Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

I consiglieri comunali del Pd, Armando Uscimenti e Sergio Di Raimo, esprimono soddisfazione per i lavori di imminente realizzazione che interesseranno l’incontro di via Fanfara/via Ninfina. “È prossimo l'inizio  dei lavori di realizzazione dell'INTERSEZIONE di via Fanfara perché da qualche giorno l'impresa aggiudicataria dell'appalto ha iniziato a tagliare la vegetazione per poi procedere a picchettare e aprire il cantiere. Ci riferiamo  - affermano - al progetto relativo all'incrocio nei pressi dell'ex distributore Coccia,  un progetto approvato dal consiglio comunale di Sezze nel novembre 2019, e quindi dall'amministrazione guidata dall'ex Sindaco Di Raimo. Con l'allargamento della carreggiata e la realizzazione di tre isole spartitraffico, secondo i tecnici della Provincia ( Ente finanziatore dell'opera ) – si aggiunge nella nota -  risolverà in modo importante le ataviche problematiche connesse”.   “Finalmente, dopo anni di tira e molla, di incontri e scontri – concludono Uscimenti e Di Raimo - verrà realizzato un importante opera dando maggiore sicurezza a quel tratto di strada particolarmente problematico, da sempre pericoloso e con ridotta fluidità del traffico”.

Nella foto il capogruppo Pd Armando Uscimenti

Martedì, 01 Febbraio 2022 06:57

Il bis di Mattarella e il big bang dei partiti

Scritto da

 

 

La rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Finalmente moltissimi di noi si sono sentiti  sollevati da quanto era fonte di ansia e di preoccupazione. Il Capo dello Stato costituisce indubbiamente un argine al disfacimento e al degrado, una rassicurazione contro il nazionalismo che serpeggia e ha messo radici nel nostro Paese e in buona parte dell'Europa. " Le condizioni attuali impongono di non sottrarci ai doveri, rinunciando alle proprie prospettive e progetti ", ha detto Mattarella. Abbiamo assistito, in questi giorni, ad uno spettacolo indecoroso, a tattiche improvvisate e contraddittorie, alla discesa in campo di figure e di personaggi poco adatti, gettati nella mischia senza una rete di sostegno: un teatrino dell'assurdo. La mancanza di un disegno e di un indirizzo ha dato adito a candidature improvvisate, come se si fosse in un circo di comiche e di pupazzi, anzichè in Parlamento. Un circo quirinalizio in cui ogni Parlamentare, nel segreto dell'urna, si è sentito in diritto di lasciarsi guidare dai propri istinti, senza una bussola e senza una visione condivisa, illudendosi di poter riconquistare una autonomia di giudizio e di scelta, slegato da ogni appartenenza alla propria squadra di riferimento. Squadre, peraltro, senza capitani, che gli ha consentito di badare solo all'obiettivo animalesco di conservare il proprio posto e il proprio stipendio per un altro anno. In assenza del capitano o del capocorrente, si è determinato, nei rispettivi campi avversi, un gioco al massacro, mettendo a nudo la debolezza della democrazia. L'errore da evitare, adesso, è di scambiare la causa con l'effetto: la causa è il fallimento della politica, l'effetto è la disonorevole vicenda quirinalizia, una vicenda che testimonia inesorabilmente il trasformismo, la frustrazione, la leggerezza dei nostri Grandi Elettori. "Senza i partiti, dice Sabino Cassese, non c'è democrazia". Il nostro Paese deve affrontare problemi urgenti: la pandemia, il PNRR, la povertà dilagante, il lavoro ai giovani, le questioni ambientali, l'emigrazione, l'aumento del costo delle bollette che incombe pericolosamente sul reddito delle famiglie, il pericolo di una guerra imminente in Ucraina. Il Governo non può essere troppo a lungo commissariato, seppure da una personalità di tutto rilievo come Mario Draghi. Occorre rimettere mano al sistema della democrazia, all'adeguamento delle regole, all'insegna della promozione della partecipazione attiva, in cui ognuno possa esprimersi  e decidere responsabiimente e coscientemente. Serve educare i giovani a una lettura e una analisi critica della realtà, non subendo passivamente i messaggi dei telefonini e dei social network. Antonio Gramsci esortava le giovani generazioni a istruirsi, "perchè, diceva, il mondo ha bisogno della vostra intelligenza". La politica è stata troppe volte manifestazione esclusiva di esigenze personali, di leader solitari e rinchiusi nei propri fortini. Occorre, invece, accorciare le distanze con i cittadini, recuperare credibilità, empatia, coerenza. E' questo il tempo della riflessione e del cambiamento! Anche qui a Sezze non possiamo sprecare l'occasione di ricostruire una classe dirigente all'altezza del problema, sia nei partiti che nella Amministrazione. Perdere questa opportunità sarebbe grave e imperdonabile ... 

 

"E’ interesse dell’amministrazione comunale di Sezze promuovere la creazione di una rete locale di organizzazioni interessate ad avviare nel territorio di Sezze un processo di co-progettazione nell’ambito delle politiche attive del lavoro e dell’innovazione”. E’ quanto ha spiegato in una nota Lola Fernandez, assessore alle Attività Produttive, Sviluppo Locale, Innovazione, Finanziamenti Pubblici e Politiche del Lavoro.

 

NEL DETTAGLIO:

“Opereremo in una prima fase attraverso interventi concreti di formazione, programmati in collaborazione con enti di formazione pubblici e privati, che possano aiutare le cittadine e cittadini di Sezze ad accedere più facilmente ai servizi digitali SPID, PAGO PA e APP IO, già attivati grazie al progetto finanziato al Comune di Sezze nel quadro dell’Avviso Pubblico sul Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, istituito con il Decreto Rilancio e gestito dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione in convenzione con il Dipartimento per la Trasformazione digitale, l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato”.

(nella foto Lola Fernandez)

Parallelamente, Il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 convertito, con modificazioni, con legge 13 ottobre 2020 n. 126, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia, ha istituito il Fondo per la formazione personale delle casalinghe e dei casalinghi finalizzato alla promozione di attività di formazione, svolte da enti pubblici e privati, di coloro che svolgono attività nell’ambito domestico, in via prioritaria delle donne, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico, con particolare riguardo all’acquisizione di competenze digitali, funzionali all’inserimento lavorativo e alla valorizzazione delle attività di cura.

La giunta comunale ha ritenuto opportuno dare ampia diffusione all’iniziativa, al fine di promuovere la co-progettazione di interventi formativi specifici che possano supportare l’amministrazione nell’implementazione di politiche attive volte al superamento del gap digitale nel tessuto sociale del Comune di Sezze, oltre a migliorare il rapporto del cittadino con i servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

 “Abbiamo sposato – ha spiegato ancora l’assessore setino – il fine ultimo dell’avviso pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Pari opportunità, quello di favorire l’acquisizione di competenze per quelle donne che, trovandosi fuori dal circuito lavorativo, sono escluse anche dalle opportunità di aggiornamento professionale e vedono ulteriormente ridursi le possibilità di scelta alla loro portata”.

Le organizzazioni interessate a partecipare al processo di co-progettazione, in possesso dei requisiti previsti dall'avviso, potranno inviare le domande corredate da tutta la documentazione richiesta al protocollo del Comune di Sezze entro il prossimo 28 febbraio.

 

COMUNICATO STAMPA COMPAGNIA CARABINIERI DI LATINA 

____________

Durante la settimana i Carabinieri della Compagnia di Latina hanno intensificato i controlli sul territorio mettendo in campo 143 pattuglie. Sono stati controllati 430 soggetti e 65 esercizi commerciali. Hanno attivato, inoltre, le verifiche per il rispetto della normativa anti-covid e in tale contesto la Sezione Radiomobile ha deferito in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria, un 46 enne di Sezze che, nonostante fosse stato messo in isolamento domiciliare dalla competente Autorità Sanitaria Provinciale a seguito di riscontrata positività a coronavirus sars-cov-2, si allontanava dalla sua abitazione senza averne alcun titolo e senza autorizzazione. L’uomo dovrà rispondere di inosservanza di un ordine dato per impedire la diffusione di una malattia infettiva. La presenza dei Carabinieri sulle principali arterie stradali e nel centro della città di Latina concorre ad aumentare la sicurezza percepita da parte della popolazione, incrementando l’attività di prevenzione e di contrasto alle condotte illecite. 

Domenica, 30 Gennaio 2022 07:21

Il potere del cane. Bisogna saper guardare

Scritto da

 

 

Cos’è che ci vedi lassù, Phil? Ci vedi qualcosa lì?”.
Se non lo vedi, non c’è niente!”. 
 
Bisogna saper guardare, altrimenti non si vede nulla. Jane Campion ci insegna a farlo con il suo nuovo film, tratto dal romanzo western dello scrittore Thomas Savage Il potere del cane, pubblicato nel 1967, il cui titolo enigmatico si riferisce non solo alla forma della collina rocciosa, che sembra appunto il profilo di un cane in corsa e fa da sfondo alla vicenda narrata, ma soprattutto al Salmo 22, 21: “Salva l’anima dalla spada, salva il cuore dal potere del cane”. Se nell’odierno immaginario il cane è sinonimo di valori positivi, di lealtà e fedeltà, non altrettanto lo era nel mondo antico, nell’universo omerico in cui faccia di cane è un insulto che equivale a spudorato e in quello descritto dal salmo, in cui il branco di cani simboleggia il groviglio delle pulsioni caotiche, il tradimento e la corruzione.
 
Nel film il potere del cane rappresenta l’inconscio, il luogo sommerso del rimosso, in cui eros e thanatos, aggressività e passioni avvincono i personaggi, li assoggettano, li coartano, li rendono al contempo vittime e carnefici, ostaggi di loro stessi, di una complessità personale e relazionale inestricabile e irrisolvibile.      
 
Il potere del cane è un western atipico, anzi non lo è se non per l’ambientazione: niente sparatorie, duelli, agguati, sceriffi e una storia nettissima, ma un film potente e ambiguo, dalla narrazione stratificata, complessa, lenta, un thriller inesorabile e composto di materia incandescente e sfuggente, incentrato sull’evoluzione del rapporto tra i fratelli Burbank, Phil e George, che ha come sfondo un mondo in trasformazione, le pianure del vecchio West nel 1924. La frontiera americana, dopo la conquista dell’uomo bianco e la progressiva divisione delle terre incolte, si sta allontanando dalla vita selvaggia e a contatto con la natura dei fondatori, si sta ingentilendo, si avvia a essere dominata dal commercio, dal denaro e dallo sviluppo tecnologico. Cercatori di fortuna, cowboy e avventurieri sono ormai un mondo in dissolvimento. Nelle locande le tavole sono apparecchiate con tovaglie ricamate, adornate con fiori di stoffa e di carta, le comitive mangiano, cantano e si divertono. Phil non accetta il cambiamento, vorrebbe che tutto rimanesse immutato, fermo su quell’istante quando in lui è emerso e si è concretizzato un desiderio spiazzante e perturbante, l’incontro con l’eros destrutturante, che gli ha consentito di superare l’infanzia, di approdare all’adolescenza e poi all’età adulta, personificato da Bronco Henry, una figura mitizzata, un mentore amato e perduto, il quale gli ha insegnato come diventare uomo, che significa celarsi dietro una virilità esibita, ammantarsi delle insegne falliche del suprematista, sopprimere fragilità e sentimenti. Phil indossa i chaps, indumento che i mandriani portavano sopra i pantaloni per proteggere le gambe dai detriti alzati dagli zoccoli dei cavalli, non si lava, ma la sua è una maschera. È laureato in lettere a Yale, è dotato di un umorismo sardonico e di un linguaggio troppo elegante per essere lo zotico che cerca di far credere.
 
Chiuso nel rifiuto di accettare la perdita di questa realtà idealizzata, che tenta di far sopravvivere attraverso la memoria, Phil continua a dormire nella sua camera da bambino con il fratello George, diverso da lui nell’aspetto fisico, il quale è pingue, meno attraente, mite di carattere, meno acuto e intelligente. Quando George mette fine alla propria solitudine e sposa la vedova Rose Gordon, con una decisione invero improvvisa e affrettata, Phil con il suo machismo tossico cerca di annichilire il fratello e soprattutto Rose, sottoponendola a crudeli e sottili giochi di potere, a comportamenti vessatori che ne minano l’equilibrio psichico e la spingono all’alcolismo. In realtà Phil teme Rose perché lei incarna la parte femminile di sé, tutto quanto non vuole riconoscere, ascoltare e vorrebbe sradicare, cancellare.
 
In questo gioco perverso s’inserisce Peter, il figlio di Rose, in un primo momento una figura eterea e impalpabile, testimone delle sofferenze della madre, vessata dal padre alcolista morto suicida. È un ragazzo in apparenza sensibile, ma in realtà determinato a salvare la madre e se stesso da Phil, del quale riconosce il peso soffocante dell’omosessualità inconfessata, confermata dal ritrovamento di alcune riviste omoerotiche appartenute a Bronco Henry, e l’infantilismo degli atteggiamenti. Inizia così a manipolarlo. Phil invece vede nel ragazzo, che prima sbeffeggia e poi accoglie, il ripetersi con ruoli invertiti del rapporto amoroso che lo aveva legato a Bronco Henry. Si fa mentore di Peter, lo introduce nella sua intimità, finora preclusa a tutti, e così gli permette di consumare la sua vendetta in difesa della madre. L’occasione si presenta quando Rose vende le pelli del cognato agli indiani. Peter per placarlo lo risarcisce con pelli di bovini morti di antrace, con cui Phil completa la corda che sta realizzando per lui. L’infezione che ha causato la morte degli animali, attraverso la pelle penetra nel corpo di Phil e lo uccide. Peter porta a termine il suo piano e svela la sua vera personalità, anticipata dalla scena macabra del coniglio squartato per ragioni di studio. Il personaggio che sembrava soffrire più di tutti la mascolinità tossica di quell’ambiente in disfacimento, scambia la brutalità manifesta con una forma di sadismo più sottile, per così dire intellettuale e vince la sfida annientando l’avversario. Il  suo conservare la corda è un rimando alla morte del padre, suicida per impiccagione, e dà corpo al desiderio di eliminare tutti gli uomini che ronzano intorno alla madre e hanno rotto l’idillio del loro rapporto esclusivo ed escludente. 
 
Il potere del cane, costruito sull’alternanza fra interni in penombra e esterni luminosi e infiniti, fra campi lunghissimi e primissimi piani, è un film violento e senza guanti, come quando Phil, con il coltello fra i denti, castra a mani nude e senza protezione il bestiame, e soprattutto è la distruzione della figura mitica del cowboy e di tutti i miti maschili, attraverso lo smascheramento e il disvelamento della realtà di uomini che si nascondono dietro un codice di condotta machista e brutale, sopprimono i propri impulsi più umani, dai quali continuano a essere tormentati e finanche annientati.

 

 

Il Comune di Sezze si schiera al fianco della ristorazione, dell’industria e del commercio alimentare in un momento così delicato a causa dall’emergenza sanitaria. La giunta comunale, infatti, nella riunione di giovedì pomeriggio ha deliberato l’approvazione dell’avviso pubblico di manifestazione di interesse a partecipare al bando regionale promosso dalla direzione agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, caccia e pesca e foreste, quali produttori bonus Lazio km 0. In merito la Regione Lazio ha previsto il 50% di rimborso a ristoranti, bar, hotel, botteghe e negozi della filiera agroalimentare per l’acquisto di prodotti laziali fino ad esaurimento della dotazione finanziaria del bando (circa 10 milioni di euro). Ogni soggetto può presentare fino ad un massimo di due domande, riferite ad acquisti differenti e sino al raggiungimento dell’importo massimo concedibile per singola impresa richiedente. Nella lista dell'ente regionale ci sono alcuni prodotti che provengono dal territorio setino, motivo per il quale il Comune ha deciso di mettersi a disposizione, tramite lo sportello Attività Produttive, per la promozione presso le aziende beneficiarie dell’avviso pubblico regionale, oltre a promuovere l’acquisizione dei prodotti sezzesi fra queste aziende grazie all’incentivo regionale. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Attività Produttive, Lola Fernandez. “Con questo avviso - ha detto l'assessore -  è nostro interesse mettere in campo un’azione di marketing collaborativo mirata a promuovere i prodotti tipici di Sezze inclusi nell’elenco regionale, al fine di supportare le nostre aziende nel poter usufruire direttamente o indirettamente degli incentivi previsti dal bando. Crediamo – ha concluso – che l’amministrazione locale debba impegnarsi e riuscire ad essere in grado di aiutare il suo tessuto produttivo, le imprese del territorio, per favorire lo sviluppo economico facendo squadra, promuovendo allo stesso tempo le nostre tipicità e, con loro, l’immagine identitaria del nostro paese e della nostra comunità”.

 

Una parte della Casa della Salute di Sezze sarà adibita ad hub vaccinale. A confermare un’indiscrezione che circolava da un paio di settimane sono stati il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, e il presidente della commissione consiliare “Servizi Sociali”, Luigi Rieti, che di concerto con il presidente del consiglio comunale Pietro Del Duca si sono adoperati per far ottenere questo importante risultato e portare in città uno dei servizi sanitari fondamentali nella battaglia contro la pandemia: “Questa mattina Silvia Cavalli, il direttore generale della Asl di Latina, ha firmato l’atto che permetterà di aprire il centro vaccinale nei locali della Casa della Salute. Quello ottenuto – ha spiegato il sindaco Lidano Lucidi – è un risultato importantissimo per la comunità e per l’intero comprensorio e non posso che ringraziare di cuore l’Azienda Sanitaria per aver accolto le nostre richieste, gli 8 medici di famiglia e due medici esterni, senza i quali questa possibilità non ci sarebbe stata offerta”. L’hub vaccinale di Sezze sarà incluso all’interno della piattaforma di Salute Lazio e a gestirlo saranno inizialmente i medici di famiglia che appartengono all’Ucp (Unità di Cure Primarie), ai quali poi potranno aderire anche medici esterni alle unità. I camici bianchi di Sezze che hanno dato la propria adesione si avvarranno operativamente anche dell’assistenza da parte delle associazioni di Protezione Civile e di altri volontari che vorranno dare una mano per gestire i flussi e assicurare che vengano rispettate le vigenti normative soprattutto sul distanziamento. Il consigliere Luigi Rieti sarà il referente del centro ed è lo stesso esponente di Identità Setina a spiegare come si inizierà nelle giornate di sabato, dalle 9 alle 16, iniziando dal prossimo 5 febbraio, per poi valutare di estendere la possibilità di vaccinarsi anche per più giorni: “Si è scelto il sabato perché in quel giorno nella Casa della Salute non sono previste attività ambulatoriali. L’intero percorso è stato creato al pian terreno, il piano di ingresso della Casa della Salute, in cui verrà effettuata l’accettazione con il questionario conoscitivo, la registrazione e la somministrazione del vaccino. Poi i pazienti saranno tenuti in osservazione in un locale adiacente e a questo scopo attrezzato, per poi poter uscire sempre dall’ingresso principale”. L’amministrazione ha accolto favorevolmente questa novità, ha augurato buon lavoro a tutti e spera che tanti cittadini vadano a vaccinarsi. 

 

 

“Quello di mercoledì è stato come al solito un incontro particolarmente costruttivo, non solo per la disponibilità dei soggetti che hanno da tempo dimostrato di avere a cuore questi problemi che attanagliano la città, ma anche per le azioni che si è deciso di mettere in campo, almeno per arginarli. Insieme ai massimi responsabili delle Forze dell’Ordine si è parlato sia degli ultimi episodi sia di questioni passate ed evidentemente non risolte. Per questo motivo si è deciso di affrontare di petto alcune situazioni che nel corso del tempo hanno indirizzato verso una riva sbagliata la sicurezza in città. Non posso che essere soddisfatto dell’esito dell’incontro, avendo anche percepito chiaramente una forte vicinanza espressa dalle Forze dell’Ordine nei confronti dell’amministrazione. A breve – ha concluso il sindaco di Sezze Lidano Lucidi – si svolgerà una nuova riunione, questa volta a Sezze, alla presenza degli organi esecutivi dell’amministrazione comunale”.

Queste le parole del sindaco di Sezze Lidano Lucidi all'indomani dell'incontro svolto mercoledì pomeriggio in Prefettura a Latina con il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. La riunione, chiesta dal sindaco di Sezze Lidano Lucidi, è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione della sicurezza in città, ma non solo. Sul tavolo del Prefetto sono stati trattati anche altri temi spinosi, a cominciare da vecchie situazioni "evidentemente non ancora risolte e che pesano sullo stato in cui versa la città in ambito di sicurezza, reale e percepita dalla cittadinanza" sottolinea il primo cittadino. Al vertice hanno preso parte oltra al sindaco, il Prefetto, il Questore, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza e il comandante provinciale dei Carabinieri.

 

Entra nel vivo il progetto “Spazio(IN)”, nato per rispondere ad un bando sul contrasto alla povertà educativa e il sostegno delle opportunità educative di persone minorenni, messo a disposizione dalla presidenza del consiglio dei Ministri, dipartimento delle politiche per la Famiglia. Dopo una prima fase che si è concentrata sulla parte artistico-visiva, con due momenti di animazione che si sono svolti al centro Calabresi e presso la biblioteca di Sezze scalo, oltre ai due spettacoli al San Michele Arcangelo, il progetto continua con il coinvolgimento degli utenti del centro diurno “Carla Tamantini”.

A parlarne è stato l’assessore ai Servizi Sociali Michela Capuccilli : “Il lavoro al Tamantini è un’estensione del progetto “Cuore” e punta ad arginare anche le difficoltà economiche e sociali. All’interno dei gruppi di normodotati vengono inseriti anche gli utenti del centro diurno, mentre i più grandi invece faranno danza-terapia e teatro-terapia, un servizio completamente gratuito per le famiglie. Mi dispiace – ha proseguito l’assessore – che a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria non si sia potuto svolgere tutto il programma degli eventi previsti per il periodo natalizio e pre-natalizio. Ma siamo d’accordo con l’associazione La Macchia, che torno pubblicamente a ringraziare insieme agli uffici del Comune che stanno curando l’intero progetto, che le attività riprenderanno in primavera e si farà una programmazione sostitutiva per completare l’iter”.

Soddisfazione per lo sviluppo di un progetto che mira, come finalità più ampia, a supportare bambine e bambini tra i 6 e gli 17 anni nel recupero della componente relazionale, emotiva, intellettuale e sociale oggi sfidata dalla crisi in atto, attraverso l’attivazione di un percorso laboratoriale educativo e ludico di tipo multidisciplinare, è stata espressa anche da Gianluca Panecaldo, presidente del sodalizio setino: “Siamo particolarmente onorati di svolgere queste attività, con l’augurio che le politiche sociali di questo territorio siano sempre così attive. Vantiamo uno staff qualificato e professionale che si è messo a disposizione per queste importanti iniziative e ci fa piacere anche offrire l’opportunità agli utenti del centro di uscire e vivere altre esperienze, avere ‘aspirazioni’, per usare le parole di Arjun Appadurai, ovvero di immaginare un futuro desiderabile e di crescere in un ambiente positivo, fatto di relazioni ed esperienze significative”.

Martedì, 25 Gennaio 2022 09:19

Verso il congresso del PD di Sezze

Scritto da

 

 

Mai, come ora, serve un congresso, un congresso di svolta. Non solo perché lo prevede lo Statuto ma perché serve un ripensamento radicale della politica. Il tempo che stiamo vivendo corre velocemente e trasforma gli uomini e le cose rapidamente e la politica, che è lo strumento migliore di cui la democrazia dispone per cambiare lo stato presente, deve adeguare i propri strumenti e modi di essere. La batosta elettorale subìta dal Pd nelle ultime elezioni amministrative (ha ottenuto solo il 10% dei voti espressi), segna il punto più basso della storia decennale di questo partito che ha garantito progresso e stabilità, protezione delle categorie sociali più deboli, sanità e istruzione di eccellenza, strutture sportive, rinascita di Suso e di Sezze dalla povertà, l'affermazione del mondo agricolo e artigianale a livello regionale. Un modello di partecipazione per i Monti Lepini e per la Provincia pontina. La sconfitta elettorale e l'alta percentuale di astenuti (quasi il 50% degli aventi diritto) è il risultato di errori compiuti ma soprattutto dello scollamento e della sfiducia dei cittadini verso il partito e verso e istituzioni. In politica non è il popolo che sbaglia! Allora questo è il momento di cambiare! Abbiamo di fronte un bivio che da un lato può portarci verso il declino  e, dall'altro, può costituire il punto di rinascita. Per un verso si rischia di trasformare questa città in una periferia collinare, per l'altro si possono mettere le basi per il fiorire di una Comunità moderna, vivace, espressione di cultura e di intelligenza, come ci dimostra il passato. Questa sfida si deve affrontare sia per un obbligo morale verso coloro che ci hanno preceduto sia a favore delle giovani generazioni che stanno subendo gravi ingiustizie e diseguaglianze, nella scuola e nel mondo del  lavoro. Occorre, allora, ricostruire un partito aperto, plurale, ricco di valori ma anche di azioni pratiche, concrete, non parolaio e sempre alla ricerca del bene comune, che faccia prevalere sempre il noi sull'io. Si tratta soprattutto di rinsaldare il senso civico e il rispetto degli altri, di combattere l’onda prepotente del conformismo e della massificazione delle coscienze da parte dei mass media, dell'indifferenza e del qualunquismo, della sottomissione a modelli artificiali e "stupefacenti", del successo e del denaro da perseguire ad ogni costo. È un compito educativo che spetta alle famiglie, ai partiti, alle associazioni, agli adulti. La verità è che, in questa fase, manca la capacità di egemonia culturale di mettere in campo idee e azioni concrete per ricostruire il rapporto di stima e di fiducia del cittadino. Accadono sempre più spesso, anche da noi, episodi di aggressione e di intolleranza di ragazzi che vanno alla ricerca di come sfogare la loro rabbia di fronte a un futuro privo di speranza. Accanto alla necessaria repressione, occorre un'opera di persuasione che imponga, non solo a parole ma con l'esempio e il buon comportamento, il rispetto delle regole della convivenza sociale. Non mi preoccupa che qualcuno possa invocare meno spirito pedagogico e paternalistico: oggi serve parlare chiaro e deciso. La città deve essere rinnovata nelle sue strutture e infrastrutture, attraverso la promozione della cura dell'ambiente, la parità di genere, il diritto allo studio, e alla formazione, l'incentivazione all'agricoltura biologica, all' ammodernamento del Centro storico, a un piano di parcheggi... Ciò richiede una scala di valori a cui fare riferimento ma anche azioni concrete e la propensione all'ascolto, alla partecipazione e alla condivisione. Qualcosa, direi, che viene prima della politica e che non è mai negoziabile. Le elezioni di ottobre hanno assegnato il governo della città a un raggruppamento di liste civiche. Una novità assoluta nella storia del paese, che testimonia la profonda e forte protesta e la volontà di un cambiamento e di svolta nella gestione della cosa pubblica. Il PD ha il compito di stare all'opposizione, una opposizione costruttiva, tesa al bene della città e a una dialettica civile e puntuale, sollevando questioni e proponendo soluzioni nell'interesse esclusivo della città, evitando scorciatoie e ammiccamenti di ogni genere e ogni tentativo di vendetta e di demonizzazione. Il tempo è galantuomo e non mancheranno occasioni per una verifica e una possibilità di incontro. Ricostruiamo il partito e il resto verrà con sé. Alla fine vincerà chi ha più filo da tessere.

Pagina 51 di 141