Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

 

 

L’assessore Lola Fernandez è stata designata quale rappresentante del Comune di Sezze del Consorzio Industriale del Lazio. La nomina è stata firmata dal sindaco Lidano Lucidi tramite decreto sindacale così come previsto dalla deliberazione di Consiglio Comunale n. 25 del 28/12/2021. Nel decreto si legge: “Lola Fernandez già componente della Giunta Comunale con deleghe Attività Produttive – Sviluppo Locale – Innovazione – Finanziamenti Pubblici - Politiche del Lavoro, è in possesso di specifiche competenze tecniche e amministrative per studi compiuti e per funzioni presso aziende pubbliche o private”. Il Consorzio è un organismo intermedio di gestione delle risorse regionali, comunitarie e del Recovery Fund, punta ad un'attenta ricerca di investitori nazionali ed esteri, con la promozione internazionale delle opportunità di investimento nell'economia del territorio e la valorizzazione delle realtà produttive anche di piccola e media impresa. In modo particolare punta alla riqualificazione delle aree industriali dismesse, la logistica e la valorizzazione dell'ambiente.

 

Dare a Cesare quel che è di Cesare. Soprattutto quando i frutti sono di un seme piantato in passato. L'opposizione consiliare di Sezze parla del caso Radiologia presso la Casa della Salute di Sezze. Caso esploso alla cronaca a seguito di un macchinario imballato e chiuso in una stanza da oltre un anno. I gruppi consiliari di opposizione auspicano che a breve il servizio venga ripristinato e ne riportano la cronistoria di quanto avvenuto.

"Giusto l'interessamento di tutte le forze politiche in campo quando il tema è l'offerta sanitaria. Però i fatti vanno ricostruiti per bene e la verità deve fare da padrone: il crollo di una parte del vecchio ospedale di Sezze, avvenuto nel 2015, fece rimanere l'offerta sanitaria setina priva del servizio di radiologia. Nel dicembre 2019 la capigruppo presieduta dall'allora Presidente del Consiglio Comunale  - continua la nota - diete l'input per un percorso di ripristino del servizio ( parteciparono alla capigruppo i vertici della Asl Direttore Sanitario e Direttore di dipartimento ) , input appoggiato da maggioranza e opposizione dell'epoca e percorso che sfociò nell'arrivo di un macchinario mobile di radiologia. La pandemia scoppiata nei mesi successivi ne bloccò la messa in funzione ma oggi sappiamo che, viste le diverse sollecitazioni arrivate da più parti, ufficiali e non, la ASL sta provvedendo agli ultimi interventi tecnici per la messa in funzione dell'apparecchio radiologico. Ringraziamo, quindi, la ASL che si sta, giustamente, adoperando per dare continuità al percorso iniziato a fine 2019 nella speranza che nessuno voglio mistificare i fatti e mettere una stelletta nella propria giacca. Confidiamo  - affermano i consiglieri Di Raimo, Uscimenti, Di Palma, Ferrazzoli, Quattrini e Briciu - che nei prossimi giorni il servizio venga ripristinato".

 

Stretta sull'evasione fiscale. Lo annuncia il sindaco di Sezze in un comunicato stampa. L'evasione definita una piaga. 

_____________

 

“In campagna elettorale avevamo in più occasioni sottolineato come tra le priorità dell’amministrazione ci sarebbe stata la lotta all’evasione fiscale, soprattutto quella sulla tassa sui rifiuti. Fin dalle prime settimane dopo il nostro insediamento abbiamo lavorato per questo scopo e, attraverso l’incrocio tra le banche dati, sono emerse migliaia di posizioni sospette sulle quali abbiamo prestato una grande attenzione, come devono fare amministratori che puntano al bene della comunità e al rispetto delle regole. Parliamo di evasori totali, non di persone che semplicemente non hanno pagato. Parliamo di utenti completamente sconosciuti alla TARI, utenti che non pagano ma che buttano l’immondizia, spesso anche in modo non corretto, considerata la loro posizione, aumentando i disagi alla città, in barba a chi le tasse le paga e a chi si impegna da anni a fare una raccolta differenziata corretta. In alcuni casi, all’interno di questa lunga lista, potrebbero annidarsi contratti di affitto irregolari, affitti in nero. Nelle prossime settimane partiranno i primi avvisi di accertamento. Lasciamo comunque un margine a chi vorrà regolarizzare la propria posizione: gli uffici della Servizi Pubblici Locali sono come sempre a disposizione della cittadinanza. Come amministrazione ci sentiamo in obbligo di lanciare questo appello prima che partano gli avvisi di accertamento. Un invito caloroso perché su questo tema andremo dritti senza alcun ripensamento. Riteniamo che l’evasione sia una piaga perché chi usufruisce dei servizi dovrebbe pagarli, in particolare quello sui rifiuti. Dall’analisi dei dati non è solo il centro storico ad essere interessato, ma tutto il territorio comunale, quindi il problema è particolarmente serio ed è con serietà che abbiamo deciso di affrontarlo e di risolverlo. Quando abbiamo parlato di cambiamento ci riferivamo anche a questo, far pagare tutti per poter avere servizi migliori e poter ridurre il carico tributario sui cittadini onesti. Rispetto alla delicata questione dei rifiuti, questo rappresenta un altro pezzo del quadro complessivo, oltre alla chiusura del ciclo, per creare ricchezza, aumento della raccolta differenziata, regolamento ambientale per elevare multe e far pagare le tasse a chi usufruisce i servizi alle spalle dei cittadini che con tante difficoltà pagano”.
Lidano Lucidi
Sindaco di Sezze

 

“Questo paese, dove sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il  mondo".

-La luna e i falò- Cesare Pavese

 

Da giorni si discute sui social, sulla stampa e nelle stanze dell’amministrazione comunale di un evento, più che dell’idea in sé “di un fatto”. Il fatto riguarda la delibera pubblicata sull’albo pretorio del Comune, precisamente delibera n.33 in data 11/02/2022 che recita: “approvazione studio di fattibilità tecnica ed economica realizzazione impianto Compostaggio, immediata fattibilità - si, soggetta a ratifica - no.”. Il tutto senza nessun passaggio in consiglio comunale.

Uno studio di fattibilità per collocare sul territorio agricolo del nostro paese un bel impianto di compostaggio dei rifiuti urbani, per capirci quello che nella raccolta chiamiamo l’umido. La discussione potrebbe apparire pretestuosa, considerando l’argomento e stando a quanto ci lamentiamo dell’immondizia. I rifiuti però, in Italia, sono un affare tanto grande, quanto delicato, che supera di gran lunga le nostre lamentele e la nostra raffinata raccolta differenziata. La semplicità e la faciloneria con cui si è affrontato la risoluzione del problema nel nostro paese dimostra quanta ingenua buonafede ci attraversi e quanto la corsa ai finanziamenti può divenire un fattore di rischio per la sicurezza. Una decisione così importante in grado di modificare l’area dove potrebbe, dovrebbe, esser posto un impianto del genere non può non esser discussa in consiglio comunale prima dell’invio al ministero. Questo mancato passaggio mina le fondamenta dei principi democratici della nostra costituzione, non è una cosina da nulla, è una questione serissima, soprattutto alla luce del fatto che la maggioranza non teme mai di non veder approvata una sua proposta, avendo in consiglio l’assoluta maggioranza numerica. L’unica cosa che potrebbe accadere in un confronto con l’opposizione è che ci sia la possibilità per i cittadini, che vogliono farsi una loro idea, di seguire in tempo reale i processi decisionali. Un confronto dovuto al paese ed ai principi democratici, perché evitarlo? O meglio farlo a giochi fatti, perché era prevedibile che l’opposizione ne chiedesse lumi. Così accade e l’opposizione ne chiede, in consiglio comunale, l’immediato ritiro adducendo motivazioni ed osservazioni sul sito individuato, l’impatto ambientale sulle colture e sulla popolazione, ma la discussione prende percorsi scissi e in fine la maggioranza vota compatta il NO al ritiro della delibera.

Ora dei fatti ne avete letto quasi tutti, occupazione delle stanze del comune da parte dell’opposizione e visite di supporto alla protesta, tra cui la mia, di molti cittadini e gruppi politici e associazioni ed è a questo punto che si cerca di minare un altro principio che è la libertà di espressione. Tutte le persone che si sono espresse a sfavore di questa scelta si sono ritrovate appellate in mille modi e nessuno garbato, ma anche questo ci può stare in un contraddittorio, se non supera il limite, è parte della libertà d’espressione. La questione ora non riguarda solo l’amministrazione in sé, ma il poco interesse dimostrato da molti cittadini circa quel che sta accadendo alla gestione del nostro territorio. Il voto è un’espressione di preferenza, una scelta libera e civile, che va rispettata, ma credo vi sia un errore di fondo, la nostra storia recente e passata ci ha regalato delle dure lezioni a tal proposito, fidarsi ad occhi bendati ci ha portato al declino totale. Abbiamo raggiunto il picco e forse ci siamo destati per qualche secondo, dopo l’intervento della magistratura e le rivelazioni da cui siamo stati travolti e che hanno fortemente contribuito, correttamente, al cambio politico del governo del paese. Votare non è l’unico atto a cui il cittadino è chiamato, ma sua è anche la responsabilità, oltre la libertà, di esprimersi circa le scelte che le amministrazioni mettono in campo, dobbiamo come cittadini esser presenti, vigili e partecipi, per non lamentarci solo a “mostri” già realizzati, per tutti ricordo l’anfiteatro, così come ricordo una diversa risoluzione per il muro della terra a Santa Maria. Ci sono metamorfosi che non possono avvenire se non si è parte attiva del cambiamento.

Questi due eventi e la loro risoluzione dimostrano l’effetto dell’assenza e della presenza civile dei cittadini sulle scelte amministrative. Vero che vi è un’opposizione che dovrebbe assolvere a questo compito, ma questo è anche un compito che non può esser totalmente delegato, come la nostra storia ci ricorda. Il mio intento è quello di coinvolgervi nella decisone da prendere per ciò che desideriamo nel nostro futuro, che da cittadini si desidera, di incuriosirvi e spingervi ad informarvi su cos’è un impianto di compostaggio come funziona, su quanto e quando può essere una soluzione per il territorio. Un impianto di compostaggio è l’ultima fase di un processo virtuoso di una gestione amministrativa che ha risanato ambiente e vivibilità del territorio, sicurezza, viabilità, servizi alla persona e alle fasce fragili, non il primo, capovolgere la filiera è un grosso rischio, non solo ambientale. Voglio però esservi di aiuto vi allego alcuni link dove potrete leggere le esperienze di altri paesi e i loro studi di fattibilità, i rischi per la salute e l’ambiente. Sono documentazioni ed articoli di cui non ho fatto cernita di orientamento politico, sono solo frutto della mia ricerca per comprenderci qualcosa e se inizialmente la mia posizione era: “non sono contraria, ma non alle porte del paese e non in pieno centro abitato”, ora la mia posizione è un no senza repliche.

Abbiamo altre possibilità di smaltimento, perché dobbiamo avere un impianto solo per Sezze che ha una raccolta differenziata al 30%? Abbiamo siti che potrebbero raccogliere il nostro umido a pochi km e senza danneggiare il nostro patrimonio agricolo e naturalistico, nonché archeologico mai completamente esplorato? Se poi questo è far demagogia va bene la faccio, ma da cittadina. Vi dico qual è il pregresso su questa mia nota. Su un social mi si accusava di demagogia avendo esposto le mie opinioni contrarie all’impianto come cittadina, ma essendo stata candidata alle ultime elezioni la mia opinione era demagogica, quindi se ne evince che nel pensiero politico del nostro paese se ci si candida si perde lo status di cittadino. Questo è in perfetta armonia con quanto accaduto negli ultimi decenni nella nostra storia politica e amministrativa, lo scollamento tra l’esser politico e l’esser cittadino.

Guardare ai finanziamenti come salvadanai, seguire ciò che ci chiede l’Europa o chi per essa, ma senza tener conto del dove siamo e come stiamo, fare senza troppo pensare e poi si vedrà. E’ così che oggi noi dobbiamo restituire soldi presi per opere incompiute, noi cittadini dobbiamo ora tirar fuori quei soldi sia chiaro! Nelle casse di quei finanziamenti non è rimasto nulla. Il mio tornare ad esser stanziale con la pandemia mi ha destata in modo traumatico circa le condizioni reali in cui versa il nostro territorio e la politica amministrativa degli ultimi anni, demolendo l’immagine romantica che ne conservavo. Mentre esploravo il mondo ho continuato a credere che a Sezze ci si candidasse esattamente perché si era cittadini al servizio del proprio paese e non che il paese fosse oggetto del candidato. Leggere Pavese a 14 anni deve avermi forviato.

Roberta Filigenzi
Sezze Bene Comune

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo”.
CESARE PAVESE

 

Link correlati:

 

https://www.napolitan.it/2017/01/30/59631/impianto-di-compostaggio/#:~:text=Gli%20%E2%80%9Ceffetti%20collaterali%E2%80%9D%20che%20all,rischi%20idrogeologici%2C%20traffico%20e%20inquinamento.

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/22_gennaio_04/impianto-compostaggio-rifiuti-napoli-est-rischio-la-salute-34c95166-6d2b-11ec-b0ee-7fb6948c8e9e.shtml

https://www.consiglio.provincia.tn.it/news/giornale-online/articoli/Documents/20110826144820.pdf

 

Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi si lascia a commenti e a riflessioni sul canale LinkedIn. Nel post il primo cittadino si riferisce ovviamente alla polemica esplosa sull'impianto di compostaggio. Parla di accuse ridicole e di contraddizioni da parte dell'opposizione consiliare. E' convinto al contrario che la strada dell'impianto di compostaggio sia giusta e che porti ad una rivoluzione "verde", ad un nuova era senza "vecchie logiche".

Di seguito il suo post

__________

Nelle scorse settimane il Comune di Sezze ha deliberato due studi di fattibilità per rispondere a due bandi del PNRR. Con il primo si cercherà di realizzare un centro di raccolta a Sezze Scalo, territorio vasto e mai servito da questa struttura, e la seconda un centro di compostaggio, sempre allo Scalo, per un investimento di circa 3 milioni di euro. Sull’impianto di compostaggio le posizioni della maggioranza e della minoranza rappresentata dal centro destra e dal centro sinistra (dal PD a Fratelli d’Italia) sono diametralmente opposte semplicemente perché per noi il rifiuto è una risorsa e non lo consideriamo come “monnezza” da buttare in discarica. Il nostro punto di vista è totalmente diverso! Con l’impianto di compostaggio vogliamo chiudere il ciclo dei rifiuti della nostra città e servirà solo Sezze, chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Di più anche in consiglio comunale è emerso, per stessa ammissione dell’opposizione, il fatto che questo impianto comporterà un risparmio nelle casse del Comune e di conseguenza si possono ridurre le tasse ai cittadini e alle imprese. Inoltre il compost prodotto potremmo venderlo ai nostri agricoltori a un prezzo molto basso, diciamo simbolico, facendoli risparmiare sui costi dei concimi, e quindi renderli molto più competitivi. Meno tasse per i cittadini, meno costi per gli agricoltori che tutti dicono di voler aiutare … a parole. Va da sé che bisogna aumentare la raccolta differenziata, oggi ferma al 40%. Una raccolta differenziata gestita dalla ex maggioranza oggi opposizione che non ci soddisfa affatto. È un fatto innegabile e proprio per questo nei prossimi mesi andrà in consiglio il nuovo progetto (ex articolo 34 DL 179/2012) di affidamento per 7 anni alla SPL S.p.A. (la partecipata al 100% del Comune) proprio per la raccolta differenziata. Inoltre ci sarà un vero e proprio regolamento ambientale che finora non c’era. Quello esistente dal 2003, che in questi anni chi ha occupato il Comune per protestare contro l’impianto non ha mai cambiato, ci dice come deve essere fatto il pavimento di un pollaio ma non come si deve fare una raccolta differenziata correttamente. L’accusa poi che questi impianti siano tossici rasenta il ridicolo semplicemente perché sono previsti da leggi dello Stato, ed è un paradosso che esponenti locali di quei partiti che sostengono il Governo Draghi, accusino i loro stessi rappresentati di permettere la creazione di impianti nocivi. Se così fosse oltre a mettere in discussione la comunità scientifica internazionale dovrebbero come minimo strappare le tessere dei loro partiti e incatenarsi di fronte al Parlamento.
In conclusione riteniamo che i rifiuti e l’energia siano l’architrave della rivoluzione verde, e noi come amministrazione vogliamo cercare di portare il nostro paese in una nuova era e non lasciarlo ancorato a vecchie logiche che hanno dimostrato di essere fallimentari, logiche difese dal centro sinistra e dal centro destra locale.

 

Il movimento civico Sezze Bene Comune si schiera al fianco dell'opposizione consiliare per protestare contro l'impianto di compostaggio che si vuole realizzare allo Scalo. SBC lotta per tutelare il territorio e per dire No a scelte scellerate e prive di logica.

___________

Nella serata del 04 marzo 2022 abbiamo assistito al Consiglio Comunale in streaming nel quale si è discusso di una mozione presentata dai Consiglieri di minoranza con all’OdG il ritiro della Delibera di Giunta con la quale è stato approvato un progetto di fattibilità per la richiesta di finanziamento pari a circa 2.8 ML di euro che prevede la costruzione di un Impianto di Compostaggio della frazione umida dei rifiuti da localizzare all’ingresso del paese a poche centinaia di metri dal numeroso centro abitato di Sezze Scalo. Purtroppo, senza un argomento credibile, l’intera maggioranza del Consiglio Comunale ha respinto con un NO secco una legittima richiesta. L’ennesima rincorsa all’allettante finanziamento milionario ha annullato ogni forma di democratico confronto e la dubbia convinzione nel difendere questa scelta è venuta fuori quando più di qualcuno della maggioranza ha parlato di “spostamento della location”. Probabilmente, molti ignorano che la finanziabilità del progetto comprende nello studio di fattibilità la localizzazione, i tempi e i costi certi d’attuazione dell’opera pubblica e ascoltando espressioni del tipo “non stiamo realizzando l’impianto domani” non rassicura nessuno. Ci si chiede legittimamente quali siano le scelte di questa amministrazione verso la modernizzazione di questo paese e per quale motivo ci si ostina a voler partecipare ad un bando sui rifiuti quando abbiamo letto di altre realtà che con i fondi del PNRR vogliono realizzare scuole, asili nido, riqualificazione delle reti idriche. Inoltre, la frazione umida noi la conferiamo già ad impianti che possono abbondantemente accogliere queste ed altre quantità perché il ciclo dei rifiuti va inquadrato in un ambito allargato e provinciale. Immaginavamo per questo paese un’agricoltura tecnologicamente avanzata con sistemi di controllo sullo spreco della risorsa idrica, non certo potevamo prevedere un impianto impattante alle porte della città. Siamo consapevoli che all’espressione di “Bene Comune” dobbiamo aggiungere la tutela e la diffusione dei “Beni Comuni”, cioè le risorse naturali che rendono vivibile la vita di ognuno: accesso all’acqua, alimentazione, tutela e promozione della salute, educazione e scuola. A tal fine, esprimiamo la massima solidarietà ai Consiglieri dell’Opposizione che stanno portando avanti una battaglia comune, una battaglia che condividiamo e sosteniamo in maniera convinta perché abbiamo una visione di paese che non sposa gli obiettivi che questa amministrazione vuole perseguire.

 

 

Dopo giorni di prostesa e di occupazione del Municipio, contro l’impianto di compostaggio che Lucidi e la sua maggioranza intendono realizzare a Sezze Scalo, arrivano le dichiarazioni ufficiali dei consiglieri comunali di opposizione di Sezze con cui spiegano i motivi della giusta battaglia. Alcuni giovani dovrebbero riflettere su quanto sta avvenendo e capire quanto sia importante battersi per il territorio. E’ a dir poco ammirevole la forza e la determinazione dei consiglieri comunali di opposizione che hanno deciso di lottare per il bene comune. Tra tutti Serafino Di Palma, 75enne tenace e coraggioso, senza orpelli e vanità alcuna.

“Nell’apprendere della deliberazione di Giunta reg. n. 33 del 11.02.2022, con la quale veniva approvato lo studio di fattibilità avente ad oggetto l’impianto di compostaggio a Sezze Scalo, come Consiglieri di opposizione abbiamo inteso presentare una mozione per ottenere il ritiro della stessa. Il nostro fine era quello di portare a conoscenza di tutti questa deliberazione che, peraltro, risultava perfino ignorata da alcuni dei consiglieri di maggioranza. Pensavamo di ottenere spiegazioni ed adeguate motivazioni dall’attuale maggioranza; perché non si è inteso condividere tale decisione? perché per il nostro paese è necessario pensare, progettare e poi edificare questo impianto di compostaggio? Perché, infine, veniva individuato quale sito per allocare l’impianto proprio Sezze Scalo? Nel Consiglio Comunale del 04.03.2022, seppure difronte ad un evidente imbarazzo di alcuni consiglieri di maggioranza, forse determinato dalla poca conoscenza della questione – si aggiunge alla nota - questa amministrazione si è invece disinteressata di motivare le sue ragioni spingendosi ad una difesa ad oltranza della deliberazione che è apparsa perfino stucchevole in alcuni momenti; in sintesi, la maggioranza compatta decideva di non ritirare questa deliberazione. Ci chiedono perché siamo contro, ma loro non sono in grado di giustificare tale decisione. Ad oggi, alcuni consiglieri sostengono che non vogliono questo impianto ma esprimono finanche parere favorevole a questo studio di fattibilità. Per queste ragioni, come consiglieri di opposizione abbiamo deciso di attuare una protesta pacifica occupando la stanza a noi riservata del Comune. In questi giorni abbiamo ricevuto tante manifestazioni di solidarietà da cittadini, associazioni, movimenti e partiti politici, e questo dovrebbe portare a riflettere i consiglieri di maggioranza; ma forse sono troppo occupati sui social a diffondere accuse gratuite e prive qualsivoglia fondamento e ben poco consone al loro ruolo. Con la nostra proposta ci aspettavamo una apertura da questa maggioranza almeno per un confronto; ma così non è stato e ciò, a nostro parere, è un ulteriore dimostrazione dell’assoluto disinteresse di questa maggioranza che intende proseguire senza preoccuparsi affatto dei dissensi manifestati da più parti e non solo da questa opposizione”. I consiglieri Di Palma, Quattrini, Uscimenti, Di Raimo, Ferrazzoli, Briciu comunicato la fine della prostesa da questa mattina. “al solo fine di non intralciare lo svolgimento dell’attività amministrativa ed istituzionale”. La battaglia non si ferma: “Inizieremo, comunque, con altre forme di dissenso che intendiamo attuare con incontri pubblici e manifestazioni condivise con tutti i cittadini, associazioni, movimenti e partiti politici che hanno già rappresentato la loro adesione anche al fine di spiegare le ragioni che ci portano a contrastare questo impianto di compostaggio. Auspichiamo che questo porterà questa attuale maggioranza a riflettere, pensare e, finalmente, a comprendere che questa scelta non è opportuna per Sezze”.

 

 

"All'indomani della unanime quanto infelice presa di posizione della maggioranza amministrativa della nostra Città, decisa a proseguire nei suoi intenti, ovvero nella richiesta del finanziamento per la realizzazione dell'impianto di compostaggio nei pressi dell'entrata di Sezze, perché Sezze Scalo è Sezze e non un mondo a parte, esprimiamo vicinanza ai nostri concittadini e solidarietà ai consiglieri di minoranza (Di Palma, Quattrini e Uscimenti) che, a conclusione del Consiglio, tenutosi nella giornata di ieri, hanno occupato, giustamente, il Palazzo comunale". Così Anna Palombi e Luigi Gioacchini solidali ai consiglieri comunali in protesta e contrari ad un impianto che andrebbe a compromettere il territorio e la qualità della vita di tutti i cittadini. Palombi e Gioacchini aggiungono: "Ribadiamo fermamente la nostra contrarietà all'impianto di compostaggio presso il sito identificato alle porte di Sezze Scalo (centro abitato, punto di riferimento di tutta la Città, nonché località agricola di tutto il paese); fermi nel ribadire, a gran voce, che con un dialogo costruttivo si possa trovare la soluzione migliore per lo smaltimento dei rifiuti salvaguardando la salute di tutti noi e del nostro ambiente. Chi ama Sezze non può restare inerte dinanzi ad una decisione di siffatta gravità imposta da 10 consiglieri di maggioranza, oltre al loro Sindaco (che, è bene rammentare, rappresenta, si e no, un sezzese su 4), noncuranti della contrarietà della Città. La rappresentatività popolare  - aggiungono - non accetta le decisioni imposte senza un previo dialogo con la Comunità; in particolar modo, a prescindere dai meri calcoli elettoralistici, quando tali decisioni vanno ad incidere sui Beni primari quali sono la Salute e l' Ambiente. Invitiamo, pertanto, tutta la Comunità ad essere unita nel dire NO all'Impianto! Un No che vuol dire SI alla tutela della nostra salute e del nostro ambiente (già fortemente compromesso) per il nostro oggi ma, soprattutto, per il futuro delle nuove generazioni".

Anna Palombi
Luigi Gioacchini

Domenica, 06 Marzo 2022 06:47

L'Ucraina e il Diritto Internazionale violato

Scritto da

 

 

 

La guerra è sempre una sconfitta dell’umanità con il suo carico insopportabile di sofferenze, morte e distruzioni. 
 
Vladimir Putin si è assunto la responsabilità storica, politica e morale di aver riportato la guerra nel cuore dell’Europa. L’intervento armato contro l’Ucraina è una gravissima violazione del diritto internazionale e un’aberrazione dei suoi principi. I due Ordini Esecutivi riguardanti il riconoscimento unilaterale delle Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk, sono una ridicola messinscena per giustificare un’azione militare diretta ad assoggettare un popolo, mascherandola da operazione di peacekeeping e di liberazione dell’Ucraina dai nazisti, frutto di una visione antistorica e di una logica imperialistica e liberticida.
 
L’Ucraina è uno stato autonomo, identificato sul piano del diritto internazionale secondo i confini riconosciuti dalle Nazioni Unite, dalle organizzazioni internazionali e dalla comunità degli Stati e l’intervento armato condotto dalla Russia contro di essa è contraria alla Carta dell’ONU che all’art. 2 paragrafo 4 impone agli Stati di astenersi nelle loro relazioni dalla minaccia o dall’uso della forza dirette “contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato”. La rivendicazione storica della comune madre Russia e la necessità di difendere le minoranze russofone, ripetute ossessivamente nei suoi discorsi da Vladimir Putin, sono vuota retorica, sono storicamente e culturalmente infondate e non possono comunque rappresentare alcun casus belli, tantomeno in nome del principio dell’autodeterminazione dei popoli. Un simile richiamo che giustifica le c.d. guerre di liberazione nazionali, è previsto solo in circostanze precise, come quando i popoli sono costretti a lottare contro la dominazione coloniale, l’occupazione straniera e i regimi razzisti (I Protocollo addizionale del 1977 alle Convenzioni di Ginevra, art. 1, paragrafo 4;Patto sui diritti civili e politici del 1996, art. 1). È escluso che il diritto di autodeterminazione si estenda alle minoranze etniche, che possono reclamare il riconoscimento dei diritti civili e politici e dell’autonomia amministrativa senza mettere in discussione l’integrità dello Stato di appartenenza. Salvo i casi espressamente previsti, nel diritto internazionale il principio della sovranità e della integrità territoriale dello Stato è inviolabile e non esiste alcun diritto alla secessione. Peraltro l’autodeterminazione non è un diritto riconoscibile neanche ai “movimenti secessionisti che facciano capo ad un popolo che coesiste insieme ad altri in uno Stato federale indipendente” (Natalino Ronzitti, Diritto internazionale dei conflitti armati, 2017).
 
Questi principi sono stati ribaditi dall’art. 8 bis dello Statuto della Corte penale Internazionale, negli emendamenti adottati a Kampala nel 2010, ed entrati in vigore nel 2012.  La norma definisce con chiarezza il crimine di aggressione internazionale, inteso come “l’uso della forza armata da parte di uno Stato contro la sovranità, l’integrità territoriale o l’indipen­denza politica di un altro Stato, o in qualunque altro modo contrario alla Carta delle Nazioni Unite” e, richiamando la Risoluzione 3314 (XXIX) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 14 dicembre 1974, specifica le condotte da considerarsi come atti di aggressione: a) invasione o attacco armato di uno Stato del territorio di un altro Stato o qualunque occupazione militare, anche temporanea, conseguenza di detta invasione o attacco o qualunque annessione, mediante l’uso della forza, del territorio di un altro Stato o di parte dello stesso; b) il bombardamento da parte delle forze armate di uno Stato contro il territorio di un altro Stato o l’impiego di qualsiasi altra arma da parte di uno Stato contro il territorio di un altro Stato; c) il blocco di porti o coste di uno Stato da parte delle forze armate di un altro Stato; d) l’attacco da parte delle forze armate di uno Stato contro le forze armate terrestri, navali o aeree di un altro Stato o contro la sua flotta navale o aerea; e) l’utilizzo delle forze armate di uno Stato che si trovano nel territorio di un altro Stato con l’accordo di quest’ultimo, in violazione delle condizioni stabilite nell’accordo, o qualunque prolungamento della loro presenza in detto territorio dopo il termine dell’accordo; f) il fatto che uno Stato permetta che il proprio territorio, messo a disposizione di un altro Stato, sia utilizzato da quest’ultimo per commettere un atto di aggressione contro uno Stato terzo; g) l’invio da parte di uno Stato, o in suo nome, di bande, gruppi, forze irrego­lari o mercenari armati che compiano atti di forza armata contro un altro Stato di gravità tale da essere equiparabili agli atti sopra citati o che parte­cipino in modo sostanziale a detti atti.
 
Il diritto internazionale consuetudinario, già prima dell’art. 51 della  Carta dell’ONU, stabilisce che a fronte di un attacco armato che minacci la popolazione e l’integrità territoriale di uno Stato nemmeno le disposizioni della Carta stessa, che richiedono una risoluzione preventiva o successiva del Consiglio di Sicurezza per autorizzare il ricorso all’uso della forza, possono pregiudicare  il diritto alla legittima difesa posta in essere anche da Stati terzi nei confronti dello Stato aggredito.
 
È di tutta evidenza che l’Ucraina sta subendo una aggressione armata, una violazione della sua sovranità territoriale e l’obiettivo della Russia è di fatto di annettersela, di cancellarla dal consesso delle nazioni libere e democratiche. Siamo di fronte ad un atto intollerabile. L’Assemblea Generale dell’ONU, convocata in sessione di emergenza il 2 marzo 2022 ha votato una risoluzione di condanna dell’invasione. Dei 193 paesi membri, 141 hanno votato a favore, 35 si sono astenuti e 5 contro. La stragrande maggioranza dei paesi ha chiesto la fine della guerra e il ritiro immediato dei soldati russi dal territorio ucraino. Si sono espressi contro la Russia naturalmente, la Bielorussia, sua stretta alleata, il cui territorio funge da retrovia dell’invasione, l’Eritrea, la Corea del Nord e la Siria. Insomma una gran bella compagnia di stati canaglia! Si sono astenuti tra gli altri Cina e India. Le risoluzioni dell’Assemblea Generale non sono vincolanti, hanno solo peso politico, ma in questo caso il voto esprime soprattutto uno schiacciante isolamento diplomatico della Russia.
 
L’Unione Europea e i paesi democratici bene hanno fatto a varare durissime sanzioni economiche e a sostenere concretamente la resistenza dell’Ucraina. Occorre però mettere in campo anche una forte azione diplomatica per arrivare a comporre negozialmente il conflitto, facendo tacere le armi, ristabilendo la legalità, imponendo il rispetto dei diritti umani, dell’autodeterminazione del popolo ucraino, dell’inviolabilità dei confini, della sicurezza e della giustizia.
 
Essere a favore della pace non può farci perdere di vista che di fronte ad una così grave violazione del diritto internazionale l’equidistanza non è possibile perché significa di fatto schierarsi dalla parte dell’aggressore anziché dell’aggredito.

 

Andrea Santucci, portavoce Europa Verde di Sezze sostiene che Sezze "deve dotarsi di un nuovo programma d’azione ambientale e non sostenere finanziariamente opere che potrebbero danneggiare l’ambiente". Il riferimento ovviamente è allo studio di fattibilità approvato per realizzare un impianto di compostaggio a Sezze Scalo. "Il consumismo  - aggiunge- è una forma di paradiso artificiale in quanto genera bisogni artificiali e sempre nuovi. Donne, uomini e bambini di oggi sono intrappolati in una società che crea un disagio permanente e una profonda insoddisfazione. Un cortocircuito pericoloso dove i bisogni artificiali e inutili del consumismo, che fino ad adesso erano ignorati, iniziano ad essere inoculati come un veleno anche nei bambini fin dalla più tenera età. L’ossessione per l’ultimo ritrovato della tecnologia, per l’ultimo capo di abbigliamento firmato, l’ultimo modello di auto e per tutto ciò che è sinonimo di novità , ci sta trasformando tutti in irrefrenabili “malati dell’acquisto”. Per Europa Verde l'idea della maggioranza comunale, così posta, potrebbe rappresentare "una dimensione del carattere artificiale e inutile di alcuni bisogni insita nel sistema capitalistico". Nella sua riflessione Santucci aggiunge :"Presentare un impianto di compostaggio come paradiso artificiale e inutile, può bastare al cittadino setino e a ogni anima sensibile, per rendersi conto che ciò è frutto di un disturbo compulsivo al rito consumistico, di una politica di massa, di accaparrarsi finanziamenti e soldi pubblici. Una riflessione questa desiderosa di produrre pensiero critico su sensazioni provate e per la ricerca di un confronto, di un dialogo proficuo e costruttivo,  per generare un momento che chiarisca le innumerevoli perplessità e ambiguità di una scelta non condivisa dalla maggioranza dei residenti . Una cornice che pone i cittadini setini in un’ immodificabile solitudine".

Pagina 55 di 148