I carabinieri della stazione di Priverno hanno deferito in stato di libertà per i reati di violenza e minaccia a un pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio, un 32enne di Sezze. Nel pomeriggio del 2 aprile scorso, all’interno del servizio di pronto soccorso dell’ospedale “Regina Elena”, l’uomo a causa dell’avvertita lentezza con cui riteneva fosse stato gestito il trasporto d’urgenza del genitore presso l’ospedale di Latina, ha aggredito il medico di turno, costringendolo ad interrompere il servizio in corso e a ricorrere alle cure mediche.
A Latina Scalo invece i militari della locale stazione carabinieri, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno deferito in stato di libertà per il reato di “porto abusivo di armi improprie” un 54enne setino. Nel suo furgone aveva una mazza da baseball della lunghezza di cm.52, un falcetto della lunghezza di cm.22, un coltello di cm.13,5 oltre ad un crocifisso con base in ottone di cm.33 di ottima fattezza, verosimilmente provento di furto e sul quale si stanno effettuando opportune verifiche.
Nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro “Mani in arte: lavorare in un museo”, in collaborazione con l’Isiss Pacifici e De Magistris di Sezze, domani 5 aprile e fino al 12 maggio si terranno visite guidate presso il Museo d’Arte sacra di Sezze, ubicato nei locali nell’oratorio della Cattedrale Santa Maria. L’iniziativa coinvolge 13 studenti che hanno sostenuto un periodo di formazione di 20 ore in aula con giovani laureate nelle discipline di storia dell’arte, archeologia e scienze dell’educazione. E’ stata l’occasione per conoscere quadri e oggetti sacri esposti nelle sale del museo. Soddisfatta la dirigente scolastica Anna Giorgi per la quale il progetto ha una grande valenza civica in quanto crea occasioni per gli studenti di scoprire e quindi valorizzare un patrimonio della comunità setina. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Progetto Policoro e il Museo d’Arte sacra setino diretto da Don Massimiliano Di Pastina.
L'amministrazione comunale di Sezze nel suo canale facebook avvisa di allerta meteo per la giornata di oggi anche sul territorio comunale. Il bollettino della Protezione Civile della Regione Lazio prevede infatti precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio, forti raffiche di vento, frequente attività elettrica e locali grandinate soprattutto nella seconda parte della giornata. Si invitano i cittadini a prestare massima attenzione.
L’opposizione consiliare setina considera paradossale l’atteggiamento della maggioranza in riferimento agli ultimi consigli comunali, nei quali si è "inscenato una protesta disertando" discussioni importanti per la città, tra cui l’acquisizione di un complesso viario di strade di Sezze Scalo e la Pace Fiscale. Giovanni Moraldo, Serafino Di Palma e Paride Martella intravedono in questa “prova di forza” un grande “momento di debolezza e difficoltà interna che la maggioranza sta attraversando e che il lavoro delle minoranze sta mettendo in evidenza”. Per il centro destra setino “non è alzando i toni che si risolvono improcrastinabili problemi del paese” ma “occorre saper ascoltare con meno boria le ragione delle minoranze”. Nella nota dei consiglieri si legge: “Ci accusano di ostruzionismo, ma quante volte abbiamo visto disertata la stessa Commissione Gestione delle Risorse dalla stessa maggioranza? Quante volte non si è potuta svolgere per l’assenza di amministratori o tecnici? E la Commissione Trasparenza che ancora aspetta un segretario verbalizzante? Le commissioni spesso vengono trasformate in vetrine elettorali da chi è in perenne campagna elettorale”. Considerazioni però che non valgono per tutti. “C’è chi nella maggioranza, in maniera attenta, ha saputo cogliere e recepire quanto di buono arriva dalla mole di lavoro che le minoranze stanno svolgendo in maniera così responsabile - chiarisce Giovanni Moraldo - mentre c’è chi si arrocca su posizioni indifendibili nella paura di sentirsi estromesso da un ruolo politico”. La chiosa finale è il messaggio politico che Moraldo, Martella e Di Palma sottoscrivono e lanciano agli avversari: “Non siamo disposti ad accettare lezioni di democrazia e di politica da nessuno”.
Siamo la prima generazione ad avere un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici, avverte il WWF, ma siamo anche l’ultima che può salvare il pianeta. I cambiamenti climatici sono già in atto e possono sconvolgere nei prossimi decenni il mondo dell’agricoltura. Lo stiamo toccando con mano con i carciofi della campagna in corso: hanno subito al loro impianto un’estate torrida con temperature oltre le medie del periodo, poi il disastro della tromba d’aria di fine ottobre, quindi i fenomeni estremi delle piogge alluvionali dei mesi successivi che ne hanno gravemente compromesso l’apparato radicale. I geli dell’inizio dell’anno, che pure rientrano nella normalità, hanno fatto il resto, la coltura è in ritardo e la produzione si manterrà scarsa fino a Pasqua, cioè sino al 21 aprile, quando dovrebbe essere quasi ultimata. Non sono però solo i carciofi a subire le conseguenze dei fenomeni estremi dovuti ai cambiamenti climatici, uno studio commissionato dal WWF avverte che tra cinquant’anni la produzione di grano diminuirà del 20%, la soia del 40% ed il mais sarà addirittura dimezzato. Grave sarà l’impatto sulla produzione del vino che potrebbe diminuire dell’85%. Infatti l’innalzamento delle temperature cambierà i tempi ed i processi di maturazione dell’uva. L’agricoltura dovrà fronteggiare una serie di sfide, delle quali la prima è quella dell’acqua. Occorrerà imparare ad usarla meglio già da subito, in quanto scarseggerà per lunghi periodi e sarà eccessiva e rovinosa in altre fasi dell’anno. Si dovrà tentare di ripescare dall’agrobiodiversità le specie coltivabili che abbiamo perso l’abitudine di coltivare, perché sono più rustiche e resistenti anche se meno produttive, ma che potrebbero affrontare meglio le sfide del cambiamento climatico.
50 ° Sagra del Carciofo di Sezze. Bene la kermesse ma pensiamo anche alla produzione locale
Scritto da Vincenzo MatteiSabato 6 e Domenica 7 Aprile si terrà a Sezze la 50° Sagra del Carciofo. Bene. Bene l'esposizione di stands gastronomici nel centro storico con la degustazione delle prelibatezze del campo setino e, in particolare, dei carciofi cotti e mangiati alla romana, alla giudia, alla matticella e fritti dorati. Bene la bazzoffia con il pane sezzese inzuppato nel brodo insaporito da tutte le spezie di cui è stracolma la pianura pontina. Bene l'animazione nei vari quartieri del paese da parte di giocolieri, artisti di strada, gruppi folcloristici che suonano e ballano attirando la simpatia e la complicità dei visitatori. Bene le migliaia di turisti alla riscoperta dei vicoli e delle piazzette medievali, spesso dimenticate e trascurate dai sezzesi. Bene l'assaggio delle tipiche pastarelle alle mandorle e ai viscioli, dolcezze tipiche della tradizione locale. Bene le mostre d'arte, di pittura, dell'esposizione di merletti e biancheria intima che indossavano le nostre nonne. Bene le piazze affollate di gente intenta ad ascoltare poeti e giullari. Tutto bene, anzi benissimo a rendere straordinaria una giornata di festa e di allegria che, da 50 anni, si rinnova a Sezze. Ma, scusatemi: l’agricoltura, la produzione di carciofi, le prospettive di un rilancio del lavoro agricolo, le difficoltà dei contadini e dei coltivatori, che fine faranno? Ci sarà qualcuno, per esempio l'Amministrazione Comunale e Provinciale e Regionale, che si occuperanno delle prospettive di un rilancio dell'agricoltura? Mi permetto solo due riflessioni. E’ giusto, anzi è sacrosanto che la tradizione non debba scomparire, soppiantata dallo spettacolo e da uno sfrenata tendenza consumistica, perché la tradizione rappresenta l'identità e la storia di una comunità e non può essere sostituita né ridotta a bene di consumo "usa e getta". Il grosso difetto dei beni consumistici è che durano poco, sebbene appaiano al momento attraenti e indispensabili. Il bene consumistico, la merce non è mai originale e autentica; è il risultato di processi automatici spesso importati e incontrollati. Dura lo spazio di un mattino. La seconda riflessione è un po’ più impegnativa. Che fare per non assistere inermi alla scomparsa della produzione del carciofo setino, prodotto eccezionale per la sua bontà e le sue qualità organolettiche? Proprio nell'era della globalizzazione, l'era in cui viviamo, costituisce un'occasione irripetibile l'opportunità di esportare il prodotto fuori della Regione Lazio. La globalizzazione presenta indubbiamente dei grossi pericoli di conformismo e di sudditanza sia in economia che nella cultura. E' un pericolo da cui ci possiamo e ci dobbiamo difendere riaffermando la propria originalità e il proprio marchio.
E’ il capogruppo del Partito Democratico di Sezze, Armando Uscimenti, a rompere il silenzio e ad intervenire sulle dichiarazioni fatte dal collega di maggioranza e del Pd Giovanni Bernasconi in merito ad un azzeramento della Giunta comunale. Uscimenti chiarisce che Bernasconi ha parlato "a titolo personale" e "nel gruppo del pd nulla era stato concordato" ma è giusto che il sindaco faccia le sue valutazioni. “Le dichiarazioni di Giovanni Bernasconi in aula e sulla stampa locale sono state avanzate a titolo personale. Il sindaco dal mio punto di vista – aggiunge il capogruppo Pd – deve prendere posizione e fare le sue valutazioni. Io personalmente ritengo che si può e si deve fare di più, sia da parte della Giunta che da parte dei colleghi consiglieri comunali. Parlare di azzeramento però mi sembra eccessivo”. Il consigliere Bernasconi, nel corso dell’ultimo consiglio comunale e poi sulla stampa, ha chiesto al primo cittadino di cambiare passo e rilanciare l’azione di governo partendo proprio dall’azzeramento della Giunta comunale. Ci sono dei settori strategici come quello dei lavori pubblici, ambiente, servizi sociali e cultura che necessitano di risposte adeguate. E' fondamentale quindi che non ci si affidi solo all’improvvisazione e alle richieste di un determinato gruppo di rappresentanti comunali o di gruppo politici. Nei prossimi giorni il sindaco Di Raimo, molto probabilmente, ascolterà i gruppi consiliari e valuterà attentamente ogni singola richiesta. Per qualcuno, quello di Giovanni Bernasconi, è considerato un atto di sfiducia partito proprio da chi è considerato il primo “sponsor” del sindaco, mentre per altri è un atto di coraggio e assunzione di responsabilità nei confronti degli elettori setini, per evitare che il Comune di Sezze fra 3 anni venga consegnato alla destra a mani basse.
Fotografie, video, post, commenti, appelli. Si è detto e fatto di tutto e di più contro sozzoni che in pieno centro storico continuano di notte a lasciare immondizia varia per i vicoli del centro storico. I cittadini sono veramente stanchi di residenti incivili che come se nulla fosse pensano che Sezze sia una discarica a cielo aperto. In via San Carlo, in via Corradini, nei vicoli quali Valerio Flacco, via della Libertà e altri ancora la mattina è uno spettacolo indecoroso: bottiglie di birra, organico, elettrodomestici, oggetti casalinghi fanno da cornice alla città. Il sindaco deve pretendere l'installazione di fototrappole da parte della SPL. Tre in tutto il territorio sono uno specchietto per le allodole e sono una presa in giro verso chi rispetta ogni giorno le regole di un corretto conferimento dei rifiuti. Fototrappole e sanzioni, contro un fenomeno che deve finire.
Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo con decreto, nella giornata di oggi, ha individuato la dott.ssa Clorinda Storelli, nata a Latina il 30/07/1958, quale Segretario idoneo a ricoprire la titolarità della sede di Segreteria del Comune di Sezze. La sede di Segreteria del Comune di Sezze era vacante dal 18 febbraio scorso a seguito di trasferimento presso altra sede del Segretario Generale incaricato Daniela Falso.
Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo non ha atteso troppo per emettere una ordinanza di custodia, mantenimento e addifamento dei cani dopo l’episodio avvenuto nei giorni scorsi ai danni del vice sindaco Antonio Di Prospero e quello di due settimane fa in via della Resistenza. Il primo cittadino nella premessa afferma “che il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocate all’animale stesso e che chiunque a qualsiasi titolo accetti di tenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo”. Richiamando poi la legge 281/91 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” e le disposizioni contenute nell’ordinanza del ministero della salute del 06.08.2013, Di Raimo ordina a chiunque detenga o possegga un cane di: utilizzare il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le specifiche aree destinate ed individuate sul territorio comunale; portare con sé una museruola da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone, animali o su richiesta degli agenti di Polizia locale o di altre forze di polizia; adeguare la recinzione di pertinenza in modo tale da impedire che l’animale possa scavalcarla ovvero superarla con la testa e/o introdurvi le fauci verso l’esterno al fine di evitare la fuga o di arrecare danno a terzi; avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle feci e di raccoglierle; provvedere a stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi per i cani inseriti nel registro dei cani dichiarati a rischio di elevata aggressività, ai sensi art.3 dell’ordinanza del ministero della salute del 06.08.2013; in caso di sosta di autoveicolo l’obbligo di disporre i finestrini in modo tale da permettere una opportuna ventilazione all’interno, evitando al tempo stesso che l’animale possa fuoriuscire con la testa; non lasciare libere e condurre in luoghi frequentati dal pubblico cagne nel periodo del calore. Inoltre fa divieto di “possedere o detenere cani dichiarati a rischio elevato di aggressività (ai sensi art.3 della citata ordinanza): ai delinquenti abituali o per tendenza; a chi è sottoposto a misure di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva o decreto penale di condanna, per i reati di cui agli articoli 727, 544-ter, 544-quarter, 544-quinquies del codice penale e, per quelli previsti dall’art. 2 della legge 20 luglio 2004, n.189; ai minori di 18 anni, agli interdetti ed agli inabili per infermità di mente. Sanzioni penali previste dalla Legge e amministrative, citate nel Regolamento di Polizia sui Cani e piccoli animali d’affezione, approvato con deliberazione C.C. n. 57 del 23.11.2001. In caso di violazione delle disposizioni contenute nel presente provvedimento si applicano le sanzioni da € 25,00 ad € 500,00, secondo la gravità dei casi. Nei casi più gravi ove emerga la necessità di tutelare la pubblica incolumità il responsabile, detentore o possessore del cane, verrà denunciato ai sensi dell’art.650 Codice penale.
Altro...
Entra in consiglio provinciale di Latina anche il consigliere comunale di Sezze Rita Palombi, esponente del movimento civico Sezze Bene Comune. L'archietto Palombi è stata eletta nelle fila della lista del sindaco di Latina Damiano Coletta "Civiche Pontine". E
ssendo stata una consultazione di secondo livello, gli elettori sono stati i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni della Provincia di Latina. Sul suo profilo scrive: " Oggi è un giorno speciale. Il primo da neo eletta consigliere provinciale e il compleanno del mio papà. Grazie per avermi insegnato i grandi valori della vita".
“Serve una svolta, tracciamo una nuova linea politica e ripartiamo. Ne avevo parlato in riunione di maggioranza e l’ho ribadito in aula consiliare sabato scorso: al sindaco di Sezze Sergio Di Raimo chiedo un azzeramento della Giunta. Questo, ovviamente, non significa che qualche assessore, dal mio punto di vista, non possa essere confermato. Il mio è un invito a cambiare passo dopo due anni di mandato che ritengo poco convincenti su diversi settori”. Il consigliere comunale del Pd, Giovanni Bernasconi, parla chiaro in aula consigliare, non si nasconde dietro tatticismi e strategie inutili per la maggioranza e soprattutto per la città. Raggiunto telefonicamente questa mattina ha ribadito ciò che ha detto in aula consigliare sabato scorso, in occasione del consiglio dedicato al bilancio di previsione. Per l’ex presidente della Provincia di Latina, l’amministrazione comunale deve rilanciare la sua azione politica “prima che sia troppo tardi”. Anche dal punto di vista della macchina amministrative serve cambiare passo. “Spesso la macchina amministrativa non funziona per carenza di personale e per altre problematiche che conosciamo, servono due dirigenti e la rotazione di alcune P.O. Gli uffici devono tradurre in atti le azioni messe in campo dalla politica. Per fare questo però, dal mio modesto parere, serve una nuova squadra di governo per rilanciare l’azione di questa amministrazione comunale”. Il consigliere Bernasconi ad oggi è stato l’unico che ha avuto l’onestà intellettuale di chiedere un cambio di passo al sindaco, sono in tanti a pensare la stessa cosa e non è detto che la sua richiesta faccia da apripista per simili ragionamenti.
C'era una volta la Provincia. Domenica si torna alle urne
Scritto da Vincenzo MatteiChi l'ha vista? C'era una volta la Provincia. Domenica 31 Marzo i sindaci e i consiglieri provinciali di Latina si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Consiglio Provinciale. Elezioni di secondo grado, in quanto la legge in vigore non prevede l'elezione diretta da parte dei cittadini. Fino a qualche anno fa, la Provincia rivestiva un ruolo centrale nella amministrazione e nella gestione del territorio pontino. Strade, scuole superiori, formazione professionale, distretti socio-sanitari, ambiti territoriali, localizzazione delle discariche e gestione dei rifiuti, coordinamento dei Comuni, interlocuzione primaria con Prefettura, Questura, Vigili del fuoco, etc. Un insieme di competenze e funzioni di primo livello che incidevano fortemente sulla vita e sullo sviluppo del territorio qualificando il Presidente della Provincia quale interlocutore privilegiato di tutta la società pontina. Oggi, dopo il decreto legge del ministro Graziano Delrio del 7/4/2014, le cose sono cambiate. Nonostante una certa semplificazione e un'importante riduzione delle spese, a causa del ridimensionamento del numero dei consiglieri e del taglio degli emolumenti e indennità in vigore fino ad allora, la riforma si è fermata a metà, in stand by, e non ha prodotto i frutti sperati. Le Province non sono state soppresse e non sono mai decollate come enti intermedi tra i Comuni e le Regioni, come era negli auspici della Riforma. Esse, certamente, andavano snellite e rese meno onerose ma non declassificate e impoverite. I tagli ai bilanci provinciali sono stati via via sempre più pesanti e la gestione delle competenze (strade e scuole, soprattutto!) sono in progressivo deterioramento per carenza di fondi. Occorre, pertanto, completare la Riforma restituendo alle Province il potere di continuare a svolgere il ruolo essenziale previsto dalla Costituzione, di coordinamento e di gestione dei servizi e dello sviluppo del territorio. Altrimenti restano due soluzioni: cancellarle assegnando ai Comuni tutte le competenze e le relative risorse umane, finanziarie ed economiche, o ritornare allo status quo ante. La Provincia non può restare a mezz'aria, come il vaso di coccio di manzoniana memoria in mezzo a vasi di ferro, ne va di mezzo il benessere dei cittadini, lo sviluppo del territorio e lo stesso ordinamento istituzionale. La storia della Provincia e di tutti coloro che hanno lavorato per farla crescere e sviluppare non lo merita. Sarebbe un peccato azzerare un patrimonio d’idee e di conquiste, realizzate sempre sotto il segno del rispetto delle istituzioni ... Un augurio di buon lavoro, dunque, al nuovo Consiglio provinciale e al Presidente ing. Carlo Medici.
Una bella notizia per la comunità dei fedeli e per l'intera città di Sezze. Stanno partendo proprio in questi giorni i lavori di ristrutturazione della Cattedrale di Santa Maria. Lunedì 8 aprile la ditta incaricata interverrà sulle due navate laterali per risolvere finalmente i problemi di infiltrazioni che in questi anni purtroppo hanno danneggiato gli interni della concattedrale. Sulle terrazze delle due navate verrà posata una nuova pavimentazione impermeabile e gli interni verranno riqualificati. Per quanto concerne la canonica invece bisognerà attendere l'autorizzazione definitiva della Curia. Gli interni ed il tetto con la bufera del 29 ottobre scorso sono stati completamente distrutti al punto di dichiarare inagibile tutta la struttura. Si spera che presto arrivino le autorizzazioni definitive per intervenire anche sulla canonica in modo che tutte le attività possano riprendere un regolare corso. Nonostante le difficoltà il parroco Padre Damiano e il vice Padre Tommaso sono riusciti in questi mesi a garantire piena assistenza spirituale a tutta la comunità.