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Nonostante l’impegno profuso dagli operatori della SPL, che dalla mattina alla sera, tentano disperatamente di recuperare immondizia varia per il centro storico di Sezze, la situazione pare sia sfuggita al controllo. Sia in periferia che nel cuore del paese nottetempo incivili di professione continuano a gettare rifiuti ingombranti dove capita. Nei vicoli della città, nelle aree urbane, fuori dai cassonetti, nei fossi e nelle aree di sosta. L’abbandono selvaggio è un fenomeno incontrollato e le sanzioni comminate ai trasgressori beccati con le mani in pasta dalle foto trappola non è stato sufficiente. Evidentemente ne occorrono delle altre e controlli più serrati su tutto il territorio. Materassi, divani, lettini, televisori e mobilio vario vengono gettati in piena notte senza alcun senso civico. Tanto ci saranno gli operatori della SPL che la mattina li raccoglieranno. I cittadini che pagano il servizio sono stanchi di coloro i quali, in barba al regolamento, fanno ciò che vogliono.  Serve un giro di vite, occorre una svolta.

 

È questione spinosa parlare dell’accoglienza dei migranti. Si rischiano fischi e parolacce. Corro questo rischio perché mi sento in dovere nei confronti di tante donne e bambini che continuano a morire nel Mediterraneo. Soprattutto in questo periodo in cui sulla loro pelle si stanno giocando, crudelmente, le vicende elettorali dell'Italia e dell'Europa. Non si può e non si deve tacere e restare indifferenti. La paura dello straniero genera voglia di muri e di sicurezza e la sicurezza, oggi, vale più del pane. Chi la garantisce, o sostiene a parole di garantirla, prende tanti voti. E ciò in barba ai valori della solidarietà, ai princìpi cristiani tanto sventolati e declamati. Ebbene: io sono per l'accoglienza. Lo affermo senza reticenza e timore. Chi è contrario, pregiudizialmente, senza se e senza ma, nega un dato indiscutibile: non esiste periodo della storia dell'uomo senza flussi migratori. A turno, prima o dopo, siamo stati tutti migranti. Vuoi per fame, per cercare lavoro, per sfuggire alle guerre; vuoi per sfuggire al freddo o al caldo. Pensate che fra qualche anno, se le condizioni climatiche del pianeta continueranno a peggiorare per colpa dell'uomo, in India non ci sarà più un goccio d'acqua. Chi dovesse pensare che gli Indiani resteranno lì a morire di sete, si inganna. Non è neanche vera la leggenda metropolitana che i migranti rubano il lavoro agli Italiani. Basta girare per la pianura pontina per rendersi conto di chi ancora coltiva i campi. In Lombardia si prevede che nei prossimi dieci anni ci sarà bisogno di migliaia di badanti e colf per assistere gli anziani. L'Italia sta diventando un paese sempre più vecchio, le nascite sono in forte calo e si rischia un pauroso spopolamento. E allora? Non resta che una ragionevole conclusione: sì all'inclusione, no all'invasione. La responsabilità degli sbarchi e dei ricollocamenti deve avvenire secondo regole europee ben precise, in rapporto alle capacità e sostenibilità del Paese che accoglie. È responsabilità di tutti i Paesi Europei, nessuno escluso, cambiare le norme vigenti in questa direzione. Ognuno deve fare la propria parte, in attesa che si creino le condizioni sociali ed economiche perché ognuno possa restare nel Paese di origine, se lo vuole. Nel frattempo i migranti devono essere inseriti attraverso la conoscenza e il rigoroso rispetto delle leggi, delle tradizioni e dei costumi locali. Come tutti gli altri cittadini. Altrimenti, chi sbaglia paga e torna a casa.

 

 

E’ uscito lo scorso 27 giugno "Mon Amour", il singolo con videoclip realizzato da 4 artisti che compongono un collettivo misto di genere Trap sperimentale.  Il video è stato realizzato con Andrea Centrella (autore del videoclip “Sale, amore e vento” dei Tiromancino) ed è stato girato sul lungomare di Sabaudia e ripropone una ri-visitazione del famoso film "Paura e Delirio a Las vegas". Nelle intenzioni degli autori viene celebrato l'aspetto super naturale di Sabaudia, in tutta la sua maestosità e fedeltà nella somiglianza ad un porto sud americano. Nel video non mancano comparse e attori di qualità, come Shaen Barletta che ha partecipato a Don Matteo come co-protagonista in una puntata. I due rapper, un producer e un producer/ingegnere del suono, si sono conosciuti quasi per sbaglio, partendo da un contatto via facebook. Un contatto che è poi cresciuto nel tempo e ha partorito idee geniali. Da qui la ricerca di feat e la realizzazione di una vera e propria collaborazione musicale con Midas e Roman Meister, della Visory Records e Thaurus. Uno di loro è un setino Doc,  Riccardo Romano, alias Roman Meister. Riccardo nasce a Sezze il 7 dicembre del 1991 e manifesta fin da subito il suo amore per la musica calpestando ben bene l'intera collezione di vinile del padre (Ignazio). A otto anni frequenta la scuola comunale di musica e sotto la guida dell'insegnante G. Magliocca studia pianoforte fino a dieci anni. Continua gli studi alle scuole medie per poi abbandonare la nobile tastiera per quella del computer con cui apprende l'uso dei software di produzione musicale. Nel 2007 inizia a lavorare con i CDJ (lettori di CD per dj) facendo le prime esperienze di animatore musicale a feste private. In seguito ha suonato in vari locali della provincia di Latina in attesa di fare il salto verso la capitale. Nel 2011 ha partecipato e vinto i contest invernali e estivi organizzati da Silvio Frainetti nel comune di Pontinia. A dicembre si è esibito al Vogue, tra i più famosi locali di Roma. Insomma... un giovane artista che già fa parlare di sé per il suo talento. Ad majora…  

 

E’ iniziato il conto alla rovescia. Venerdì 12 luglio se il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, non dovesse ritirare le dimissioni, il Prefetto di Latina, per scadenza di termini, scioglierà anticipatamente il consiglio comunale e nominerà il commissario Prefettizio che per 9 mesi dovrà amministrare (ordinaria amministrazione) la città. Poi gli elettori setini torneranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale.  Intanto nel fine settimana il primo cittadino ha comunicato agli (ex) assessori Pietro Ceccano, Paola Di Veroli e Vincenzo Lucarini la conclusione anticipata del loro incarico assessorile, mentre Antonio Di Prospero e Sabrina Pecorilli resteranno, per il momento, al loro posto. Tra oggi e domani ci sarà l’epilogo di una lunga crisi iniziata 41 giorni fa con il ritiro delle deleghe e concretizzatasi il 22 giugno scorso con le dimissioni del sindaco. Il sindaco domani farà l'ultimo tentativo, metterà tutta la maggioranza di fronte la responsabilità di andare avanti o di lasciare che qualcun altro governi la città con nuove elezioni. Come andrà a finire? Va detto che in questo lungo periodo di stasi politica Di Raimo ha tentato l’impossibile per trovare un accordo tra la maggioranza, ma quando sembrava che fosse giunto a dama ecco che gli equilibri saltavano nuovamente. Adesso l’unica certezza è la scadenza dei 20 giorni, oltre i quali non si potrà andare. Se è ormai certa la decisione di cambiare i tre assessori, comunicata in via ufficiale ai tre, incerta ad oggi è ancora la soluzione trovata per il rimpasto. Come Il pendolo di Foucault le scelte oscillano da una parte all’altra e cambiano continuamente andamento a seconda dei casi. Ci saranno tre assessori esterni? Saranno tre tecnici? Si tenterà di chiedere per l’ultima (ennesima volta) ai tre consiglieri (Bernasconi, Uscimenti e Barbati)  un atto (disperato) di responsabilità? Sarà un Giunta politica con l’ingresso di ex sindaci o ex assessori? Sara una Giunta mista? Sarà un Giunta a scadenza? Tante le ipotesi su cui nessuno però oggi è in grado di scommettere un centesimo. Tornando allora al pendolo di Foucault, questa crisi rischia veramente di partorire un elefante da un topolino qual è sempre stata. Perché è impegnativo costruire un pendolo poiché “piccole imprecisioni possono causare errori nell'oscillazione che mascherano l'effetto della rotazione terrestre”. Le resistenze poi frenano e cambiano l’oscillazione proprio come si sta verificando a Sezze nel post crisi.

 

 

 

Nuovo appuntamento con l’esilarante compagnia teatrale Nemeo. Il sodalizio dialettale setino sarà ospite ad Aprilia domenica 7 luglio alle ore 16.30 presso la Biblioteca Manzù in occasione dell’evento “Incontriamoci ad Aprilia” promosso da Vincenzo Caccamo, presidente dell’associazione “Nuovo Cenacolo Della Poesia”. I Nemeo metteranno in scena una pièce teatrale dal titolo “La ficorappizza” (Il fico d’india) interpretata da Annamaria Bovieri, Luigi Costantini e Tony Piccaro, noti nel panorama provinciale per le loro parodie e per il loro teatro. Si tratta di un testo originale in dialetto locale scritto della compagnia che ha lo scopo di tramandare e valorizzare il dialetto e le tradizioni popolari locali alle future generazioni. Un appuntamento da non perdere con la comicità e la genuinità di attori locali apprezzati per la loro originalità, bravura e simpatia. L’incontro prevede anche la partecipazione di altri sodalizi. In programma quindi anche la presentazione del libro “Si chiama Vittoria” scritto da Assunta Gneo, segretaria  del Nuovo Cenacolo Della Poesia di Aprilia e ambasciatrice DILA senza limiti territoriali. E poi musica con il mezzo soprano Patrizia Visdentini e del maestro di violino Luca Hoti. Spazio anche alla pittura con una mostra della Vicepresidente del Nuovo Cenacolo Della Poesia di Aprilia, Gianna Formato. Non mancheranno momenti di poesia internazionale e locale con Angela Maria Tiberi Vicepresidente del Nuovo Cenacolo Della Poesia di Aprilia e Presidente DILA Regione Lazio; Vincenzo Caccamo, Gianna Formato, Assunta  Gneo, Amalia Viti Vicepresidente dell’Accademia Romana Della Rosa, Lucia  Fusco Ambasciatrice delegata DILA nella Regione Lazio, Enzo Casagni ambasciatore DILA nel Libano.

"Malgrado svariate riunioni di maggioranza ancora non riesce a raggiungere segnali di equilibrio per il raggiungimento di questi obiettivi e in particolar modo con gli impegni assunti con i cittadini. Caro sindaco, resta una settimana per confermare o ritirare le tue dimissioni volontarie e non richieste da nessuna forza politica. In questo poco tempo rimasto, pensaci bene se continuare restando a capo di una coalizione solo per galleggiare o proseguire per la realizzazione di programmi ed azioni politiche in grado di sostenere lo sviluppo della nostra Sezze". Vittorio Accapezzato, ex amministratore della città, commenta così quanto sta avvenendo in città dopo la crisi politica aperta il 28 maggio scorso e confermata dalle dimissioni del sindaco. "Tu stesso hai riconosciuto con le dimissioni spontanee, che in questi due anni, è mancata una politica capace di riappropriarsi della sua funzione primaria e cioè quella di prestare ascolto alle esigenze dei cittadini e di migliorare la qualità della vita.Se pensi di continuare il mandato ricevuto dagli elettori non deluderli. Come tu sai, Sezze ha bisogno di un cambiamento radicale e costruttivo partendo da una progettazione puntuale del suo futuro, senza l'approssimazione di questi ultimi anni. Il nuovo cammino dell’amministrazione dovrà operare in sinergia con tutte le Istituzioni, regionali, statali ed europee per poter camminare a passo con i tempi. Sezze crescerà se si opererà per migliorare la vita delle persone sia dal punto di vista sociale che economico. La tua rinnovata conduzione politica dovrà impegnarsi per riportare la città, vivibile che dovrà guardare alle sue radici storiche, suoi beni culturali, le sue bellezze naturali e paesaggistiche, non con nostalgia ma con rinnovato impulso alla line di un reale cambiamento che i cittadini chiedono a fermamente a viva voce. In sintesi la politica dove mettere in campo amministratori funzionanti in grado di offrire servizi efficienti, e tempestivi. Il rinnovato equilibrio amministrativo  - aggiunge - dovrà puntare alla ricerca di risorse con un’azione di risparmio della spesa pubblica e recepimento di sovvenzioni esterne. Devi dare inizio ad una nuova stagione di impegno civile in grado di garantire il rilancio dei nostri settori come l’agricoltura, l’artigianato, il commercio, il turismo, beni architettonici, artistici ed archeologici, la sicurezza, la legalità, e politiche sociali". Per il prof. in pensione il sindaco  Di Raimo deve portare a termine il programma che tutta la coalizione ha sottoscritto, con tutti i punti principali del programma: qualificazione dei servizi amministrativi; riqualificazione del personale; la costituzione di un ufficio unico per la gestione del contenzioso; il proseguimento del processo dì decentramento; l’ottimizzazione delle procedure operative interne agli uffici; la qualità dei servizi della Pubblica Amministrazione; l’adozione delle Carte dei Servizi. Eppoi turismo, agricoltura, politiche sociali  e altro ancora. Insomma... pensaci Sergio.

 

 

 

Il personale operativo dei Vigili del Fuoco del Comando di Latina è intervenuto, nel tardo pomeriggio di ieri, nel Comune di Sermoneta a seguito di una richiesta di aiuto. Tale richiesta fatta da un deltaplanista caduto in una zona impervia nella boscaglia che caratterizza il territorio. In zona si portava la squadra territoriale VVF ma solo grazie al tempestivo intervento del Drago 57 , partito dal reparto volo VVF di Ciampino, si riusciva a localizzare l'uomo, in buono stato, a recuperarlo e trasportarlo, a scopo precauzionale, al Santa Maria Goretti di Latina. Trattasi di un uomo di 59 anni residente in provincia di Roma.

“Nessun essere #umano è illegale” è lo slogan di una giornata di eventi in programma domani, venerdì 5 luglio 2019, a Sezze per promuovere un dialogo con tutta la cittadinanza sul tema dell’accoglienza dell’altro, del povero, dello straniero. Si parte con incontro pubblico in programma alle 18 all’Auditorium San Michele Arcangelo, organizzato dal Comitato spontaneo “Amici Don Pietro” con la testimonianza di don Pietro Sigurani, parroco della chiesa di Sant’Eustachio, nel centro storico di Roma, che porterà la sua esperienza di accoglienza delle povertà nel contesto in cui opera. “Vogliamo sensibilizzare la cittadinanza di Sezze al tema dell’accoglienza, in un periodo storico in cui domina una cultura di odio e rifiuto di chi è diverso e in difficoltà -  affermano gli organizzatori- Sono molte le forme di povertà sul nostro territorio: per questo riteniamo necessario conoscere e informarsi per maturare un atteggiamento disponibile all’accoglienza, all’incontro, all’aiuto dell’altro. La figura di don Pietro Sigurani, con il suo grande carisma, ci è sembrata la più opportuna per affrontare questi temi con concretezza, alla luce del suo impegno quotidiano per i poveri” aggiungono. Don Pietro Sigurani è stato definito “il prete convertito dai poveri” e nel centro di Roma, a pochi passi dalla sede del Senato, ha allestito una mensa per i poveri proprio dentro la sua chiesa, che ogni giorno offre circa 200 pasti. Nei mesi scorsi, il sacerdote romano è stato minacciato con messaggi anonimi lasciati in parrocchia che reclamavano “la chiesa come casa di Dio e non dei poveri”. Lui però non si è arreso e sta lavorando a nuovi progetti di accoglienza. Inoltre, in polemica con la legge per la legittima difesa e di fronte a molte campagne pubbliche che incitano all’odio, ha promosso una distribuzione di pistole ad acqua fuori dalla parrocchia.

L’iniziativa prosegue con un Flash Mob, in programma alle 20 a Ferro di Cavallo, promosso da Azione Cattolica delle parrocchie di Santa Maria e Santa Lucia, Gruppo Scout Agesci Sezze I e Comunità di Sant’Egidio di Sezze insieme al Comitato spontaneo “Amici Don Pietro”. “Installazioni temporanee, musica, testimonianze dal vivo di migranti che hanno attraversato il mare e ce l’hanno fatta, insieme al racconto di chi purtroppo non ce l’ha fatta, vogliono essere segno visibile e occasione di dialogo con la città su temi di grande attualità, se pensiamo alla vicenda della Sea Watch, ai morti al confine tra Messico e Usa e a migliaia di storie di persone costrette ad emigrare in ogni parte del mondo” spiegano i promotori. Che lanciano l’invito alla cittadinanza: “Tutti sono invitati a partecipare, così da poter riflettere insieme e confrontarci”.

Nel corso della mattinata del 1° luglio a Sezze, i Carabinieri della locale stazione  davano esecuzione all’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari emessa in data 30.06.2019 dal gip della procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, nei confronti di 33enne di Latina.  La misura cautelare scaturisce dalla commissione dei reati di estorsione e minaccia con arma, da parte del prevenuto nei confronti di altra persona, nonché dal rinvenimento di 5 grammi di sostanza stupefacente tipo cocaina, n.100 semi di canapa indiana e di un bilancino di precisione, rinvenuti durante l’attività d’indagine condotta dai carabinieri del posto.

 

E’ andato tutto a carte 48. La crisi politica che attanaglia la città da 35 giorni sta assumendo i contorni di un paradosso esilarante. Ieri sera l’ultima riunione di gruppo saltata per posizioni e linee che non trovano convergenza. Sembra sfumata anche la soluzione dei tre consiglieri dimissionari per entrare in Giunta. Sembrava veramente cosa fatta ma le ultime richieste, seppure legittime, hanno mandato tutto all’aria. Adesso la situazione è ingarbugliata come non mai. Tra dieci giorni esatti (venerdì 12 luglio) scadranno i 20 giorni entro i quali il sindaco Sergio Di Raimo, per legge, può ritirare le dimissioni. Oltre questo tempo massimo le dimissioni diventano irrevocabili e il Prefetto nomina il Commissario con lo scioglimento anticipato del consiglio comunale. La situazione che si è creata si è incancrenita peggio di quanto sia immaginabile, con risvolti pesanti e delicati anche dal punto di vista personale. La sostituzione del vice sindaco in quota alla lista “Sezze Futura” di Enzo Polidoro sembra essere diventato l’ultimo nodo da sciogliere, cosa molto improbabile però. Ed ecco allora che torna in ballo l’ipotesi di nuovi assessori esterni, con i tre ufficiosamente sfiduciati, Paola Di Veroli, Pietro Ceccano e Vincenzo Lucarini, con in tasca un documento congiunto di severo giudizio nei confronti del sindaco per il modo con il quale avrebbe gestito la crisi politica fino ad oggi. I tre sarebbero intenzionati a non accettare una riconferma degli incarichi qualora ci fosse mai questa possibilità, anzi, voci di corridoio, parlerebbero di veleni e rancori dopo quanto accaduto. L’idea di far subentrare in Giunta i consiglieri comunali Giovanni Bernasconi, Armando Uscimenti e Francesca Barbati, dunque, sarebbe tramontata, soprattutto per la fermezza con la quale Bernasconi sembra essere tornato a chiedere alla lista “Sezze Futura” di assumersi le stesse responsabilità degli altri consiglieri comunali. In sostanza Bernasconi non intende accettare il diktat di Enzo Polidoro e quel patto di acciaio che lo lega al vice sindaco Antonio Di Prospero: e' pur vero però che questa lista rappresenta sempre la seconda forza in consiglio comunale. Insomma c’è chi pensa di fare le nozze con i fichi secchi e chi vuole farsi una Giunta completamene rinnovata politicamente.