Riportiamo integralmente la riflessione di Vittorio Accapezzato in merito alle dichiarazioni del sindaco di Sezze sul monumento di San Lidano che questa amministrazione comunale vuole edificare al centro dell'unico belvedere di Sezze.
“Qui siamo 25mila abitanti e se 50 di questi sono contrari non possono pretendere di condizionare gli altri 24950”. Parole dure e contrarie ai veri principi di democrazia popolare. È un linguaggio di retaggio di democrazia rappresentativa e non diretta. È da diverso tempo che la democrazia rappresentativa non funziona più. Lo scollamento tra rappresentanti e rappresentati è aumentato notevolmente. L’epoca nella quale la democrazia rappresentativa riusciva a interpretare i bisogni della società è da tempo finita. Oggi con i problemi non passano solo attraverso i rappresentanti eletti formalmente, ma attraverso una forma più democratica e partecipativa che vede il coinvolgimento diretto delle persone nelle decisioni che le riguardano. In questi ultimi anni è cresciuta, in tante amministrazioni, l’attenzione nei confronti del coinvolgimento dei cittadini ai processi decisionali. Infatti, lo scopo principale della democrazia partecipata è la capacità di ravvicinare l’atteggiamento delle istituzioni alle necessità dei cittadini, ma anche di migliorare l’efficienza della mansione pubblica rendendo il cittadino protagonista. La partecipazione diretta dei cittadini alle scelte di trasformazione non è solo una scelta politica o culturale, ma una componente importantissima nei processi di trasformazione urbana finalizzata alla coesione sociale, poiché la “città vera è quella degli abitanti che la vivono. La democrazia partecipata è una risorsa per lo sviluppo e la coesione sociale. Con essa potranno essere prese in analisi le capacità, le professionalità dei cittadini e delle associazioni ottenendo un ruolo attivo e propositivo. Un’amministrazione comunale che si definisce democratica, deve promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica del paese. Non deve mirare all’esercizio esclusivo del potere bensì alla collaborazione con la popolazione amministrata per una scelta condivisa. Ci si resta delusi, sia dai modi utilizzati per scelte così importanti che hanno notevoli ricadute sul territorio di Sezze già martoriato da precedenti scelte dovute a vecchie e irrazionali logiche gestionali. La democrazia viene dal basso, non calata dall’alto. La forza motrice della vera democrazia è la partecipazione collettiva nel pieno rispetto delle regole. Occorre attivare il processo partecipativo tra i cittadini e i governanti, affinché ci sia un rapporto diretto di confronto per una scelta partecipata e liberale in modo da raggiungere contributi importanti ai processi di decisioni e il riconoscimento del cittadino quale protagonista delle scelte relative alla sua comunità.