitaria. I quadri viventi, le scene della Via Crucis, i costumi, le musiche e la partecipazione di centinaia di figuranti coinvolgono ogni anno cittadini e visitatori in una narrazione emozionante degli ultimi momenti della vita di Gesù Cristo.

A sottolineare il valore di questo appuntamento è Michela Capuccilli, assessore alla Cultura e vicesindaco di Sezze, che con orgoglio racconta l’impegno dell’amministrazione comunale a sostegno della manifestazione, non solo con il doveroso e convinto patrocinio all’evento: “Come amministrazione ci sentiamo in dovere di supportare il lavoro dell’associazione – dichiara Capuccilli – e non solo perché è una manifestazione inserita nello statuto comunale, ma perché è conosciuta in tutto il mondo, è unica nel suo genere e sfila per le strade e i vicoli coinvolgendo tantissime persone. La cittadinanza esce di casa per vederla e per vivere questo momento insieme ai figuranti, che già da settimane prima del Venerdì Santo si adoperano, lavorano e si preparano per offrirci questo spettacolo”. L’evento, infatti, non si limita alla sola rappresentazione scenica, ma diventa un catalizzatore sociale, culturale e identitario: “La Passione – prosegue il vicesindaco – lega tantissime persone da anni: come un rito si ripete ed è bello vedere come anno dopo anno i bambini crescono, cambiano di quadro e coltivano questo amore profondo che mostra segno di appartenenza ed orgoglio”. Non a caso, Sezze è attivamente coinvolta in un percorso di riconoscimento UNESCO per il patrimonio immateriale delle Sacre Rappresentazioni, attraverso l’adesione alla Europassione per l’Italia e alla Rete dei Sindaci. “Un vero patrimonio culturale – conclude Capuccilli – di cui dobbiamo sempre avere massima cura e che dobbiamo tramandare alle future generazioni con impegno. Molte persone vengono a vederla da fuori e per Sezze è una vetrina che porta movimento, visibilità e indotto”. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo è quindi molto più di un evento religioso: è una manifestazione dell’anima collettiva di Sezze, una tradizione che continua a vivere e a rinnovarsi, ogni anno, nel cuore della sua comunità.

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