Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

“Quello di mercoledì è stato come al solito un incontro particolarmente costruttivo, non solo per la disponibilità dei soggetti che hanno da tempo dimostrato di avere a cuore questi problemi che attanagliano la città, ma anche per le azioni che si è deciso di mettere in campo, almeno per arginarli. Insieme ai massimi responsabili delle Forze dell’Ordine si è parlato sia degli ultimi episodi sia di questioni passate ed evidentemente non risolte. Per questo motivo si è deciso di affrontare di petto alcune situazioni che nel corso del tempo hanno indirizzato verso una riva sbagliata la sicurezza in città. Non posso che essere soddisfatto dell’esito dell’incontro, avendo anche percepito chiaramente una forte vicinanza espressa dalle Forze dell’Ordine nei confronti dell’amministrazione. A breve – ha concluso il sindaco di Sezze Lidano Lucidi – si svolgerà una nuova riunione, questa volta a Sezze, alla presenza degli organi esecutivi dell’amministrazione comunale”.

Queste le parole del sindaco di Sezze Lidano Lucidi all'indomani dell'incontro svolto mercoledì pomeriggio in Prefettura a Latina con il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. La riunione, chiesta dal sindaco di Sezze Lidano Lucidi, è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione della sicurezza in città, ma non solo. Sul tavolo del Prefetto sono stati trattati anche altri temi spinosi, a cominciare da vecchie situazioni "evidentemente non ancora risolte e che pesano sullo stato in cui versa la città in ambito di sicurezza, reale e percepita dalla cittadinanza" sottolinea il primo cittadino. Al vertice hanno preso parte oltra al sindaco, il Prefetto, il Questore, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il comandante provinciale dei Carabinieri.

 

Entra nel vivo il progetto “Spazio(IN)”, nato per rispondere ad un bando sul contrasto alla povertà educativa e il sostegno delle opportunità educative di persone minorenni, messo a disposizione dalla presidenza del consiglio dei Ministri, dipartimento delle politiche per la Famiglia. Dopo una prima fase che si è concentrata sulla parte artistico-visiva, con due momenti di animazione che si sono svolti al centro Calabresi e presso la biblioteca di Sezze scalo, oltre ai due spettacoli al San Michele Arcangelo, il progetto continua con il coinvolgimento degli utenti del centro diurno “Carla Tamantini”.

A parlarne è stato l’assessore ai Servizi Sociali Michela Capuccilli : “Il lavoro al Tamantini è un’estensione del progetto “Cuore” e punta ad arginare anche le difficoltà economiche e sociali. All’interno dei gruppi di normodotati vengono inseriti anche gli utenti del centro diurno, mentre i più grandi invece faranno danza-terapia e teatro-terapia, un servizio completamente gratuito per le famiglie. Mi dispiace – ha proseguito l’assessore – che a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria non si sia potuto svolgere tutto il programma degli eventi previsti per il periodo natalizio e pre-natalizio. Ma siamo d’accordo con l’associazione La Macchia, che torno pubblicamente a ringraziare insieme agli uffici del Comune che stanno curando l’intero progetto, che le attività riprenderanno in primavera e si farà una programmazione sostitutiva per completare l’iter”.

Soddisfazione per lo sviluppo di un progetto che mira, come finalità più ampia, a supportare bambine e bambini tra i 6 e gli 17 anni nel recupero della componente relazionale, emotiva, intellettuale e sociale oggi sfidata dalla crisi in atto, attraverso l’attivazione di un percorso laboratoriale educativo e ludico di tipo multidisciplinare, è stata espressa anche da Gianluca Panecaldo, presidente del sodalizio setino: “Siamo particolarmente onorati di svolgere queste attività, con l’augurio che le politiche sociali di questo territorio siano sempre così attive. Vantiamo uno staff qualificato e professionale che si è messo a disposizione per queste importanti iniziative e ci fa piacere anche offrire l’opportunità agli utenti del centro di uscire e vivere altre esperienze, avere ‘aspirazioni’, per usare le parole di Arjun Appadurai, ovvero di immaginare un futuro desiderabile e di crescere in un ambiente positivo, fatto di relazioni ed esperienze significative”.

Martedì, 25 Gennaio 2022 09:19

Verso il congresso del PD di Sezze

Scritto da

 

 

Mai, come ora, serve un congresso, un congresso di svolta. Non solo perché lo prevede lo Statuto ma perché serve un ripensamento radicale della politica. Il tempo che stiamo vivendo corre velocemente e trasforma gli uomini e le cose rapidamente e la politica, che è lo strumento migliore di cui la democrazia dispone per cambiare lo stato presente, deve adeguare i propri strumenti e modi di essere. La batosta elettorale subìta dal Pd nelle ultime elezioni amministrative (ha ottenuto solo il 10% dei voti espressi), segna il punto più basso della storia decennale di questo partito che ha garantito progresso e stabilità, protezione delle categorie sociali più deboli, sanità e istruzione di eccellenza, strutture sportive, rinascita di Suso e di Sezze dalla povertà, l'affermazione del mondo agricolo e artigianale a livello regionale. Un modello di partecipazione per i Monti Lepini e per la Provincia pontina. La sconfitta elettorale e l'alta percentuale di astenuti (quasi il 50% degli aventi diritto) è il risultato di errori compiuti ma soprattutto dello scollamento e della sfiducia dei cittadini verso il partito e verso e istituzioni. In politica non è il popolo che sbaglia! Allora questo è il momento di cambiare! Abbiamo di fronte un bivio che da un lato può portarci verso il declino  e, dall'altro, può costituire il punto di rinascita. Per un verso si rischia di trasformare questa città in una periferia collinare, per l'altro si possono mettere le basi per il fiorire di una Comunità moderna, vivace, espressione di cultura e di intelligenza, come ci dimostra il passato. Questa sfida si deve affrontare sia per un obbligo morale verso coloro che ci hanno preceduto sia a favore delle giovani generazioni che stanno subendo gravi ingiustizie e diseguaglianze, nella scuola e nel mondo del  lavoro. Occorre, allora, ricostruire un partito aperto, plurale, ricco di valori ma anche di azioni pratiche, concrete, non parolaio e sempre alla ricerca del bene comune, che faccia prevalere sempre il noi sull'io. Si tratta soprattutto di rinsaldare il senso civico e il rispetto degli altri, di combattere l’onda prepotente del conformismo e della massificazione delle coscienze da parte dei mass media, dell'indifferenza e del qualunquismo, della sottomissione a modelli artificiali e "stupefacenti", del successo e del denaro da perseguire ad ogni costo. È un compito educativo che spetta alle famiglie, ai partiti, alle associazioni, agli adulti. La verità è che, in questa fase, manca la capacità di egemonia culturale di mettere in campo idee e azioni concrete per ricostruire il rapporto di stima e di fiducia del cittadino. Accadono sempre più spesso, anche da noi, episodi di aggressione e di intolleranza di ragazzi che vanno alla ricerca di come sfogare la loro rabbia di fronte a un futuro privo di speranza. Accanto alla necessaria repressione, occorre un'opera di persuasione che imponga, non solo a parole ma con l'esempio e il buon comportamento, il rispetto delle regole della convivenza sociale. Non mi preoccupa che qualcuno possa invocare meno spirito pedagogico e paternalistico: oggi serve parlare chiaro e deciso. La città deve essere rinnovata nelle sue strutture e infrastrutture, attraverso la promozione della cura dell'ambiente, la parità di genere, il diritto allo studio, e alla formazione, l'incentivazione all'agricoltura biologica, all' ammodernamento del Centro storico, a un piano di parcheggi... Ciò richiede una scala di valori a cui fare riferimento ma anche azioni concrete e la propensione all'ascolto, alla partecipazione e alla condivisione. Qualcosa, direi, che viene prima della politica e che non è mai negoziabile. Le elezioni di ottobre hanno assegnato il governo della città a un raggruppamento di liste civiche. Una novità assoluta nella storia del paese, che testimonia la profonda e forte protesta e la volontà di un cambiamento e di svolta nella gestione della cosa pubblica. Il PD ha il compito di stare all'opposizione, una opposizione costruttiva, tesa al bene della città e a una dialettica civile e puntuale, sollevando questioni e proponendo soluzioni nell'interesse esclusivo della città, evitando scorciatoie e ammiccamenti di ogni genere e ogni tentativo di vendetta e di demonizzazione. Il tempo è galantuomo e non mancheranno occasioni per una verifica e una possibilità di incontro. Ricostruiamo il partito e il resto verrà con sé. Alla fine vincerà chi ha più filo da tessere.

 

 

Il dirigente regionale Opes Italia Latina, Angelo Berti, esprime vicinanza alle istituzioni scolastiche e alle associazioni sportive duramente colpite dall’incendio avvenuto nei giorni scorsi all’interno della Palestra “Nardi” dell’Isiss Pacifici De Magistris di Sezze. Berti condanna duramente il vile gesto – se verrà confermata la pista dolosa – e si impegna a promuovere un evento all’interno dell’istituto scolastico in collaborazione con la dirigente Anna Giorgi. Il pensiero di Berti è rivolto a tutte le associazioni sportive della città, a quelle affiliate a Opes Latina, la Volley e Basket presiedute da Massimiliano Porcelli che nella struttura di via Cappuccini si allenavano e a tutta la comunità setina molto legata a quel luogo. “Sono vicino al mondo sportivo duramente colpito da quanto accaduto – ha detto Angelo Berti – ci mettiamo a disposizione per organizzare eventi per aiutare l’istituto scolastico”.

Domenica, 23 Gennaio 2022 07:28

Il dovere della memoria

Scritto da

 

 

 

 

Quando l’ultimo dei salvati tornerà a congiungersi ai milioni dei sommersi, resterà solo la parola scritta a raccontarci la lunga notte della ragione, l’abisso dell’indicibile. La memoria sta diventando sempre più indiretta, un racconto di voci instancabili di scampati che vanno scomparendo.
 
Il ricordo della Shoah sta entrando in una dimensione nuova, il rito della memoria, la visione collettiva dell’orrore che finora abbiamo pensato appartenesse ad altri, in quanto racconto del vissuto di coloro che ne portano impressi nel corpo i segni indelebili, sta per compiersi, ma non possiamo accontentarci che si riduca ad un grande libro composto di testimonianze, diari, saggi storici, opere di riflessione filosofica, milioni di pagine, di più o meno agevole consultazione, a disposizione di quanti vogliono, scritti da normali cittadini trasformati dalla sorte matrigna in narratori, intellettuali e filosofi, i quali si sono cimentati con l’analisi dell’inferno in terra, o al massimo a celebrazioni stanche, ripetitive e consolatorie, occasioni per manifestare un’indignazione di maniera.
 
La coscienza del genocidio deve mettere radicalmente in discussione il nostro piccolo mondo fatto di convinzioni e scusanti, sollecitarci a riflettere non solo sull’accaduto ma soprattutto sulla possibilità che possa tornare ad accadere e ognuno di noi potrebbe essere il volenteroso carnefice di una nuova futura Shoah. Il punto essenziale è verificare se la lunga stagione delle testimonianze ha lasciato in noi tracce sensibili e indelebili, se ha generato gli anticorpi per immunizzarci contro la barbarie del nazifascismo, se ci ha messi in condizione di riconoscere nelle vene del nostro tempo i segni piccoli e grandi del ripresentarsi, magari in forme mutate ed ingannevoli, di quel baratro di disumanità che ha precipitato la nostra millenaria civiltà nel raccapriccio inesprimibile dei campi di sterminio.
 
Risposte sicure non ce ne sono, poiché non esistono antidoti talmente efficaci da preservarci dal sonno della coscienza collettiva, pur se è legittima la speranza che, tenendo desto il senso della responsabilità personale e alimentando il sentire profondo dell’appartenenza alla stessa comunità umana, possiamo sconfiggere pregiudizi, paure e menzogne, congegnate e alimentate dai professionisti dell’odio contro l’altro e il diverso per sensibilità, cultura, credo religioso e orientamento sessuale. Finché anche un solo uomo penserà, leggerà e si informerà su quanto accaduto, la rimozione sarà bandita.
 
Dobbiamo riflettere su noi, sulle nostre scelte, particolarmente su quelle in apparenza più semplici e banali, magari effetto di consuetudini, sulle nostre reazioni istintive o meditate alle avversità, sugli sforzi messi in atto per raggiungere i nostri traguardi e soddisfare le nostre ambizioni personali. In ognuno di noi può celarsi il piccolo uomo, onesto e laborioso, immerso nei propri affetti e nei propri affari, che al sopraggiungere di un avvenimento che anche solo potenzialmente rischia di mettere in discussione le proprie consolidate certezze, chiude la porta a quanto gli accade intorno, si barrica nella zona grigia di chi non prende parte, nel territorio di apparente neutralità che anzi rivendica orgoglioso e così si fa complice del male. A tal proposito torna alla mente un’altra zona grigia, quella abitata dagli schiavi privilegiati dei campi di concentramento, di cui Primo Levi racconta nelle sue opere, o dai numerosi bravi cittadini che volsero lo sguardo altrove per non vedere e non sapere, sebbene una tragedia immane si stesse consumando dinanzi ai loro occhi, i quali ripetevano: “Io non c’entro nulla, non è affar mio”. E così ci trasformiamo in ciechi replicanti di gesti solo apparentemente innocui, che sono invece la radice di un consenso di massa acritico a sostegno di ideologie totalitarie e concezioni criminali che annichiliscono l’uomo, ne calpestano diritti e dignità.
 
La storia della Shoah non è che la nostra storia e racconta tutto di noi, dalla forza che mai immaginiamo di possedere giù fino agli abissi della miseria morale, al silenzio anche quando si sa che fa male, all’indifferenza che ci porta a negare l’evidenza.
 
Raccogliere il testimone degli ultimi sopravvissuti, assumere la missione di tenere accesa la lampada della memoria, sentirci coinvolti in prima persona è indispensabile per mostrare a noi stessi e agli altri dove può arrivare l’uomo che perde la propria umanità. Parlare, raccontare, rivivere il dolore del più folle dei progetti, lo sterminio di una razza, dei diversi, omosessuali, disabili, rom, sinti, popoli slavi, di chi non la pensava come il tiranno, gli oppositori politici, servono a far comprendere cosa significa costruirsi un nemico per dimostrare di poterlo annientare, cosa genera l’odio messo al servizio di una volontà di potenza incontrollata, fin dove il sadismo può inquinare le nostre società aperte ed evolute, dove può arrivare l’istinto, liberato dalla coscienza, nell’esaltare la soddisfazione di sentirsi proprietari della vita al punto di distruggere i corpi delle persone, riducendoli in fumo e cenere per cancellare ogni loro traccia passata, presente e futura, di annientare la loro anima per privarli della loro identità, trasformarli in un numero da marchiare sul corpo, usarli come degli stuks, ovvero dei pezzi di materia prima.
 
Nella Shoah si è incarnata la negazione stessa della nostra civiltà, che ha origini ebraiche e cristiane, ha incontrato il mondo islamico, ha conquistato l’Illuminismo e costruito la propria convivenza sul diritto, si è battuta contro la barbarie e la difesa della dignità umana, ha cercato di offrire un’idea della bellezza della persona e delle persone che vivono insieme nella nostre città e nei nostri paesi, ma che ha fermato la propria corsa verso il desiderio di libertà sulla soglia dei cancelli dei campi di sterminio.
 
Affinché tutto questo non accada più dobbiamo fare nostra l’ingiunzione espressa nel Libro del Levitico (19,16), dalla portata etica fondamentale, indipendentemente dall'essere o meno credenti: “Non [...] coopererai alla morte del tuo prossimo”.

 

 


“L’incendio che nella notte tra mercoledì e giovedì mattina ha provocato diversi danni alla palestra dell’Isiss “Pacifici e De Magistris” ha lasciato un enorme senso di dispiacere nell’animo di tutta la cittadinanza”. E’ quanto ha sostenuto in una nota il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che ha proseguito: “Nell’attesa che arrivino conferme circa la natura dolosa dell’atto o se si sia trattato di una tragica casualità, ci preme comunque esprimere un forte senso di vicinanza nei confronti della dirigente, dei docenti e degli studenti dell’istituto, ma anche nei confronti di quelle associazioni sportive e dei loro tesserati che vengono brutalmente privati di un fondamentale luogo di aggregazione e di crescita. Qualora verrà confermata l’origine dolosa dell'episodio, con gli inquirenti, nei confronti dei quali torno ad esprimere una forte fiducia a nome dell’amministrazione, che sono impegnati nel risalire ad eventuali responsabili, mi auguro che questi ultimi paghino a caro prezzo per il vile atto commesso e che si riesca a capire per quale motivo si è deciso di prendere di mira la palestra della nostra scuola superiore, per altro dedicato alla memoria del compianto Daniele Nardi, elemento che rende tutto ancora più assurdo e triste”. Alle dichiarazioni del primo cittadino hanno fatto seguito anche quelle di Michela Capuccilli, assessore alle Politiche Scolastiche, che ha seguito da vicino la vicenda non facendo mancare il suo sostegno: “Se di dolo si tratterà, sarà un vero e proprio schiaffo alla cittadinanza e mi auguro che chi lo ha commesso paghi il giusto prezzo. Nel ribadire sostegno alla scuola e a chi utilizza quella palestra anche per distrarsi dal delicato periodo che tutti noi stiamo attraversando nell’emergenza sanitaria, posso assicurare che l’amministrazione farà tutto quello che potrà affinché si possa tornare presto ad usufruire della palestra dell’istituto superiore”.

 

 

 

La crisi di valori, l’apatia culturale e sociale delle diverse amministrazioni che si sono succedute, l’errore che si dovesse intervenire solo in termini di repressione e controlli (anziché in termini di promozione sociale e culturale) sono le diverse cause cha hanno portato la città di Sezze ad avere seri problemi di microcriminalità. Ne è convinto l'ex consigliere comunale Rinaldo Ceccano che in merito aggiunge: "La questione della microcriminalità ha origine antica e di certo non può essere imputata alla amministrazione targata Lucidi. Le scelte politiche in termini urbanistici e sociali hanno disintegrato i valori comunitari, la sottovalutazione di alcuni fenomeni come la circolazione e l’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani e a determinati livelli, la vocazione per l’accoglienza della città che da virtù e forza è stata trasformata in strumento per affittare a peso d’oro i tuguri, l’errato governo delle politiche di convivenza, la progressiva perdita di credibilità del comando dei vigili urbani, sono le cause  - sottolinea - che hanno determinato il bronx che viviamo in diverse zone del centro come San Lorenzo e il vicolo della femminuccia dove regna incontrastato il fenomeno della prostituzione, di via della Resistenza trasformatasi nel Bronx setino, e della periferia, dove insistono numerosi nuclei completamente abbandonato. Per non parlare degli atti di microcriminalità e delle incontrollabili gang minorili. A tre mesi dall’insediamento Lucidi e la sua amministrazione non potevano cambiare questo stato delle cose".

 

 

Un piccolo contributo per  fornire ai bambini poveri un pasto giornaliero per l’intero anno scolastico. E’ questa la mission che da anni persegue con forza l’organizzazione “Mary’s Meals” e che il Comune di Sezze ha deciso di sostenere. A spiegare il dettaglio dell’iniziativa è stato l’assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali, Michela Capuccilli, che ha invitato la cittadinanza ad unirsi alla raccolta fondi che verrà pubblicizzata ed avviata sui diversi canali social dell’ente, per fornire le informazioni riguardanti l’organizzazione e le modalità per poter effettuare la donazione: “L’idea parte da Cristian Nardecchia, ciclista setino che, con la collaborazione di alcune associazioni di volontariato, tra le quali la Protezione Civile Città di Sezze, Sophia, ASD il Pirata, Volontari Vigilanza ambientale Latina Sezze, unitamente a Melissa Trombetta, Walter Salvatori, Luigi Valleriani, Paolo Casalini, e di altri cittadini sensibili alla causa, ha dato vita al progetto suscitando l’interesse dell’amministrazione, che ha pensato di collegare l’evento benefico alla ricorrenza del 27 gennaio, giornata dedicata alla memoria delle vittime dell’Olocausto. In quella occasione – ha proseguito l’assessore Capuccilli – vogliamo onorare quella memoria attraverso un gesto concreto. In particolare ci preme ricordare i bambini, i più esposti alle violenze dell’Olocausto, che hanno sofferto le peggiori atrocità e che sono stati privati dei loro diritti umani. Sostenendo Mary’s Meals, ricordiamo in questa occasione che il diritto alla vita di ogni bambino è costituito principalmente dall'accesso ad un pasto nutriente giornaliero e ad un’istruzione di qualità. Un milione e mezzo di bambini hanno perso la vita con le azioni dei nazisti e dei loro fiancheggiatori e oggi vogliamo ricordarli assicurando un futuro migliore a chi soffre la fame nelle zone più povere della Terra”. L’assessore ha ricordato come l’organizzazione umanitaria punti a migliorare in maniera definitiva le condizioni di vita dei più piccoli e delle loro comunità, attraverso la riduzione della fame, l’aumento del numero di iscrizioni scolastiche, il miglioramento della frequenza, concentrazione e capacità di apprendimento, l’introduzione di livelli di apprendimento intermedi, il miglioramento della salute e del benessere delle persone, l’incentivo alle comunità a sostenere l’istruzione, il supporto per i piccoli agricoltori e una maggiore consapevolezza del governo rispetto al problema dell’alimentazione nelle scuole: “Bastano solo 18,30 euro per nutrire un bambino per un intero anno scolastico e grazie a Mary’s Meals, un’intera generazione ha avuto la possibilità di completare il proprio percorso di istruzione elementare. Il Comune di Sezze – ha concluso l’assessore – nell’ambito della campagna di sensibilizzazione si fa esclusivamente portavoce di questi diritti fondamentali, con il compito di sensibilizzare ancor di più l’intera cittadinanza.”

 

qui il link per le donazioni:

https://www.marysmeals.it/raccolta-fondi/progetto/michela-capuccilli/sezze-non-dimentica-i-diritti-dei-bambini

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al sindaco di Sezze Lidano Lucidi firmata dalle forze civiche e politiche Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana Sezze, in merito alla drammatica situazione dell'abbandono dei rifiuti a Sezze Scalo.

_________________

 

I movimenti politici setini di Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana, a seguito di un sopralluogo effettuato nel tratto della ex SR 156 compreso tra la sorgente delle Sardellane e Sezze Scalo, denunciano la grave situazione determinata dalla presenza di numerose discariche abusive anche di rifiuti speciali e pericolosi che determinano palesi violazioni delle leggi in materia.

Il movimento politici, chiedono al Sindaco di Sezze, anche nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina, di intervenire con tempestività per bloccare il fenomeno pregiudizievole per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per il degrado umano rappresentato dal fenomeno della prostituzione.

In particolare Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana di Sezze chiedono:

  • la chiusura ai mezzi motorizzati dell’ingresso situato sulla 156 che porta verso Sezze Scalo provenendo dalle Sardellane con provvedimento di urgenza;
  • L’installazione di foto trappole;
  • L’avvio di un’opera di bonifica eccezionale dei luoghi;
  • L’istituzione di una zona a traffico limitato con accesso consentito, da Sezze Scalo, ai soli proprietari dei fondi;
  • L’avvio di una procedura per l’istituzione di un GEO PARCO compreso tra la cava Petrianni (Museo Naturale Regionale delle Orme di Dinosauro) e l’Arnalo dei Bufali (Uomo a PHI);
  • La realizzazione di una pista ciclabile lungo il percorso del GEO PARCO ( o Parco Lineare).

Il recupero e la riqualificazione dell’area può rappresentare l’opportunità per dare dignità ad un luogo che propone elementi di attrazione oltre i siti preistorici già citati, quali:

  • Resti di ville romane;
  • Il sito di archeologia industriale e naturalistico del Lago Mole Muti;
  • Il fiume Ufente;
  • Terreni agricoli di pregio;

a cui si possono aggiungere strutture per attività ricreative, sportive e ludico-culturali.

Europa Verde, Sezze Bene Comune e Sinistra Italiana di Sezze terranno costante l’attenzione su come l’Amministrazione Comunale opererà in merito alle richieste avanzate.

Rhea Lennèe Andrea Santucci - Portavoce di Europa Verde di Sezze

Fabrizio Bonne Anneè - Presidente di Sezze Bene

Michel Caddario - Segretario di Sinistra Italiana

I consiglieri comunali di opposizione Di Raimo, Uscimenti e Di Palma intervengono sugli ultimi fatti di cronaca avvenuti a Sezze, ultimo in ordine di tempo l'incendio divampato stanotte presso la palestra dell'istituto scolastico ISISS Pacifici De Magistris di Sezze. Ecco la nota inviata alla stampa che non porta stranamente la firma degli altri componenti di opposizione Ferrazzoli, Briciu e Quattrini.

______________

Gli avvenimenti delle ultime settimane come i furti nelle abitazioni, i furti e danneggiamenti nei plessi scolastici e ora anche l'incendio alla palestra della scuola superiore (intitolata a Daniele Nardi), incendio che, come scritto da alcuni quotidiani on line, sembra essere di tipo doloso, mettono in evidenza che quello che la cittadinanza si aspettava, anche in virtù delle promesse elettorali, è totalmente diverso da quanto questa nuova amministrazione sta producendo per il paese. Non è questione di tempo ma di priorità e impegno profuso. Al di la dei proclami, finora non si è visto nulla di positivo né nulla di nuovo. Ci si augura che vengano percorse tutte le strade possibili per arginare questi fenomeni di microcriminalità che nelle ultime settimane sono molto aumentati e non lasciano sperate nulla di buono, fenomeni che, chiaramente condanniamo fermamente. Se fosse accertato che l'incendio è di natura dolosa sarebbe un fatto gravissimo e sarebbe necessario chiedere una riunione del comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza per affrontare in modo diretto questa ondata di criminalità. Esprimiamo la nostra vicinanza agli studenti e al corpo insegnanti come anche alla famiglia Nardi .

Pagina 59 di 148