Grande successo ieri per il Liceo Classico “Pacifici e De Magistris” di Sezze. Il Liceo più antico della provincia di Latina si è ripreso la scena rappresentando al centro sociale Calabresi di Sezze la commedia teatrale Le Rane di Aristofane nell’ambito del progetto “Educare con il teatro” con costumi e oggetti di scena di AnnaGrazia Benatti e adattamento e regia di Giancarlo Loffarelli. Soddisfatta e orgogliosa la preside Anna Giorgi, la quale ha ringraziano i tanti alunni che ieri hanno dato vita ad uno spettacolo teatrale di altissimo livello e i docenti che li hanno guidati in questa bellissima esperienza.
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Le rane di Aristofane fu messa in scena per la prima volta ad Atene, in occasione delle feste Lenee del 405 a.C. e risultò vincitrice. Nel 405 a.C. Atene stava attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia: la guerra del Peloponneso stava per finire e la polis era sul punto di perdere la propria supremazia sul mondo greco.
“Il ricordo è l’impronta di vicende ed esperienze del passato, basta un profumo, una musica e si torna indietro nel tempo: è così che è nata “La locanda della felicità” da racconti, raccolti in famiglia o in paese. La consapevolezza di voler conservare la memoria di fatti realmente accaduti. E’ un ritorno e un bisogno di far conoscere persone, eventi e luoghi di una Sezze che è stata protagonista di stralci di vita quotidiana che si svolgeva nella semplicità del tempo fino a subire una grande tragedia.”( l’Autrice Anna Maria Bovieri)
La commedia è ambientata nel famoso locale delle “Colonne di Titi” aperto negli anni 35-40 da Giuseppe Titi, carabiniere a cavallo, e da Teresa Ceci sua moglie, che pur non essendo di Sezze, erano ben inseriti nel contesto del paese, erano benvoluti da tutti anche per le opere di bene che spesso facevano. All’epoca tanti matrimoni venivano festeggiati alla locanda, dove nonna Teresa metteva a disposizione le preziose porcellane bianche firmate “R. Ginori”, fatte arrivare da Ferrara, paese natale di nonno Giuseppe.
Ogni personaggio dà un senso originale all’insieme della commedia, dove s’intrecciano emozioni profonde, tutti sembrano essere protagonisti di un unico grande racconto e ciò che li accomuna è la semplicità del vivere.
Siamo negli anni del dopoguerra dove ancora vive il ricordo di un conflitto che segnò la vita delle persone di Sezze; il bombardamento del maggio 1944 e il difficile ritorno alla normalità…
Il bisogno di ritrovare le persone amate, l’ospitalità data a una famiglia ebrea e la storia della piccola Anna. Minuti condivisi con le persone care ci rivelano i valori e il senso della vita, dopo aver attraversato momenti dolorosi.
Una commedia da vedere, affinché nulla vada perduto e resti impresso nella memoria di ognuno…un momento di commemorazione per i caduti del 21 maggio 1944 nel bombardamento della Chiesa di Sant’Andrea a Sezze.
Sabato 21 maggio ore 21 e domenica 22 maggio ore 18 presso la struttura del Cineteatro Evado, Associazione Culturale “ La Macchia” a Sezze in via Melogrosso. Costo biglietto 7,00 euro. Prevendita e informazioni ai n.349-7706127 oppure 349-6923350.
L’amministrazione comunale di Sezze ha deciso, come già accaduto nel periodo prima delle festività natalizie, di aprire un tavolo di confronto con le tante associazioni culturali impegnate nel territorio, con lo scopo dichiarato di organizzare nel migliore dei modi l’edizione 2022 dell’Estate Setina. A parlarne nel dettaglio è l’assessore Michela Capuccilli delegata alla Cultura, allo Sport e all’Associazionismo. “Il prossimo 27 maggio alle 18:30 ci troveremo all’interno dell’auditorium San Michele Arcangelo per iniziare a ragionare su quello che speriamo possa essere un calendario ricco di eventi e con la maggiore partecipazione possibile, soprattutto dopo il lungo periodo di restrizioni che siamo stati costretti a dover vivere. Come amministrazione comunale – ha spiegato il vicesindaco di Sezze – riteniamo sia fondamentale ragionare con i tanti sodalizi presenti sul territorio setino, autentico motore culturale della città. Inutile, di contro, imporre scelte calate dall’alto, che inevitabilmente scontenterebbero chi invece vuole mettersi a disposizione per realizzare il cartellone degli eventi”. Una linea politica su come dovrà essere la prossima edizione dell’estate setina c’è già, come spiegato dallo stesso assessore Capuccilli: “Mi piacerebbe, e lavoreremo in questo senso, che dalle associazioni arrivino stimoli e proposte che possano coinvolgere ogni zona della città, ogni quartiere. E, ci tengo tanto, che nel cartellone delle iniziative spicchino quelle dedicate ai più piccoli, a quei bambini che più degli altri hanno bisogno di un ritorno alla normalità dopo questo periodo complicato”.
La crisi della politica e dei partiti a Sezze
Scritto da Vincenzo Mattei
Qualcuno aveva previsto che la sconfitta del PD alle elezioni comunali di Ottobre 2021 avrebbe segnato un colpo finale ad una lunga stagione politica e l'inizio della liquefazione dei partiti. Così è stato! Più passa il tempo e più la città di Sezze scivola verso una deriva di disimpegno e di indifferenza. Bisogna mettere in conto, certamente, i duri contraccolpi provocati dalla pandemia, la tragedia senza fine dell'invasione crudele e sanguinosa della Russia in Ucraina. Ma ciò non basta a giustificare il clima di apatia e di disinteresse che si respira, né si intravvedono spiragli in fondo al tunnel. I cittadini sembrano rassegnati a una mediocre routine amministrativa e a uno scenario sempre più asettico e deludente. Si vive alla giornata, rincorrendo le emergenze e la quotidianità, senza una apparente alternativa a questo stato di cose. La crisi dei partiti coinvolge tutto il panorama politico locale. I partiti e i movimenti politici si sono trasformati in comitati elettorali. La tattica e la strategia politica appartiene a pochi e la mobilitazione è frutto di correnti politiche collegate a personaggi che conducono le danze in nome del decisionismo e del leaderismo, che sono l'altra faccia del populismo. L'avv. Luigi De Angelis ha giustamente sostenuto che la politica è una cosa seria e che non si può ridurre a spot pubblicitari né affidare nelle mani di incompetenti e sprovveduti. Che c'è bisogno di sapere e di fare, di concretezza e di idealità, di impegno a risolvere le questioni e i bisogni dei cittadini ma anche di saper alzare lo sguardo oltre il proprio naso, alla ricerca di un profilo alto e di un rinnovato modello sociale ed economico. La politica ha bisogno di studio e di riflessione per poter interpretare le nuove tematiche del lavoro, della formazione, della transizione ecologica, delle aspettative dei giovani. Invece regna un silenzio assordante che avvolge l'attività dei partiti e comprime ogni forma di vita associata. Le assemblee pubbliche, le riunioni di contrada, a volte accese, costituivano nel recente passato il rito quotidiano della nostra esistenza e del nostro comune sentire. I tempi sono cambiati, è vero. Il dominio incontrastato degli strumenti tecnologici ci ha resi muti e solitari e molto spesso ci accontentiamo di notizie e di informazioni superficiali e senza alcun fondamento. Neanche di fronte al genocidio degli Ucraini c'è stato, a Sezze, un sussulto di rabbia e di protesta e un appello alla mobilitazione, ma solo qualche lodevole testimonianza dei sindacati e di Associazioni antifasciste. Ciò evidenzia il basso livello di sensibilizzazione e di coscienza civile della nostra Comunità. Il PD deve reagire a questo stato di inerzia e di abbandono. La strada è in salita. La democrazia ha bisogno di passione e di partecipazione perchè è l'unica arma per combattere e sconfiggere le oligarchie di ogni specie, le dittature, le ingiustizie e le diseguaglianze. Il noto filosofo Gustavo Zagrebelsky sostiene che i politici di oggi tendono ad essere una casta di meri esecutori di ordini che vengono dall'alto, di fedeli funzionari e di opportunisti che si fanno trascinare dagli eventi piuttosto che determinarli. Che il loro mestiere più in voga è quello di galleggiare, subire e favorire il fascino del trasformismo. Si tratta di un giudizio severo e tranciante che però ci deve mettere in guardia e ci deve vaccinare da pericolosi scivolamenti verso l'opportunisno e il qualunquismo. Qui, a Sezze, bisogna ripartire con coraggio dall'ascolto e dal territorio, non anteponendo mai il proprio tornaconto agli interessi generali. Il nuovo Direttivo ce la dovrà mettere tutta per segnare una svolta. Saranno le nuove generazione infatti, a riconquistare la fiducia persa e a tradurre in azioni concrete l'esigenza di un futuro migliore.
“L’approvazione del regolamento sui beni comuni ci ha permesso di individuare le modalità concrete per consentire ai cittadini di farsi parte attiva e non semplice destinatari passivi di decisioni adottate altrove. Il Regolamento sulla gestione dei beni comuni approvato dal consiglio mette al centro dell’attenzione la cittadinanza attiva relativamente ai temi legati ai beni comuni, quali la rigenerazione dei quartieri, la lotta alle discriminazioni, il recupero del patrimonio culturale e paesaggistico di immobili in disuso o abbandonati, la cura per l’ambiente. L’obiettivo, sicuramente ambizioso ma concreto è quello di dotare il Comune di Sezze di una fonte regolamentare che proponga un modo innovativo di gestione dei beni, facendo uscire il concetto di cura dalla dimensione unicamente domestica e privata, in cui è stata finora relegata, per riconoscerle invece un ruolo come nuovo paradigma culturale, su cui fondare una vera e propria società della cura”. Così Vincenzo Cardarello, assessore all’Urbanistica e al Patrimonio Vincenzo Cardarello relativamente al regolamento approvato nelle scorse settimane. In merito invece all'approvazione degli adeguamenti alle leggi regionali sul fronte della rigenerazione urbana (articoli 4 e 5 della L.R. n. 7 del 18 luglio 2017), l'assessore afferma: “Le nuove disposizioni sono finalizzate ad incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovere la riqualificazione di aree urbane degradate e di tessuti edilizi disorganici o incompiuti e riqualificare edifici a destinazione residenziale e non residenziale mediante interventi di demolizione e ricostruzione, adeguamento sismico e efficientamento energetico”. Importante per l'assessore il contributo della commissione “Urbanistica e Ambiente” e gli uffici comunali di Settore.
A detta di Antonio Veneziani, poeta e saggista, “Di bugie campano tutti” è un gran bel libro, profondo e leggero, tagliente e smussato, e questi aforismi incidono fino a far uscire sangue e animo. Roberto Campagna, romanziere, giornalista e sociologo, si è assunto un compito ingrato: quello di vedere il mondo con una lente di ingrandimento e con poche parole raccontarcelo, lasciando il lettore perplesso, per un attimo, ma facendolo sempre emozionare e pensare”. Il libro verrà presentato, sabato 21 maggio alle ore 18,00, a Norma, nella sede dell'Associazione culturale “Domusculta”, e, venerdì 10 giugno alle 17,30, a Segni, nella Biblioteca comunale. Oltre all'autore e allo stesso Veneziani, interverranno Claudio Marrucci, scrittore e poeta, e Antonella Rizzo, poetessa, performer e giornalista. L’aforisma, dal greco aphorismos, è un genere letterario che annovera grandi autori da Karl Krauss, uno dei massimi scrittori del secolo passato (1874-1936), a Novalis, da Giacomo Leopardi a Guido Ceronetti… solo per citarne qualcuno. È proprio Krauss a scrivere: «Uno che sa scrivere aforismi non dovrebbe disperdersi a fare dei saggi». In particolare, l'aforisma è parente stretto della massima, della sentenza, ed è vicino al proverbio. Capace di unire forma e contenuto, di cementare generale e parziale, è dilettevole e piacevole al tempo stesso. Tornando al libro, è la seconda raccolta di aforismi di Campagna: la prima ne contava 185, questa 200. E anche in questa seconda raccolta c’è tutto e il contrario di tutto: la saggezza popolare, spesso rischiosamente collimante col “senso comune”, e la distillazione faticosa della sintesi intellettuale, “filosofica”. Scrivere aforismi è impresa ardua perché occorre trovare e inventare ogni volta, nel giro di poche parole, un’affermazione illuminante e rivelatoria. “Roberto Campagna - scrive Gino Ruozzi, docente di Letteratura italiana all'Università di Bologna - senza inutili fronzoli e logoranti attese va subito al cuore dei problemi, cercando di denudarci delle maschere che così spesso amiamo indossare. I suoi aforismi sono minuscole lapidarie lezioni di vita, tanto più preziose perché contengono esperienze meditate e riscontrate di persona. Il tutto - conclude Ruozzi - condito di sagaci sali epigrammatici, divertenti giochi di parole, sorprendenti facezie linguistiche”. Roberto Campagna, sociologo, giornalista e scrittore, di mestiere fa il comunicatore. Direttore della rivista “Noi/Altri”, scrive per il quotidiano “Latina Oggi” e “Le Monde Diplomatique - Il Manifesto”. Tra i suoi libri: “Alle fontane - Storie di panni di paese” (racconto breve), “E così fu” (racconti), “101 filastrocche in fila per 1”, “A Via Fontana dell’Oro” (fiabe), “Il Palato della Memoria” (romanzo), “Meglio povero che poveraccio” (aforismi) e “Le storie non volano” (romanzo). Suoi racconti compaiono nelle antologie “Buon Anno e Felice Anno Nuovo”, “Sorridi Siamo a Roma” e “Del Sacro e Del Profano”. Infine, è un esperto di enogastronomia: diversi i libri che ha pubblicato su questo argomento.
Tra i 100 profili che Euroconference e TeamSystem, con il supporto di Forbes Italia, ha selezionato all’interno della lista “100 Best in Class”, scelti per competenza, crescita, Innovazione digitale e Valore economico e businnes, compare lo studio commercialista di un setino. Stiamo parlando dello Studio Parente di Italo Parente con sede a Latina pesso la Torre Pontina. La lista dei migliori 100 è stata pensata per valorizzare le eccellenze italiane nella comunità dei professionisti economici e dei giuristi di impresa. I profili scelti sono stati selezionati da una commissione formata da consulenti del lavoro, responsabili dell’amministrazione del personale, dottori commercialisti e manager con importanti esperienze lavorative. Insomma, tra le 100 eccellenze italiana per l'Innovazione Digitale, figura lo studio Parente, specializzato in pianificazione fiscale strategica, ottimizzazione del carico fiscale, controllo di gestione per garantire la crescita delle marginalità aziendali e consulenza internazionale. Complimenti Italo, ad majora.
Nella foto il commercialista Italo Parente
E' stata celebrata oggi l’Assemblea costitutiva di Anffas “Monti Lepini”, l'associazione che ha sede a Sezze e che abbraccia tutte le famiglie e le persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo del Comprensorio dei Monti Lepini. La nuova associazione entra così a far parte di Anffas Regione Lazio e della rete associativa di Anffas Nazionale l''Associazione di famiglie e persone con disabilità presente ed operante dal 1958 sull’intero territorio nazionale che conta ad oggi 250 enti e oltre 700 strutture all’interno delle quali trovano quotidianamente risposta oltre 30.000 persone con disabilità. "Anffas - si legge nella nota - oltre a promuovere i diritti umani, civili e sociali opera per difendere la dignità delle persone con disabilità e per garantire alle stesse ed ai loro famigliari la migliore qualità di vita possibile; ha dato vita anche a strutture dove protagoniste sono le stesse famiglie e persone con disabilità che garantiscono attività abilitative/riabilitative, servizi diurni e residenziali, servizi per promuovere le autonomie, la vita indipendente e le attività di socializzazione e gestione del tempo libero nonché per la promozione di strutture per il “durante e dopo di noi”. Il Presidente Antonio Petricca, unitamente a tutto il Consiglio Direttivo della neo-costituita realtà locale, esprimono grande soddisfazione ed apprezzamento per questo primo passo. «Sono molti le situazioni in cui le persone con disabilità, specie intellettive e del neurosviluppo, e le loro famiglie sentono di essere sole ed abbandonate a loro stesse, senza alcun punto di riferimento» affermano da Anffas Monti Lepini. «Proprio per questo motivo abbiamo deciso di costituire una nuova associazione che abbia come obiettivo proprio quello di supportare le persone con disabilità e i loro familiari garantendo attività che, in linea con la mission dell’intera rete associativa, siano atte a promuovere l’inclusione sociale, scolastica e lavorativa, la vita indipendente e la piena partecipazione all’interno della comunità delle persone con disabilità nonché dare informazioni, accoglienza ed orientamento sui diritti.» Il tutto avviando una stretta collaborazione con le diverse associazioni, enti ed istituzioni operanti nel territorio del Comprensorio dei Monti Lepini.
“Anffas Monti Lepini, anche sulla scorta dei risultati conseguiti con il progetto “Liberi di scegliere… dove e con chi vivere” promosso da Anffas Nazionale, quale primo obiettivo si prefigge di aprire a Sezze uno “sportello” che si occuperà della redazione dei Progetti di Vita individuali per garantire una vita indipendente alle persone con disabilità.”
Attraverso l’auspica collaborazione con le Istituzioni locali Anffas Monti Lepini si prefigge di mettere a sistema strutture e servizi di qualità che, nel rispetto del Progetto di Vita Individuale e personalizzato di ognuno, siano in grado di disporre sul territorio di alte professionalità e adeguati sostegni che permettano alle persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo di diventare cittadini attivi e realmente inclusi all’interno della comunità in condizioni di pari opportunità con gli altri cittadini.
Anffas Monti Lepini, sebbene costituita principalmente da genitori, familiari, coniugi ed affini, tutori, curatori ed amministratori di sostegno di persone con disabilità intellettiva e con disturbi del neurosviluppo, è un’associazione aperta a TUTTI partendo dall’assunto che fare rete e instaurare relazioni con i territori è l’unico modo per superare i pregiudizi e lo stigma sociale.
«Il nostro percorso è appena iniziato – conclude il Presidente - abbiamo bisogno del supporto di tutti per realizzare i progetti che più ci stanno a cuore e per cercare di dare un futuro più sereno ai nostri figli. Perché è la diversità che ci rende unici, ognuno con la propria storia e le proprie abilità. Perché è questo che arricchisce la società e la nostra comunità: “La diversità è ricchezza”».
Per maggiori informazioni è possibile contattare l’associazione via WhatsApp al numero 3516984580 o inviando una mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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L’amministrazione comunale di Sezze ha deciso di affrontare il fenomeno dell'evasione fiscale. “L’evasione sulla Tari a Sezze - afferma il sindaco Lucidi - ha raggiunto percentuali molto elevate che stanno mettendo a serio rischio i conti del Comune, che si trova costretto a ripianare queste perdite a danno dei cittadini. Non si tratta solo di morosità, ma anche di evasori totali. Per questo motivo, come del resto confermato da quando ci siamo insediati, nei prossimi giorni partiranno i primi avvisi di accertamento. Dai primi controlli – ha proseguito il primo cittadino di Sezze – è stato selezionato un primo nucleo e successivamente ne verranno analizzati altri. Con il recupero dell’evasione potremmo, anche con l’aumento della raccolta differenziata, ridurre in poco tempo la tassa a carico dei cittadini e delle imprese. Questi primi risultati sono possibili grazie al lavoro di concerto tra gli uffici del Comune e della SPL Sezze spa”. Lo stesso sindaco ha spiegato i disagi sul fronte economico-finanziario che l’Ente si trova a dover affrontare: “Purtroppo in questi primi mesi di governo ci siamo trovati di fronte un appesantimento del bilancio comunale per quasi 8 milioni di euro tra disavanzi 2020 e 2021, sentenze e debiti fuori bilancio, e proprio per questo la lotta all’evasione deve essere una priorità. È nelle nostre corde amministrative cercare di risolvere le questioni invece che recriminare anche di fronte a una cifra debitoria così alta, perché 8 milioni non sono certo una passeggiata di salute”. Tornando sulla questione degli accertamenti, il sindaco di Sezze ha tenuto a sottolineare che in alcuni casi potrebbero riscontrarsi casi di affitti in nero: “Proprio su questo aspetto, nelle scorse settimane e grazie all’azione di controllo della Polizia Locale, sono stati riscontrati affitti in nero debitamente segnalati alle autorità. L’appello che ci sentiamo di rivolgere nuovamente – ha concluso Lidano Lucidi – è di mettersi in regola bonariamente e di contribuire al pagamento dei servizi perché la nostra azione andrà avanti, e se necessario con azioni più dure”.
In una località di campagna al confine tra il Comune di Sezze e quello di Pontinia, lungo la Migliara 47, detta Casale Bruciato, venne costruita nel 1947 subito dopo la guerra una piccola chiesa, che qualche anno dopo ospitò anche una scuola rurale pluriclasse, affidata ad una sola maestra per tutti i bambini della contrada.
Nel mese di Maggio, per onorare la Madonna, gli agricoltori erano soliti portare la statua della Madonna Pellegrina in processione ed ospitarla a turno nel proprio casolare.
Il momento di preghiera, diventava anche momento di aggregazione per le persone dei campi, che vivevano distanti le une dalle altre.
Il parroco officiante, era padre Gaetano della parrocchia di Pontinia, il quale raggiungeva la campagna di Casal Bruciato dapprima in bicicletta e più tardi con una moto “Gilera”.
Padre Gaetano era un uomo sulla quarantina, piuttosto alto, dagli occhi vivaci e con l’accento del Nord; era assistito dal sagrestano Pio Mancon e dal chierichetto Firmino Di Magno, figlio di Polda, una contadina veneta scesa nella nostra campagna dopo la Bonifica.
Il parroco vestiva una tunica nera lunga, dai cento bottoni, che chiamavamo “zamarra” e un cappello nero a falda larga, che gli conferiva autorevolezza e sacralità.
In occasione dei rosari, dopo aver consegnato ai fedeli un opuscolo o canzoniere soleva ripetere con zelo : ”Chi non mi riconsegna il canzoniere, domani mi porterà dodici uova fresche”; era questo, un espediente per evitare un eventuale smarrimento o negligenza, in quei tempi assai facile.
Le famiglie della campagna, dopo avergli chiesto la sosta nella propria aia o in una stanza del casolare, preparavano un piccolo altare, ornato di tovaglie umili ma ricco di profumatissime rose; il sagrestano Pio pensava poi ad accendere le candele, a preparare l’incenso e l’immancabile “bussola”.
I fedeli, guidati dal prete e secondo il proprio latino, recitavano il Santo Rosario, a cui seguiva la Messa, in latino ufficiale; non era raro sentire la voce di qualche madre che invocava la grazia per il figlio malato o in preda ancora alla febbre malarica.
Prima dell’offertorio, Pio passava fra i fedeli con la bussola, fatta di un’asta di legno alla cui estremità era legato un sacchetto di cotone o tela di sacco, un pò consunta . Tutti mettevano qualcosa, cinque lire, dieci lire, che servivano a comprare i ceri e l’incenso.
La fede era tanta e sincera, la devozione forte e tenace. Frotte di bambini e ragazzi animavano la processione che si snodava da un casolare all’altro; era anche questo un momento che permetteva ai giovani di conoscersi e di scegliere il marito o la moglie. Il volto dei contadini era bruciato dal sole, rughe profonde solcavano quello dei più anziani che, seduti nell’aia, aspettavano la Madonna Pellegrina; le donne coprivano il capo con fazzoletti di cotone, le più benestanti con veli neri, tutte rigorosamente vestite con abiti ampi ed abbottonati.
Alla fine della messa, la statua veniva condotta in processione con una Vespa autocarro, fino al casale che l’avrebbe ospitata. Ricordo il casale della famiglia Roscioli, di Buffone, di Noce, di Di Gigli, di Mancon, di Quattrini, di Ottaviani, di Cerroni, la locanda di Anatolia e Pietro, ed altri ancora.
Durante il percorso, su strade allora brecciate e piene di buche in cui transitava solo qualche carretto, con le banchine ornate da filari di pioppi, si cantava “Bella tu se’qual sole, chiara più della luna, e le stelle più belle non son belle al par di te…” e “Mira il tuo popolo, bella Signora, che pien di giubilo oggi ti onora…”
Si tornava a casa sereni e con l’animo in pace, i giovani erano ansiosi di incontrare il giorno dopo in processione la ragazza o il ragazzo che avevano incrociato con gli occhi.
Il 31 Maggio, la Madonna, dopo aver peregrinato ritornava nella chiesetta di Casal Bruciato.
Mi piace raccontare un episodio curioso della mia infanzia. In una messa nella piccola chiesa di Casale Bruciato gremita di fedeli, padre Gaetano intonava cantando il “kirie “e i fedeli in coro rispondevano “ eleison”. Io, forse meno di quattro anni, preso per mano da mia madre, ascoltavo in silenzio e tentavo di decifrare le parole di quell’inno. Dopo un pò, con l’innocenza che solo i bambini sanno avere mi parve tutto chiaro: era come il gioco a “bubusettete” con cui qualche volta avevo giocato; padre Gaetano mi sembrava che chiedesse ai fedeli “chi è ” come quando si sente bussare alla porta e questi rispondevano in coro “ I sò” (sono io). Trovai tutto semplice e divertente come un gioco, tanto che iniziai a canticchiare anche io rispondendo ad ogni kirie “i so” insieme agli altri.
Più tardi, da grandicello, ripensando a quella messa mi venne un dubbio: ma non è che quella gente di campagna, non conoscendo il latino rispondeva davvero “ i so” ?
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'Associazione Antiqua Setia.
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La 51esima edizione della Sagra del Carciofo si è rivelata un vero successo per l’Associazione Antiqua Setia. L’Associazione ha partecipato attivamente all’evento, organizzando uno stand gastronomico, in Piazza San Lorenzo, con un menù a base di piatti tipici della cultura culinaria setina, che ha visto il tutto esaurito, ed una mostra sul periodo medievale di Sezze. In particolar modo la mostra ha suscitato un particolare e vivissimo interesse, tanto da attrarre sia adulti che piccini. Degno di nota è stato anche l’interesse mostrato dall’Amministrazione Comunale, in particolar modo dal Sindaco Lidano Lucidi, che ha visitato la mostra complimentandosi con il Presidente dell’Associazione, Cav. Uff. Giuseppe Oppo, nonché organizzatore dell’esposizione, e con tutti gli altri collaboratori. L’Associazione ha quindi attirato l’attenzione del pubblico, mettendosi sempre più in mostra nel panorama associativo setino, e sarà sicuramente presente in altri eventi, sia comunali che territoriali, essendo la presenza della stessa richiesta da più parti. Pertanto il lavoro degli organi sociali è costante e alacre, inteso a pianificare eventi futuri, che di volta in volta verranno resi noti tramite la pagina Facebook dell’Associazione.
Approvato in Consiglio comunale il regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni. Il Regolamento sui beni comuni, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale del Comune di Sezze, parte dalla consapevolezza che "le persone sono portatrici non solo di bisogni, ma anche di capacità e che è possibile che queste capacità siano messe a disposizione della comunità per contribuire a dare soluzione, insieme con le amministrazioni pubbliche, ai problemi di interesse generale". "Riconoscere, anche da un punto di vista formale, attraverso l’adozione di un apposito Regolamento, che i cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell’interesse generale e stabilire che le istituzioni debbano sostenerne gli sforzi in tal senso - si legge nella nota della commissione Ambiente presieduta dal consigliere Calvano e dell'assessorato di settore - significa introdurre una visione nuova dei rapporti tra amministrazione e amministrati. Significa, soprattutto, stabilire un rapporto nuovo, di reciproca fiducia per risolvere, insieme, non solo i propri problemi individuali, ma anche quelli che riguardano la collettività". "Il cosiddetto principio di sussidiarietà, contenuto nella nostra Costituzione (art.118) - continua la relazione - ha delle enormi potenzialità che troppo a lungo sono state trascurate o non adeguatamente percepite. Così come taluni ne hanno dato solo un’interpretazione riduttiva, in negativo, secondo la quale se i privati si attivano il pubblico deve ritrarsi. L’approccio culturale, invece deve muovere da una nuova certezza: la sfera pubblica e quella privata non devono considerarsi fra loro ineluttabilmente confliggenti, al contrario, il principio di sussidiarietà ci propone una piattaforma costituzionale su cui costruire un nuovo modello di società caratterizzato dalla presenza diffusa di cittadini attivi, cioè cittadini autonomi, solidali e responsabili, alleati dell’amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni".
L’adozione del Regolamento sui Beni comuni da parte del Comune di Sezze presenta i seguenti vantaggi:
1) Il Comune si adegua a quanto previsto dalla legislazione regionale (L.R. n.10/2019) che favorisce e promuove l’adozione da parte dei Comuni di tale atto regolamentare. (molti enti comunali lo hanno già adottato e lo hanno trasmesso al competente assessorato regionale che conserva un elenco di quelli adottati nella Regione Lazio)
2) La Regione Lazio concede, previa pubblicazione di avviso, contributi per la realizzazione di interventi di amministrazione condivisa, in presenza di “patti di collaborazione” stipulati tra il Comune e i cittadini;
3) Il Regolamento ha la finalità di disciplinare le forme di collaborazione dei cittadini con l’amministrazione comunale, in maniera chiara ed esaustiva, precisando le procedure per arrivare alla sottoscrizione dei patti di collaborazione, definendone gli scopi, i contenuti e i limiti.
"Questo importante risultato - chiude la nota - è il frutto di un grande lavoro svolto tra l’ufficio di Servizio di gestione del patrimonio di Sezze coordinato dalla Dott.ssa Maria Coluzzi, un ringraziamento particolare all’impegno della Dott.ssa Carla Pasqualucci, la commissione Urbanistica e l’Assessore Vincenzo Cardarello".