L'amministrazione comunale di Sezze comunica che sta continuando la lotta all'abbandono dei rifiuti sul territorio comunale di Sezze. La Polizia Locale, infatti, ha elevato altre 11 multe nei confronti di altrettanti trasgressori, multe che si vanno ad aggiungere alle 6 di 600 euro della scorsa settimana. "Non è facile combattere questo tipo di inciviltà in un territorio vasto come quello di Sezze - afferma il primo cittadino - ma l'utilizzo delle fototrappole e la sinergia fra organi di vigilanza e cittadini può dare buoni risultati".
Il boom elettorale della Lega a Sezze: manca una democrazia partecipata
Scritto da Vincenzo Mattei
Certo, l'ondata sovranista e della Destra sta dilagando in Italia, come in mezza Europa. Un'avventura pericolosa che parla di porti chiusi, di egoismi nazionalistici, di invasioni di barbari, di muri alle frontiere. Senza tener conto che in un'epoca di interdipendenza tra gli Stati, come quella che viviamo, non è possibile sopravvivere solo con le proprie risorse. Ma, mi chiedo, come sia stato possibile che la Lega di Salvini, senza fare un comizio, senza affiggere un manifesto, senza un visibile esponente di partito, abbia ottenuto quasi il 50% dei suffragi alle elezioni europee del 26 Maggio in una città come Sezze, nota per la sua tradizione di Sinistra. Indubbiamente l'occupazione sistematica di tutti i canali televisivi da parte del ”capitano" Salvini, che durante i suoi innumerevoli comizi ha invocato persino la Madonna e baciato il Crocifisso, ha persuaso molti cittadini sezzesi. Ma ciò non basta a spiegare tanto successo. Tale risultato elettorale merita attenzione e un'analisi approfondita da parte di coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia. Qui, a Sezze, da tempo ormai i settori trainanti dell'economia (edilizia, agricoltura, artigianato) richiedono sempre meno manodopera a causa delle nuove macchine e delle sempre più sofisticate tecnologie. Anche la Scuola, la Sanità e il Pubblico impiego non offrono, come una volta, accesso a giovani diplomati e laureati, a causa della saturazione dei settori, del blocco del turnover e delle norme restrittive da parte degli Enti interessati. Di qui la disoccupazione devastante, soprattutto dei giovani, e l'incertezza del futuro. Ciò genera sconforto e smarrimento. Ognuno si sente solo e indifeso. Manca la presenza nel territorio di quelle figure che, fino a qualche anno fa, svolgevano la funzione di sentinelle nei vari quartieri: i consiglieri comunali e i dirigenti di partito. Il capozona, così era denominato, si faceva interprete e portavoce dei problemi del quartiere e dei bisogni dei singoli cittadini ai quali dava risposte puntuali e concrete. Una forma di democrazia partecipata e vicina alla gente. Oggi, in assenza di questi intermediari insostituibili della democrazia rappresentativa, e cioè dei partiti e dei sindacati, il risentimento della gente si traduce facilmente in rabbia e in antipolitica. Prevale così la polemica contro il Palazzo. Aumenta la distanza tra Amministrazione e cittadini. Questi si sentono senza tutele e garanzie. E così, senza argini culturali, nasce e si sviluppa un senso comune di Destra, la quale sa offrire risposte primitive e sa assecondare gli istinti. La colpa non è degli elettori. Neanche per la presenza dei troppi extracomunitari che vivono nel Centro storico. La comunità rumena è ben integrata e i sezzesi non sono, per storia e per cultura, razzisti. Ma occorre, a tal proposito, un controllo maggiore e una regolamentazione del fenomeno migratorio e della loro presenza, altrimenti si invoca la mano dura e diventa facile gridare “al lupo, al lupo" alimentando paure e insicurezza. Se questi sono alcuni dei problemi, appena accennati, che stanno alla base della vittoria della Destra di Salvinia a Sezze, occorre una svolta, riaprendo, per esempio, le sezioni o circoli dei partiti e coinvolgendo maggiormente la città. Occorre una scossa, per evitare in futuro brutte sorprese!
Tredici anni fa, a causa di un tragico incidente stradale a Sezze, ci lasciava un amico, Raffaele Schiavone, un ragazzo perbene, buono, gentile, un amico di tutti. Per molti il ricordo di Raffaele è vivo e indelebile. La famiglia Schiavone anche quest’anno lo ricorda organizzando il 12 memorial, in memoria anche di tutti i ragazzi vittime di incidenti stradali. L’appuntamento è per domenica 9 giugno a partire dalle ore 8.30 con partenza presso la Tenuta Orsini, area picnic in località Chiesa Nuova a Sezze. Come nelle passate edizioni la passeggiata in ricordo di Raffaele prevede un percorso che dalla tenuta Orsini arriva fino alla “Valle dei Tre pozzi” sino al rifugio dei butteri di Sezze. Una scampagnata in mezzo alla natura, in uno dei luoghi più belli e incontaminati di Sezze, nel cuore dei Monti Lepini.
Nel giugno del 2018 il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha lanciato l’iniziativa “Plastic Free Challenge” (#PFC)” invitando tutte le Amministrazioni pubbliche, a qualsiasi livello territoriale, a raccogliere questa sfida. La plastica è una delle maggiori cause di inquinamento ambientale, specie nell’ambiente marino, e particolarmente pericolose risultano le cosiddette “microplastiche”. Le materie plastiche sono le componenti principali (fino all’85%) dei rifiuti marini dispersi lungo le coste, sulla superficie del mare e sul fondo dell'oceano. Annualmente vengono prodotti a livello mondiale 300 milioni di tonnellate di materie plastiche. Le consigliere comunali di Sezze Bene Comune, Rita Palombi ed Eleonora Contento, in merito, hanno protocollato una mozione chiedendo all’amministrazione comunale di elaborare un piano con obiettivi certi. “La possibilità oggi offerta dai sistemi di raccolta differenziata di riciclare i materiali plastici – affermano - non può essere l’alibi per continuare a produrre e consumare quantitativi esorbitanti di plastica. Il livello di sensibilizzazione verso i temi della gestione delle materie prime, dell’economia circolare, del perseguimento della pratica delle cinque “R” (Riduzione, Recupero, Riciclo, Rigenerazione e Riuso) è sicuramente cresciuto in tanti strati della popolazione, compreso nel nostro Comune, ma deve fare ora un ulteriore salto di qualità. La Pubblica Amministrazione deve dare il buon esempio ed impegnarsi fattivamente in tal senso”. Con questa motivazione SBC chiede che il Consiglio Comunale impegni la Giunta ad elaborare un Piano finalizzato a raggiungere per fasi progressive, ma con tempi certi e ravvicinati, “obiettivi di drastica riduzione dell’uso della plastica e più in generale di un consumo consapevole e di una gestione sostenibile dei rifiuti da parte della stessa Amministrazione, delle Associazioni, delle Imprese e dei Cittadini di tutto il Comune di Sezze”. In particolare Palombi e Contento chiedono che questa amministrazione adotti “una politica di acquisti pubblici verdi (Green Pubblic Procurament) che riduca sensibilmente l’acquisto di materiali plastici ove questi siano sostituibili da materiali prodotti con materie prime a minor impatto ambientale” e conseguentemente di “eliminare in tutti i locali gestiti direttamente dall’Amministrazione comunale (uffici, biblioteca, sala consiliare, ecc.) l’uso di bottiglie di acqua in plastica, preferendo caraffe con l’acqua dell’acquedotto (acqua del Sindaco), altri materiali plastici sostituibili da altri prodotti non-monouso o in materiale biodegradabile”. Queste ed altre azioni di sensibilizzazione anche nelle scuole, con la promozione di campagne ad hoc per incentivare comportamenti corretti “plastic-free” (e/o penalizzare quelli scorretti) condotti da parte dei gestori dei locali pubblici presenti nel territorio comunale (bar, pizzerie, ristoranti, ecc.);
Tanta emozione e soddisfazione da parte di tutti. Si è conclusa ieri pomeriggio, con un bellissimo saggio, la VII Edizione di “Bibliomusicando”, il progetto ideato e curato dalla biblioteca comunale di Sezze Scalo in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Valerio Flacco”. Un progetto didattico che gode del patrocinio del Comune di Sezze, della Provincia di Latina e della Regione Lazio. I piccoli allievi si sono esibiti nella bella cornice dell’auditorium comunale San Michele Arcangelo di Sezze, dando brillante dimostrazione delle loro qualità artistiche, del loro talento, della passione per la musica e di quanto hanno appreso durante l’anno scolastico appena concluso. Si tratta di un progetto didattico volto all’apprendimento della cultura musicale attraverso percorsi propedeutici e soprattutto di musica d’insieme. Diverse le esibizioni: dal pianoforte, al violino, alla batteria, alla chitarra e alla musica d’insieme. Soddisfatti gli insegnati che hanno seguito i corsi: Roberta Coccia per il pianoforte, Valentina Malandruccolo per il violino, Alessandro Di Lenola per la propedeutica musicale, Mirko Zanotti per la chitarra e Tony Proia per la batteria. Orgogliosa dei risultati raggiunti la coordinatrice del progetto Loredina Macera e la dirigente della Valerio Flacco Carolina Gargiulo. Emozionati e già pronti per l'ottava edizione del prossimo anno tutti gli allievi che hanno aderito al progetto.
L’amministrazione comunale di Sezze ieri ha reso noto che l’ufficio tecnico comunale ha comunicato all’ATO 4 e alla società Acqualatina la conclusione dei lavori dell’impianto di depurazione che verrà consegnato alla società per la gestione e la manutenzione. Acqualatina, adesso, procederà a richiedere l'autorizzazione allo scarico e la conseguente messa in funzione dello stesso. Si è concluso, quindi, l’iter di realizzazione di un’opera molto attesa e fondamentale per il territorio comunale. Un grande passo per la tutela del nostro territorio con ricadute positive per l'ambiente circostante, come ha spiegato più volte il sindaco Sergio Di Raimo. L’inaugurazione potrebbe avvenire entro questa estate. Si tratta di una delle opere più importanti degli ultimi 20 anni, approvata dal consiglio comunale nel 2008 ed inserita nel piano triennale delle opere pubbliche per un importo totale di euro 5.400.000, di cui 4.000.00 provenienti da un finanziamento regionale mentre la restante somma di 1.400.000 da fondi del bilancio comunale. La messa in funzione del nuovo depuratore si inserisce in un piano di salvaguardia e tutela dell'ambiente, in un'ottica di sviluppo sostenibile. A tal proposito, importante, anche il finanziamento di 150 mila euro stanziato dalla Provincia di Latina per la realizzazione di un progetto volto alla riqualificazione delle acque del fosso Brivolco e del fiume Ufente. L'obiettivo del progetto è la rinaturalizzazione e miglioramento della fruizione ricreativa e didattica del fosso e del fiume nell'area mole muti. Un intervento che punta ad aumentare le capacità di autodepurazione delle acque che attraversano le zone urbanizzate, realizzando un’area umida per potenziare la funzione autodepurativa, mirando inoltre a recuperare il sito delle Mole Muti.
"I cittadini non ce la fanno più, sono esasperati. E' da venerdì scorso che non viene effettuata la raccolta dell'immondizia. Quei pochi cassonetti rotti, senza coperchi e sfondati, sono stati presi letteralmente d'assalto, non solo dai cittadini di passaggio da altri paesi ma anche dai residenti setini dove è in funzione la raccolta differenziata". La Lega di Sezze, per bocca del coordinatore Roberto Reginaldi, torna a farsi portavoce di una problematica presente su tutto il territorio di Sezze. "Un'amministrazione comunale così fallimentare non la rammento - afferma Reginaldi - dopo che il sindaco aveva revocato le deleghe agli assessori mantenendo però le loro posizioni di conseguenza lo stipendio senza produrre, non che prima lo facessero vista la reazione del sindaco, mi aspettavo da loro un bagno di umiltà e le loro dimissioni: pura utopia la mia". Ma Reginaldi rincara la dose: "Dopo l'intervento dell'autorità giudiziaria presso una nota fabbrica di Sezze scalo con il rinvenimento di rifiuti tossici volutamente occultati stile "terre dei fuochi", dopo il ritorno di racconti popolari riguardo altri siti interessati all'occultamento di rifiuti del genere, e dopo le mie ultime denunce riguardo larea industriale ex Cirio con l'intervento dei Nas e Arpa, mi aspettavo interrogazioni e mozioni, da parte di tutti i consiglieri comunali, siano essi minoranza o maggioranza ma evidentemente l'omertà non è un gene riservato ai popoli sottomessi dalle mafie da generazioni".
Con decreto sindacale n° 19 del 29 maggio scorso, il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, ha ratificato agli uffici comunali la revoca delle deleghe assessorili annunciata in sede di consiglio comunale il giorno prima. Pietro Ceccano, Antonio Di Prospero, Paola Di Veroli, Lucarini Vincenzo e Sabrina Pecorilli, fino a nuove disposizioni, restano assessori senza delega, tranne Di Prospero al quale non è stata revocata la delega di vice sindaco. Nelle motivazioni della revoca il primo cittadino afferma che “si rende necessario promuovere una riarticolazione delle deleghe conferite, per una migliore omogeneità delle stesse al fine di consentire un percorso più agile e incisivo”. L’idea di rilanciare l’azione della Giunta è stata confermata sempre da Di Raimo nel corso di una riunione del Pd, tenutasi nei giorni scorsi presso il centro sociale Ubaldo Calabresi. Da oggi il sindaco si è “preso” 10 giorni per riarticolare gli incarichi assessorili nell’ottica di una diversa assegnazione dei ruoli alla luce dell’insoddisfazione comunicata in più occasioni. Gli scenari che si possono aprire, a questo punto, sono tre: rimpasto di Giunta, rimescolamento delle deleghe ai medesimi assessori o nessun cambiamento. Nel primo caso il sindaco potrebbe nominare nuovi assessori, pensando di limare gli equilibri in maggioranza: non è escluso che qualche consigliere comunale della stessa maggioranza possa fare un passo indietro, dimettendosi e rientrando poi in Giunta comunale. Nel secondo caso, invece, Sergio Di Raimo potrebbe limitarsi ad assegnare deleghe diverse agli attuali assessori, mettendo in scena una farsa poco credibile agli occhi dell’opinione pubblica. Se, infine, non dovesse succedere nulla, cosa molto improbabile considerata la serietà e l’esperienza politica del sindaco, la città avrebbe assistito semplicemente ad un gioco con le istituzioni, ad una burla poco confacente con il periodo di difficoltà che sta vivendo la nostra comunità, in attesa di risposte concrete su molteplici settori che coinvolgono direttamente i cittadini. Nel caso in cui non avvenisse nulla sarebbe evidentemente un modo per allontanare di pochi mesi lo spettro delle dimissioni.
Il presidente del consiglio comunale di Sezze ha 20 giorni di tempo per convocare la seduta straordinaria del consiglio comunale richiesta dai consiglieri Rita Palombi, Eleonora Contento, Paride Martella, Serafino Di Palma e Giovanni Moraldo. Due le questioni che dovranno essere affrontante: i lavori per la realizzazione del monumento a San Lidano sul belvedere di Santa Maria e l’atto di diffida e costituzione in mora delle somme dovute a rimborso della spese sostenute dalla Regione Lazio per le forniture idriche nel periodo 1983-2003. In merito ai lavori sospesi sul belvedere nei giorni scorsi si è tenuta una conferenza di servizi per valutare tutti gli aspetti tecnici e legislativi sui lavori commissionati da Don Massimiliano. Contestualmente adesso il consiglio comunale dovrà affrontare anche politicamente la vicenda, così come richiesto dalla minoranze. Sulle somme richieste per l’erogazione idrica, invece, la Direzione regionale per i Lavori Pubblici, a seguito della periodica ricognizione dei crediti vantati dalla Regione nei confronti degli enti fruitori del servizio idrico, erogati attraverso gli impianti dell’ex Cassa di Mezzogiorno gestiti negli anni 1983-2003, ha inviato una lettera nella quale specifica di aver verificato che il Comune di Sezze è debitore della somma totale di 4,7 milioni di euro”. Quasi 3 mln sono in quota capitale, mentre i restanti 1,7 mln sono dovuti agli interessi maturati. Nella diffida della Pisana si specifica che il pagamento dovrà essere effettuato entro 60 giorni, anche mediante istanza di rateizzazione dell’importo da versare fino a un massimo di 20 anni.
Nei giorni scorsi si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione e del Presidente dell’Università Agraria di Sezze meglio nota come “Società Bovaria Sezze”. Il nuovo presidente eletto è Alessandro Ferrazzoli, consigliere comunale di Sezze, Consigliere della XIII Comunità Montana dei Monti Lepini e membro del Consiglio e responsabile della Vigilanza Venatoria e Caccia al Cinghiale. Eletti nel Consiglio di Amministrazione Antonio De Renzi, Ercole Ciampini, Giuliano Di Girolamo e Cataldo Cotesta. "L’università Bovaria Sezze ha origini antiche, a tutt’oggi - leggiamo nella nota del sodalizio - annovera a sé più di venti soci e la gestione di circa 350 ettari di dominio collettivo affidati in gestione ai soci che ne fanno richiesta per la fida pascolo. Con il rinnovamento del consiglio di amministrazione è scopo del sodalizio tutelare e valorizzare i beni di collettivo godimento, in quanto riconosciuti come strumenti primari per assicurare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale, basi territoriali di istituzioni storiche di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale, basti pensare a Fernando “Cellacchiaro” uno dei vecchi bovari di Sezze conosciuto in tutta la regione per i suoi buoi maremmani con i quali partecipava attivamente alle prime edizioni della sagra del carciofo ed alla Passione di Cristo". La legge n. 168 del 2017 ha sancito la riforma dei cosiddetti beni o domini collettivi: si tratta delle collettività “i cui membri hanno in proprietà terreni e insieme esercitano diritti di godimento, individualmente o collettivamente, su terreni che il comune amministra o la comunità da esso distinta ha in proprietà pubblica o collettiva”; tale diritto di collettivo godimento è riservato ai componenti della comunità e ha per oggetto “normalmente, e non eccezionalmente” utilità del fondo consistenti nel suo sfruttamento. La nuova legge 168 del 2017 modifica una serie di criteri che fino ad oggi sono stati eseguiti in conformità con la legge del 1927 e col regolamento attuativo del 1928,introduce elementi nuovi rispetto al sistema fino ad oggi conosciuto, modificano la natura dell’Ente gestore facendolo diventare un soggetto giuridico privato, non più pubblico. In sostanza sono divenute delle vere e proprie Associazioni alle quali è rimasta la competenza dell’amministrazione patrimoniale collettiva locale e la legge si riferisce sia a quegli Enti amministrati dalle Università Agrarie sia dai Comuni”.
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Una piazzetta urbana nell'area antistante la Stazione Ferroviaria di Sezze Romano. La Giunta comunale di Sezze nei giorni corsi ha approvato un atto di indirizzo per la realizzazione di una piazza a Sezze Scalo. “Sezze Scalo è una delle frazioni più grandi del Comune di Sezze, punto di snodo nevralgico vista la presenza della stazione ferroviaria sull’importante e strategica linea Roma – Napoli. L’area della stazione ferroviaria di Sezze Scalo – si legge nella delibera - è punto di riferimento per i cittadini e per i pendolari che tutti i giorni la frequentano. La stazione e le zone limitrofe rappresentano per i turisti in arrivo con il treno, l’ingresso alla Città. Il piazzale antistante la stazione ferroviaria richiede un intervento di recupero e riqualificazione affinché possa divenire un luogo accogliente per cittadini, pendolari e turisti”. La Giunta presieduta dal sindaco Di Raimo ha dato mandato quindi di “avviare il procedimento per realizzare un intervento di riqualificazione di tale area, attraverso la redazione di un progetto di preliminare che consenta di inquadrare la situazione ed avviare il percorso di condivisione con le FF.S. e di ricerca dei finanziamenti anche regionali, previo coinvolgimento delle commissioni consiliari competenti e del Consiglio Comunale in funzione delle competenze a loro assegnate dalle norme e da regolamenti vigenti”.
Nell’ultimo consiglio comunale di Sezze, oltre al ritiro delle deleghe assessorili da parte del sindaco, l’assise cittadina ha approvato il regolamento per l’affrancazione di terreni gravati da livelli o enfiteusi. Un atto importante, passato in sordina, offuscato probabilmente in parte dalla crisi politica in atto e in parte dalla sottovalutazione del problema atavico da parte di chi non è direttamente coinvolto. La questione era stata già affrontata su espressa richiesta del presidente del consiglio comunale, Enzo Eramo, in quattro sedute di commissione consiliare, alle quali aveva dato il suo contributo anche la minoranza consiliare, a partire da Rita Palombi. In queste era stata presentata una bozza di regolamento approvato definitivamente in aula nei giorni scorsi. Il lavoro è a firma di Luigi Perez, responsabile regionale delle perizie demaniali, mentre l'iter comunale è stato seguito da Mario Balestieri. L’atto approvato dai consiglieri comunali di Sezze darà finalmente delle risposte concrete ai tanti cittadini che dovranno affrontare questo problema e che in passato erano rimasti nel limbo dell’impossibilità di agire. Molti casi di affrancazione riguardano terreni nella conca di suso di proprietà della Curia. Per affrancazione si intende l’acquisto di una proprietà da parte di chi ne ha goduto nel tempo pur non essendo il titolare. Generalmente si tratta di terreni agricoli. L’iter delle affrancazioni era iniziato con la passata amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Andrea Campoli.
Quando si parla di 5G la prima cosa da sapere è che questa tecnologia non è altro che l’evoluzione di tecnologie già presenti ed ampiamente utilizzate nel campo della telefonia mobile e consente di aumentare sia le prestazioni dei servizi attualmente offerti, sia di supportare nuovi servizi (ad esempio, la comunicazione in situazioni di emergenza).Le attuali tecnologie sfruttano frequenze comprese tra 800 Mhz e 2600 Mhz, mentre i nuovi sistemi prevedono l’utilizzo di frequenze di trasmissione di 700 MHz, 3600-3800 MHz e 26 GHz. La diffusione di questa nuova tecnologia ha destato anche un certo allarme per l’utilizzo di radiazioni a così piccola lunghezza d’onda, definite erroneamente “millimetriche”. A tale proposito è opportuno osservare che la lunghezza d’onda della luce visibile è enormemente più ridotta di quella delle microonde utilizzate per il 5G. Lo svantaggio è rappresentato dal fatto che le radiazioni, con queste frequenze, sono più facilmente assorbite da pareti e ostacoli, richiedendo quindi l’installazione di un maggior numero di impianti di diffusione del segnale. Per quanto riguarda i limiti di esposizione della popolazione la principale fonte normativa è la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 12 luglio 1999, che definisce i livelli di riferimento per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, una norma che stabilisce il livello di riferimento: quella di un telefono mobile è paria a 900 MHz pari a 41,25 Volt per metro (V/m), per un forno a microonde (2,3-2,4 GHz) è pari a 61 V/m. L’Italia, ha definito per le antenne tre diversi limiti: limite di esposizione, valore di attenzione e obiettivo di qualità. Tali limiti rappresentano quindi delle ulteriori cautele, che si applicano alle sole antenne di telecomunicazione e non ai dispositivi elettronici (ad esempio, cellulare o forno a microonde) per i quali sono validi i limiti della norma europea. Il limite di esposizione è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori. Per le antenne alle frequenze di 900 MHz e 2,1 GHz ad esempio il valore è pari a 20 V/m, molto inferiore quindi al livello di riferimento della normativa europea. Il valore di attenzione rappresenta il valore di cautela per eventuali effetti a lungo termine delle radiazioni ed è il valore di campo che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici o di permanenza prolungata. Infine, l’obiettivo di qualità è il valore di campo a cui tendere ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi medesimi e si applica alle aree intensamente frequentate, sono pari a 6 V/m e non sono associati a rischi sanitari correlabili ad esposizioni a lungo termine. I limiti nazionali impongono pertanto forti restrizioni ai gestori degli impianti di telefonia mobile. Sulla questione si è aperto un confronto tra i gestori, che ritengono il valore di attenzione e di obiettivo di qualità troppo bassi, e chi vuole mantenere gli attuali limiti estremamente cautelativi. A tale proposito, le Agenzie per l’ambiente operanti in Italia, ritengono che, senza entrare in considerazioni di tipo sanitario, la realizzazione del 5G possa avvenire anche con il mantenimento degli attuali limiti di legge, attraverso la definizione di criteri progettuali efficienti come, ad esempio, il corretto dimensionamento e posizionamento degli impianti sul territorio. Per quanto riguarda la sicurezza degli impianti, si ricorda che tutte le antenne di trasmissione del segnale devono essere valutate in via preventiva dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente competente per territorio. Le Agenzie per l’ambiente valutano, infatti, già in fase di progetto la compatibilità dell’impianto (antenna) con i limiti di legge relativi alle esposizioni ai campi elettromagnetici, oltre ad effettuare dei successivi monitoraggi periodici dei livelli di campo sul territorio.