Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

Domenica, 26 Dicembre 2021 07:35

La scelta di Giuseppe

Scritto da

 

 

Nazareth. Mille pensieri si affollano in me, mentre percorro il dedalo di strade, vicoli e slarghi del suo cuore antico per raggiungere la casa di Maria e di Giuseppe.
 
Maria mi accoglie sulla porta con un sorriso, mi stringe in un abbraccio e mi conduce con sé. Questa casa ormai è uno spazio che mi abita nel cuore, è intessuta nei miei pensieri, è esperienza di affetti e intimità.
 
Dopo cena con Giuseppe siedo accanto al fuoco. Maria ha preferito lasciarci soli. Ho dovuto insistere parecchio per persuaderlo a raccontarmi di lui. È un uomo schivo, di poche parole, ma possiede una grande saggezza e conosce le Scritture come pochi.
 
- Nella Torah non si parla mai di Nazareth – rifletto a voce alta – Nessun re, profeta o giudice ha mai avuto particolari legami con questa città -.
 
Giuseppe allunga le mani callose verso la fiamma che crepita allegra nel camino, poi si volta verso di me e mi scruta con i suoi occhi scuri e profondi. – Nazareth è sempre stata un piccolo villaggio, sconosciuto ai più, assai diversa dalla città di oggi -.
 
- Dalla Galilea non può venire nulla di buono….- lo pungolo.
 
- Un pregiudizio che ha dominato a lungo in Israele –.
 
- La tua storia non inizia con un “Cera una volta un re……”-.
 
- Questo è sicuro!– esclama divertito - Ti sembro un re?-.
 
- Tu sei un discendente della casa di Davide, non propriamente uno qualsiasi –.
 
- Sono solo un povero carpentiere –.
 
- Dio ha scelto Maria come madre del Messia, ma ha chiesto anche a te di partecipare al suo disegno di salvezza -.
 
Yahweh, che sia benedetto il suo nome, ha voluto così. Nella storia di Israele ha sempre scelto di entrare nel mondo dal punto più basso, di servirsi degli ultimi, di quanti sono considerati inutili e senza valore -.
 
- Molti pensano che tu sia molto più vecchio di Maria -.
 
- Ti sembro così decrepito?- ride Giuseppe – Sono di qualche anno appena più grande di Maria, in pratica coetanei -.
 
- Il matrimonio fu combinato tra le vostre famiglie?-.
 
Giuseppe scuote la testa. – La nostra è stata una scelta d’amore –.
 
- Come è stato il vostro primo incontro?-.
 
- Abitavamo vicino e ci conoscevamo da ragazzini. È avvenuto tutto con semplicità e pian piano abbiamo capito che eravamo fatti l’uno per l’altra -.
 
- Dici così, ma volevi lasciare Maria quando ti disse di essere incinta -.
 
- La nostra vita, i nostri progetti erano andati all'improvviso in frantumi. Non riuscivo a credere che lei potesse avermi fatto questo -.  
 
- Dubitasti di lei?-.
 
- Come chiunque si fosse trovato al mio posto -.
 
- Temesti che gli abitanti di Nazareth per colpa di Maria ti avrebbero fatto oggetto di scherni, insinuazioni e pettegolezzi -.  
 
- Il mio cuore era lacerato tra l’amore per la mia donna e la fedeltà alla legge -.
 
- Perché ripudiarla in segreto?-.
 
- Se l’avessi esposta al pubblico rifiuto, rischiava di essere lapidata come adultera -.
 
- Cosa ti raccontò Maria? E tu le credesti?-.
 
- Mi raccontò tutto e mai ho dubitato che fosse la verità – fa una pausa e poi riprende – Il problema ero io, non sapevo cosa fare. Mi tormentai notti e giorni e infine conclusi che fosse giusto farmi da parte. Non volevo essere di intralcio -.
 
- Tu sei l’uomo dei sogni e degli angeli….-.
 
Yahweh segue strade impensabili, si serve anche dei sogni per rivelarci la sua volontà -.
 
- Tu hai obbedito senza fare domande. Prendesti con te Maria e assumesti la paternità legale di Gesù -.
 
- Ho fatto la scelta giusta -.
 
- Maria è la donna del , ma il suo primo  lo aveva detto a te -.
 
Yahweh non voleva dividermi da Maria, ma servirsi del nostro amore -.
 
- Nazareth è il luogo dell’incarnazione e del nascondimento…… -.   
 
- E’ soprattutto il luogo della rivelazione – mi interrompe prendendo le mie mani tra le sue – Pensaci bene…-.
 
- La quotidianità è logorante, facciamo fatica a collegare la fede e la vita – osservo. 
 
- Stare al passo con la volontà di Yahweh richiede impegno e sacrificio -. 
 
- Chi è per te Gesù?-.
 
- E’ mio figlio – Il viso di Giuseppe si illumina – L’ho visto nascere, mi sono preso cura di lui, l’ho difeso dai pericoli, l’ho tenuto per mano quando muoveva i primi passi, l’ho educato a rispettare la legge dei Padri, gli ho insegnato il mio lavoro. Ha condiviso insomma la nostra vita fino a quando non ha intrapreso la sua missione -.
 
- Quel viaggio fino a Betlemme fu proprio necessario? Maria stava per partorire.…-.
 
- Non avevamo scelta per via del censimento. La fatica, i disagi, l’assenza di un posto dove passare la notte furono compensati dalla grande gioia per la nascita di Gesù -.
 
- I profeti avevano preannunciato che il Messia sarebbe nato a Betlemme -. 
 
- E così è avvenuto -.
 
- Avete vissuto eventi eccezionali: i sogni, i pastori, i Magi, Simeone e Anna…..-.
 
-….e anche momenti difficilissimi – mi interrompe di nuovo Giuseppe - come quando siamo dovuti fuggire in Egitto perché Erode voleva uccidere Gesù. Non è stato facile lasciare tutto e cominciare una nuova vita in un paese straniero -. 
 
- Come era Gesù da bambino?-.
 
- Come tutti gli altri suoi coetanei -.
 
- Nel Vangelo si fa riferimento a fratelli e sorelle di Gesù….-.
 
- Nella mia cultura chiamiamo fratelli e sorelle i parenti più stretti, i cugini…..-.
 
- Hai avuto altri figli prima di sposarti con Maria?- torno ad insistere.
 
- Maria è stata l’unica donna della mia vita -.
 
- Mi parli del tuo rapporto con lei?-.
 
- Ci amiamo, siamo una famiglia e tanto basta – taglia corto Giuseppe.
 
- Cos’è la fede per te?-.
 
- La fede non è vedere tutto con chiarezza, ma fidarsi della poca luce che ci viene donata, non è un comodo rifugio, ma una avventura che richiede coraggio -.
 

 

Nei giorni scorsi si è costituito formalmente a Sezze il comitato locale di Europa Verde, il movimento politico nazionale che è parte integrante del Movimento Europeo dei Verdi (Partito Verde Europeo-European Green Party).

Durante l’incontro, tenutosi presso il Centro Sociale Calabresi, alla presenza di esponenti di altre forze politiche, sono stati presentati i due portavoce locali nelle persone di Rhea Lennèe e di Andrea Santucci.

I due portavoce, oltre a motivare politicamente l’adesione ai valori di Europa Verde, hanno delineato i campi di intervento dove verrà sviluppata l’azione politica aperta al confronto con le altre realtà del campo progressista sia partitico che associativo.

Dodici, in particolare sono i punti che vedranno EV impegnata sulle questioni setine:

  • gestione dei rifiuti, ruolo della SPL, istituzione di una nuova isola ecologica a Sezze Scalo;
  • Intervento per porre fine al fenomeno delle discariche abusive e richiesta di chiusura immediata dell’accesso alla vecchia SR 156 nella direzione che dalle Sardellane prosegue verso lo Scalo, conseguente bonifica e monitoraggio attraverso le fototrappole;
  • Cura del decoro urbanoanche attraverso l’istituzione dei patti di collaborazione tra Amministrazione Comunale e associazioni e comitati di quartiere per la gestione di aree verdi e siti di interesse;
  • Messa in sicurezza delle principali vie di accesso al paese (Via Ninfina e Via Sorana);
  • Promozione ed utilizzo delle fonti rinnovabili su edifici pubblici e sviluppo delle Comunità Energetiche;
  • Sicurezza sociale intesa come prevenzione del degrado con attività aggregative sportive e socio-culturali;
  • Ruolo di Acqualatina e gestione pubblica dell’acqua;
  • Monitoraggio dello stato di salute delle acque dei fiumi, dei canali, delle sorgenti ed attuazione del Contratto del fiume Ufente. Verifica della situazione del depuratore;
  • Istituzione del Parco lineare (GEO PARCO) nel tratto compreso tra la Cava Petrianni (orme di dinosauro) e l’Arnalo dei Bufali (Uomo a PHI);
  • Indagine e prevenzione sulle emergenze idrogeologiche;
  • Stato attuale della Protezione Civile e del Piano in riferimento ai grandi eventi (terremoti, frane, incendi, …);
  • Installazione di punti di emergenza con i defibrillatori.

A curare l’informazione e la presenza sui social è Maria Vittoria Di Toppa.

 

 

Le elezioni del Presidente e del Consiglio Provinciale di Latina di sabato 18 dic. u.s. hanno riservato un'amara sorpresa: nessun consigliere comunale di Sezze è stato eletto; non c’è traccia di rappresentanti sezzesi in Consiglio. È la prima volta che capita, dalla fine del dopoguerra ad oggi. L'Ente Provincia, benché riformato e ridimensionato in maniera poco chiara e trasparente, resta comunque il centro politico e amministrativo di un vasto territorio e di una popolazione che, nel caso nostro, supera i 500.000 abitanti e che, tuttora gestisce le Scuole Superiori, le strade e le politiche comprensoriali e di area vasta. La riqualificazione ambientale, la transizione ecologica ed energetica (PNRR), i sistemi di produzione agricola e tecnologica, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, le variazioni climatiche e l'abbattimento del CO2, la mitigazione delle alluvioni sempre più frequenti e disastrose , la difesa della fragilità del nostro territorio pontino, la pianificazione e l'utilizzo delle acque interne: hanno assoluto bisogno di un indirizzo e di un intervento che solo la Provincia dovrà essere in grado di assicurare. Non è più rinviabile, infatti, una programmazione multilivello con i contratti di fiume, laghi, coste e foci e un'amministrazione oculata delle relative risorse (D.legls 152/2006); un intervento integrato e sovraordinato che valorizzi le singole vocazioni territoriali  e le coordini al fine di conseguire risultati tangibili ed equilibrati. Non è poca cosa! Perciò le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale e del suo Presidente non andavano prese sottogamba. Non si dimentichi che Sezze ha usufruito in maniera molto positiva, nel corso degli anni, della presenza in Consiglio dei propri rappresentanti: la costruzione dell'ITC in via Cappuccini, Il Teatro Costa, l'acquisto (a costo zero) dell'Anfiteatro e del parcheggio antistante, il rifacimento dei Campi da tennis, l'acquisto e la messa in sicurezza ( a costo zero) del Monastero delle Clarisse, il rifacimento delle  grosse arterie provinciali come via Ninfina, la via degli Archi, via Melogrosso fino a Bassiano, via Colli, ecc. ecc. Il gruppone delle cosiddette lise civiche presenti in Provincia, con la presenza di Latine e Aprilia, hanno costituito un ostacolo insormontabile per Sezze. Non era difficile prevedere che le due città maggiori avrebbero dato le carte a discapito degli altri. Ancora non ci si rende conto che il futuro di Sezze non finisce al Brivolco. Sarebbe stata l'occasione buona per tentare di costruire una rete di confronto, di apparentamento, di vicinanza, di condivisione. Fatto sta che nonostante il voto ponderale che attribuisce ai Comuni maggiori più peso e più rappresentanti, nessun consigliere di Sezze è stato eletto. Si torna a casa con le mani vuote. L'auspicio adesso  è che il neo-presidente della Provincia Gerardo Stefanelli tenga assolutamente e prioritariamente in debito conto le necessità e le richieste della nostra città, che è tra le più importanti e popolose della Provincia pontina. Lo schiaffo subìto dovrebbe insegnare a non chiudersi a riccio, a costruire accordi, a superare steccati e pregiudizi, a uscire politicamente dallo stato di solitudine e di scarsa considerazione.

Domenica, 19 Dicembre 2021 06:54

La chimera del centro

Scritto da

 

 

Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori”.
Corrado Guzzanti
 
Centristi d’Italia, il centro s’è desto!
 
Al centro, al centro è il grido degli autonominatisi interpreti dello spazio politico più ambito nel Belpaese i quali, erranti in ogni schieramento senza mai trovar pace, inseguono questo sogno e, non troppo moderatamente, sgomitano per assicurarsi un posticino al sole.
 
Nel frastuono inconcludente della politica odierna, i redivivi alfieri del moderatismo nostrano fantasticano alchimie e improbabili mescolanze, speranzosi che, dopo i molti tentativi andati a vuoto a causa di un elettorato indifferente ai loro richiami, questa finalmente sia la volta buona. Sventolano bandiere a lungo dismesse, si propongono come il punto gravitazionale dell’intera politica futura, proclamano la bellezza dell’equidistanza, rifiutano gli estremismi e rivendicano orgogliosi di rappresentare l’unica via di fuga da battibecchi e bellicosità. Si elevano al di sopra delle meschine definizioni partigiane, dei programmi che impegnano così tanto gli oltranzisti d’ogni stampo e colore, si ammantano dell’invidiabile dote dell’attenta considerazione e della lenta attuazione e giurano che solo loro possono garantire una politica sensata. Una idea suggestiva quella del centro, della via mediana come soluzione a tutti i mali, assai prossima al senso comune. Peccato che nei tempi che viviamo, tra pandemia e crisi economica, simili doti hanno scarso fascino, è più facile considerare le loro proposte di modifiche pragmatiche come il tentativo di non cambiare nulla, di difendere lo status quo, la loro insistenza sull’equivalenza politica e morale di tutti gli schieramenti l’effetto dell’incapacità di uscire dal ristretto recinto delle loro posizioni privilegiate, accessibili solo a quanti sono lontani dalle estremità taglienti delle diseguaglianze, del disagio sociale e delle povertà innescate dalla crisi climatica. Dinanzi al venir meno di garanzie e protezioni, i cittadini esigono cambiamenti netti e risultati immediati, preferiscono affidarsi a quanti fanno promesse trasformative dell’esistente, commisurate all’urgente gravità degli eventi. Riguardo le grandi problematiche che ci angustiano, come l’indebitamento generazionale, la crisi degli alloggi, le disparità crescenti, l’insicurezza del lavoro, che mettono in discussione le opportunità, minacciano i mezzi di sostentamento e persino le vite, le risposte centriste suonano inadeguate, la moderazione e la lenta attuazione un affronto. Se pensiamo ai cambiamenti climatici l’unica soluzione è l’immediata e radicale azione all’interno di una strategia a lungo termine. Affidarsi ad una politica tradizionale, impregnata di cultura del compromesso e della mediazione ad ogni costo è avvertito come una scelta avventata e incongrua.
 
Il nostro futuro è dunque inevitabilmente ipotecato da radicalismi ed estremismi? No, tutt’altro. Infatti l’ubriacatura populista sembra in fase calante. Il depotenziamento elettorale dei partiti e movimenti che l’hanno incarnata, racconta uno scenario in evoluzione, effetto della presa di coscienza dei cittadini dell’assenza di progettualità realistiche che ha sostanziato negli anni simili esperienze politiche, dell’impossibilità di governare la complessità con le loro proposte semplicistiche, utili ad accaparrarsi i consensi ma totalmente inadeguate e inapplicabili. Sebbene gli esiti non siano affatto scontati e potrebbero esserci ondate di riflusso, molti segnali lasciano intendere che possa aprirsi una fase nuova. L’alternativa a populismi e radicalismi va costruita pazientemente e non può consistere nell’annullamento delle differenze politiche e programmatiche, tantomeno può ridursi ad un moderatismo di maniera, ad un pragmatismo senza spinta ideale che mescola tutto in un indistinto, ad una ricerca della mediazione fine a se stessa invece di puntare un contemperamento alto delle differenze. Soltanto la buona politica, improntata a idealità e lungimiranza, affrancata dalla rincorsa permanente al consenso immediato e incarnata da una classe dirigente qualificata, rappresentativa, eticamente irreprensibile e orientata al bene comune può permettere al paese di uscire dalle secche. Volgersi all’indietro, avere nostalgia dei bei tempi andati (ammesso che belli lo siano stati realmente) non serve a nulla, è anzi deleterio. Il consenso va conquistato non per la collocazione geografica sullo scacchiere politico, ma per la qualità delle proposte e la credibilità delle persone che le incarnano. L’obiettivo deve essere la realizzazione di una democrazia matura, nella quale si confrontino progettualità alternative e i partiti siano uno spazio effettivo di partecipazione attraverso una presenza capillare sul territorio, luoghi di incontro e confronto finalizzati a intermediare nelle istituzioni le domande che salgono dalla concretezza del vivere quotidiano. Occorre tessere una rete per assicurare la presenza attiva e il protagonismo democratico dei cittadini, utilizzando certo gli strumenti che la moderna tecnologia ci offre, ma evitando l’errore fatale di relegare il rapporto con le persone alla virtualità dei social, strumenti formidabili di conoscenza e comunicazione ma anche fatalmente spersonalizzanti.
 
Rimediare ai danni prodotti dal caravanserraglio populista, che ha messo seriamente in discussione la tenuta delle istituzioni e la qualità della nostra democrazia, la quale si fonda su principi e valori condivisi, sul rispetto formale e sostanziale delle regole e richiede di essere salvaguardata dalle ricorrenti tentazioni autocratiche e autoritarie che si annidano tra le sue pieghe e dalle posizioni estremiste finalizzate a intaccare la sfera dei diritti e delle libertà, non sarà impresa facile e richiederà un lavoro lungo. Il primo passo è mettere fine alla radicalizzazione dello scontro politico, considerare l’avversario un interlocutore con cui confrontarsi, portatore di posizioni diverse e arricchenti, non un nemico da abbattere personalmente e politicamente. In questi ultimi anni dal vaffa day al linguaggio ingiurioso, passando per la criminalizzazione aprioristica delle forze politica che hanno avuto in passato ruoli di governo, sono state scritte pagine né nobili, né costruttive e né qualificanti per la democrazia.
 
Bisogna ritornare alla Costituzione, ai suoi valori e alle sue idealità.
 
Pensare che le cose cambino restando alla finestra, disinteressarsi della cosa pubblica, richiudersi nel proprio piccolo mondo non contribuiranno a restituire al nostro paese una classe dirigente credibile e all’altezza delle sfide da affrontare.
 
È il tempo dell’impegno.

 

Considerato il progressivo aumento dei contagi da COVID 19 che hanno interessato diversi cittadini, soprattutto nell’ultimo periodo, il sindaco del Comune di Sezze Lidano Lucidi ha emesso una nuova ordinanza con decorrenza 20 dicembre. L’ordinanza sindacale prevede nuove regole comportamentali e annulla tutti gli eventi del Natale Setino previsti nei locali chiusi. Scelta sicuramente responsabile da parte dell'Ente comunale. 

Ecco i punti dell’ordinanza:

1) È fatto obbligo a tutti i cittadini di indossare la mascherina in luogo pubblico 24 ore su 24;

2) alle Forze dell’Ordine del territorio e alla Polizia Locale: di predisporre servizi dedicati al controllo del rispetto delle norme in materia di prevenzione della diffusione del COVID…

3) ai titolari di attività di pubblico esercizio la verifica, secondo la propria competenza, dei green pass e super green pass dei clienti ed avventori;

4) agli stessi titolari di segnalare, alle Autorità, comportamenti non rispettosi della legge;

5) l’annullamento di tutti gli eventi previsti nel Programma del “Natale Setino“ da svolgersi in locali chiusi;

6) alle attività di pubblico esercizio, per l’organizzazione della Festività dell’ultimo dell’anno, di attenersi scrupolosamente alle norme in materia di autorizzazione da parte delle Autorità, al rispetto delle distanze all’interno dei locali, al controllo del Green pass e super green pass, alla capienza massima dei locali;

7) alle attività commerciali al minuto di attenersi scrupolosamente, all’ingresso, a permettere l’accesso in base alla capienza del locale;

8) ai titolari di Medie e Grandi Strutture commerciali di individuare soggetti da posizionare all’ingresso delle attività al fine del controllo degli ingressi nel numero previsto in base alla capienza, di segnalare in modo chiaro e preciso i percorsi di entrata ed uscita, alle casse di prevedere personale che controlli le distanze tra i clienti;

9) agli stessi titolari si ordina di verificare che i propri dipendenti siano dotati di green pass, siano dotati dei Dispositivi di Protezione Individuale e di posizionare, in maniera chiara, i dispositivi di sanificazione per i clienti;

10) agli Studi Professionali di ogni tipologia di attività di rispettare le norme in materia di DPI, di ingresso negli uffici e studi, di rispetto delle distanze;

11) alle Forze dell’Ordine e alla Polizia Locale di segnalare al sottoscritto qualsiasi situazione che possa compromettere la salute pubblica;

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dei consiglieri di opposizione di Sezze

____________

 

Vogliamo ringraziare il Comando Provinciale e Regionale dei Carabinieri per aver preso in seria considerazione la possibilità di istituire la Tenenza qui a Sezze. Dopo anni di richieste e sollecitazioni, da parte delle diverse amministrazioni che si sono succedute, con l'appoggio anche delle opposizioni, finalmente, con molta probabilità, sarà possibile raggiungere questo importante obiettivo senza sopprimere le stazioni dei Carabinieri dei paesi limitrofi. Dopo tanto tempo i comandi su richiamati sono riusciti a superare le problematiche che non ne hanno permesso la realizzazione negli anni passati. Siamo sicuri che l'istituzione della Tenenza saprà garantire una maggiore sicurezza non solo nel nostro territorio ma anche nei territori limitrofi. Sezze è il paese più grande dei Lepini e merita un attenzione così importante. Grazie ancora.

L'opposizione consiliare

 

 

Sarà inaugurata oggi  alle ore 18.00 presso il Museo Archeologico di Sezze - Sala del Mosaico - la mostra fotografica di Alessandro Di Norma: “Il cibo visto da vicino”. Si tratta di una selezione di 20 fotografie inerenti il cibo della “Terra del mito”, cioè quel comprensorio che ricade nei territori delle città arcaiche dell’Agro Pontino: Anxur, Circeii, Cora, Norba, Setia, Privernum. Si tratta di una ricerca fotografica cominciata nel 2016 ed in parte pubblicata nel libro di Roberto Campagna che ha proprio come titolo: A tavola nella terra del mito (Ponte Sisto, 2018). Questa ricerca ha l’obiettivo di catturare i cibi meno conosciuti e  più caratteristici di tale territorio e lo fa utilizzando una luce tutta particolare: le foto, infatti, possiedono tagli di luce “caravaggeschi” volutamente ricercati dall’autore. Tecnica utilizzata per mettere in risalto l’essenza e la storia del cibo stesso. “Il cibo - dice Alessandro Di Norma - è storia, cultura, tradizione, fatica, ricchezza, miseria, orgoglio, benessere. È tutto ciò che produce legami sociali; è ricordo, speranza, amore, dolore e fotografarlo vuol dire assumersi la responsabilità di raccontare tutto questo. Vuol dire sporcarsi con la stessa terra arata dal contadino; impolverarsi con la stessa farina del fornaio; avere le mani appiccicose che conosce solo chi ha appena raccolto un grappolo d’uva; soffrire lo stesso sonno dei pastori; la stessa sete dei raccoglitori di pomodori. Avere la capacità di centellinare l’alcol per ricavarne profumati liquori o la pazienza per staccare gli stimmi dei crochi per farne il prezioso zafferano. Sentire addosso le incertezze dei pescatori; provare il senso di impotenza dopo una grandinata che ha distrutto un raccolto… Dietro l’obbiettivo della macchina fotografica tutto questo si ferma. La luce trasforma l’attimo in soggetto e il momento in storia raccontata”.  

La mostra rientra nelle attività previste per il Natale Setino 2021/2022 ed ha il patrocinio del Comune di Sezze e della Compagnia dei Lepini, resterà aperta fino al 25 febbraio 2022, orario mercoledì, giovedì, domenica ore 9.00/13.00- venerdì e sabato: 9.00/13.00 - 15.00/19.00

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di EUROPA VERDE per SEZZE

______

 

L’emergenza climatica, la complessità delle problematiche ambientali, l’incremento delle disuguaglianze sociali, sono alcune delle tematiche globali che vanno ad aggiungersi alle particolari questioni del territorio setino. Questo ed altro ha portato un nutrito gruppo di donne e di uomini di  Sezze a costituire il Comitato Setino di Europa Verde. Europa Verde, fa parte integrante del Movimento Europeo dei Verdi (Partito Verde Europeo-European Green Party), i quali hanno una significativa rappresentanza al Parlamento Europeo e sono protagonisti nelle politiche dei principali Paesi dell’Unione Europea quali: la Germania, la Francia, l’Olanda ed  il Belgio. Sezze registra da tempo notevoli ritardi nell’affrontare e risolvere questioni urgenti: la gestione dei rifiuti, il dissesto idrogeologico, il decoro urbano e del verde, la disgregazione sociale, le discariche abusive che necessitano interventi importanti capaci di delineare una prospettiva di crescita del paese. Il Comitato Setino di Europa Verde per Sezze, estrae le proprie radici dall’esperienza civica setina e nel pieno rispetto del percorso di questa esperienza, valuta che occorre un progetto politico in grado di misurarsi con le grandi questioni nazionali ed internazionali, con particolare riferimento all’ambiente e alle nuove generazioni. Durante l’incontro verranno resi noti i nomi dei due portavoce setini (una donna ed un uomo) nel rispetto di quanto previsto nello Statuto Nazionale di Europa Verde e quelle che saranno le proposte e le azioni che EV metterà subito in campo. L’incontro, che si terrà Venerdì 17 dicembre – ore 18,00 – presso il Centro Sociale Calabresi, sarà presieduto dal Coordinatore Nazionale di Europa Verde Filiberto Zaratti. 

 

 

 

Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi ieri ha firmato una ordinanza di uso obbligatorio della mascherina anche all'aperto, pena multe severe per i trasgressori; oggi la pubblicazione del nuovo bollettino Covid del Comune di Sezze. Tutte misure necessarie contro la lotta ad un pandemia che non si arresta dopo quasi due anni.

Sindaco Lucidi  perché questa ordinanza sull’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto in tutto il territorio di Sezze?

“E’ necessario utilizzare tutti le misure anti-covid che abbiamo a disposizione. L’ultimo bollettino pubblicato oggi parla di un calo della settimana che va dal 1 a 7 dicembre ma abbiamo visto come possa cambiare repentinamente l’andamento dei contagi”.

Il Bollettino covid settimanale vi aiuta in questo?

“Assolutamente sì, grazie al monitoraggio dei contagi nel territorio comunale e soprattutto dall’analisi dei dati è possibile rilevare informazioni importanti ed eventualmente intervenire. Fondamentale in questa fase le fasce di di età, sesso e occupazione”.

La fascia dei più colpiti è quella degli studenti!

“Sì nel nostro territorio il covid, in questa settimana presa in considerazione, ha colpito il 42 % degli studenti, quella fascia di età non ancora coperta del tutto dalla campagna vaccinale”.

Siamo nel pieno delle festività natalizie, qual è l’invito che vuoi fare alla città?

“Durante le festività natalizie ovviamente vi è un maggiore afflusso di persone sulle strade e piazze e questo potrebbe generare pericolosi assembramenti di persone. L’invito che faccio è di rispettare tutti i protocolli, usare la mascherina anche all’aperto e usare tutte le precauzioni che ormai conosciamo. Non abbassiamo la guardia. Ne approfitto per augurare un sereno Natale e buone feste a tutti”.

 

 

 

“Tenuto conto del fatto che nel periodo delle festività natalizie ed in prossimità delle stesse v’è un maggiore afflusso di persone sulle strade e piazze tale da generare pericolosi assembramenti di persone nelle aree di maggiore attrattività dovuta alla presenza, ad esempio, di negozi, luminari, bancarelle e simili. Visto l’evolversi della situazione pandemica locale che ha visto nelle ultime settimane un crescendo di casi di positività soprattutto nelle categorie più fragili quali bambini, studenti ed anziani, a partire da mercoledì 15 dicembre 2021 e sino al 9 gennaio 2022, dalle ore 9.00 alle ore 21.00, è obbligatorio sul territorio comunale l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherina) anche all’aperto. In caso di inosservanza previste multe da 400 a 1000 euro". Così dispone l’ordinanza firmata dal primo cittadino di Sezze Lidano Lucidi.

Pagina 61 di 148