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Il complesso architettonico dell'ex Collegio gesuitico e Seminario vescovile diocesano di San Pietro a Sezze, adiacente l'omonima chiesa, è diventato ormai un patrimonio gettato alle ortiche. Parliamo di una struttura risalente al XVI secolo che nel corso dei secoli è stata sempre al centro di movimenti religiosi e culturali centrali per tutto l'intero comprensorio. Dal 2015 il complesso è stato dichiarato inagibile a seguito di sopralluoghi e verifiche statiche come lo stesso vescovo S.E. Mariano Crociata ha dichiarato alla comunità in una sua visita apostolica l'11 settembre di quello stesso anno. Da allora, per problemi di sicurezza, il seminario e la casa parrocchiale sono inaccessibili e in meno di 4 anni l'incuria e l'abbandono hanno dato il colpo di grazia ad una struttura affascinante, straordinaria e a tratti misteriosa. L'ex collegio ha retto per secoli e secoli e vederla completamente abbandonata colpisce al cuore, così come il chiostro, sepolto da erbacce e in fase di deterioramento, per anni anche sede del ginnasio setino. Recentemente la confraternita dei Sacconi del Sacro Cuore di Sezze si è interessata delle condizioni della struttura, chiedendo e sollecitando interventi di riqualificazione. Ma sono in tanti a chiedersi il perché di una struttura così abbandonata. Basterebbe un concorso di idee per rilanciare un complesso in pieno centro storico, quale struttura ricettiva e polifunzionale. La curia, proprietaria di tutta l'opera, potrebbe e dovrebbe rilanciare l'ex seminario o affidarlo a terzi , magari cederla.  Oppure investendo direttamente su un bene tanto caro ad una comunità, legata al seminario da secoli.

Il consiglio comunale di Sezze nell’ultima seduta ha approvato, senza i voti dell’intera opposizione, il cosiddetto Piano Finanziario relativo alla gestione dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rsu per l’anno 2019. Si tratta di un documento fondamentale e che rappresenta l'elaborato funzionale all’analisi dei costi previsionali dell’intero servizio. Nella esposizione dei dati quantitativi, la serie storica della produzione di rifiuti nel Comune di Sezze negli anni mostra un costante decremento della produzione totale con l’eccezione dell’anno 2013. Nell’ultimo anno, rispetto al 2017, si è registrato un leggero aumento. Anche se Sezze resta ancora fanalino di coda rispetto ad altri paesi della Provincia di Latina, i dati in possesso mostrano una tendenza che fa ben sperare. L’andamento della percentuale di raccolta differenziata dal 2011 al 2013 è stato decrescente. Dal 2014 al 2017 si è verificato un costante aumento, ma nell’ultimo anno si è registrato il secondo dato più basso di tutta la serie storica considerata: si è passati da un 22,82 % al 16,77% anche se va detto che i rifiuti raccolti in maniera indifferenziata sono spaventosamente maggiori rispetto a quelli raccolti in maniera differenziata.  Anche se in ritardo, insomma, rispetto ad altri Sezze indubbiamente sta andando verso la giusta direzione e cioè quella di una comunità che inizia a fare suo un senso civico diverso, tendente ad un maggiore rispetto per l’ambiente. Caso diverso nell’hinterland del paese dove sussistono purtroppo ancora vergognosi esempi di inciviltà e di mancato rispetto delle regole civili. Semmai l’amministrazione comunale dovrebbe premiare quei cittadini virtuosi incentivando ulteriormente il rispetto delle regole in materia di rifiuti solidi urbani e punire severamente i trasgressori (come è successo a Latina pochi giorni fa) con multe e azioni penali. Altro dato significativo, infine, è quello relativo agli utenti raggiunti dalla servizio di raccolta differenziata. In termini di popolazione servita il servizio porta a porta si rivolge a circa 15.800 utenti che in percentuale sulla popolazione residente di circa 25.000 unità rappresenta il 60% dell’intero. L’importo totale dei costi ammonta a € 4.046.171,61: questa cifra costituisce anche il dato di partenza da considerare per l’elaborazione delle tariffe di riferimento. L'ammanco sulla Tari invece è preoccupante: si parla di oltre un milione di euro ogni anno, per una percentuale del 25% di morosi: il Comune di Sezze dovrebbe incassare circa 4 milioni ogni anno ma ne incassa solamente 3.

PRIVERNO. I militari dell’arma del luogo hanno deferito in stato di libertà per il reato di “inosservanza al foglio di via obbligatorio” una 24enne, nata in romania, domiciliata a Roma presso il campo nomadi di via asciano, perché sorpresa nel centro cittadino di Priverno in violazione alle prescrizioni imposte dal foglio di via obbligatorio per anni tre, emesso nei suoi confronti dalla questura di Latina. 

Martedì, 19 Marzo 2019 09:49

Reddito di cittadinanza senza ressa

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A Sezze, agli sportelli dei C.A.F. e degli Uffici Postali, come del resto in tutta Italia, non c'è stata la ressa. Si temevano lunghe file, invece si è trattato della solita affluenza. Sarà perché le dichiarazioni e le certificazioni richieste dal Decreto non sono ancora del tutto chiare e disponibili. Il problema è molto serio e , spesso, drammatico. Certo è che in paese si avverte fortemente il dramma della disoccupazione, soprattutto di ragazze e ragazzi diplomati e laureati che si stanno abituando ad emigrare. Qualche anno fa, molti di essi erano occupati in agricoltura o nell'edilizia. Poi, una volta acquisito un titolo di studio di livello superiore (diploma e/o laurea) hanno legittimamente aspirato a mansioni corrispondenti alle loro aspettative ma, a causa del mancato raccordo tra scuola e lavoro, sono rimasti delusi e fuori del mercato del lavoro. Oggi, i due settori trainanti dell'economia locale, agricoltura ed edilizia,  sono trainati da moderni macchinari agricoli, da un lato, e dalla manodopera di extracomunitari, dall'altro, spesso a costi molto bassi. Il Diritto di Cittadinanza può essere indubbiamente utile, e a volte necessario, per molte famiglie. Sostenere il contrario vorrebbe dire non rendersi conto della realtà e delle precarie condizioni in cui vivono parecchi cittadini. Anche il governo precedente di centro-sinistra aveva affrontato la questione attraverso il REI (reddito di inclusione). E proprio perché la questione riguarda tutte le forze politiche è imperdonabile far finta di non vedere il cumulo di errori e di improvvisazione che accompagna il Decreto del governo giallo-verde che rischia di far fallire tutta l'operazione e di buttare il bambino con l'acqua sporca. Esso, infatti, si presenta come un puro sussidio e una cambiale pagata per motivi elettorali. Con esso si potrebbe favorire non la ricerca del lavoro vero ma di incrementare il lavoro nero. Tanti furbetti, di cui il nostro Paese è pieno, potrebbero mettersi in azione per aggirare gli ostacoli. Falsi licenziamenti, contratti non registrati, cambi di residenza per coppie, dichiarazioni verosimili etc. Il reddito di cittadinanza è nato per favorire l'occupazione, e infatti verrà corrisposto solo per due anni, con il presupposto di riformare i Centri per l'Impiego. Tutto il sistema va ricostruito fin dalle fondamenta. Invece l'unico segnale dato in questa direzione è l'assunzione di 3000 (non più 6000) navigator (navigatori), del tutto impreparati. E allora, dopo i due anni di sussidio, cosa succederà? I soldi (tanti) spesi, si potevano investire più proficuamente? Anche i Vescovi italiani, a questo punto, parlano del rischio di una "cittadinanza parassitaria". Dicevo che fino ad oggi non c'è stato il ventilato affollamento davanti ai CAF e agli Uffici postali. Per fortuna! Vedere decine e centinaia di persone bisognose in fila avrebbe restituito una immagine angosciante di quel che accadeva con la tessera durante il ventennio fascista. Nessun assalto ai forni. Quasi ovunque una ordinata attesa di gente che spera in una svolta di vita. Con dignità e pudore. Ammettere di essere poveri e aver bisogno di un sussidio per sfamare i propri figli non è mai facile per nessuno. Quelle persone che hanno il coraggio di svelare la propria condizione di difficoltà meritano rispetto. Con la loro compostezza stanno dimostrando più maturità di certi politici che esultano sul balcone di Palazzo Chigi.  

Si terrà sabato 23 marzo alle ore 11 la cerimonia di intitolazione della palestra dell'Isiss Pacifici e De Magistris a Daniele Nardi, alpinista setino deceduto sul Nanga Parbat. Il consiglio di istituto ha deciso di rendere omaggio all'aplinista esploratore dedicandogli la palestra dell'istituto che Daniele tanto conosceva e che aveva frequentato per molti anni. 

La Giunta comunale ha deliberato da oltre un anno (gennaio 2018, ndr) l’indirizzo favorevole relativamente alla richiesta del Patriarcato Romeno ai fini dell’affidamento. La richiesta di concessione della struttura riporta la data del 10 giugno 2016 ed è a firma del Patriarcato Romeno Metropolia Ortodossa Romena dell’Europa Occidentale e Meridionale. L’immobile di proprietà del Comune di Sezze è stato da tempo ristrutturato ma al momento di firmare la convenzione qualcosa è andato storto e da alcune verifiche è emerso che manchino opere di collaudo e certificati di staticità per consegnare definitivamente l’immobile alla comunità rumena. Senza questi la struttura non può essere ceduta. La comunità rumena è in attesa da oltre un anno di questa fase che da sollecitazione dell’assessore ai lavori pubblici, Antonio Di Prospero, adesso sembrerebbe in dirittura di arrivo. Il rischio è che la struttura abbandonata e senza manutenzione possa nuovamente deteriorarsi e che occorrano poi  altri finanziamenti pubblici per ristrutturala ex novo.

Tanta passione, impegno e tanta vitalità. I ragazzi del centro diurno Carla Tamantini tornano a giocare e a divertirsi con il teatro, mettendo in scena una nuova e brillante pièce teatrale. Domenica 24 marzo, a partire dalle ore 18 presso l’auditorio comunale Mario Costa, la compagnia teatrale inclusiva “I Giullari” presenta, infatti, “L’interesse oltre il colore”, commedia in dialetto setino a cura proprio dei ragazzi disabili e degli operatori del Centro socio-educativo “Carla Tamantini” di Sezze. Si invitano i cittadini a partecipare. L'obiettivo del Comune di Sezze e della SPL è far diventare sempre di più il centro socio-educativo un punto di riferimento educativo per tutte quelle famiglie che da sole non sarebbero in grado di fronteggiare le insidie che si manifestano durante la crescita dei propri figli o, come nel caso dei disabili, dopo aver raggiunto la maggiore età. Nel centro, nel quotidiano lavoro educativo, sono impiegati professionisti specializzati e profondi conoscitori del contesto sociale di riferimento, quali: psicologi, assistenti sociali, educatrici, animatori ed assistenti di base.


In occasione della festa di San Giorgio, il 23 Aprile 2019, le Parrocchie di SS. Sebastiano e Rocco e San Francesco Saverio di Sezze, bandiscono: 2019 - SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO NAZIONALE. Per sconfiggere con la cultura il drago dell’ignoranza.

“La leggenda narra di San Giorgio che uccise il Drago per salvare la Principessa, ma dal sangue del Drago fiorì una rosa che il giovane donò alla fanciulla.” Il premio è rivolto agli alunni della Scuola Primaria , Secondaria di Primo Grado e Secondo Grado di ogni regione d’Italia e ai poeti, scrittori e filmaker d’Italia.

I TEMI GUIDA  E SEZIONI DI CONCORSO  PER L’ANNO 2019

I partecipanti al Premio potranno scegliere tra Quattro Temi guida o anche cimentarsi su tutti. Saranno ammessi studenti dalla III Classe alla V Classe della scuola Primaria, fino agli alunni della Scuola Secondaria di II Grado purché presentati da un insegnante o in caso di candidati singoli da un adulto. Ogni candidato potrà partecipare a più sezioni. Le sezioni in concorso sono le seguenti:

1)     SEZIONE POESIA

2)     SEZIONE RACCONTI O SAGGI BREVI

3)     SEZIONE FILMATI O CORTOMETRAGGI (Su supporto digitale D. V. D. o C.D.)

Voci dalla natura motore di Verità di Storia e di Poesia.

 

TEMA 1.

Raccontate la bellezza straordinaria della Natura e le forti sensazioni che questa ci procura, i mille sentimenti, i piccoli e grandi miracoli della vita, i cambiamenti lenti o repentini che è in grado di suscitare negli uomini.

TEMA 2.

Racconta quale speciale relazione di affetto e grande complicità può crearsi con gli animali nostri fratelli e compagni di vita naturale  spesso aiuto grande nella guarigione di mali profondi e nel ritrovare senso e significato in un’esistenza vuota

TEMA 3

L'uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.( Hubert Reeves) . Racconta come l’uomo sta contribuendo a distruggere ciò che Dio ha creato e quali le possibili soluzioni per frenare le catastrofi future.

TEMA 4

Nella realtà effimera l'uomo contemporaneo perde il vero significato di bellezza, rimpiazzandolo con i moderni standard, dimenticando che l'autentica bellezza non ha alcun vincolo, che l'autentica bellezza si trova in Natura.( Damiano Marchi)

Sviluppa l’argomento trattando come l’uomo e la donna nella società odierna  abbiano ormai modelli di riferimento della bellezza effimeri e virtuali. Come possiamo cambiare ed invertire questo processo tornando ad apprezzare l’autentica bellezza?

Per informazioni rivolgersi alla segreteria del premio presso: Gabellini Maria Carla, Via colli I Tratto 04018 Sezze Lt Cell. 333-3113404,oppure per posta elettronica all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il fenomeno conosciuto come “inquinamento luminoso” è ormai sempre più in costante e in continua crescita in quasi tutte le zone del mondo. Luci artificiali sempre più intense, che minacciano di rendere le notti meno buie e che, oltre a privarci del piacere di rimirare le stelle, avranno pesanti implicazioni sulla salute e sull’ambiente. La superficie del nostro pianeta illuminata (artificialmente) è aumentata del 2,2% ogni anno; inoltre, le zone già illuminate sono diventate ancora di più, facendo registrare un aumento dell'intensità luminosa del 2,2% ogni anno. A "soffrire" di più, continuano gli scienziati, sono le nazioni in via di sviluppo (in particolare stati asiatici, africani e sudamericani). Gli unici paesi in cui l'illuminazione notturna è diminuita sono quelli colpiti dalla guerra, come Yemen e Siria. Un altro dato che preoccupa i ricercatori e che gli “occhi” del Virs, non possono vedere le lunghezze d’onda della luce blu emessa dalle lampade a LED, le quali stanno diventando sempre più diffuse nel mondo occidentale. Pertanto le misure effettuate sono, probabilmente, una stima al ribasso dell’effettivo inquinamento. L'illuminazione percepita dagli esseri umani potrebbe essere molto superiore a quella che riportata nello studio. Il discorso relativo all'illuminazione a LED, d'altronde, è parecchio complesso: certamente si tratta di una tecnologia più efficiente, in termini di consumo energetico, rispetto all'illuminazione tradizionale, ma proprio questo aspetto fa sì che spesso se ne abusi. Il fatto che la luce prodotta da lampade a LED costi meno, rende le persone e le amministrazioni più propense ad accendere a cuor leggero, senza tener conto del loro effetto inquinante. Un'eccessiva esposizione all'illuminazione artificiale è fonte di grande stress per l'uomo: diversi studi hanno mostrato gli effetti dannosi su ritmi circadiani, sonno,umore, soglia dell'attenzione, funzioni cognitive. Unp studio del 2016 ha mostrato, addirittura, l'esistenza di una possibile correlazione tra esposizione all'illuminazione notturna e insorgenza di diverse forme di tumore. Per quanto concerne la normativa, la nostra Regione è alla avanguardia nella legislazione contro l’inquinamento luminoso. La legge regionale approvata nel 2000 riguarda tutto il territorio nazionale, e non solo alcune aree protette, ed inoltre usa come parametro tecnico l’intensità luminosa e non più il vecchio metodo del flusso disperso nell’emisfero superiore. La legge introduce un limite superiore alla luminanza delle superfici stradali. Prima dell'introduzione di questo limite ne esisteva solo uno inferiore, imposto dalle norme di sicurezza. Con il successivo regolamento n. 8 approvato il 18 aprile 2005 pone in testa alle amministrazioni comunali la vigilanza del rispetto dei limiti e il compito di integrare il regolamento edilizio in conformità alle disposizioni del regolamento regionale.

Gli anziani dei valori son guardiani

A Sezze i nostri anziani
hanno grosse e ricche mani. 
Racchiudono un tempo sconosciuto
ormai andato perduto.
Li trovi ancora in giro per il paese
e parlano il dialetto Sezze se. 
Qualcuno è seduto a Porta Pascibella
e racconta all'amico una novella.
C'è chi è al centro sociale
e gioca a Scala Reale.
C'è chi invece esce in passeggiata
o in piazza per una chiacchierata.
Quando son seduti sui cigli della porta,
il loro saluto il cuore ti conforta.
Ricorda rispetto ed educazione
che non c'è più tra le persone.
Anche se il loro sguardo è diffidente
ti riconoscono tra tanta gente:"Tu si figlio a Gismondo!?"
e raccontando ti si apre un mondo.