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“Vado avanti, pur sapendo del fardello che tutti abbiamo. Nella mia vita non ho mai fallito e non voglio farlo questa volta”. Queste le parole del sindaco di Sezze Sergio Di Raimo a conclusione del consiglio comunale di ieri, iniziato con il ritiro delle deleghe assessorili a tutti. E' stata una crisi politica lampo, durata uno sbadiglio considerato i soliti giri di parole. Di Raimo, che nei giorni scorsi aveva pensato di dimettersi, è tornato subito sui suoi passi, chiedendo però alla maggioranza maggiore responsabilità e impegno così come agli assessori della sua Giunta zoppa. La crisi in maggioranza quindi è durata poco meno di 3 ore, e nonostante le differenti posizioni politiche da parte dei diversi gruppi consiliari, chiaramente espresse anche nel voto delle euporee, questa amministrazione ha deciso di andare avanti, di tirare a campare. Mancano tre anni e tutti sono d’accordo nel riprendere fiato per affrontare le sfide dell’imminente futuro. In merito alla Giunta, il sindaco, dopo l’azzeramento degli incarichi, a quanto pare deciso all'ultimo momento, molto probabilmente incontrerà i suoi assessori per ridefinire gli incarichi e le deleghe da assegnare. Se dovesse riconsegnarle in toto senza cambi sarebbe stata una clamorosa farsa, come lo è stato l’avvertimento di dimettersi, poi smentito dai fatti. Negli interventi in aula, chiara e determinata è stata il consigliere Federica Fiorini. L’esponente del Pd, non usando il politichese, ha chiesto a Di Raimo di cambiare metodo sulle scelte che coinvolgono la città (vedi statua di San Lidano al belvedere) e di dare una svolta all'azione di governo. Agli altri della maggioranza, invece, il politichese evidentemente piace, così come il silenzio assenso. In attesa di sapere cosa cambierà in Giunta, e soprattutto se qualcosa cambierà, Antonio Di Prospero, Vincenzo Lucarini, Sabrina Pecorilli, Paola Di Veroli e Pietro Ceccano restano in sella. Curioso il fatto però che negli interventi sia del sindaco che del presidente del consiglio comunale Enzo Eramo siano stati giustamente elogiati i servizi alla persona ed il lavoro sulla scuola fatto, servizi non obbligatori ma confermati nonostante le difficoltà economiche dell’Ente e che poi, però, nel ritiro delle deleghe si sia fatto di tutta l’erba un fascio. Ma... Non tutti hanno l’anello al naso.

 

 

Terremoto in Giunta? Vedremo. Intanto il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo poco fa, durante il consiglio comunale in corso, ha comunicato di ritirare le deleghe agli assessori che compongono la Giunta. Restano tutti in sella però, compreso il suo vice. Si tratterebbe di una sorta di tecnicismo per sfiduciare i suoi assessori senza sfiduciarli realmente, un modo probabilmente per dare uno scossone alla squadra di governo e per dare un segnale alla città dopo la crisi in atto. Restano assessori senza delega Antonio Di Prospero, Vincenzo Lucarini, Sabrina Pecorilli, Paola Di Veroli e Pietro Ceccano. Bisognerà capire se nel passaggio della riconsegna delle deleghe resterà tutto come prima o se il primo cittadino cambierà le carte in tavola, assegnando incarichi diversi ai suoi assessori o se qualcuno di essi verrà sfiduciato e sostituito. 

 

Una batosta anche per il Partito Democratico di Sezze. Le europee hanno spinto gli organi dem a riorganizzarsi subito, ad accelerare alcune questioni interne che potrebbero implodere. Presto quindi verrà eletto il nuovo segretario di sezione, nei giorni scorsi un primo incontro ha definito la strada da prendere. In pole position Daniele Marchetti, psicologo e già responsabile dem di località Crocemoschitto. Una parte del partito, però, pare che abbia chiesto la disponibilità anche a chi in passato ha già ricoperto ruoli politici ed istituzionali. Vedremo. Il disagio del partito democratico per la sonora sconfitta, comunque, non è paragonabile alla crisi che sta attraversando la maggioranza consiliare che sostiene il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo. Pare che il sindaco abbia anche minacciato/annunciato dimissioni a causa di una squadra che non funziona, che non c'è, e per l’assenza di responsabilità da parte dei diversi gruppi consiliari, pronti solo a curare il proprio orticello amministrativo in città, e di appartenenza e convenienza politica oltre i confini territoriali, come ampiamente dimostrato dalle elezioni europee. E’ molto probabile che già oggi nel consiglio comunale ci sia qualche strappo proprio dentro la maggioranza, probabile che qualcuno possa dichiararsi indipendente. Comunque le voci in merito alle dimissioni del sindaco sarebbero circolate nei giorni scorsi senza alcun riscontro oggettivo. Stessa situazione, se non peggiore, quella che si vive in Giunta. Tra finte verifiche e finti rimpasti qui si bivacca, con il primo cittadino isolato a combattere e a occuparsi in solitaria delle tante questioni che emergono di giorno in giorno. Una solitudine, quella del sindaco, impensabile qualche mese fa. Paradossalmente, l’unico che resta a reggergli il gioco, è il presidente del consiglio comunale Enzo Eramo, che solo 10 mesi fa rappresentava l’altra faccia della medaglia di quel Pd con valori e storia contrapposti. Di Raimo, politico navigato e amministratore di lungo corso, inevitabilmente, si trova ora davanti un bivio: molti nodi sono arrivati al pettine. Mancano tre anni alla fine del mandato e tutto può ancora succedere, anche un miracolo setino.

Nancy Piccaro è il nuovo sindaco di Roccagorga. E’ stata eletta con il 57,30% delle preferenze, contro il 42% di Sante Tullio. Con la Piccaro finisce l’era Amici a Roccagorga. A Sermoneta il nuovo sindaco è Giuseppina Giovannoli, che ha ottenuto il 48,99% dei voti, raddoppiando quasi i voti di Antonio Aprile, fermo al 24,03%.

Un trionfo totale. L’avvocato Angelo Pincivero, 44 anni, è stato eletto per la seconda volta sindaco di Prossedi con una vittoria schiacciante con addirittura il 91,83%. “Gli elettori si sono uniti intorno all’unica lista che incarnava realmente il nostro territorio e lo hanno fatto in maniera massiccia, sono molto felice per questo risultato perché testimonia il grande lavoro che abbiamo fatto e ci prepara al grande lavoro che ancora dovremo fare” ha spiegato Angelo Pincivero, contornato dai componenti della sua lista e dal resto del suo gruppo di lavoro.  Franco Bonifazi è stato il più votato tra gli eletti della lista “Insieme per Prossedi”, quella del sindaco Angelo Pincivero, mentre gli altri candidati che sono stati eletti, oltre a Bonifazi, sono: Franco Greco, Danilo Torella, Marilena Iannicola, Lorena Perozzo, Virgilio Lombardi e Gianmarco Cipolla. La lista dell’altro candidato sindaco Ornella Mastrantoni ha raccolto appena 65 voti. “Inutile dire che sarò il sindaco di tutti, anche di quei pochissimi che non mi hanno votato, perché sono stato sempre abituato a essere una persona che lavora per la comunità. Dopo la proclamazione si riprenderà il lavoro: a Prossedi avremo a stretto giro l’installazione del nuovo Atm, il postamat per permettere alla cittadinanza di fare i prelievi di denaro 24 ore su 24, per noi e per la nostra comunità sarà una grande conquista, a Pisterzo arriverà il defibrillatore così come a Prossedi”. Nel comune di Prossedi, che comprende anche Pisterzo e La Torre, i votanti sono stati 822 (il 68,67%) su un totale complessivo di 1.197 elettori, per la cronaca le schede nulle sono state 15 e quelle bianche 11, zero quelle contestate.

 

Anche a Sezze la Lega di Salvini stravince, anzi raddoppia. Il partito del vice-premier va oltre il 46 per cento, con un totale di 3773 voti: alle politiche del 2018 aveva preso il 18,52 per cento.  Male il Partito Democratico con il 19,22 per cento, pari a 1550 voti. Il partito di governo locale alle politiche di un anno fa aveva preso 1873 preferenze per una percentuale del 15 %. Dimezzato il M5S che arriva al 15,31 % con 1235 preferenze: un anno fa aveva fatto cappotto con il 32 % e con oltre 3800 preferenze. Dimezzata anche Forza Italia, partito ormai in estinzione rispetto alle percentuali a cui aveva abituato i suoi elettori: a Sezze infatti sprofonda ad un 7,95 % con un totale di preferenze di 641 voti: il partito di Berlusconi alle politiche del 2018 aveva raggiunto oltre 2000 voti per una percentuale del 19 %. Male tutti gli altri partiti, sia di destra che di sinistra. Per non parlare dei centristi, nulli in ogni seggio. Tra i più votati a Sezze ci sono nella Lega, oltre a Salvini, Matteo Adinolfi che conquista 1100 voti, con una percentuale del 33%. Per il Pd non va bene il terzetto proposto dai vertici provinciali del partito: Gualtieri raggiunge solo 580 preferenze, Smeriglio 192 e Lauretti appena 152 voti: una vera débâcle, considerando i rappresentati istituzionali a tutti i livelli che sono scesi in campo per sostenerli. Il vero vincitore a Sezze di queste elezioni europee è, comunque, l’astensionismo. In città hanno votato il 46 % degli aventi diritto al voto, poco più di 8200 elettori, segno evidente della sconfitta della politica locale, fatta nelle stanze di palazzo, scarsamente partecipativa ed egoisticamente distante dal sentire comune. Ogni amministratore dovrebbe fare il mea culpa e iniziare a capire che essere un rappresentante istituzionale è tutt'altro, è stare tra la gente e ascoltare i bisogni della gente. 

 
 
A 43 anni dalla sua tragica morte, il tempo non riesce a spegnere il dolore e il rimpianto per la sua perdita. Lo voglio ricordare non solo per commemorare (doverosamente) un triste anniversario ma per rivivere, in maniera familiare, alcuni momenti vissuti con lui, come con un fratello minore. Ho conosciuto Luigi Di Rosa nella falegnameria di Giuseppe Orlandi, detto Mbaro, in via Valerio Flacco, dove spesso, di pomeriggio, mi recavo per passare un pò di tempo. Lui, allora, era uno studente -operaio che, dopo aver fatto i compiti, si guadagnava qualche lira facendo l'apprendista-aiutante. Un ragazzo semplice, non certo un aspirante eroe. Preoccupato per il suo avvenire, aspirava a una vita migliore e a un lavoro diverso da quello di suo padre Guido, muratore. Sapeva di dover fare un percorso in salita ma non gli mancava né il coraggio né  la volontà. La politica, come molti di noi, ce l'aveva nel sangue, gliela aveva trasmessa suo nonno Costantino Luccone, capolega dei contadini. Il Partito comunista veniva subito dopo, come strumento per imparare a conoscere il mondo e per non sentirsi solo, perché da soli si perde. Luigi era iscritto alla FGCI, perché allora nella federazione giovanile comunista si stava bene, e perché era una scuola di vita. Una scelta naturale, coerente, quasi istintiva. Era iscritto alla FGCI per seguire una tradizione di famiglia, perché la tradizione non si doveva interrompere, perché rappresentava un patrimonio e una eredità di sentimenti e di conquiste sociali. Quella sera del 28 Maggio 1976 era là, a Ferro di Cavallo, quasi per caso. Aveva solo 21 anni quando un maledetto e vile colpo di pistola lo colpì e lo uccise. Una morte che ha segnato profondamente la mia esistenza e quella dei giovani della mia generazione. Quel ragazzo, dallo sguardo dolce e malinconico, non c'è più. Ma non si può dimenticare. Non si deve dimenticare!

Riceviamo e pubblichiamo un nuovo intervento di Vittorio Accapezzato sui lavori sospesi al Belvedere di Sezze.

"Tutti noi abbiamo la consapevolezza di cosa sia un prospetto, ma scegliere per definire quale sia il titolo edilizio necessario quando si debba modificare un prospetto non è cosa facile. Il d.lgs. 222/2016 riporta, ogniqualvolta si operi una alterazione dello stato esteriore degli edifici, ricorre la necessità di fare richiesta su domanda di parte con risposta amministrativa se l’intervento sia conforme o no agli strumenti urbanistici e al regolamento edilizio. La variazione di prospetto con opere edilizie che riguarda la facciata di un edificio, è assimilabile al capovolgimento di un aspetto visivo di una piazza, largo o belvedere. L’inserimento di un manufatto esterno allo spiazzo viene a mutare il profilo estetico architettonico della zona tale da poterla deturpare. Pertanto un intervento edilizio, che riguarda la costruzione di un monumento, comporta una modifica visiva alterando la visione preesistente di una piazza. In pratica è una modifica di prospetto che forse potrebbe rientrare alla necessità di ottenere il permesso di costruire, ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera c), d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 tramutandosi in SCIA. Il progetto del monumento a San Lidano d’Antena nasce dalla convinzione degli autori di arricchire una piazza ma non è mai semplice confrontarsi con il passato. Quando si costruisce su un sito di grande rilievo paesaggistico o archeologico c’è sempre il rischio di fare troppo o, al contrario, di fare troppo poco. Le presunte incongruenze relative sia alle procedure amministrative che ai pareri assentiti, richieste agli Uffici competenti dal consigliere Rita Palombi di procedere alle conseguenti verifiche e di annullare gli atti amministrativi in sede di autotutela, sono state accolte e fatto ritenere all’ufficio tecnico che sussiste l'esigenza di un approfondimento in ordine agli aspetti che riguardano l'iter procedimentale e più in particolare l'iter di formazione del titolo sulla base dei quali sono in corso di realizzazione i lavori ordinando la sospensione dei lavori. L’Opera non deve essere analizzata solo sulle procedure amministrative messe in dubbio, ma osservata e analizzata, se è ammissibile e rispondente alle norme Tecniche del Piano Regolatore Generale di Sezze attualmente vigente. Sono soprattutto queste regole urbanistiche che vietano l’opera. Il Belvedere della piazza del Duomo non si presta a questo tipo di trasformazione. Non basta il parere paesaggistico. Lo recita bene l’articolo 31 ZONA A CONSERVAZIONE E RISANAMENTO: “Tutta la zona di cui al titolo è sottoposta al vincolo di conservazione dello stato attuale in tutte le parti che la compongono (case, strade, .piazze, edifici pubblici ecc.) per mantenere il carattere dell’ambiente architettonico ed urbanistico. Gli unici interventi ammessi sono quelli diretti ai miglioramenti delle condizioni di abitabilità del vecchio centro attraverso il risanamento delle costruzioni malsane”. L’edificazione del monumento non è conservazione e né risanamento".

 

Domenica 26 maggio dalle 7 alle 23 si terranno le votazioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Sono 15 le liste dei candidati per il parlamento europeo spettanti all’Italia. Anche gli elettori setini si recheranno alle urne, sono poco meno di 20 mila gli aventi diritto al voto. Sarà sicuramente una impressione personale ma il passaggio di queste elezioni europee anche a Sezze è stato particolarmente blando, quasi inesistente, con pochissime presentazioni, un paio di manifestazioni e manifesti e tanta propaganda sui social network. I primi ad essere distanti dalla politica ancora una volta non sono stati i cittadini ma gli stessi rappresentanti istituzionali e politici, che poco o nulla, anche in questa circostanza, hanno dato alla città in termini di campagna elettorale e quindi programmi, proposte etc etc. Il solco tra la comunità e la politica è sempre più grande e profondo, e quello scollamento nella società è purtroppo sempre più evidente e drammatico. I tempi sono cambiati velocemente e non esistono più le cosiddette truppe cammellate, che con i paraocchi ubbidivano agli ordini di scuderia. Oggi la politica nasce e muore sui social, su Facebook, su whatsApp. Sono spariti i comizi di piazza, è tutto veloce, breve e superficiale. Il paradosso è che alla fine in molti andranno alle urne ed è importante e giusto che sia così ma lo faranno solo per senso civico, non sapendo una sola virgola di programmi e candidati.

 

 

Il funzionario PO dell'Ufficio Tecnico comunale ha ordinato nel pomeriggio di oggi la sospensione dei lavori al belvedere di Santa Maria di Sezze. L'ordinanza del settore tecnico n° 6 della giornata odierna è stata firmata a seguito dell'accesso agli atti della Consigliera Comunale Rita Palombi nel quale si evidenziano presunte incongruenze relative sia alle procedure amministrative che ai pareri assentiti. Nell'ordinanza di sospensione del monumento di San Lidano commissionato da Don Massimiliano Di Pastina si rileva che "i rilievi attengono sostanzialmente l’iter procedurale atteso che i lavori sono eseguiti su area appartenente al patrimonio del Comune di Sezze sulla base della C.I.L.A. che costituisce, di norma, un titolo per interventi di natura privatistica". Si tratterebbe insomma di un'opera privata su suolo pubblico. Il Funzionario Vincenzo Borrelli "ritenuto quindi sussistere l'esigenza di un approfondimento in ordine agli aspetti che riguardano l'iter procedimentale e più in particolare l'iter di formazione del titolo sulla base dei quali sono in corso di realizzazione i lavori di cui trattasi" ha disposto "l’immediata sospensione dei lavori per meglio verificare, ponderare ed emettere, entro 45 giorni dalla data della presente ordinanza, provvedimenti definitivi".