Partito di lotta e di governo: un vecchio slogan attribuito, negli anni settanta a Enrico Berlinguer. Non all'insegna della ambiguità e del tenere il piede in due staffe, né al tentativo di accattivarsi il favore della fazione " governista" del partito e della società. . Berlinguer era un grande uomo e non si prestava a questi giochetti e tatticismi. Ed è proprio in questi termini che ritengo ancora calzante e attuale il suo messaggio, tenendo conto ovviamente delle mutate condizioni sociali ed economiche. Essere forza di lotta e di governo costituisce un modo di essere e di agire di ogni forza politica che vuole cambiare l'ordine esistente delle cose e agire in modo propositivo e riformista in una società in evoluzione. Non bisogna mai assuefarsi al potere se non si vuole rischiare di smarrire la spinta propulsiva al cambiamento. Il potere affascina e corrode. È quanto, in piccolo, è successo qui a Sezze, dove, dopo molti anni di buon governo ci si è appiattiti in una ordinaria amministrazione. Gli elettori hanno dato un segnale chiaro e preciso, di protesta e di discontinuità affinché si potessero trarre gli opportuni insegnamenti. In democrazia chi vince ha l'obbligo di governare e chi perde di fare opposizione: è la regola fondamentale della dialettica democratica. I richiami lusinghieri che potrebbero indurre a un ammorbidimento e un avvicinamento dell'opposizione alla attuale maggioranza civica non hanno nessun fondamento e non sono all'ordine del giorno. Semmai la questione è un'altra: quale opposizione, perché e come? Bisogna riflettere sulle contraddizioni della società, sui nuovi bisogni ed esigenze, su uno sviluppo sempre più caotico e incerto, determinato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina. La Sinistra, a Sezze, non è stata in grado di capire il mutamento radicale in atto e , negli ultimi anni, si è rassegnata alla ordinaria amministrazione. Non ha saputo mantenere il suo radicamento e la sua vicinanza alla gente. I risultati ottenuti, nel recente passato, nei servizi sociali e sanitari, nella scuola e nello sport, nell'impegno civile e solidale sono stati messi nel dimenticatoio. La civiltà nelle campagne (acqua, fogne, luce, scuole, strade…) sono conquiste dimenticate o date per scontate. L'opportunità di farsi la casa, la civiltà nelle campagne abbandonate erano l’obiettivo lungimirante di un tessuto civile e democratico di una città avanzata e progressista. Il riscatto dalla povertà, l'esempio di moralità e di onestà apprezzato da tutti ha costituito l'esempio e il modello per tanti anni. Da qui occorre ripartire con lo sguardo proiettato in avanti, puntando sulle nuove tematiche della formazione, della innovazione tecnologica, della riconversione ecologica, di una assistenza dignitosa ai poveri e ai bisognosi, della cura dell'ambiente. Ciò richiede studio e passione civile, impegno e lungimiranza. Non serve fare l'occhiolino a qualcuno, serve fare squadra, serve un nuovo partito. Bisogna incalzare la maggioranza di governo della città, ribattere colpo su colpo, essere intransigenti e rigorosi ma anche propositivi e costruttivi, affinché i cittadini comprendano che esiste un altro modo di governare rispetto alla mediocrità e alla inadeguatezza presente. Occorre intervenire pubblicamente mettendo in evidenza la loro inadeguatezza e i loro errori. È, del resto, nel loro interesse prendere atto della complessità dei problemi e della necessità fare scelte coraggiose e chiare. È nell'interesse della città non restare isolati in un contesto comprensoriale, provinciale e regionale. Le questioni politiche si risolvono a contatto con la gente e con i cittadini. Bisogna, come partito, riaprire un canale di confronto con il territorio, con le Associazioni, con le categorie sociali. Non dobbiamo rinchiuderci nelle segrete stanze e isolarci nella ZTL (zona a traffico limitato).
"La parata del 2 Giugno, aperta dai sindaci, è la panoramica fedele dell'Italia di oggi. Proprio quei sindaci imposti con una legge perversa che consente, fra l'altro, il controllo totale e sistematico del voto, sono la massima espressione dell'italica democrazia. Legge che ha disatteso perfino l'esito del referendum popolare sulla preferenza unica, teso ad evitare controlli, passato con il 95,57 % dei voti, usando le donne solo per farle diventare inconsapevole strumento di controllo". Esordisce così Luigi Gioacchini del movimento di Iniziativa Sociale di Sezze. Il suo è un sfogo soprattutto derivato dalla considerazione che l'attuale legge non permette una vera rappresentatività dei sessi. " Dalle coalizioni di liste, alla preferenza multipla, tutto è teso, in maniera magistrale, ad esercitare il controllo totale dei cittadini. Ed è un fatto inoppugnabile che, da quando questa legge è stata imposta, le zone del territorio nazionale, cadute nelle mani delle mafie, sono aumentate in misura esponenziale. La Mafia, oggi, è presente, e agisce, in luoghi impensabili fino a qualche anno fa. Se avessero veramente voluta la rappresentatività dei sessi, e non garantire esclusivamente i centri di potere locali o localizzati, dando loro un'arma in più per il controllo - si legge ancora nel comunicato stampa di Gioacchini - sarebbe bastato prevedere, nella composizione dei consigli comunali, una percentuale che garantisse la presenza di entrambi i sessi che con questa legge nemmeno è garantita. Ma sempre con la preferenza unica. Ma non era certo la rappresentatività che si voleva. E se all'apertura della Parata avrei visto meglio i presidenti delle province, quelli si "squisita" spartizione di questo potere, i sindaci, ne sono certo, faranno di tutto per essere all'altezza della situazione".
Dopo le prime tre edizioni riservate a poeti dialettali di ogni età e provenienza, quest’anno il Premio letterario “Antonio Campoli” ha rinnovato il suo regolamento e coinvolto esclusivamente i giovani studenti delle scuole superiori setine, grazie alla collaborazione tra l’Associazione "Tibbo Tabbo" e l’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris di Sezze che si sono avvalsi del patrocinio concesso dal Comune di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini.
Rispetto alle passate edizioni - di cui le ultime due organizzate in collaborazione con il Comune di Bassiano che hanno visto la partecipazione di concorrenti da tutte le regioni italiane - il bando della 4ᵃ edizione prevedeva tre diverse sezioni che avevano lo scopo prioritario di stimolare le nuove generazioni allo studio ed alla conoscenza del dialetto. Ciò attraverso l’opera letteraria di Antonio Campoli, autore di numerosi componimenti in vernacolo setino tra cui la poesia Il progresso, scritta nel 1960 e indicata dagli organizzatori per svolgere le seguenti prove:
Sezione A - Commento alla poesia
Sezione B - Traduzione della stessa dal dialetto all’italiano;
Sezione C - Componimento in dialetto sullo stesso tema della poesia indicata.
Pubblicato il bando a fine gennaio 2022, gli studenti, supportati dalla dirigente scolastica Anna Giorgi e dai rispettivi docenti dell’Istituto superiore di Sezze, hanno risposto in modo soddisfacente, con elaborati iscritti ad ognuna delle tre sezioni. I lavori presentati, sono stati poi sottoposti alla valutazione della giuria composta da: Laura Matilde Campoli, Giancarlo Loffarelli, Franco Abbenda, Sara Carlesimo e Vincenzo Faustinella. Presidente onorario, l’attore Maurizio Maturani in arte “Martufello”. I nomi dei vincitori della 4ᵃ edizione del Premio letterario “Antonio Campoli” si conosceranno nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà martedì 7 giugno p.v., alle ore 11,00, presso l’Aula Magna dell’I.S.I.S.S. Pacifici e De Magistris di Sezze, in via dei Cappuccini.
Oltre ai saluti della dirigente scolastica Anna Giorgi, sono previsti gli interventi del sindaco del Comune di Sezze, Lidano Lucidi, del presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti, dello storico delle tradizioni locali, Luigi Zaccheo e dell’artista “Martufello”.
La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle norme attuali sul Covid19 riguardanti i plessi scolastici.
La Presidente
Associazione Tibbo Tabbo Sezze
Laura Matilde Campoli
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La Dirigente Scolastica
ISISS Pacifici De Magistris di Sezze
Anna Giorgi
Grandi appuntamenti per nuove e importanti sfide, quelle sfide dove la componente mentale e spirituale si libera poi nel corpo. Importanti risultati per il Team del Maestro di Karate Carlo Tosto selezionato la scorsa settimana al Team Italia WKA, una competizione sportiva valevole anche per il Campionato mondiale WKA che si terrà a novembre in Irlanda. Impegni nazionali ed internazionali per gli allievi della palestra e scuola di Karate di Sezze Scalo, impegnati per l’estate e poi in autunno. Tre i cadetti setini che rappresenteranno il Team al mondiale: Benedetta Forcina, Enrico Malandruccolo e Manuel Tosto, ragazzi motivati e consapevoli di partecipare a gare sportive di un altissimo livello. Passione, cuore e tanto lavoro, tutti elementi che il Maestro Tosto riesce a trasmettere ai suoi atleti e dai quali riceve altrettanta forza ed entusiasmo per crescere e migliorarsi nelle discipline Gokuhi, Okuden e Karate Du. Complimenti ragazzi e in bocca al lupo!
Il Maestro Tosto con i suoi allievi durante una dimostrazione di Karate
Martedì scorso presso l’aula Consiliare “Di Trapano” si è svolto ufficialmente un incontro istituzionale tra i Dirigenti della Asl di Latina, gli amministratori Locali e Regionali, per parlare del futuro della Sanita setina e dell’intero comprensorio dei Monti Lepini. Il Presidente della commissione Socio-Sanitaria, il Consigliere Luigi Rieti, alla presenza del Sindaco Lucidi, del Presidente del Consiglio Comunale Pietro Del Duca, ha dato inizio alla discussione della seduta, che aveva come tema principale “l’offerta Sanitaria territoriale alla luce del PNRR, la riapertura dei PAT h 24, la realizzazione della RSA Setina”.
Tra gli invitati presenti, la dott.ssa Ida Ciamarra Direttore del Distretto Monti Lepini ed il Consigliere Regionale Salvatore La Penna. Grande assente il Direttore Generale della ASL di Latina. In aula diversi consiglieri di maggioranza, di minoranza ed alcuni assessori dell’attuale Giunta.
Soddisfatto il consigliere Rieti per il "clima disteso e collaborativo" della commissione, dove sono stati ribaditi alcuni concetti fondamentali, ovvero la disponibilità economica data dai fondi del PNRR per modernizzare e rinnovare le apparecchiature di diagnostica-strumentale, la rete della telemedicina, il rafforzamento del servizio di emergenza territoriale.
Sulla riapertura del PAT h24 la dott.ssa Ciamarra ha affermato:" I PAT verranno riaperti h 24, erogheranno servizi assistenziali di base, ma non dovranno più essere considerati luoghi in cui fornire servizi ad alta intensità di cura ossia le urgenze”. Verranno comunque garantiti i servizi di “emergenza base” supportati sempre dalla rete del 118. Affianco al PAT h24, la creazione dell’Ospedale di Comunità che affiancherà la Casa della Salute, l’apertura della Centrale Operativa Territoriale, la realizzazione della RSA SETINA.
Per Salvatore La Penna "le strutture che nasceranno nel nostro territorio, creeranno un’offerta sanitaria che potrà soddisfare a pieno i bisogni della popolazione setina e dell’intera Comunità Lepina”. Il Consigliere Di Palma invece ha rimarcato la necessità di avere un pronto soccorso "funzionante" nel nostro territorio, che "rispetto ad altre aree della Provincia di Latina ha subito i maggiori disagi legati ai tagli alla sanità, che hanno portato alla chiusura di ben tre ospedali". Da segnalare infine due problematiche molto importanti, più volte segnalate dal Sindaco e dai Consiglieri di maggioranza Rieti e Del Duca, ovvero la necessità di apertura del III sportello CUP presso la Casa della Salute, "nonché il completamento della stanza radiologica, ancora in attesa di essere ultimata per la mancanza del lettino radiologico". A tale proposito il Direttore di Distretto Monti Lepini ha promesso di risolvere in brevissimo tempo le richieste che andrebbero a migliorare la rete dei servizi sanitari locali.
Tanta amarezza. Ma evitiamo un'altra incompiuta...
Scritto da Alessandro Mattei
No grazie! Non incamminiamoci presso sentieri ripidi e scoscesi che potrebbero portare ad un’altra opera incompiuta come successo in passato per l’Anfiteatro di Sezze. Non ne abbiamo proprio bisogno. Sperare di ottenere (forse) un finanziamento di 300 mila euro grazie al Bando distrettuale “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” per una struttura che va solo rasa al suolo perché completamente pericolante non servirebbe a nulla. Servirebbe solo, appunto, a creare una nuova incompiuta, come la Casa dei Giovani, ad esempio, a due passi dai locali della vecchia USL-ASL dei Cappuccini. Questa struttura, più volte individuata per progetti sociosanitari, e per i quali le passate amministrazioni hanno pagato progettisti, è purtroppo poco più di un rudere: questa occasione di ottenere, forse, un finanziamento distrettuale, è come avere liquidità per ripulire due stanze dentro un pollaio. Avventurarsi poi in richieste di finanziamenti ben più importanti (oltre 2 milioni di euro) ma condizionate da progetti preliminari onerosi non so se sia il caso per un Comune sull’orlo di un dissesto economico-finanziario. L’amarezza di non poter far parte di quei Comuni virtuosi e che avranno attenzioni maggiori per la disabilità è immensa. Ma tenere accesa la luce su tutte le possibilità che ci saranno per il mondo della disabilità è un impegno che il Sindaco deve prendersi, senza se e senza ma. Chi vive e chi ha vissuto la disabilità capirà questa mia personale riflessione, spero anche chi avrà altri tipi di interessi.
Era di maggio. In memoria di Luigi Di Rosa
Scritto da Luigi De Angelis
Il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni” approvato di recente dal Consiglio Comunale promuove la cittadinanza attiva e all’art. 2, lett. c) definisce attivi tutti i soggetti, singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali, anche informali, che indipendentemente dai requisiti riguardanti la residenza o la cittadinanza, si attivano, anche per periodi di tempo limitati, in modo personale, spontaneo e senza fine di lucro, per la cura, la rigenerazione o la gestione condivisa dei beni comuni urbani ai sensi del presente regolamento.
In occasione della Sagra del Carciofo edizione 2022 tutti siamo passati in Via San Carlo a visitare gli spazi allestiti da cittadini e associazioni locali e ci siamo immersi nella cultura popolare, abbiamo incontrato arti e mestieri scomparsi, abbiamo ammirato gli interni di una casa dell’epoca e dialogato con personaggi in abiti tradizionali. Insomma abbiamo vissuto il vero spirito della Sagra, che racconta la nostra storia. Abbiamo incontrato i cittadini attivi che poi avrebbero trovato dignità nel Regolamento.
Personalmente ho ripensato allo spontaneismo del mio vicinato, il primo che allestì scene di vita popolare nella piazzetta di Vicolo della Tinta, con la pura e semplice finalità di far conoscere ai visitatori come eravamo nel nostro passato. Sì, siamo stati cittadini attivi ante litteram.
Guardo il rendiconto delle spese effettuate dall’Amministrazione per la Sagra e scopro con stupore l'assenza di molte associazioni locali. E l’ammirazione raddoppia, perché ho visto pulire cantine, caricare il materiale e rimanere tutto il giorno negli spazi allestiti con l’orgoglio di essere sezzesi.
Immagino che non tutte le associazioni abbiano richiesto un contributo. E mi chiedo: e se lo avessero chiesto un contributo, in quale cifra sarebbe stato tradotto?
Nell’Avviso pubblico di Manifestazione di Interesse pubblicato dal Comune si legge, in grassetto a voler sottolineare il concetto, “In questi casi (per attività di spettacolarizzazione, animazione e svago per i visitatori) potrà essere prevista l’erogazione di un contributo che dovrà essere preventivamente concordato tra le parti prima dello svolgimento della manifestazione. Tale contributo, se riconosciuto, sarà determinato dalle risorse disponibili in rapporto all’entità e qualità del servizio offerto”. Praticamente: care associazioni, proponete, indicateci un prezzo, poi vediamo quanti soldi abbiamo e se li avete meritati.
Da anni ormai nelle Amministrazioni si lavora su bandi e avvisi pubblici: si presentano progetti, si indicano le spese previste sulla base di un massimale indicato dall’avviso stesso e poi si viene valutati con parametri oggettivi. Nell’avviso del Comune non si capisce bene come dovrebbe essere valutata la “qualità del servizio offerto”: ex ante o ex post? Se ex ante, da una autovalutazione dell’Associazione che poi deve incontrare il benestare degli uffici? Se ex post, visto che non si indicano modalità valutative, che metodo potrebbe essere utilizzato? Un questionario di customer satisfaction (quanto va di moda ormai questa espressione!) da somministrare ai visitatori? O una giuria selezionata che alzi palette con i voti? O un applausometro, e gridometro aggiungerei, come nella vecchia e famosa Corrida di Corrado?
Premesso che sono solo esempi tratti dalle determine pubblicate e premesso che il valore del servizio offerto da queste associazioni è di gran lunga superiore alla cifra riconosciuta, perché, ad esempio un’associazione locale vale 400 euro e un’altra 200? Per il numero delle persone coinvolte? Per il numero delle esibizioni? Per la capacità di coinvolgimento di altri soggetti, ad esempio le scuole? Per il progetto stesso? Per una delle voci che normalmente danno punteggio nei bandi normali? Boh.
Cambiano i dirigenti, ma le modalità di gestione dei finanziamenti per la cultura sono copia e incolla dal passato e i pur volenterosi e giovani politici non riescono ancora a imprimere la svolta che vorrebbero.
Il cambiamento che il nuovo Consiglio è chiamato a dare deve essere reale e deve riguardare anche gli aspetti che sembrano prassi consolidata, normale routine amministrativa.
Coraggio! Siate cambiamento!
"Apprendo con grande piacere l’azione dei Carabinieri locali guidati dal Maresciallo Ordinario Ilaria Somma che hanno denunciato diverse persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Un lavoro che anche gli uffici comunali hanno supportato perché in questo momento storico non è più accettabile che gli aiuti vengano dati a chi non ne ha diritto e se mai non vengono dati a chi ne ha veramente bisogno. Ci sono altre posizioni che vengono monitorate e quotidianamente che i carabinieri della stazione stanno curando. Abbiamo dato la massima disponibilità dell’amministrazione al sostegno di queste azioni e così come riguarda l’evasione dei tributi locali andremo avanti, perché con un bilancio comunale così disastrato come quello di Sezze, non è più possibile accettare chi non paga le tasse anche se può e chi percepisce redditi non dovuti, mentre chi lavora paga per tutti. Invito di nuovo, soprattutto chi ha debiti rilevanti, a contattare gli uffici della SPL perché nei prossimi mesi partirà la seconda tranche di accertamenti contestualmente al lavoro dei carabinieri sul reddito di cittadinanza". Queste le dichiarazione del primo cittadino di Sezze Lidano Lucidi
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IL COMUNICATO STAMPA DELL'ARMA DEI CARABINIERI
INDEBITA PERCEZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA: DENUNCIATE 6 PERSONE DAI CARABINIERI DI SEZZE
“Indebita percezione del reddito di cittadinanza” è il reato di cui dovranno rispondere 6 persone (di cui 4 donne e 2 uomini) di età compresa fra i 28 anni e i 52 anni, di origini straniere e residenti a Sezze, denunciati in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Sezze congiuntamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Latina, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria finalizzata a contrastare efficacemente la fenomenologia. In particolare, i militari deH’Arma dei Carabinieri, dopo accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa del D.L. n.4/2019 convertito in Legge n.26/2019 in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni attraverso l’esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni acquisite nel corso di specifici servizi di controllo del territorio con quelli fomiti dal Comune di residenza, appuravano che i sei soggetti fornendo false dichiarazioni avevano nel tempo percepito fraudolentemente il sussidio. Gli esiti dei controlli venivano comunicati all’Autorità Giudiziaria e all’INPS per 1 interruzione dell’elargizione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite. Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri finalizzati a contrastare efficacemente gli abusi, registrati nel corso del tempo, da parte di soggetti che non versano nelle condizioni giustificatrici del percepimento del reddito di cittadinanza e che con la loro condotta non solo commettono reato, ma sviliscono la ratio dell istituto giuridico del beneficio".
Oltre 10 mila euro tra contributi alle associazioni locali e spese varie. Questi, al momento, gli impegni di spesa presenti nelle determine di settore pubblicate sull’albo pretorio del Comune di Sezze per la realizzazione della 51esima Sagra del Carciofo di Sezze. Somme importanti per un Comune in crisi economica e finanziaria ma, soprattutto, somme elargite in base a quale criterio? Nell’avviso pubblico “Manifestazione di Interesse” tra i punti si leggeva: “…potrà essere prevista l’erogazione di un contributo che dovrà essere preventivamente concordato tra le parti prima dello svolgimento della manifestazione”. Molte sono state le associazioni aderenti al grande evento, poche invece quelle considerate sul libro paga dell’amministrazione comunale. In base a quale valutazione sono stati elargiti i contributi? Ad oggi ancora non esiste un regolamento comunale relativo e si presume, quindi, che l’elargizione dei contributi sia stata ancora a discrezione degli organizzatori dell’evento. E' stato premiato l'evento più simpatico? Più figo? Più importante? Più coinvolgente? Più lungo? Ai posteri l'ardua sentenza. Viva Dio che Sezze pulluli - nonostante tuttto - di cittadini attivi a prescindere... L’associazionismo è passione, è amore per la città. E’ condivisione di spazi, di storia e tradizioni locali. E’ una merce rara non quantificabile economicamente… eppure c’è chi ha i superpoteri di dare valore economico e giudizio critico a questo o a quell’evento, a questa o a quella associazione, creando ulteriore divisioni e scollamento sociale e culturale.
Altro...
Evasione totale, morosità, tributi pagati per metà. Un minestrone di ammanchi che il Comune di Sezze non riesce più a sostenere. Nel consiglio comunale di ieri il sindaco Lidano Lucidi è stato chiaro, parlando di criticità che non possono più essere trascurate. Ci saranno scelte impopolari ma necessarie perché ci sono buchi della cassa del Comune che toccano quasi tutti i settori: dall’immondizia, al traporto scolastico alla mensa. Non c’è un servizio dove l’Ente comunale possa tirare le somme giuste tra crediti e debiti. E’ tutto un ammanco, un passivo che blocca la macchina amministrativa e che non permette quindi rilancio e sviluppo. Solo per la SPL si parla di oltre un milione di euro di ammanco ogni anno, per una percentuale del 25% di morosi. In pratica il Comune di Sezze dovrebbe incassare circa 4 milioni ogni anno ma ne incassa solamente 3. La riconciliazione dei debiti e crediti conclusa ad aprile ha tirato fuori altri 800 mila euro che l’amministrazione dovrà ripianare. Il primo cittadino ha comunicato che sono partiti i primi avvisi di accertamento sull’evasione totale, ossia contro quei cittadini che non sono nemmeno iscritti all’anagrafe, cifre intorno a 240 mila euro annui. Scelte impopolari come già avvenuto in passato, scelte che vedranno furbetti delusi, ma non è giusto che il cittadino onesto debba pagare per il disonesto. Non sarà facile risolvere in tempi brevi il problema dell'evasione, la lotta era già partita in passato ma occorre provarci sempre. Lucidi ha fatto intendere che se fallisce in questo andrà a casa, ma è doveroso farlo. “Avrei voluto trovare una situazione diversa. Avrei voluto dare risposte diverse ai cittadini – ha affermato Lucidi - ma alcune cose devono e dovevano essere fatte. Se non vinciamo questa battaglia andiamo a casa. Le problematiche finanziare ed economiche dell’Ente, a partire dall’evasione, sono una piaga da affrontare subito. Non ci sono i soldi a causa degli accantonamenti perché molti cittadini non pagano i tributi, oltre alle morosità. Chi può deve pagare”. Considerare responsabili le parole del sindaco è giusto e saggio, continuare invece ad ascoltare continue scenette moralizzanti da buon finto scolaretto è sinceramente deprimente.
Secondo la Fao, quelli di strada sono cibi che vengono preparati e venduti in strada per l’appunto, nei mercati e nelle fiere da commercianti ambulanti. Ma si trovano ormai anche in alcuni locali come le paninoteche, le piadinerie o i pub, nei chioschi o, per esempio, nelle fraschette dei Castelli Romani. Sono, in pratica, tutti quei cibi che si possono mangiare senza posate. I Monti Lepini e l'Agro Pontino sono molto ricchi di questi cibi, a cui Roberto Campagna ha dedicato il libro “A morsi e bocconi”. Illustrato con foto di Alessandro di Norma, è frutto di una ricerca che lo stesso Campagna ha realizzato per conto della Cooperativa Utopia 2000 onlus nell'ambito del progetto “Convivium Monti Lepini - Simposi, mense, tavole, produzioni, protagonisti e saperi. Storia, arte e culture enogastronomiche nel territorio lepino” della Compagnia dei Lepini. Verrà presentato a Sezze, venerdì 27 maggio, alle ore 17.300, presso l'ISSIS “Pacifici e De Magistris”. Oltre allo stesso autore e ad Alessandro Di Norma, interverranno il sindaco di Sezze Lidano Lucidi, il dirigente dell'ISSIS Anna Giorgi, il presidente della Cooperativa Utopia 2000 onlus Massimiliano Porcelli, la giornalista Teresa Faticoni, lo storico Luigi Zaccheo e il responsabile dello Slow Food Travel Roberto Perticaroli. Alla fine della presentazione, alcuni cibi raccontati nel libro verranno fatti degustare. In programma anche un assaggio di oli, di vini e di olive dell'Agro Pontino a cura del Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina) e della Strada del vino, dell'olio e dei sapori della provincia di Latina. I cibi di strada hanno origini antichissime: si consumavano già all’epoca dei Greci e dei Romani. E fu proprio nell’antica Roma che si diffuse l’usanza di imbottire due fette di pane. E da allora il panino è diventato l’emblema di tale abitudine alimentare. Il nome di Panisperna, la via romana diventata famosa per il gruppo di giovani fisici italiani, che presso il Regio Istituto di Fisica dell’Università, assieme a Enrico Fermi, contribuirono alla scoperta dei neutroni lenti che permise di realizzare il primo reattore nucleare, pare che derivi da “panis et perna”, ossia pane e prosciutto, che i frati della Chiesa di San Lorenzo in Panisperna usavano offrire ai poveri il giorno della festa dello stesso santo. I cibi di strada sono diffusi in ogni zona d’Italia. “Il territorio lepino e della Provincia di Latina - ha scritto nella presentazione del libro Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini - oltre a possedere un ingente patrimonio artistico e naturalistico, ha dei cibi che suscitano suggestioni, profumi e sapori, espressione di un retaggio culturale millenario”. Questo libro è un vero e proprio viaggio enogastronomico in questo territorio, le cui “tappe” sono ventotto. “Il cibo - ha scritto Alessandro Di Norma nella nota fotografica - è storia, è rito, è tradizione, è insieme di gesti caratterizzati dalle abitudini che si perdono nei gangli della quotidianità più remote, ma trapelano, senza troppo fatica, anche in quella attuale, veloce ed effimera, legata alle contemporanee tecnologie di comunicazione. Fotografando il cibo si è dato vita a un racconto di sensazioni che ritornano, e restano, nella mente come radici secolari”. I cibi che verranno fatti degustare, saranno preparati dagli studenti del corso serale dell'Alberghiero dell'ISISS “Pacifici e De Magistris”.
Martedì 24 maggio a Sezze (LT) presso il Centro Sociale Calabresi dalle ore 17.30, il circolo Legambiente Sezze insieme a Legambiente Lazio, ha organizzato l’appuntamento pubblico dal titolo “I Rifiuti del Lazio, quale Futuro”. L’associazione del Cigno Verde dà così seguito al gran numero di appuntamenti sul ciclo dei rifiuti, per continuare ad accompagnare la diffusione delle buone pratiche e l’individuazione delle strade virtuose in termini di riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Lo fa a Sezze in provincia di Latina, in una fase nella quale si assiste in questo territorio all’individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare la discarica di servizio della Provincia di Latina, ma anche all’apertura del biodigestore anaerobico a Pontinia e quella imminente di Latina Scalo, e in attesa di conoscere l’impiantistica finanziata dal bando PNRR sull’economia circolare.
“Tra le difficoltà di alcuni territori in termini di raccolta differenziata e le altrettante eccellenze che allo stesso modo cominciano a moltiplicarsi in tutto il Lazio, c’è bisogno di continuare a spingere gli esempi virtuosi e inserire ogni tassello dell’economia circolare ancora necessario, - dichiarano Fabrizio Paladinelli presidente del Circolo Legambiente di Sezze e Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio - in particolare in questo territorio pontino dove i parametri di raccolta differenziata possono migliorare in maniera determinante e veloce, con l’impegno della cittadinanza, degli amministratori e delle aziende; trasformando i rifiuti in risorsa e puntando dritti verso le politiche di sostenibilità ambientale”.
All’appuntamento saranno presenti tra gli altri Circolo, Paolo Rinaldi - Director Of Operations - Italy BOOs - Anaergia, Silvio Ascoli direttore generale ABC LATINA, Stefano Ciafani presidente nazionale Legambiente, Annalisa Muzio Presidente Commissione Sviluppo e Tutela del Territorio Pianificazione Territoriale e Trasporti, Ambiente ed Ecologia Provincia di Latina.
Valorizzare il patrimonio naturale e archeologico di Sezze. Il Comune di Sezze per questo ha stipulata una convenzione con la cattedra di Archeologia Preistorica - Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata. "Al nostro patrimonio naturale e archeologico - ha spiegato Lidano Lucidi - serviva un progetto di medio e lungo periodo e per farlo però avevamo bisogno di gettare le fondamenta, ovvero un lavoro nascosto che non si vede agli occhi ma senza il quale non ci sarà mai un progetto duraturo e stabile, solo progetti di brevissimo respiro. Proprio per questo nei mesi passati c’è stata una fitta interlocuzione con la Soprintendenza nella persona del Dott. Francesco Di Mario e dell’Università Tor Vergata con il Prof. Mario F. Rolfo, ovvero i protagonisti degli scavi e dei ritrovamenti a Grotta Guattari a San Felice Circeo, una scoperta di livello internazionale. Questo lavoro ha portato alla stesura di una convenzione tra il Comune di Sezze e la Cattedra di Archeologia Preistorica di Tor Vergata del Prof. Rolfo per far sì che Sezze diventi un centro di ricerca". Affidato all’Università lo svolgimento di attività di ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico preistorico, protostorico e naturalistico nell’ambito delle attività di tutela e conservazione del territorio del Comune, la concertazione delle attività didattiche e divulgative comprendenti anche la preparazione di materiale documentario diretto all’educazione e alla conoscenza delle risorse storico-archeologiche ed ambientali del Comune. Le attività si svolgeranno nel periodo di 60 mesi, periodo che potrà essere rinnovato, i risultati ottenuti e le eventuali scoperte potranno essere oggetto di pubblicazione in accordo tra le parti: "Voglio ringraziare la Soprintendenza nella persona del Dott. Di Mario e l’Università Tor Vergata nella persona del Prof. Rolfo per aver accettato di scommettere sul nostro territorio, un territorio dalle grandi potenzialità ancora inespresse".